mercoledì 6 marzo 2019

mappe nucleari in Italia LA VECCHIA MAPPA DEL CNEN



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1. RITORNO AL PASSATO: LA VECCHIA MAPPA DEL CNEN
Negli anni ’70 il CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare poi trasformato in ENEA negli anni ’80) elaborò una mappa per la localizzazione dei siti (allegato 1). Le aree risultanti come effetto della sovrapposizione di diverse carte tematiche sono quelle segnate in rosso; sono segnalati con dei numeretti i diversi vincoli naturalistici e archeologici già presenti all’epoca.
Rispetto alla carta sismica vediamo che alcune localizzazioni risultano le stesse: quelle identificate in Sardegna, in Piemonte e nel basso Salento, in Basilicata e sopratutto in diverse aree costiere, tra cui l’alto Lazio (dove poi furono localizzati due reattori a Montalto di Castro), la Toscana e il delta del Po. Qualche area è identificata anche nella Sicilia meridionale che, come è noto, presenta una delle più elevate sismicità del Paese.
Le aree in verde segnalano una alta presenza di piccoli centri abitati.
Rispetto agli anni ’70, i cambiamenti del clima e della piovosità pongono la questione della presenza di sufficiente acqua ragion per cui l’asta del Po appare (specie in estate) meno adeguata. Bisognerebbe dunque guardare alle aree costiere e, tra queste, il sito di Montalto di Castro ospita ancora le fondamenta dei due reattori BWR che erano in costruzione e che furono bloccati dal referendum del 1987.
Il cambiamento del clima però non porta solo a un declino della portata dei fiumi – oltre che a più frequenti fenomeni alluvionali anche nell’asta del Po – ma solleva la questione del livello del mare. Su questo tema il nostro Paese presenta vulnerabilità piuttosto distribuite. Vediamo quali.

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