giovedì 5 settembre 2013
Oggi torna a riunirsi il Cda di Latina Ambiente, ma senza grosse prospettive La spa verso il divorzio Colucci vuole vendere Ecoambiente, ma il Comune è contrario
U
n passo dopo l’altro si
va consumando la fine
de ll’idillio imprenditoriale che per quindici anni
ha visto insieme il Comune di
Latina e la famiglia Colucci,
soci nell’intrapresa di Latina
Ambiente, la spa mista oggi
molto vicina al tracollo.
Il matrimonio ha mostrato le
prime e insanabili crepe non
appena la parte pubblica ha
alzato la voce per rivendicare
il ruolo di preminenza e direzione che le compete all’inter -
no della spa, e oggi, dopo una
serie di inutili tentativi di ricomposizione, il divorzio praticamente dietro l’a ng o lo .
Oggi il Consiglio di amministrazione di Latina Ambiente
torna a riunirsi, con un ordine
del giorno troppo nutrito perché possa portare ad una
schiarita nei rapporti tra l’am -
ministrazione Di Giorgi e il
socio privato Unendo.
Sul tavolo del Cda ci sono la verifica semestrale di cassa
fino al giugno 2013; la questione degli emolumenti incassati dall’ex Ad Valerio
Bertuccelli; il passaggio di
consegne per la bollettazione
della Tia; la proposta di un
Piano industriale dell’ammi -
nistratore delegato Rossi, piano che non verrà discusso perché il socio pubblico non ne
ha ancora avuto una copia. E
dulcis in fundo, la questione
fino a ieri inedita della volontà
di Unendo di vendere le proprie quote di partecipazione in
Ecoambiente, la società che
gestisce la discarica di Borgo
Montello in cui finiscono i
rifiuti di Latina, Anzio e Nettuno, società di cui Latina
Ambiente detiene il 51 per
cento delle azioni.
Con quella cessione Colucci
punterebbe a risanare i conti
di Latina Ambiente, ma la
questione è piena di incognite.
Intanto il Comune di Latina
non intende disfarsi della propria partecipazione nella gestione della discarica, che rappresenta comunque una servitù pesante per il territorio
municipale; in secondo luogo
non è chiaro ancora quale potrebbe essere il valore di mercato del 51% delle quote di
Ecoambiente, né chi sarebbe
disposto eventualmente a rilevarle. E soprattutto, c’è un
problema a monte. Stando a
quanto sostiene il Comune di
Latina, il risanamento di Latina Ambiente è un capitolo che
oggi pesa soprattutto sulle
spalle del socio privato, nei confronti del quale si rivendica una forte esposizione economica. E se Unendo spera di
risolvere la questione con la
vendita di Ecoambiente - dicono in Piazza del Popolo, si sbaglia di grosso. Prima si
rifanno e si sistemano i conti
«in casa», poi si vedrà. Il sindaco e i membri del Cda di
parte pubblica si dicono pronti a portare i libri in Tribunale
piuttosto che cedere sul fronte
della soluzione dei conti pregressi che hanno portato Latina Ambiente sull’orlo del fallimento. C’è da scommettere
che la riunione di oggi si concluderà con un nulla di fatto e
con un rinvio all’assemblea
dei soci del 18 settembre, che
potrebbe essere l’ultimo atto
del destino già segnato della
spa che gestisce il servizio dei
rifiuti nel capoluogo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 4 settembre 2013
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