fonte: http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/Impianto_a_biomasse_contestato/2/124274
Impianto a biomasse contestato
La Regione non può intervenire nella vicenda perché di competenza della Provincia. Giovedì la conferenza dei servizi
L'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia non può intervenire nella vicenda della costruzione di un impianto a biomasse a Pannellia di Sedegliano in quanto la competenza in materia è della Provincia di Udine.
Lo precisa l'assessore regionale all'Ambiente ed Energia, Sara Vito, in vista della Conferenza dei servizi che, giovedì 5 settembre, a Udine, dovrà esaminare la richiesta della "Fire Energy" di modifica all'autorizzazione, a sua tempo rilasciata dalla stessa Provincia, per la costruzione dell'impianto, relativamente ai combustibili da utilizzare.
In proposito l'assessore Vito spiega che già a giugno, in vista della prima riunione della Conferenza dei servizi, i competenti uffici della direzione Ambiente ed Energia, dopo un attento esame della documentazione e della normativa attualmente in vigore, avevano accertato la non competenza della Regione e comunicato un tanto alla Provincia.
L'assessore Vito ricorda inoltre che l'Amministrazione sta lavorando alla predisposizione del nuovo Piano energetico regionale, il quale "oltre a puntare su efficienza e risparmio energetico, guarderà con interesse alla produzione di energia da fonti rinnovabili, sempre nell'ottica di uno sviluppo sostenibile, cercando il corretto equilibrio tra tutela dell'ambiente e fabbisogno energetico".
Progetto 'civetta'
Il Comitato 14701 Sedegliano si chiede "come mai in prima istanza le ramaglie erano rifiutate dalla ditta perché non redditizie ed ora sono parte fondamentale del combustibile? Il progetto iniziale aveva grosse lacune già evidenziati negli anni scorsi ed ora vengono al pettine.
Quali i prossimi sviluppi, quando si verificherà che il combustibile non sarà disponibile? Sarà chiesto di modificare ulteriormente il combustibile, utilizzando i rifiuti?".
"Ci auspichiamo - CONCLUDE - che la costruzione di questa centrale venga definitivamente abbandonata e lasciato spazio ad iniziative più nobili e rispettose della salute delle persone e della minor speculazione del denaro dei cittadini, trattandosi essenzialmente di un progetto “civetta” che copre “legalmente” un trasferimento di denaro dalle tasche dei cittadini ai proprietari della centrale, lasciando come “commissione” la diossina e quant'altro sulla testa delle gente e dei nostri bambini".
Breve cronologia dei principali eventi del 2013, così come riportata dal Comitato:
8 Febbraio: prima dell'inizio dei lavori, la ditta Gesteco (ditta friulana la cui attività principale è la gestione e smaltimento dei rifiuti) esegue per conto della ditta dei carotaggi nel sito dove verrà costruita la centrale
28 Marzo: due giorni prima della scadenza dell'autorizzazione a costruire e dopo un anno e mezzo dall'emissione della stessa, la ditta emette la DIA (dichiarazione di inizio attività) e delimita il cantiere senza eseguire nessuna attività di costruzione. Altresì al di fuori del limite del cantiere, ma all'interno del lotto a disposizione esegue coltivazioni di mais che in questo periodo viene conferito nelle limitrofe centrali elettriche denominate “a biogas”
24 Maggio: la Fire Energy chiede alla Provincia di cambiare il tipo di combustibile
28 Giugno: si tiene la conferenza dei servizi, durante la quale al ditta espone il cambio del combustibile. I presenti richiedono chiarimenti sull'impatto delle modifiche sugli inquinanti ed un piano di approvvigionamento del combustibile essendo nel frattempo entrata in vigore una legge regionale dove viene resa obbligatoria la filiera corta (entro i 70 km) e non più opzionale come era al momento dell'iter autorizzativo
22 Luglio: la ditta presenta il piano approvvigionamento del nuovo combustibile che prevede un abbassamento della totale quantitativo del legname necessario alla centrale (82000 ton anziché 96000ton/anno) e di diverso tipologia (ramaglie da potatura e da vigneti, residui da segheria, residui da pioppicoltura, residui di conifere e castagni da gestione forestali), tuttavia la potenza della centrale non viene modificata! La ditta non prevede alterazioni degli inquinanti, malgrado il cambio di combustibile da faggio a ramaglie e residui di altro tipo di legno e considerato che le ramaglie da potature di vigneti contengono diverse quantità di antiparassitari applicati durante la produzione.
Il giorno 5 Settembre, in Provincia di Udine, si unirà nuovamente la conferenza dei servizi per verificare se quanto presentato dalla ditta sia accettabile. http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/09/biomasse-sedegliano-ud-contestato-il.html
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