Tutto il territorio contro la Torbiato di Adro - Nigoline di Corte Franca. Il ricorso al Tar è firmato anche dai frati del santuario della Madonna della Neve: "Non ci arrenderemo". Il sindaco: "Polemiche sterili"
di FEDERICO GERVASONISulla carta sembra un serpentone di asfalto, è lungo due chilometri e mezzo e largo undici metri. Nella realtà è una grossa strada che, a detta di molti, rischia di costituire un danno a un paesaggio tranquillo e rurale come la Franciacorta, zona di forte tradizione vitivinicola e meta turistica distante trenta chilometri da Brescia. Contro la tangenziale 'Torbiato di Adro - Nigoline di Corte Franca', prevista dal Pgt del Comune di Adro sono insorti tutti. I frati del vicino santuario della Madonna della Neve, la popolazione, gli esponenti della lista di minoranza 'Idea Civica', il Comitato spontaneo 1519 (che ha raccolto più di 3 mila firme), il Consorzio del Franciacorta e i sindaci dei paesi confinanti.
Striscione di protesta nei campi
Ideata quattro anni fa e voluta dall'attuale amministrazione leghista, guidata in passato da Oscar Lancini, oggi vice sindaco. Lo stesso della mensa negata ai bambini e della scuola tappezzata di simboli leghisti. Lo stesso oggi sotto processo per una vicenda di appalti. L'ex primo cittadino che i giornali chiamarono "sceriffo" quando nel 2006 provò a istituire una ricompensa di 500 euro ogni clandestino catturato. La questione tangenziale sta infiammando gli animi del comune bresciano e non solo. I lavori dell'infrastruttura, quattro rotatorie e un'ampia strada a due corsie - dovrebbero partire quest'anno per concludersi entro il 2017. Sulla sua realizzazione, tuttavia, non è mai stato quantificato un costo preciso, sebbene la previsione di spesa si aggiri attorno agli 800 mila euro. Così come non è chiara la sua vera necessità in senso pratico.
Una manifestazione anti-tangenziale
Non è davvero da tutti i giorni leggere un ricorso al Tar firmato dai Carmelitani Scalzi. "Ci siamo incontrati recentemente con il sindaco Paolo Rosa per far sentire le nostre ragioni" - spiega padre Paolo De Carli, da due anni direttore dell'istituto scolastico 'Madonna della Neve', che si trova a meno di 150 metri dalla tangenziale - perché è nostra intenzione difendere la sacralità di un luogo storico e la sua bellezza". La costruzione della strada comporterà infatti la cementificazione del verde e l'abbattimento dei vigneti che circondano il settecentesco santuario. Tuttavia, nonostante le proteste e le richieste da parte degli undici frati che vivono nel convento, la giunta leghista si è sempre trincerata dietro a un'unica risposta, quella rilasciata tempo fa dall'attuale sindaco Paolo Rosa: "La tangenziale è un punto prioritario del nostro programma e non daremo ascolto alle polemiche sterili".
Il santuario della Madonna della Neve
Ad alimentare i toni del dibattito, il fatto che non ci sia nessuna vera motivazione dietro alla scelta di costruirla. "Non ci sono studi oggettivi che spieghino perché il traffico sia così elevato da richiedere la realizzazione di una nuova strada - spiega Giordano Colleoni, consigliere di Idea Civica - Inoltre i sondaggi fatti su Facebook dimostrano come buona parte degli elettori adrensi siano contrari al progetto, per questo faremo appello affinché ci sia un referendum democratico che permetta ai cittadini di esprimersi sulla questione". Mentre se per la giunta leghista la tangenziale sembra essere un'opera fondamentale e necessaria, i frati continuano a non demordere. "Useremo tutti gli strumenti che la legge ci consente e non ci arrenderemo" conclude padre Paolo che ancora aspetta insieme agli altri religiosi la sentenza del Tar a cui è stato fatto ricorso nei primi mesi del 2013. Intanto il no alla tangenziale corre sempre più veloce. Alla maratona del Primo Maggio, organizzata in paese, alcuni runners si sono presentati esibendo una maglietta contro il progetto. E la battaglia continua.http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/05/17/news/i_frati_contro_la_tangenziale_tra_le_vigne_della_franciacorta-139989104/?ref=HREC1-36
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