Piano
regionale dei rifiuti di cui alla Deliberazione di Consiglio 18
gennaio 2012, n. 14 così come modificato dalla Deliberazione di
Consiglio
24 luglio 2013, n. 8 – Approvazione "Determinazione del
fabbisogno
Deliberazione 199 del 22 aprile 2016
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VISTA la direttiva 2008/98/Ce
contenente misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana
prevenendo o riducendo gli impatti
negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli
impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone
l’efficacia;
ATTESO che ai sensi dell’art. 199
comma 1 del D.lgs. 152/2006, le regioni, sentite le province, i
comuni e, per quanto riguarda i rifiuti
urbani, le Autorità d'ambito di cui all'articolo 201, nel rispetto
dei principi e delle finalità di cui
agli articoli 177, 178, 179, 180, 181, 182 e 182-bis ed in conformità
ai criteri generali stabiliti dall'articolo 195, comma 1, lettera m),
ed a quelli previsti dal presente articolo,predispongono e adottano
piani regionali di gestione dei rifiuti;
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RICHIAMATO questa Regione ha assunto
impegni inderogabili con la Commissione Europea per la risoluzione
delle diverse criticità nell’ambito della pianificazione in
materia rifiuti che, come noto, hanno visto l’Amministrazione
coinvolta anche in procedimenti presso la Corte di Giustizia Europea.
In particolare, la scrivente
Amministrazione si è impegnata a rimodulare lo “scenario di
controllo” al vigente piano regionale di gestione dei rifiuti, a
seguito della revoca attuata con Deliberazione di
Consiglio Regionale n. 8 del 24 luglio
2013 allo scenario di controllo originariamente previsto al piano
rifiuti approvato con D.C.R. n. 14 del 18 gennaio 2012 determinando
il nuovo “fabbisogno” entro il 31 marzo 2016;
RICHIAMATO inoltre che la
successivamente alla stesura di tale “fabbisogno” si procederà
all’
aggiornamento del piano regionale di
gestione dei rifiuti, sulla base delle future localizzazioni e
attivando la procedura prevista alla
Parte II del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. relativa alla valutazione
ambientale strategica (VAS);
PRESO ATTO che sono state acquisite le
valutazioni della Provincia di Latina con nota prot. 14885 del
21/3/2016,
PRESO ATTO di quanto riportato nelle
conclusioni del documento di “Determinazione del
Fabbisogno” ed in particolare che è
necessario provvedere, nelle more della definizione della
localizzazione e della procedura di VAS
per l’aggiornamento del Piano di Gestione dei rifiuti, al fine di
evitare emergenze e superare la
procedura di infrazione, verificare, effettuando tutte le procedure
previste dalla legge, la possibilità
di autorizzare ulteriori limitate volumetrie da utilizzare nel
periodo
necessario alla definitiva approvazione
di cui sopra, nei siti già esistenti ed in esercizio per le
necessità
di circa 3 anni a far data
dall’approvazione del presente atto, quali impianti di smaltimento
dei residui
del trattamento dei rifiuti urbani;
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DELIBERA
b) Di stabilire in attuazione al
secondo punto della Delibera di Consiglio Regionale n. 8 del
24/7/2013, di sottoporre il documento
denominato “ Determinazione del fabbisogno” a
procedura di Verifica di
Assoggettibilità a VAS di cui all’art. 12 del D.Lgs. 152/2006.
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6 Piano regionale gestione dei rifiuti di cui alla Deliberazione di
Consiglio Regionale
18
gennaio 2012 n. 14 così come modificata dalla Deliberazione di
Consiglio
regionale
24 luglio 2013 n. 8
“Determinazione
del Fabbisogno”;
Relazione
tecnica sullo stato della gestione dei rifiuti nel Lazio
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Richiamato
che il Piano vigente ha la finalità di garantire il raggiungimento
dei seguenti
obiettivi:
a)
Miglioramento delle attività di prevenzione e riduzione nella
produzione dei rifiuti;
b)
Miglioramento della raccolta differenziata;
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Le
azioni previste dal Decreto sono:
a) la
prevenzione nella produzione di rifiuti e la riduzione della
pericolosità sull’ambiente e sulla
salute
umana;
b) il
potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e di
quelli assimilati adottando in
via
preferenziale il sistema di raccolta porta a porta e dei rifiuti
speciali;
c) la
promozione e la sostenibilità delle attività di riutilizzo,
riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani
e
speciali, nonché di ogni altra azione diretta ad ottenere da essi
materia prima secondaria;
Le
misure generali sono rappresentate da:
5)
Informazione, sensibilizzazione, educazione: misure di informazione,
sensibilizzazione
ed
educazione dirette ai cittadini ed alle strutture pubbliche e private
in materia di
prevenzione;
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b)
Miglioramento della raccolta differenziata
Accelerare
e potenziare la raccolta differenziata, tendendo con responsabilità
a raggiungere
l’obiettivo
ormai del 2012 del 65 per cento, favorendo la raccolta “porta a
porta” nelle aree dove,
per il
numero di utenze servite, si massimizza il rapporto costi/benefici;
creare altresì percorsi per
realizzare
impianti a supporto della raccolta differenziata finalizzati anche
alla vendita dei prodotti
ottenuti”.
Con l’aumento della frazione differenziata della raccolta si potrà
aumentare l’attività di
riciclo
e del recupero di materia nell’ambito della gestione dei RU e RS”
prevedendo
l’incentivazione
di modalità di raccolta porta a porta o di prossimità o stradale
laddove non
altrimenti
economicamente sostenibile, diffusione della raccolta monomateriale
del vetro, della
carta,
dei metalli, legno e umido e ottimizzazione della raccolta
multimateriale, attivazione di centri
di
raccolta rifiuti comunali, intercomunali e comprensoriali,
intercettazione dei conferimenti
impropri
di rifiuti non assimilabili, riduzione e contestuale recupero delle
frazioni organiche oggi
destinate
alla discarica, implementazione di sistemi di tariffazione puntuale.
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Dai
dati preliminari 2015… i Comuni che hanno attivato la raccolta
Porta a Porta… , mentre per la Provincia di Latina il servizio è
già effettuato in tutti i comuni
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D.
Impianti di discarica
Tabella
8 - Volumetrie residue e disponibili negli impianti di smaltimento
Indeco
Srl Borgo Montello Latina LT 0 (4)
Ecoambiente
SpA Borgo Montello Latina LT 0 (5)
(4)
In fase di VIA la richiesta di ampliamento delle capacità
all’interno dell’impianto esistente per ulteriori 165.000 mc
(5)
In fase di VIA la richiesta di ampliamento delle capacità
all’interno dell’impianto esistente per ulteriori 400.000 mc
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10.7
Determinazione del fabbisogno impiantistico
10.7.1
Quadro provinciale
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10.7.1.2.
Provincia di Latina
Produzione
rifiuti urbani in provincia di Latina dato annualità 2014
I dati
si riferiscono ai 33 comuni della Provincia di Latina e non al
sub-ATO Latina in quanto
formalmente
ancora non costituito, pertanto la situazione descritta è quella di
fatto.
Dai
dati forniti dall’Osservatorio Provinciale Rifiuti annualità 2014
risulta quanto segue:
Totale
Rifiuti Urbani Differenziati (RUD): t/anno 94.465
Totale
Rifiuti Urbani Indifferenziati (RUI): t/anno 207.430
Totale
Rifiuti Urbani Provincia di Latina (RU): t/anno 301.895
% di
raccolta differenziata su scala provinciale al 31,3 %
La
Provincia di Latina non ipotizza una crescita della raccolta
differenziata
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10.7.3
Conclusioni
a)
Per entrambi gli scenari
ipotizzati si è evidenziato che gli impianti di trattamento TMB sono
già
dal 2016 sufficienti per le esigenze di trattamento del rifiuto
urbano indifferenziato della
Regione.
Pertanto non è necessario pianificare nuovi impianti oltre quelli
esistenti. Anzi, si
può
ipotizzare una possibile riconversione parziale e progressiva negli
impianti TMB
esistenti
in modo che la parte utilizzata per il trattamento biologico del
residuo organico
della
separazione del rifiuto indifferenziato possa essere utilizzato per
il trattamento della
frazione
organica da raccolta differenziata.
Tale
modifica può essere introdotta in sede di rinnovo, riesame o
modifica degli impianti
b)
Gli impianti di
termovalorizzazione al momento insufficienti, raggiungono il pareggio
al
nell’anno
2019 della 1 ipotesi e nell’anno 2020 della 2° ipotesi. In
entrambi i casi la
necessità
della realizzazione di ogni ulteriore impianto, per il quale occorre
un periodo tra
iter
amministrativo e realizzativo superiore ai 3 anni, viene annullata
proprio per l’aumento
della
raccolta differenziata. Per questo non si prevede in alcun modo la
necessità di ulteriore
impianto
oltre quelli già in esercizio. Sarà invece valutato l’eventuale
adeguamento a carico
termico
degli impianti di Colleferro in sede di revamping dei medesimi. Il
confronto tra
quantitativi
richiesti e disponibili è riportato nelle figure successive.
Si
ricorda che nel 2017 entrerà in esercizio la terza linea di San
Vittore
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c) E’
evidente invece l’esigenza di reperire volumetrie utili alle
esigenze di smaltimento della
frazione
residua del trattamento dei rifiuti urbani. Tale insufficienza è
quella maggiormente
evidente
nella rete degli impianti regionali.
Si
evidenzia che il D.lgs. 152/2006 prevede che l’individuazione delle
nuove aree per gli
impianti
avvenga da parte dei Comuni sulla base delle aree idonee stabilite
dalle Province e
dalla
Città Metropolitana di Roma Capitale. Tale localizzazione dovrà
essere sottoposta a
procedura
di VAS (valutazione ambientale strategica) e successivamente
approvato come
aggiornamento
del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio . Verosimilmente tali
procedimenti
sono
quantificabili in circa 2 anni, dopo di che dovranno essere
effettuate le procedure di
VIA ed
AIA dei singoli impianti per circa 6 mesi ai quali seguiranno i tempi
di costruzione e
collaudo,
presumibilmente di ulteriori 6 mesi.
E’
pertanto necessario prevedere da subito la possibilità di effettuare
ampliamenti e/o
sopraelevazioni
degli impianti esistenti ed in esercizio, secondo le normative
vigente.
Ipotizzando
quindi un termine congruo di 3 anni a far data dall’avvio di quanto
sopra
descritto
per avere disponibili nuovi impianti che ricadono nell’aggiornamento
del piano, si
ritiene
dover prevedere tali ulteriori volumetrie sugli impianti in
esercizio, necessarie per far
fronte
a tale periodo temporale determinate come sopra al punto 10.7.2.2.
Tutto ciò al fine di
rispondere
alla procedure di infrazione comunitaria ed alle esigenze regionale
di gestione deirifiuti. Tale ipotesi sarà oggetto della verifica di
VAS del presente atto
Per il
termine di riferimento al fine di individuare le volumetrie
necessarie si ritiene
cautelativo
utilizzare la 2° ipotesi di cui sopra. Anche qualora si
raggiungessero
immediatamente
le ipotesi di raccolta differenziata più ottimistiche e quindi
sarebbero
necessarie
minori volumetrie, in ogni caso, le volumetrie eventualmente ancora
disponibili
saranno
utilizzate negli anni successivi, senza quindi creare nessuno
squilibrio ma soltanto
una
disponibilità temporale anticipata rispetto alla domanda.
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