venerdì 6 settembre 2013
Latina caos rifiuti La società chiede il risarcimento per l’inerzia nel rilascio dei permessi Tonnellate clandestine «Rida» continua a respingere i rifiuti, ma non si sa dove finiscono
DI PIERFEDERICO PERNARELLA
D
alle cento alle centociquanta. Sono le
tonnellate di rifiuti
che quasi ogni giorno vengono respinte dalla «Rida».
Anche se i riflettori si sono
leggermente abbassati dopo il clamore del caso scoppiato agli inizi di agosto,
l’emergenza di fatto resta.
L’impianto di Aprilia, deputato al trattamento dei
rifiuti prima del conferimento in discarica, a
tutt’oggi, non riesce a lavorare tutta la quantità di rifiuti prodotta in provincia
che arriva presso la struttura. Quantità superiore rispetto a quella per la quale
«Rida» è stata autorizzata.
Dunque i camion restano
fuori cancelli. Dove vanno?
Che fine fa quell’immondi -
zia? Resta «parcheggiata»
nei compattatori? Finisce
in discarica? Viene portata
a Colfelice? Abbiamo provato a verificare quanti e
quali Comuni pontini portato i rifiuti nell’impianto di
trattamento ciociaro ma,
nonostante la rilevanza
pubblica della faccenda, è
stato impossibile mettersi
in contatto con i responsabili tecnici della «Saf» di
Colfelice. Sarebbe stato
importante sapere se quei
Comuni pizzicati a conferire i rifiuti direttamente nella discarica della «Indeco»,
nonostante il divieto, abbiano corretto la rotta. Se
sempre in Ciociaria finiscono i rifiuti del Comune
di Sperlonga tra i primi a
non servirsi più di «Rida»
dopo la diffida della Regione. Diffida che sarebbe arrivata a tutti, ma proprio
tutti («Rida», Comuni ed
Ecoambiente), tranne alla
società, la «Indeco», che ha
continuato a ricevere i rifiuti non trattati nella discarica
di Borgo Montello. Forse
una dimenticanza. Ora però
c’è l’informativa che la Polizia provinciale ha spedito
in Procura ipotizzando il
reato di traffico illegale di
r i fi u t i .
Se il presente è incerto, il
futuro non è da meno. E
fioccano le carte bollate. La
«Rida» infatti ha presentato
un ricorso al Tar contro Regione, Arpa e Provincia per
accertare a fini risarcitori
l’illegittimità dell’iner zia
con cui gli enti competenti
hanno trattato le pratiche riguardanti il trattamento di
maggiori quantità di rifiuti.
La «Rida» infatti ha quasi
completato i lavori di ampliamento, ma la società, nonostante le istanze presentate circa un anno fa, non ha
ancora ricevuto le dovute autorizzazioni per passare dal
trattamento di 180 mila tonnellate a 400 mila di rifiuti.
Un passaggio che risolverebbe l’emergenza. Regione
permettendo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 6 settembre 2013
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