domenica 18 dicembre 2016

Borgo Montello La seconda vita della discarica di Latina e il “bio-assessore” Lessio

In una recente intervista Roberto Lessio ha dichiarato: "se dicono che sono stato negligente devono anche dimostrarlo". Ma non c'è bisogno di dimostrare quello che lui stesso ha dichiarato, ovvero che l'assessore più biologico del Lazio non sapeva che era in itinere un mega complesso da 2,6 megawatt di potenza da far atterrare sul versante discarica della Indeco. Naturalmente lui cerca di buttare la palla in tribuna, di dimostrare che il biogas era un atto dovuto, che non ci si poteva fare niente e che tutto sommato, la discarica lì c'è già e quindi non che dobbiamo fare? Ma non è esattamente così. In questi soli sei mesi l'assessore ha inanellato una serie di scivoloni, di contraddizioni e di gaffe che passano dal preoccupante al comico in men che non si dica Non preoccuparsi dell'impiantarsi di tecnologie nella discarica di Borgo Montello significa non capire la logica delle aziende che sono inserite in quel contesto, che di certo non è quella di fare beneficenza ma di fare business, se è possibile con alti profitti e lunghi periodi a disposizione.

La chances di salvezza per Indeco a Montello

L'assessore Roberto Lessio
Il punto non è se il biogas si deve o non si deve fare: il punto è che l'assessorato diretto da Lessio ha deposto sull'altare dell'incuria e del disinteresse il suo compito di programmazione del futuro della città e di vigilanza sugli obbiettivi posti in essere dal sindaco Coletta. Il rischio è che a Montello nasca qualcosa di nuovo, rispetto alla discarica esistente. Non bisogna infatti dimenticare che nella discarica di Borgo Montello, versante Indeco, sarebbero stati sversati (ed è il motivo per il quale ancora oggi vige un sequestro) 14.500 metri cubi in più rispetto a quanto stabilito dalle autorizzazioni. Il fatto sembra essere conclamato, tanto che, da quel che si legge nelle perizie, l’invaso S8 posto sotto sequestro sarebbe stato alto “più di quattro metri rispetto al normale”. Ora, se così fosse (e il fatto è stato anche stranamente confermato dalla Regione), allora saremmo in presenza di un guadagno “extra” per la società di diversi milioni di euro, forse addirittura dieci. Ora, la presenza di queste turbine e questi motori potrebbe incoraggiare la società a proporre un nuovo progetto industriale, magari una discarica monocodice per l’umido da trattare anche sul gas, che al momento viene captato dalla discarica. Solo l’approssimarsi di una simile ipotesi ci fa considerare che non c'è alcun bisogno di dimostrare che Roberto Lessio non ha fatto il suo dovere nel caso del biogas della Indeco. Perché lo dice lui stesso: "non sapevo niente, hanno fatto tutto gli uffici, non succederà più". Se ha fatto tutto bene e gli uffici gli hanno "impedito" di fare il suo dovere, perché nessuno sta pagando? E chi è il simpaticone che si inguatta le questioni strategiche dentro gli uffici dell'assessorato all'ambiente?

Gli imbarazzanti ribaltoni sulla Latina Ambiente

E non si può sorvolare sull'imbarazzante gestione del fine vita della Latina Ambiente. Il Comune di Latina può cambiare idea quante volte ritiene, naturalmente, tutte le volte che sia necessario al fine di raggiungere l’agognato obbiettivo: quello di avere le idee chiare, da qui a giugno, per quanto riguarda il futuro del dopo Latina Ambiente. Un futuro che, durante la campagna elettorale, Lbc vedeva chiaro e lineare: il bando europeo, anche se la gestione in house non era del tutto esclusa. Una volta messo piede in via Romagnoli (sede dell’assessorato all’ambiente) però, al bio-assessore (a sua insaputa) Roberto Lessio le certezze hanno iniziato a crollare in fretta. Non si sa bene dove, da tempo Lessio afferma di aver trovato la prova quasi certa che nel bando “non è garantita la raccolta differenziata al 65%” e per questo motivo, insieme agli altri, aveva annunciato in maniera non poco roboante che il bando era da spedire all’Anac. Domanda numero uno…se il problema era il rapporto raggiungibile della raccolta differenziata può Cantone avere qualcosa da dire in merito? Misteri della fede. Poi parte il balletto, prima si era vociferato che si volesse addirittura dare seguito alla Latina Ambiente così com’era (cosa questa esclusa dal Comune stesso), poi si è puntati dritti sulla società in proprio. E poi è comparsa la bizzarra joint venture con la Formia Rifiuti Zero patrocinata da Sandro Bartolomeo. Ma la Bartolomeo&Coletta Ambiente Spa” non si può fare perché interviene il fallimento della Latina Ambiente e la legge Madia dice che se ti fallisce una società partecipata non ne puoi formare altre per 5 anni. Lessio allora chiederà la lettura delle carte da parte di un costituzionalista (ma anche un cartomante non guasterebbe a questo punto), che probabilmente dovrà ricevere un incarico e probabilmente non sarà un lavoro gratis. Il tutto alla caccia del cavillo che permetta a Latina di infrangere la legge Madia perché a quanto pare questa consorziata con Formia (città non propriamente confinante con Latina) sembrava essere la soluzione di tutti i mali.

L’allarme “epidemia” e gli insetti “Mangia-pini” a tradimento

Nel frattempo (non tutti lo ricorderanno) Lessio aveva lanciato l’allarme del parassita “mangia-pini” a tradimento che avrebbe fatto man bassa dei poveri alberi di viale Italia (visitati personalmente anche dallo stesso assessore) tutti morti. Non si escludeva un’altra epidemia in stile “punteruolo rosso” e si diceva che i pini fossero “già arrivati infetti”. Poi non si è più saputo se era vero oppure no. Gli alberi sono stati cambiati ma non si è mai capito chi era il colpevole di questa potenziale (e ancora non ufficialmente scongiurata) epidemia.

Le stranezze sul biogas...Lessio sapeva?


Motori biogas in discarica (immagini di repertorio)
Di solito però quando cerca un colpevole, Lessio lo trova nei dirigenti e nei funzionari comunali. Lui non sapeva niente di una importantissima conferenza di servizi nella quale almeno si poteva approfondire sugli atti che porteranno 2,6 megawatt di motori biogas a Borgo Montello? “Sono stati loro, io che ci posso fare?” ha detto. Ma non è possibile che Lessio non ne sapesse nulla, perché la notizia di quei motori era nota già (almeno) l’11 di ottobre, quando la società Indeco lo annunciava urbi et orbi. Ha fatto qualcosa dopo quella data il turbo assessore Lessio? No, nulla fino al 22 di novembre quando asseriva di cadere dalle nuvole e dava la colpa di tutto agli uffici: “e io che ci posso fare?”.

Il vecchio contenzioso con Cisterna e il solito nemico: gli uffici

Solo pochi giorni fa, in consiglio comunale si relazionava su un debito fuori bilancio per una vecchia (vecchissima a dire il vero) storia di un contenzioso con Cisterna che riguardava il benefit ambientale della discarica di Borgo Montello. Latina è stata soccombente in quel caso (si ragionava ancora in lire) e dovrà pagare le spese legali. Lessio prende la parola e ad un certo punto dice: “gli uffici non si devono essere capiti tra loro”. Ancora colpa di questi fantasmagorici uffici che però non hanno mai nome o cognome. Quando Enrico Forte gli fa notare che non si può più continuare a fare accuse, specialmente in aula, senza fare nomi, lui tace e ripete solo che il Comune dovrà pagare le spese legali ma si guarda bene dal ripetere la solfa degli uffici che sbagliano. L’assessore Roberto Lessio, insomma, appare quanto mai in affanno di fronte a tematiche titaniche che riguardano i cittadini, la città tutta e che mettono i gioco anche le stesse promesse nel settore ambiente fatte dal sindaco Damiano Coletta. https://www.facebook.com/notes/ivan-eotvos/la-seconda-vita-della-discarica-di-latina-e-il-bio-assessore-lessio/915171951951528

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