Tratto https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-21-novembre-2024/
MEDIO ORIENTE, CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ, LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE CHIEDE L’ARRESTO PER GLI ISRAELIANI NETANYAHU E GALLANT, E PER DEIF (HAMAS). BIBI: “È UN NUOVO CASO DREYFUS”. La Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja ha emesso mandati di arresto nei confronti di Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, e del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusandoli di crimini di guerra nella Striscia di Gaza. Un mandato porta anche il nome di Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, conosciuto come Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. Israele ritiene di aver eliminato Deif, così come gli altri due capi di Hamas, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar. Anche loro erano oggetto di un mandato di arresto che la Corte però ha archiviato, essendo stata riconosciuta la loro morte. Su Deif, ritengono i giudici dell’Aja, ci sono ancora incertezze. “Questo è un giorno buio per la giustizia. Un giorno buio per l’umanità. Presa in malafede, l’oltraggiosa decisione della Corte penale internazionale ha trasformato la giustizia universale in uno zimbello universale”, ha scritto il presidente d’Israele, Isaac Herzog. Il mandato della Cpi arriva nel giorno in cui Netanyahu incontra a Gerusalemme Amos Hochstein, l’inviato degli Stati Uniti che sta trattando una tregua con il Libano. Il primo ministro ha commentato: “La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus”, ricordando il caso politico che divise la Francia tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Gli Stati Uniti hanno respinto “categoricamente” la decisione della Corte penale Internazionale. Sul Fatto di domani leggerete le reazioni all’iniziativa della Cpi, i pareri degli esperti e testimonianze da Tel Aviv e Gaza, dove la guerra continua e secondo fonti palestinesi, Israele avrebbe causato 90 morti con due raid. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, PUTIN: “CON GLI ATTACCHI MISSILISTICI OCCIDENTALI SU DI NOI, IL CONFLITTO È DIVENTATO GLOBALE”. All’alba Mosca ha fatto decollare i propri jet e bombardato l’Ucraina. L’aeronautica di Kiev ha affermato che per la prima volta il nemico aveva usato missili intercontinentali Kinzhal, che hanno una gittata di migliaia di chilometri e possono portare testate nucleari. Secondo fonti occidentali i russi hanno utilizzato un missile balistico, puntato su Dnipro. Dal canto suo, Mosca ha denunciato che Kiev ha utilizzato per la prima volta missili Storm Shadow forniti dal Regno Unito; due ordigni sono stati abbattuti dalla contraerea. Il presidente Putin dichiara: “Con gli attacchi missilistici occidentali in Russia, il conflitto in Ucraina ha assunto un carattere globale”. In questo contesto, il presidente ucraino Zelensky, intervistato dall’emittente americana Fox News, torna sulla rivendicazione della Crimea, presa da Mosca nel 2014, ma con un approccio diverso: “Non possiamo perdere decine di migliaia di persone per la Crimea, la penisola potrebbe essere recuperata attraverso la diplomazia”. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto nell’Est e sulle anticipazioni del libro di memorie dell’ex cancelliera Angela Merkel, che in un passaggio ricorda come ventilare la possibilità di far entrare l’Ucraina nella Nato “era ed è un errore”. 5 STELLE, 89 MILA ISCRITTI AL VOTO PER DECIDERE IL DESTINO DEL MOVIMENTO. CONTE: “MI DIMETTERÒ SE SARÀ BOCCIATA LA SCELTA PROGRESSISTA”. Si aprono oggi le votazioni online per rivoluzionare il Movimento 5 stelle. Balla anche la leadership di Giuseppe Conte. In un’intervista al Corriere, l’ex premier ha annunciato: “Se la scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”. Fino a domenica alle 15 potranno votare circa 89 mila aderenti. Il primo scoglio, per Conte, è il raggiungimento del quorum. Per evitare polemiche, serve la maggioranza assoluta dei votanti. Il probiviro Danilo Toninelli, vicino Beppe Grillo, ha lanciato l’avviso: “Il voto per l’eliminazione del garante necessita del quorum, normale una valutazione sul partecipare o meno”. Mentre Conte esorta tutti al voto, sull’assemblea costituente aleggia lo spettro del fondatore, in trincea contro Conte al punto da rivendicare il “diritto all’estinzione” del Movimento. Che dalla prossima settimana potrebbe avere un altro volto: le urne elettroniche decideranno se cambiare simbolo e nome, stringere alleanze oppure no, riscrivere i poteri del presidente e il ruolo del Garante. Chiara Appendino ha illustrato le sue intenzioni con un post sui social: “Voterò per mantenere il nostro nome e il nostro simbolo, per confermarci progressisti, mantenendo la postura e l’identità forte necessaria per non diventare la copia sbiadita e subalterna di altri”. Stessa linea di Giuseppe Conte. Peccato che solo due giorni fa Appendino tuonasse: “Non possiamo essere soddisfatti quando il M5S va sotto il 5 per cento, il Pd ci sta fagocitando, stiamo diventando un socio di minoranza”. Un post sgradito al leader Conte. La costituente si chiuderà con la kermesse “Nova” al Palazzo dei congressi, Roma, sabato e domenica. Tra i partecipanti anche il nobel Joseph Stiglitz. Sul Fatto di domani vi racconteremo la consultazione pentastellata, con i quesiti sottoposti agli iscritti. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Italo-egiziano arrestato al Cairo, ma il reato non è noto. Elanain Sharif, 44 anni, cittadino italiano nato in Egitto e residente a Terni, è stato arrestato al Cairo e trasferito nel carcere di Alessandria d’Egitto. La notizia è stata data in prima battuta dal Corriere dell’Umbria; Sharif non dava più notizie dal 9 novembre. A dare l’allarme è stata la madre, residente a Foligno: restano poco chiare le accuse che hanno portato all’arresto di Sharif. Urbanistica, la salva-Milano è legge: via libera alla deregulation. Con 172 voti a favore e 41 contrari, la Camera ha approvato la proposta di legge “Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia” (cosiddetta ‘Salva-Milanò). Di fatto, come abbiamo raccontato oggi, oltre a “salvare” i grattacieli spacciati a Milano per ristrutturazioni, la norma varrà per tutta l’Italia. Salvo che risulti incostituzionale. Palermo, altri due killer di Cosa Nostra (non pentiti e con condanna all’ergastolo) in semilibertà. Vito Busca e Girolamo Buccafusca, entrambi detenuti nel carcere Pagliarelli, hanno ottenuto la possibilità di uscire ogni mattina per attività di volontariat, e tornare in cella la sera. I loro nomi si aggiungo alla lunga lista di “detenuti modello” della mafia, che in questi ultimi mesi hanno ottenuto permessi premio e semilibertà, entrando e uscendo dal carcere, pur non avendo collaborato mai con la giustizia. |
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