“Tangenti (…) concordate nella misura di circa il 3% delle commesse aggiudicate a Saipem” in Algeria del valore di 8 miliardi di dollari. È questo “l’accordo corruttivo unico” raggiunto nel 2006 tra l’allora amministratore delegato di Saipem, Pietro Tali, e l’ex ministro dell’Energia del governo algerino, Chekib Khelil riportato nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso settembre il Tribunale di Milano ha condannato la partecipata di Eni, i suoi manager e i mediatori...
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Depositate le motivazioni della sentenza con cui lo scorso settembre il Tribunale di Milano ha condannato la partecipata, i suoi manager e i mediatori e un riciclatore algerini e assolto il gruppo di San Donato, l’allora ad Paolo Scaroni e l’attuale numero tre Antonio Vella
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