"La nuova Politica Agricola Comune avrebbe certamente potuto essere più ambiziosa ma ormai è quasi fatta. Dopo il voto nelle commissioni Agricoltura e Ambiente del Parlamento, a novembre sarà la volta dell’approvazione definitiva in plenaria. Restano una serie di occasioni mancate, come la percentuale poco ambiziosa dei fondi destinati agli ecosistemi e la conferma di uno status quo che vede l’80% dei sussidi andare al 20% delle aziende agricole più grandi. Si è usato il freno a mano persino sul nuovo terzo pilastro, ossia la ‘condizionalità sociale’, che si aggiunge a quelli degli ‘Aiuti diretti’ e dello ‘Sviluppo Rurale’ e che dovrebbe impedire l’accesso agli aiuti a chi viola i diritti dei lavoratori. A questo punto potrebbero fare la differenza i Piani strategici nazionali, a cui molto è affidato. Si è appena tenuta la seconda riunione del Tavolo del Partenariato, presieduto dal ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, per arrivare alla redazione del piano, da presentare alla Commissione Ue entro la fine del 2021."