per l’Ilva di Taranto
asserragliata
dalle incertezze
del
governo, dalle mire della famiglia
Riva
e dalle manovre legali.
L’ultima
è la richiesta degli avvocati
della
famiglia proprietaria dello stabilimento
di
trasferire il processo da
Taranto
ad altra sede perché nel capoluogo
ionico
non ci sarebbero le
condizioni
ambientali per un giudizio
sereno.
I legali hanno messo nero
su
bianco e hanno depositato ieri al
Gup
del tribunale di Taranto
un’istanza
di rimessione del processo.
L’istanza
dei legali dell’azienda,
però,
giunge nel momento in cui scade
il
mandato del commissario
straordinario
Enrico
Bondi con il
governo
che si appresta,
nel
Consiglio dei
ministri
di oggi, a una
nuova
nomina.
Ieri
il ministro
dell’Ambiente,
Gianluca
Galletti,
ha assicurato
che
per la soluzione
“bisognerà
arrivarci
in
tempi brevissimi”,
anche
se ha puntualizzato:
“Non
tocca
a
me decidere”. L’ennesima prova dei
giochi
che sull’Ilva sono in corso, in particolare
quelli
finalizzati alla nuova cordata
con
dentro anche la famiglia Marcegaglia
e
i franco-indiani di Arcelor
Mittal. il fatto quotidiano 6 giugno 2014
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