Graziano Lanzidei, corrispondente per
anni di Pontinia sul giornale “La Provincia” lo aveva detto per
primo che Carlo Medici avrebbe vinto facile. Medici è stato il primo
sindaco (dal 1994 da quando è entrata in vigore la nuova legge
sull'elezione diretta) a scendere al di sotto del 50% ma non
significa nulla. E' il primo sindaco “normale”, nel senso che non
è un “politico” (come Mochi e Torelli) nel senso della parola,
ne un campione di consensi (come Tombolillo), ha chiaramente altre
qualità, quelle che si chiedono ad un buon amministratore di un
comune. Uno che conosce il territorio e le persone, con pregi e
difetti, un razionale, un tecnico che sa scegliere, capire se un
progetto, una proposta sono validi, che sa aspettare il momento
giusto. Gli elettori di Pontinia hanno premiato tanti giovani,
anagraficamente parlando, che hanno preso moltissime preferenze,
superando anche alcuni assessori o politici di lungo corso. L'augurio
è che dietro le preferenze non ci sia solo l'indubbia simpatia e la
bella persona ma anche capacità amministrative e politiche. La sfida
tra i sindaci era tra 3 predestinati alla politica, due avevano molto
da dimostrare rispetto ai dubbi sulla capacità di autonomia e di
amministrazione che la loro storia poteva significare. Hanno scelto
di parlare anziché alla città ai loro fedeli elettori, alla loro
squadra, giocando solo in casa. Medici è stato percepito invece come
uno che parlava alla città e che sarebbe stato il sindaco di una
città e non solo di una parte di essa. Adesso la prima sfida del neo
primo cittadino è sulla giunta e sul vice sindaco. Considerato che,
in caso di impedimenti che certo non auguro, il vice sindaco farebbe
le funzioni da sindaco, questa carica, da vice sindaco dovrebbe
andare ad Eligio Tombolillo. Per la giunta penso che ci saranno poche
conferme (2 o 3 al massimo) e gli altri nuovi nel segno del
rinnovamento. Sicuramente le donne in consiglio (4) sapranno dare un
volto importante alla nuova amministrazione, oltre che più
sensibile, attento ed umano. Lo dico da anni che chi vuole
amministrare dovrebbe conoscere anche la storia amministrativa e le
elezioni, ma sopratutto le partecipazioni e i risultati dei vari
referendum. Chi non le conosce rischia molte delusioni, previste e
scritte. A Pontinia una lista “per il bene comune” non poteva
esistere per diversi motivi, il primo ovviamente è che non sembra ci
sia un Coletta, il secondo perchè, per adesso, manca il percorso
culturale. Per lo stesso motivo a Pontinia non è riuscita la
costruzione di una lista del M5S o alternativa al sistema dei partiti
o, se preferite, dei soliti noti. A Pontinia ci sono tanti bravi
ragazzi e ragazze (che per me sono uomini e donne, ma per l'opinione
comune rimangono “giovani” fino a 40 anni), che avrebbero bisogno
di una maggiore autonomia per dimostrare le loro capacità senza
doversene andare, come tanti concittadini di successo, in altre
regioni o paesi stranieri. La mia speranza è che i giovani di
Pontinia la loro autonomia non la aspettino dai “vecchi” o dai
“soliti noti” ma che la impongono conquistandola con i meriti. Il
mio augurio è che Carlo Medici sia il sindaco che dia fiducia a
tutte le persone che sappiano far diventare Pontinia un paese civile
(per la raccolta differenziata spinta, per il traffico sostenibile),
moderno e culturale ma che sopratutto Pontinia conservi le sue
caratteristiche di accoglienza, solidarietà, concretezza.
Sicuramente Medici sarà il sindaco del dialogo e dell'ascolto, così
come lo è stato Tombolillo
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