120 piccoli comuni d’Italia (oltre ad alcune “smart cities”: Milano, Prato, L’Aquila, Matera e Bari, cui si aggiungono Roma e Torino, dove erano già state avviate altre prove tecniche) saranno i primi sperimentatori dell’esposizione della popolazione alle tre bande della tecnologia 5G, una rete wireless di nuova generazione che renderà possibile le connessioni mobili superveloci soppiantando le connessioni in fibra. Ma senza rischi? Occorre ricordare che l’esposizione massiccia della popolazione a livelli di elettrosmog destinati ad aumentare a dismisura, con mini-antenne (ogni 10-12 case nelle aree urbane) collocate ovunque, rappresenta un rischio da non sottovalutare, come molti ricercatori e scienziati affermano da tempo. E come se non bastasse, i 120 comuni selezionati a far da “cavie” non ne sanno nulla: nessuna comunicazione pare essere loro arrivata da AGCOM o dal Ministero dello Sviluppo Economico, come alcuni nostri comitati piemontesi stanno scoprendo...
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