(di Giuseppe Pipitone il fatto online) Totò Riina voleva fargli fare la fine del “primo tonno, il tonno buono“. Voleva fare “un’esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo con i militari”: chiaro riferimento al periodo delle stragi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dava fastidio al capo dei capi il lavoro di Nino Di Matteo, all’epoca sostituto procuratore di Palermo che indagava sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. Ed è alla lotta alla mafia e ai mis...
Continua a leggere
Il neo eletto a Palazzo dei Marescialli - da indipendente con il gruppo di Davigo - in 28 anni di carriera non si è mai iscritto ad alcuna corrente. E quindi nessuna corrente ha mai pensato di appoggiarlo per un incarico da procuratore aggiunto. Di più: quando nel 2016 il pm minacciato di morte chiese di andare alla procura nazionale Antimafia, il consiglio superiore bocciò la sua candidatura. Adesso a Palazzo dei Marescialli andrà lui
Nessun commento:
Posta un commento