martedì 14 novembre 2017

Energia: crolla il carbone, il futuro è delle rinnovabili Il rapporto annuale dell'International Energy Agency "celebra" eolico e solare: entro il 2040, copriranno il 40% della domanda globale. Cresce ancora il petrolio, ma solo per i paesi emergenti, la metà solo dall'India. Boom di oil e shale gas negli Stati Uniti

di Luca Pagni
http://www.repubblica.it/economia/2017/11/14/news/energia_crolla_il_carbone_il_futuro_e_delle_rinnovabili-181091753/?ref=RHPPBT-VE-I0-C6-P10-S3.2-T1
 Le rinnovabili sono il futuro dell'energia, i cui costi diventeranno inferiori al gas naturale. Il carbone è destinato alla scomparsa per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima, La domanda di petrolio, nei prossimi anni è destinato a crescere, ma solo sulla spinta dei paesi emergenti, di cui soltanto l'India coprirà la metà delle nuova richiesta. E, per finire, la produzione di gas e petrolio estratto dalle rocce (shale&oil gas), invece di essere colpito dal calo dei prezzi, ha raggiunto il suo massimo.

Persino i "conservatori" dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (Iea) si sono dovuto arrendere. Da sempre considerata la Bibbia o il punto di riferimento per l'industria degli idrocarburi, il Rapporto annuale dell'Agenzia ha dovto ammetterlo: c'è una transizione energetica in atto, niente e nessuno la può fermare. Un piano inclinato che porta verso un futuro elettrico, dove saranno predominante le energie verdi. Il rapporto è stato pubblicato ieri e traccia uno scenario di quanto accadrà dei prossimi 20 anni: ne emerge un quadro a dir poco rivoluzionario.

Domanda energia in calo. L'Agenzia affronta anche un tema caro ai sostenitori della decrescita "felice". La domanda di energia è in calo: o meglio, la domanda cresce molto più lentamente che nei decenni passati. Secondo l'Iea "si espanderà "soltanto" del 30 per cento da qui al 2040, con una crescita del 3,4% all'anno". In pratica - si legge nel Rapporto - è come se nei prossimi 23 anni si aggiungessero un'altra Cina e un'altra India.
O ancora: è come se ogni mese si aggiungessero i bisogni di una città grande come Shanghai. Sono numero ancora "notevoli", ma con un impatto inferiore all'ultimo decennio.

Frena il carbone. Nel decennio scorso sembrava inarrestabile: dall'anno 2000, la capacità delle centrali a carbone è salita di 900 megawatt all'anno. Ora la frenata: da qui al 2040, la crescita sarà solo di 400 megawatt e per la maggior parte di impianti già in costruzione. Prendiamo l'India: nel 2016 copriva i tre quarti del mix energetico, al 2040 scenderà alla metà. Con stime che ogni anno vengono riviste al ribasso.

Rinnovabili, il grande balzo. Lo scenario fino a un decennio fa dominato dagli idrocarburi, è completamente cambiato: Il Rapporto mette in evidenza il ruolo dell'efficienza energetica: senza i risultati ottenuti dall'innovazione tecnologica, avremmo bisogno del doppio dell'energia ora necessaria. Il gas naturale avrà il nuovo ruolo guida, ma la crescita maggiore l'avranno le rinnovabili: questo porta inevitabilmente le rinnovabili ad attrarre anche gli operatori finanziari. Alle rinnovabili andranno i due terzi di tutti i nuovi investimenti nel settore energiaal 2040.Entro questa data, le energie verdi arriveranno a coprire il 40% della domanda energetica globale, soprattutto grazie allo sviluppo dei fotovoltaico in Cina e India.
Anche l'Europa rimarrà uno dei leader del settore: "Le rinnovabili - spiega l'Agenzia - copriranno l'80% della capacità aggiuntiva e l'eolico diventerà la principale fonte di produzione subito dopo il 2030. La politica continuerà a sostenerne lo sviluppo, più che con incentivi in tariffa con il sistema dell'asta conmpetitiva. Il solare, invece, sarà "amplificato dagli investimenti nel solare da parte di proprietari di abitazioni, amministrazioni locali e comunità finanziaria".

Gas, nuovo protagonista. Nel mix delle fonti, dopo le rinnovabili ci sarà il gas. Negli Stati Uniti, ad esempio, sostituirà il petrolio per la produzione di energia. Va detto che l'80 per cento della crescita della domanda arriverà dall'Asia, da Cina, India e regioni limitrofe, con un aumento parallelo della domanda di infrastrutture: secondo l'Agenzia per l'Energia, i governi saranno spinti ad utilizzare sempre più gas sia per riscaldamento come per la produzione di energia e per la mobilità, grazie alle minori emissioni di CO2. Le forniture saranno sempre più assicurate dal gas liquefatto, che consentono "un mercato flessibile, liquido e globale". Il 90 per cento dei nuovi progetti legati all'approvvigionamento da qui al 2040 è legato al gas liquefatto.

Gasdotti in difficoltà. Proprio,  la maggior flessibilità dl gas metterà in foese, tranne rare eccezioni - come il progetto di collegamento tra Russia e Cina - la costruzione di nuovi gasdottiIl 90 per cento dei nuovi progetti legati all'approvvigionamento da qui al 2040 è legato al gas liquefatto. Non per nulla, l'Agenzia stima che da qui al 2040, raddoppieranno i siti in cui il gas viene lavorato per poi essere trasportato via nave, negli Usa, l'Australia, e poi ancora in Russia, Qatar, Mozambico e Canada. Il gas sarà sempre meno indicizzato al prezzo del petrolio, ma i vari fornitori si faranno concorrenza tra loro.

Petrolio, dominano gli Stati Uniti. La battaglia guidata dall'Arabia Saudita nell'aumentare la produzione per far fallire i produttori di shale oil americani non solo si è rivelata perdente, ma li ha resi più forti. I sauditi sono stati costretti al taglio delle quote del greggio, assieme a tutti i paesi Opec e molti non Opec; invece, gli operatori Usa domineranno il mercato nei prossimi anni. Al punto che entro il 2020, gli Stati Uniti raggiungerenanno livelli di produzione record. Lo afferma sempre l'Agenzia Internazionale per l'Energia, sottolineando che gli Usa rappresenteranno l'80% della crescita della produzione globale petrolifera fra il 2010 e il 2025. "La crescita della produzione americana è senza precedenti, superando tutti i record storici, anche quello dell'Arabia Saudita dopo la scoperta del giacimento di Ghawar e della Russia dalla Siberia".

Nucleare, sorpasso Cina. La Cina, impegnata nell'uscitta dal carbone, è destinata a superare gli Stati Uniti non solo come prima
potenza nelle rinnovabili, ma anche nel nucleare: il sorpasso come primo paese produttore di energia grazie all'atomo avverrà nel 2030.

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