tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/05/26/tagli-ai-comuni-con-piu-fondi-del-pnrr-i-sindaci-insensato/7562588/
dall'articolo di Marco Palombi: "IComuni che danno di matto, tensioni nel governo, provvedimenti contorti e vagamente autolesionisti. È solo l’antipasto, ma dà l’idea di cosa succederà all’Italia d’ora in avanti. In attesa del consolidamento fiscale (austerità) imposto dal nuovo Patto di Stabilità europeo, il governo Meloni nella manovra dell’anno scorso aveva già resuscitato la famigerata “spending review”, che in italiano si traduce “tagli lineari”: in sostanza, da quest’anno al 2028, le Regioni dovevano diminuire la spesa di 350 milioni ogni anno, i Comuni di 200, le Province e le Città metropolitane di 50 milioni. Ai ministeri, invece, tocca trovare 800-900 milioni all’anno. A dicembre quasi nessuno si lamentò, ma ora bisogna decidere quali sono i criteri con cui si taglia e la bozza di decreto ministeriale (Tesoro e Interni) che riguarda Comuni e Province – anticipata ieri dal Sole 24 Ore – ricorre a una sorta di controsenso: dice in sostanza che chi ha avuto più soldi dal Pnrr dovrà sobbarcarsi più tagli. Eppure, come vedremo, c’è del metodo in questa pazzia."
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