lunedì 20 aprile 2020

Sabaudia, ipotesi spiagge a numero chiuso per sicurezza

se non ho capito male il ragionamento, che temevo, il parco nazionale del Circeo preferisci i "ricchi" che si possono permettere case in affitto, rispetto, invece, alle necessità sanitarie, alla prevenzione o semplicemente ad un'equa ripartizione. Oppure nelle spiaggie libere vi accede chi arriva prima la mattina? invece negli insediamenti (come sul lungomare di San Felice Circeo), dove ci sono i proprietari di case questi ci potranno andare al mare? come? Certo è comprensibile che ci siano, per motivi di sicurezza, il distanziamento sociale, l'alternanza, ma ci devono essere dei criteri oggettivi. Chi, per motivi sanitari, non è che può ma "deve" andare al mare ma non ci può andare per censo viene condannato dal presidente del Parco a morire o meglio a rinunciare al necessario benessere del semplice respirare l'aria del mare? Quindi dopo la temuta "mattanza" (che ovviamente non c'era ma solo abbattimento selezionato o meglio la riduzione) dei daini, arriverà quella dei cristiani bisognosi? Certo, come titola l'articolo, questa è solo un'ipotesi, come per i dani, la realtà sarà diversa, nel rispetto dei diritti costituzionali che tutti siamo uguali. Ma sicuramente ho capito male e letto peggio e quindi frainteso, l'articolo de Il Messaggero che segue

https://www.ilmessaggero.it/latina/sabaudia_ipotesi_spiaggia_numero_chiuso-5180278.html

se non ho capito male il ragionamento, che temevo, il parco nazionale del Circeo preferisci i "ricchi" che si possono permettere case in affitto, rispetto, invece, alle necessità sanitarie, alla prevenzione o semplicemente ad un'equa ripartizione. Oppure nelle spiaggie libere vi accede chi arriva prima la mattina? invece negli insediamenti (come sul lungomare di San Felice Circeo), dove ci sono i proprietari di case questi ci potranno andare al mare? come? Certo è comprensibi...
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