Circa 60 paesi e oltre 200 organizzazioni della società civile si sono impegnati lunedì 11 dicembre, nella Giornata internazionale della montagna, a rafforzare la capacità di adattamento delle popolazioni montane e dei loro ambienti all'impatto del crescente cambiamento climatico, alla fame e alla migrazione e assicurare uno sviluppo montano sostenibile che sia integrato nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
I membri della Mountain Partnership - un'alleanza fondata nel 2002 da Italia, Svizzera, FAO e UNEP, con oltre 300 membri governativi, della società civile e del settore privato - si sono impegnati perché entro il 2030 i governi riesaminino e aggiornino le loro politiche di sviluppo nazionale e di cooperazione internazionale per integrare strategie appropriate per lo sviluppo sostenibile della montagna e la conservazione degli ecosistemi montani.
Il miliardo di abitanti in zone montane - circa il 13% della popolazione mondiale - sono sempre più colpiti dai cambiamenti climatici e dai disastri causati dal clima. Sono spesso isolati geograficamente e vivono ai margini politici ed economici dei loro paesi, rendendoli più esposti a fame e povertà. "Nei paesi in via di sviluppo, una persona su tre che vive in zone montane è vulnerabile all'insicurezza alimentare. Nelle aree rurali, è una persona su due ", ha affermato Maria Helena Semedo, Vice Direttrice Generale della FAO.
I membri della Mountain Partnership - un'alleanza fondata nel 2002 da Italia, Svizzera, FAO e UNEP, con oltre 300 membri governativi, della società civile e del settore privato - si sono impegnati perché entro il 2030 i governi riesaminino e aggiornino le loro politiche di sviluppo nazionale e di cooperazione internazionale per integrare strategie appropriate per lo sviluppo sostenibile della montagna e la conservazione degli ecosistemi montani.
Il miliardo di abitanti in zone montane - circa il 13% della popolazione mondiale - sono sempre più colpiti dai cambiamenti climatici e dai disastri causati dal clima. Sono spesso isolati geograficamente e vivono ai margini politici ed economici dei loro paesi, rendendoli più esposti a fame e povertà. "Nei paesi in via di sviluppo, una persona su tre che vive in zone montane è vulnerabile all'insicurezza alimentare. Nelle aree rurali, è una persona su due ", ha affermato Maria Helena Semedo, Vice Direttrice Generale della FAO.
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