di Ebe Pierini http://www.ilmessaggero.it/latina/sabaudia_spiaggia_blu_invasione_velelle-1741523.html
Anche quest’anno la spiaggia di Sabaudia si è tinta di blu. Lungo l’arenile infatti è possibile notare una lunga scia di colore scuro che delinea tutto il litorale. Si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni ha caratterizzato la spiaggia della nota località balneare pontina e di altre rinomate città di mare italiane. Lungo la costa, sulla sabbia, si adagiano infatti migliaia di piccole meduse di colore blu. Si tratta di intere colonie di Velella Velella, nota anche come barchetta di San Pietro. Sono provviste di uno scheletro cartilagineo galleggiante a forma di disco. Sono lunghe tra 2 e 4 centimetri. Presentano una cresta di forma triangolare simile ad una vela che consente loro di muoversi sulla superficie dell’acqua tramite la spinta del vento. Vive nelle acque temperate e calde di tutti gli oceani e prolifera in certi periodi dell’anno, soprattutto in primavera ed in autunno. Quando il mare è particolarmente mosso, come accaduto nei giorni scorsi, le barchette di San Pietro vengono depositate in grandi quantità sulla spiaggia. I sottilissimi scheletri dopo la morte diventano di colore bianco e, dopo 2 o 3 giorni, rimangono solo le vele che possono conservarsi per alcune settimane. La presenza della Velella velella indica la presenza di acque pulite ed attrae numerose specie di pesci in vicinanza delle coste. Il fenomeno dello spiaggiamento è molto aumentato negli ultimi anni. Alcuni ritengono sia dovuto ad un minore inquinamento marino o alla scomparsa della tartaruga marina che era uno dei maggiori predatori delle velelle. Queste meduse blu vennero avvistate, secondo quando riportato da Marevivo, già il 28 aprile 2002, tra Capo Circeo e le isole Pontine, allorquando si registrò un’invasione di questi piccoli organismi marini. Le velelle non sono pericolose anche se è meglio evitare di sfiorarsi gli occhi dopo averle toccate.
Mercoledì 18 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 19:47
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