sabato 30 novembre 2019

La Giornata Nazionale degli Alberi fonda le sue radici nella storia


Già nell’antica Roma gli alberi erano rispettati per motivi religiosi, si piantavano alberi in occasione di celebrazioni e di ricorrenze ed i boschi erano spesso consacrati alle divinità: ricordiamo l'importante “Festa Lucaria”, l'antica festa romana dei boschi sacri svolta nel luglio di ogni anno.
Nel 1872 negli USA venne promosso il primo "Arbor day", con lo scopo di dedicare un giorno all’anno alla piantagione di alberi, per creare una coscienza ambientale nella popolazione -ed insieme- incrementare il patrimonio forestale nazionale.
In Europa la prima “Festa dell’albero” è stata celebrata nel 1898
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Per combattere i cambiamenti climatici servono più alberi. Quanti? Calcolandoli in ettari, sarebbe necessaria un’area equivalente agli Stati Uniti. Non è una battuta, ma il risultato di una ricerca scientifica che ha definito per la prima volta in assoluto quale superficie occorrerebbe coprire per ridurre notevolmente le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo e avere una risorsa efficace contro il climate change.
Il calcolo scientifico lo ha svolto il Crowther Lab del Politecnico di Zurigo, un gruppo di ricerca interdisciplinare specializzato nello studio su scala globale del cambiamento climatico, per conoscerlo e affrontarlo al meglio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science.
QUASI UN MILIARDO DI ETTARI DI FORESTA PER SALVARE IL PIANETA – Gli scienziati del Crowther Lab del Politecnico di Zurigo hanno stabilito che il metodo più efficace per combattere i cambiamenti climatici è di ricoprire una superficie di circa 0,9 miliardi di ettari di alberi in varie parti del mondo. In pratica, servirebbe riforestare un’area grande quanto gli USA (983 milioni di ettari), per catturare due terzi delle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uomo.
L’ente specializzato nello studio di soluzioni green per combattere i cambiamenti climatici ha calcolato per la prima volta non solo la superficie necessaria ma anche dove, nel mondo, potrebbero crescere nuovi alberi e quanto carbonio potrebbero essere immagazzinato.
Lo studio è basato sul fatto che nelle attuali condizioni climatiche, il nostro pianeta potrebbe sostenere 4,4 miliardi di ettari di copertura arborea continua. Rispetto agli attuali 2,8 miliardi di ettari ne servirebbero 1,6 miliardi, 0,9 miliardi di ettari dei quali destinati unicamente a foresta, senza essere interessata dall’attività umana. Una volta divenuti adulti, questi alberi potrebbero immagazzinare 205 miliardi di tonnellate di CO2, ossia due terzi del totale rilasciato nell’atmosfera quale risultato dell’attività umana.
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https://wisesociety.it/ambiente-e-scienza/alberi-pianeta-politecnico-zurigo-climate-change/

Quanti alberi piantare?

A questa domanda risponde Thomas Crowther, ecologo del Politecnico di Zurigo e il suo team di lavoro. Secondo il loro parere bisognerebbe piantare circa 1200 miliardi di alberi. Tale quantità di alberi, secondo le stime del team, dovrebbe garantire un assorbimento di CO2 di circa 90 miliardi di tonnellate.
La soluzione trovata da Crowther e il suo team è, ovviamente, a lungo termine. Molte specie di alberi, infatti, necessitano anche di 30/40 anni di crescita affinché lo stoccaggio di CO2 raggiunga il pieno potenziale. E’ necessario, dunque, agire subito, tanto piantando gli alberi, quanto continuando ad agire sui consumi.
Progetti di riforestazione sono già stati avviati in diverse parti del globo. La Cina ha avviato un piano di riforestazione che prevede di aumentare la copertura arborea del 23% entro il 2020, la Gran Bretagna ha annunciato la piantumazione di 50 milioni di alberi nei prossimi 25 anni, l’Islanda ha avviato un’iniziativa che prevede di aumentare la copertura forestale dal 2 al 12% entro il 2100, mentre in Brasile si prevede la piantumazione di 73 milioni di alberi entro i prossimi 6 anni.
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http://www.meteoinmolise.com/alberi-contro-riscaldamento-globale-quanti-servono/34210/

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