A caccia di rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi - La Repubblica
Si scava nuovamente a Casal di Principe alla ricerca di rifiuti tossici. Da stamattina i Vigili del fuoco di Napoli, insieme all'Arpac e il corpo forestale di Napoli, stanno scavando delle buche su un terreno alle spalle dello stadio di Casal di ...
Al lavoro l'Arpac, il corpo forestale e i vigili del fuoco, in un terreno alle spalle del campo sportivo
I tecnici dell’Arpac hanno fatto una prima ispezione della zona alla ricerca di radioattività, ma non sono state rilevate anomalie in tal senso. Qualcosa di anomalo comunque i mezzi dell’Arpac lo hanno riscontrato e gli scavi serviranno a verificare di cosa si stratta esattamente. Sul posto è al lavoro una sola escavatrice che è riuscita a scendere a poco più di quattro metri di profondità. Dal terreno, intanto, sono già usciti fanghi industriali, idrocarburi, materiali ferrosi, materiali di risulta e plastiche di varia natura.
Negli anni passati lo stesso pezzo di terreno è stato più volte oggetto di indagine da parte dei magistrati, ma lì sotto nessuno mai è andato a vedere se effettivamente esiste una discarica di rifiuti tossici e nocivi. Da ultimo, circa tre anni fa, ne parlò nuovamente il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, nella trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro, intervistato da Sandro Ruotolo. Ora è il Pm della Dda, Catello Maresca che ha ordinato di vedere se lì sotto ci sono davvero rifiuti tossici e di che natura. La notizia, è stata anche oggetto di numerosi commenti su Facebook. Tra essi, quello di Tina Zaccaria, una delle mamme della terra dei fuochi, che ha perso la figlia per un tumore. “Eppure a noi il presidente Napolitano quando ci recammo al Quirinale con le foto dei nostri figli morti di cancro in questa terra – scrive Tina Zaccaria - E proprio io gli chiesi quali misure preventive lo Stato avesse preso negli anni circa le dichiarazioni di Schiavone, rispose: “Schiavone mente dice solo stupidaggini e le può dire nelle TV pubbliche”. Michela Di Zoglio, invece, scrive: “Scavano, con vent'anni di ritardo, e intanto la gente è morta per anni nell'indifferenza generale dello stato e delle alte istituzioni. E continua a morire...”
Gli scavi proseguiranno anche nella giornata di domani. L’obiettivo è quello di raggiungere almeno gli otto metri di profondità dove si trova anche la falda acquifera. I collaboratori di giustizia, infatti, hanno parlato spesso di come i rifiuti tossici venivano interrati almeno ad una ventina di metri, poi ricoperti con uno strato di terra e infine nuovamente ricoperti con un altro strato di rifiuti tipo materiale di risulta. Se si dovesse riscontrare che sotto quel terreno c'è stato un "impacchettamento" dei rifiuti, è certo che gli scavi continueranno per diversi giorni
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