martedì 2 aprile 2019

cosa ci ha nuovamente insegnato l'iter del progetto del deposito di rifiuti di Borgo San Donato Sabaudia


La questione dell'impianto per rifiuti di Borgo San Donato (a meno di 4 km dalla foresta del Parco Nazionale del Circeo, a poche centinaia di metri da una lottizzazione residenziale) evidenzia diverse criticità, l'intervento deciso del comune di Sabaudia a tutela del territorio e la superficialità della provincia di Latina. Infatti dall'esame dei documenti di cui alla determina della provincia di Latina e relativi allegati diversi dubbi si evidenziano sulla procedura che doveva essere verificata dall'ente procedente, cioè l'Amministrazione Provinciale. Infatti l'intestazione catastale non corrisponde alla titolarità della domanda, l'intestatario catastale non risulta intervenuto nel procedimento ne gli risulta comunicato l'avvio del procedimento. L'eventuale mancata disponibilità dell'immobile, che doveva essere dimostrata ed esistere al momento della domanda, rende nullo il procedimento. Inoltre la nota dell'Arpa Lazio e conseguente della regione Lazio aumentano i dubbi che la procedura sia sbagliata. Viene citato erroneamente un parere favorevole del Comando dei Vigili del Fuoco che invece riporta solo la richiesta che venga inviata la documentazione o la relativa richiesta di parere ai fini antincendio che non risulta negli atti e negli elenchi dei documenti citati. Dalla documentazione pubblicata sull'albo pretorio della provincia di Latina si rilevano alcune carenze che, forse, invece, sono documentate nel fascicolo ma non pubblicate. In merito alle garanzie finanziarie dell’immobile la provincia è titolata a richiederla e riceverla a condizione che:
-          Il piano di rimozione e smaltimento con bonifica al termine dell’impianto sia stato analizzato, con relazione e computo metrico durante la conferenza dei servizi in modo che il comune di Sabaudia (che dovrà far fronte alla bonifica in caso di mancato adempimento) possa intervenire nel procedimento;
-          Venga richiesta durante il procedimento specificandone i requisiti.
-          Manca quanto previsto dalla Circolare del ministero dell’ambiente 1121 del 21.1.2019 al punto 3. Prestazione delle garanzie finanziarie
Antincendio
-          Allegato 3: la comunicazione richiamata a pag. 3 dei Vigili del Fuoco del 30 maggio 2016 non è un parere che non risulta richiesto al Comando Provinciale dei VVF;
-          La separazione con altra attività deve essere dimostrata con 2 condizioni: 1) in base alle caratteristiche dell’attività confinante. Qualora in attività in base all’attività esistente. Qualora in fase di stasi va analizzata la situazione urbanistica e in base a questa dimensionata la separazione ai fini antincendio. 2) va effettuato il calcolo del carico antincendio e in conseguenza proposti sia idonea separazione sia impiantistica antincendio. Il tutto ovviamente previo parere antincendio.
-          Mancano i riferimento al punto 4 4. La prevenzione del rischio negli impianti di gestione dei rifiuti della Circolare del ministero dell’ambiente 1121 del 21.1.2019.
-          Manca la dimostrazione dei requisiti imposti dal punto 5 della Circolare del ministero dell’ambiente 1121 del 21.1.2019.

Arpa Lazio il parere richiamato a pag. 3 in data 21.11.2017 fa solamente riferimento alla diversa interpretazione tra deposito temporaneo e permanente. La conseguente risposta della Regione Lazio non risponde al quesito dell’Arpa Lazio ma enuncia solamente il disposto legislativo. Mancano quindi l’analisi del progetto in base alla normativa e manca il parere dell’Arpa Lazio.
Dal punto di visto ambientale, considerate invece le prescrizioni della regione Lazio sulle emissioni va adeguata al parere dell’Arpa Lazio “Qualità dell’aria, molestia olfattiva, monitoraggio, intensità degli odori” http://www.arpalazio.gov.it/servizi/pubblicazioni/#
La determina è carente di quanto imposto al punto 5 della Circolare del ministero dell’ambiente 1121 del 21.1.2019.
Mancano le dimostrazioni sia in fase di progetto che di gestione dell’impianto della normativa in materia di rumore.

Dal punto di vista politico ed amministrativo è importante ricordare le date.
Il 25 giugno 2017 viene eletta sindaco Giada Gervasi. La Delfer ha presentato istanza in data 11.3.2016 (quando era sindaco Maurizio Lucci), con successive integrazioni. La conferenza dei servizi si è tenuta il 9.6.2016 (quando c'era il commissario Prefettizio) mentre il Sindaco Maurizio Lucci era stato sfiduciato il 4.5.2016. Nuova conferenza dei servizi il 18.10.2016. Conferenza dei servizi decisoria il 12.10.2017.
Soltanto con la pubblicazione sull'albo pretorio della provincia di Latina della conclusione del procedimento si è avuta notizia ufficialmente della procedura in corso che invece dovrebbe essere pubblica.
Guarda caso la città metropolitana (provincia di Roma) pubblica on line i procedimenti in corso e le conferenze dei servizi https://www.cittametropolitanaroma.gov.it/homepage/aree-tematiche/ambiente/gestione-rifiuti-2/conferenze-dei-servizi-corso/
Analoga procedura la dovrebbe effettuare anche la provincia di Latina per dare modo a cittadini e ai soggetti interessati per intervenire nel procedimento.
Guarda caso centinaia di siti per rifiuti hanno subito incidenti e incendi in Italia negli ultimi due anni con quello clamoroso della Eco X (o Eco Servizi) di Pomezia che hanno originato gli adempimenti e gli obblighi elencati nell'attuale circolare del Ministero dell'Ambiente n. 1121 del 21 gennaio 2019.
I cittadini non possono sempre sperare negli uffici comunali ci siano tecnici competenti come l'Architetto Rosanna Del Duca nel comune di Sabaudia e amministratori sensibili alla tutela dell'ambiente, come il sindaco di Sabaudia Giada Gervasi. In materia amministrativa contano gli atti e questa volta il Comune di Sabaudia, stando alle dichiarazioni pubbliche, li ha prodotti in modo deciso e puntuale.

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