domenica 8 maggio 2016

3.a parte l'intervento dell'autore a Borgo Montello presentazione del libro di Felice Cipriani sull'omicidio di don Cesare Boschin.



L'autore Felice Cipriani rivela che l'ispirazione per il libro gli arriva a Sappada leggendo un libro sulla bonifica pontina scritto da Monica Zornetta “La terra tra le mani”. Nella sua prefazione al libro “quello strano delitto di don Cesare”, don Luigi Ciotti di Libera scrive che Cipriani è partito da lontano. Infatti l'autore ha voluto dimostrare la dabbenaggine di un'intera classe politica che ha fatto realizzare una discarica nel posto più sbagliato. Spiega che dopo l'omicidio il comitato di centinaia di persone attiviste contro la discarica si è ritirato. A 2 ore dalla notizia della morte nella curia, don Giovanni e un'altro sacerdote si stavano preparando, in qualità di corrispondenti locali di giornali nazionali cattolici, l'Avvenire, a scrivere dell'omicidio, ma è arrivato l'ordine dal Vescovo che dell'omicidio non bisognava parlarne. Cipriani rivela la stranezza che delle 300 persone ascoltate dalle forze dell'ordine nessuno delle persone vicine o residenti nei pressi della canonica, siano state interrogate. Così come delle banconate per un importo di circa 5 milioni non sarebbero state viste dai carabinieri. Dalla scena del delitto sarebbero scomparse alcune foto e le agende dove don Cesare segnava le informazioni, mentre il prezioso calice e i soldi non vengono toccati. Nelle indagini si segue la pista dei 3 polacchi. Da tutta una serie di conferme si viene a sapere che la pista del prestito e quindi la pista dell'usura non aveva senso, in quanto i prestiti che don Cesare elargiva non superavano il mezzo milione di lire. La tesi della bravata in seguito all'uso di droga, per Cipriani, non regge in quanto l'uso di droga non fa spaventare, come invece si poteva pensare. Cipriani spiega perchè nemmeno la tesi della sessualità non regge. Don Cesare aveva un cancro ad un polmone. La signora Franca racconta di aver assistito (senza percepire le parole) ad una visita di una persona che, probabilmente, don Cesare non stimava in quanto fa rimanere in piedi l'ospite mente il parroco mangiava. Per Cipriani ci sono altri particolari, quali la partita della nazionale contro l'Ucraina e che, secondo alcuni testimoni, don Cesare aveva il sospetto di essere osservato e temeva di essere ucciso. Particolare confermato dal giornalista e scrittore Paolo Iannuccelli che aveva parlato, poco dopo l'omicidio, all'estero, con un conoscente di don Cesare. 

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