Vendesi fauna selvatica. Accade in Zimbabwe, dove le autorità hanno deciso di mettere un prezzo sugli animali che popolano le riserve naturali del Paese per evitare che muoiano di fame a causa della siccità. Nell'annuncio comparso su un quotidiano, il governo invita ''chi ha la possibilità'' a ''comprare gli animali per occuparsene", pur senza precisare il numero o le specie interessate da questa operazione.
La réclame vuole attirare l'attenzione sull'aggravarsi del fenomeno climatico a causa del El Nino'', ha spiegato la portavoce dei parchi nazionali dello Zimbabwe, Caroline Washaya, senza però dare altri dettagli. Un'iniziativa rivolta, secondo l'ex direttore dei guardiaparchi e ambientalista Jerry Gotora, alla raccolta di fondi per l'approvvigionamento di acqua delle riserve.
Lo Zimbabwe deve fare fronte alla siccità che ha messo in ginocchio 4 milioni di persone, oltre un quarto della popolazione ridotta alla fame. Una catastrofe naturale che colpisce anche i parchi messi già a dura prova dal sovrappopolamento degli elefanti. Lo scorso anno il Paese ha approvato l'esportazione di 60 esemplari, metà dei quali destinata alla Cina, dove il mercato dell'avorio è ancora fiorente. Il rischio ora è che vengano organizzate deportazioni di massa degli animali verso l'estero.
''Mai vista una siccità così grave - spiega ancora Gotora - peggiore di quella che nel 1992 ha decimato migliaia di animali, già messi in vendita allora a causa dell'emergenza''. Il parco nazionale di Hwange al momento ospita un numero di elefanti quattro volte superiore a quello consentito dal territorio, in un'area dove la siccità costringe a utilizzare macchinari per rintracciare l'acqua dai bacini sotterranei. Troppo alti i costi del carburante necessario, che ora andranno a ricadere sulla conservazione della fauna. http://www.repubblica.it/ambiente/2016/05/04/news/lo_zimbabwe_vende_i_suoi_animali_per_la_siccita_-139067005/?ref=HRLV-20
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