tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-3-gennaio-2025/
CASO CECILIA SALA, LA FAMIGLIA DELLA GIORNALISTA CHIEDE IL SILENZIO STAMPA. L’IRAN: “ROMA RIGETTI LA POLITICA USA, L’ARRESTO DI ABEDINI È ILLEGALE”. La liberazione di Cecilia Sala, la giornalista arrestata in Iran passa attraverso la liberazione di Mohammed Abedini, fermato all’aeroporto di Malpensa, a Milano, il 16 dicembre, su mandato americano per il suo appoggio ai Pasdaran e per il traffico di tecnologia legata alle armi. Sulla sua scarcerazione l’Iran insiste, affermando che si tratta di un “arresto illegale” ma gli Stati Uniti sono altrettanto fermi: Abedini non deve essere liberato. Oggi i genitori di Cecilia Sala hanno chiesto il silenzio stampa: “La fase a cui siamo arrivati – si legge nel messaggio – è molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare nell’evitare di divulgare notizie sensibili e delicate”. Sulla richiesta di una concessione di arresti domiciliari ad Abedini, il Tribunale ha fissato l’udienza per il 15 dicembre. La Procura ha già dato parere negativo. A Teheran, l’ambasciatrice italiana Paola Amadei, è stata ricevuta questa mattina al ministero degli Esteri; Amadei ha rinnovato la richiesta di rilascio immediato di Cecilia Sala, e la possibilità di farle arrivare in carcere generi di prima necessità. In questa occasione le autorità iraniane hanno chiesto all’Italia di distaccarsi dall’alleato americano: “Roma rigetti la politica sugli ostaggi degli Stati Uniti e crei le condizioni per il rilascio”. Sul Fatto di domani leggerete un riepilogo sulle varie fasi della vicenda. SALVINI TRIONFANTE: “INCIDENTI IN CALO GRAZIE ALLE RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA”. MA I DATI NON SONO COMPLETI. A Capodanno 2025, “si registra una significativa riduzione degli incidenti stradali e dei feriti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale, sono state impiegate 27.200 pattuglie della Polizia Stradale e dell’Arma dei Carabinieri che hanno garantito controlli capillari su tutto il territorio nazionale. L’attività di prevenzione e vigilanza ha portato a un calo del 21% degli incidenti stradali”: questo recita il comunicato congiunto di stamattina di Viminale e Mit. E ovviamente il ministro Salvini ha esultato: “Le nuove regole sono state oggetto di una campagna di falsità senza precedenti, ma i primissimi dati sono confortanti e smentiscono molti detrattori”. Tutto bene, dunque? Non proprio. A fornire altre cifre, più complete, l’Associazione sostenitori Polizia stradale: “Gli incidenti stradali mortali non sono diminuiti dopo l’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada. Secondo il ministro Salvini nei primi 15 giorni di vigore sono calati del 25%, dai 67 del 2023 ai 50 dello stesso periodo 2024, ma i dati rappresentano solo quelli rilevati da Polstrada e Carabinieri, che sono il 34% degli incidenti con lesioni, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali. Dalla nostra analisi risulta invece che sulle strade italiane sono morte almeno 111 persone, più del doppio”. Sul Fatto di domani leggerete il nostro fact checking e tutte le prese in giro al ministro che si sono registrate sui social nelle ultime settimane (con tanto di minacce di querele). MEDIO ORIENTE, DELEGAZIONE ISRAELIANA A DOHA PER COLLOQUI SULLA TREGUA. NETANYAHU A PROCESSO CHIEDE DI POSTICIPARE LE UDIENZE DOPO AVER SUBITO UN INTERVENTO CHIRURGICO. Una delegazione di negoziatori israeliani si è recata in Qatar per discutere l’accordo con Hamas al fine di raggiungere una tregua. Il cessate-il fuoco- dovrebbe servire ad Israele per ottenere da Hamas un certo numero di ostaggi, presi dagli islamisti durante il massacro del 7 ottobre. Sullo stato della trattativa le notizie sono disparate; da un lato si teme l’ennesimo stallo – lo stesso primo ministro Netanyahu ha dichiarato che non firmerà patti se non dopo aver sradicato Hamas – dall’altro stesse fonti di Hamas si sono dette fiduciose sulla riuscita dell’accordo. Intanto la guerra prosegue: l’esercito israeliano ha comunicato di aver centrato 40 obiettivi ieri nella Striscia, e oggi ha chiesto ai residenti di al-Bureij di evacuare, segno che era in preparazione un altro attacco. Secondo Hamas, nelle ultime 24 ore nella Striscia sono state uccise 77 persone. Netanyahu intanto ha chiesto al tribunale che celebra il processo a suo carico per diverse imputazioni, tra cui la corruzione, di posticipare la sua testimonianza, già iniziata nelle scorse udienze, per due settimane, in seguito all’intervento chirurgico a cui si è sottoposto. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente, ed un approfondimento sull’asse che minaccia ogni giorno Israele, ad iniziare dagli Houthi che dallo Yemen continuano a sparare razzi sullo Stato ebraico. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Grave polmonite per Ursula von der Leyen, annullati tutti gli impegni. La presidente della Commissione europea ha cancellato i suoi impegni esterni per le prime due settimane di gennaio. La leader, spiega il portavoce Stefan de Keersmaeker, sta lottando con una grave polmonite. Salterà un viaggio a Lisbona, mentre sarà riprogrammato quello a Danzica per l’inizio formale della presidenza polacca dell’Unione. Francia, detenuto prende cinque ostaggi, poi si arrende. Alta tensione nel carcere di Arles, dove un detenuto ha preso cinque ostaggi, tra agenti e personale dell’area sanitaria. Il responsabile è un carcerato della Guyana, di 37 anni, condannato per stupro; la fine della pena era prevista nel 2031. Nel pomeriggio il detenuto ha prima liberato un medico, poi ha deciso di arrendersi. Lamezia, operaio cade da una impalcatura e perde la vita. Si chiamava Francesco Stella, aveva 38 anni; letale per lui è stata una caduta dall’impalcatura all’interno dell’Europrofil, azienda di prodotti per l’edilizia, dove era impiegato. Stella è precipitato da un’altezza di circa 6 metri, battendo la testa. La procura ha sequestrato l’area avviando una indagine. |