Ieri pomeriggio il dottor Vincenzo
Patella ha spiegato perché qualsiasi combustione emette sostanze
cancerogene, nano e micro particelle, polveri sottili.
Una spiegazione chiarissima che
illustra il pericolo folle delle centrali a biomasse per l'umanità e
per l'agricoltura.
Ieri mattina oltre 2 mila persone e 14
sindaci hanno manifestato davanti ai Templi di Paestum per difendere
le tante eccellenze del territorio che ha due riconoscimenti
dell'Unesco.
Il documento a tutela della valle del
Cilento e di Paestum è stato firmato da 14 sindaci e da decine di
associazioni.
Nessuno capisce perchè degli
amministratori che amano il proprio territorio, che ne vogliono
difendere i pregi e le peculiarità, che non vogliono lasciare scorie
e materiali inquinanti dovrebbe approvare una centrale di cui non c'è
alcun bisogno considerato che in Italia ci sono impianti con
produzione pari a 2 volte il consumo di punto e a 3 volte quello
medio.
Impianti che non danno posti di lavoro
e che non creano alcun indotto e che dovrebbero incenerire biomasse
di cui nemmeno la società proponente ne sa indicare la provenienza.
Questa rara unità d'intenti è un
esempio per tante realtà territoriali corrotte da intrighi,
speculazioni, interessi, malavita, dalla vigliaccheria dei tanti
giuda che vendono i propri diritti e la salute umana per i 30 denari
e a volte anche meno.
A Capaccio sono tornato diverse volte,
grazie all'amicizia e all'ospitalità del Comitato Sorvella Sabatella
e di tante belle persone, oltre, ma questo lo sanno tutti a
cominciare dall'Unesco, delle tante bellezze caratteristiche.
Questi impianti non hanno alcuna
compatibilità con l'agricoltura e con le aziende agricole, sono
sovradimensionati per sfruttare i finanziamenti, con una normativa
scritta apposta per favorirli, con ridotti o nulli controlli,
approfittando spesso dell'incapacità di ammistratori e funzionari
locali di fronteggiare il fenomeno dilagante.
Non è scontato che la Chiesa, come le
associazioni di categoria, i medici si schierino in modo forte e
unanime contro questo mostro.
A parte l'amicizia che mi lega con
alcuni esponenti del Comitato (che non conoscevo fino a che non ho
iniziato ad occuparmi della centrale) è importante la difesa di
Capaccio che sta diventando un esempio per l'Italia che non vuole
morire avvelenata, senza dignità ed autodeterminazione.
Capaccio è un esempio positivo da
esportare, come è avvenuto all'expo dove gli agricoltori locali
erano fieri rappresentanti del mangiare sano, proprio perchè il
veleno delle centrali a biomasse e biogas non è ancora arrivato.
Le manifestazioni sono riuscite per
l'impegno, il lavoro, la dedizione di tutti.
Al di là dei complimenti sinceri, ho
scambiato molte opinioni private con i cittadini e gli esperti che
erano ieri a Capaccio, ma è importante che ciascuno faccia qualcosa
per difendere la propria libertà, ma anche la bellezza del
paesaggio, il valore di ciò che ha conquistato o ereditato, per il
rispetto che dobbiamo per il Creato, la Natura, per le generazioni
che ci hanno preceduto regalandoci questa ricchezza e sopratutto per
tutelare chi verrà dopo di noi.
La storia la possiamo cambiare, con la
coscienza, l'informazione, la consapevolezza, la conoscenza e con
l'amore per il nostro territorio, allontaniamo progetti incompatibili
e speculatori che ci vogliono avvelenarePoi nel pomeriggio la Sala
Erica con il doppio dei posti in piedi rispetto a quelli seduti.
Le associazioni del mondo agricolo, i
comitati, i produttori tutti sono schierati in difesa della
produzione agricola di qualità della zona.
I medici di base si sono riuniti in
coordinamento e all'unanimità hanno dichiarato di essere stanchi di
contare malati e morti di tumore, malattie cardiovascolari, delle
malattie che vengono accentuate dall'inquinamento e che comprendono
anche autismo, dislessia, alzheimer, morbo di parckinson.
Anche il Parroco è intervenuto contro
questo impianto e a sollecitare informazione e condivisione anche con
riunioni di gruppi parrocchiali di sensibilizzazione.
Anche le scuole, le associazioni
sportive, come tutte le altre realtà positive del territorio si sono
schierati contro il progetto incompatibile.
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