giovedì 17 settembre 2015

Ostriche uccise dal caldo a Taranto: allarme Confagricoltura Quasi 4mila quintali di prodotto è andato distrutto 16 settembre,

Quintali di ostriche "uccise" dal gran caldo a Taranto. Quasi 4mila quintali di prodotto, pronto per andare sui mercati nazionali ed esteri, è andato distrutto.

Oggi il sopralluogo sugli impianti in Mar Grande del presidente della cooperativa della Ittica Jonica, Damiano D'Andria, del presidente e del direttore di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzaro e Carmine Palma, per verificare la situazione. Ora i produttori sperano che venga riconosciuto loro lo stato di calamità naturale e Confagricoltura Taranto, che ha appena aperto la sezione "Acquacoltura", si è attivata per avviare la pratica che dovrà partire verso la Regione Puglia, per la necessaria declaratoria, e poi verso Roma per incassare il decreto del Ministro delle Politiche agricole. "Siamo di fronte - spiega in una nota Lazzaro - all'80 per cento degli impianti danneggiati e a quasi la totalità del prodotto distrutto, in più è andato perso anche il seme delle ostriche, con la conseguenza che anche la produzione dell'anno prossimo rischia di essere compromessa assieme al lavoro di soci e dipendenti". Le ostriche tarantine, ha aggiunto il presidente della Cooperativa Ittica Jonica - vengono fatte al naturale, col seme innestato e l'allevamento in mare: nient'altro. È la nostra forza rispetto al prodotto francese, che è basato su un procedimento costruito in laboratorio. Il caldo di quest'estate, però, ha distrutto gran parte di questa pregiata produzione svuotando le ostriche del loro frutto: un disastro. E ci tocca vedere morire le ostriche sotto i nostri occhi senza poter fare nulla". 
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