mercoledì 11 maggio 2016

discarica di Borgo Montello e delibere dei rifiuti della provincia di Latina (21 marzo) e regione Lazio deliberazione 199/2016

Leggendo le due delibere, della regione Lazio e della provincia di Latina, si notano alcune stranezze.

La provincia di Latina (secondo la deliberazione 199/2016 della regione Lazio) avrebbe inviato, in data 21/3/2016 (pag. 3 deliberazione 199/2016) le valutazioni con nota prot. 14885 del 21/3/2016, ma il consiglio provinciale si è invece svolto il 22 marzo, cioè il giorno dopo l’invio.
La prima domanda che sorge spontanea è chi e perché ha dato l’ordine di trasmettere, prima della delibera del consiglio provinciale tale nota.
La seconda domanda è: il consiglio provinciale è stato convocato per mera formalità?
La terza domanda: la nota di cui al prot. 14885 del 21/3/2016 è conforme al deliberato della provincia?
La quarta domanda: diversi consiglieri e lo stesso delegato all’ambiente Sandro Bartolomeo ammettono che non si è riunita la commissione ambiente, perché? Successivamente al consiglio provinciale si è poi riunita tale commissione? Il comitato dei cittadini di Borgo Montello ha inoltrato due richieste alla provincia di essere ascoltati in merito, perché la provincia non ha mai risposto?
La quinta domanda: è vero che la provincia di Latina (vedere pag. 26 10.7.1.2. Provincia di Latina): non ipotizza una crescita della raccolta differenziata? È questa l’affermazione contenuta nella nota prot. 14885 del 21/3/2016 della provincia di Latina?

A pag. 3 e a pag. 4 e poi a pag. 44 della deliberazione 199/2016 della regione Lazio si rileva e delibera, giustamente, che il fabbisogno impiantistico e quindi anche i nuovi volumi in discarica, devono essere assoggettati a VAS. Questo significa che le VIA in seguito alle richieste di Indeco e di Ecoambiente del 12/05/2015 devono essere sospese in attesa della VAS.

A pag. 8 della deliberazione 199/2016 giustamente si riporta: Le azioni previste dal Decreto sono:
a) la prevenzione nella produzione di rifiuti e la riduzione della pericolosità sull’ambiente e sulla
salute umana” considerato l’inquinamento accertato dal 2005 fino alle ultime analisi rese note del 2014 delle falde sotterranee a carico di alcuni esponenti della società Ecoambiente dell’epoca, con inquinamento nell’area della medesima discarica confermato, processo nel quale anche Regione e comune di Latina si sono costituite parte civile, considerato che la provincia di Latina, la regione Lazio hanno sempre constatato il mancato rispetto delle opere di bonifica o di contenimento, considerato che ArpaLazio, e Asl di Latina hanno più volte certificato il pericolo per la salute pubblica derivante dalle emissioni odorigene moleste, aerosol e inquinamento delle falde, quale tipo di prevenzione e di riduzione sull’ambiente e sulla salute umana viene attuato oggi, nel periodo in cui comunque si verificano emissioni odorigene moleste e inquinamento delle falde pur in assenza di conferimento? E dopo l’eventuale riapertura della discarica?

E’ evidente che i volumi riportati a pag. 21
D. Impianti di discarica
Tabella 8 - Volumetrie residue e disponibili negli impianti di smaltimento
Indeco Srl Borgo Montello Latina LT 0 (4)
Ecoambiente SpA Borgo Montello Latina LT 0 (5)
(4) In fase di VIA la richiesta di ampliamento delle capacità all’interno dell’impianto esistente per ulteriori 165.000 mc
(5) In fase di VIA la richiesta di ampliamento delle capacità all’interno dell’impianto esistente per ulteriori 400.000 mc
Non sono coerenti con il fabbisogno provinciale riportato nella tabella a pagina 26.
Inoltre vengono omessi, ancora una volta, due elementi importanti:
  • l’invaso S8 della società Indeco a Borgo Montello è stato sequestrato l’8/1/2016 per aver conferito rifiuti oltre il consentito esaurendone i volumi. Questo dovrebbe aver fatto scattare il post mortem. Perché la Regione Lazio (a conoscenza dell’esaurimento di volumi dichiarandolo) ha omesso tale obbligo di legge?
  • Il “nuovo e distinto invaso” della società Ecoambiente a Borgo Montello è stato sequestrato il 29 gennaio 2014 dalla Procura di Roma e quindi, di fatto, Ecoambiente non poteva averne la disponibilità e la regione Lazio, a conoscenza dell’evento in quanto informata dai cittadini, non poteva rilasciare l’AIA e quindi nuovi volumi. A tutt’oggi l’area è sequestrata. La regione Lazio dichiara esaurito comunque l’invaso come volumi assegnati. Questo dovrebbe aver fatto scattare il post mortem. Perché la Regione Lazio (a conoscenza dell’esaurimento di volumi dichiarandolo) ha omesso tale obbligo di legge?
La presente viene inviata per conto dei cittadini residenti in via Monfalcone Borgo Montello / Borgo Bainsizza Latina

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