martedì 12 marzo 2019

discarica di Borgo Montello la provincia di Latina, per carenza di motivazione e per incompetenza (sarebbe della regione) nega accesso atti impianto Tmb


Il 15 febbraio scorso si è svolta l’ultima (per lo meno per quanto a conoscenza dei residenti in via Monfalcone davanti alla discarica di Borgo Montello) conferenza dei servizi per la bonifica interna alla discarica. L’ha convocata il comune di Latina, che è appunto il responsabile della salute pubblica come ha ricordato il ministro all’ambiente Sergio Costa al sindaco di Latina Damiano Coletta, il 13 luglio dello scorso anno all’hotel Miramare negli incontri. Purtroppo nessuno degli enti che il comune di Latina ha convocato ha risposto alla convocazione, ne hanno mandato note o relazioni ne si sono scusati o hanno informato della loro assenza (almeno questo è stato riferito durante la conferenza), poco rispettosa dell’ambiente e della salute pubblica, meno ancora verso il comune di Latina. Assenti quindi provincia di Latina e regione Lazio. Ha fatto eccezione l’Arpa Lazio che, pur assente, ha mandato una relazione ed un report evidenziando ancora una volta le varie criticità irrisolte (vedere https://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/02/come-si-puo-parlare-di-nuovi-volumi-in.html). Presenti ovviamente i rappresentanti delle due aziende che devono gestire il post mortem di una discarica dichiarata esaurita per i volumi concessi in data 5/8/15 (Indeco) e 6/10/2016 (Ecoambiente). Presenti, ovviamente solo come auditori, previa ennesima istanza scritta, i cittadini e i residenti in via Monfalcone. Durante la conferenza sono emerse diverse novità interessanti. I cittadini residenti in via Monfalcone si sono recati, successivamente, dall’assessore all’ambiente del comune di Latina per avere la documentazione dell’impianto di Tmb di Ecoambiente. L’assessore ha consigliato i cittadini di fare istanza alla provincia dove sicuramente sarebbe stato più semplice rintracciare il relativo fascicolo rispetto al comune. Dopo meno di un mese la provincia mi risponde negandomi l’accesso agli atti perché, dopo anni di relazioni, documenti, deleghe e dichiarazioni, interventi in loro presenza in conferenze, commissioni, interventi come consulente di parte in tribunale e relativi procedimenti, audizioni non risulta che io sia un delegato dai cittadini. Lo sanno a Bruxelles, in parlamento nella commissione bicamerale contro le ecomafie, nei vari assessorati regionali e alla Pisana, lo dimenticano in via Costa o via don Minzoni. L’altro motivo, per il quale viene negato l’accesso agli atti in termini ambientali per giustificare il quale non servono deleghe ma la dichiarazione di manifestazione di interesse e in ogni caso la residenza nella provincia, come dimostrato dalla carta di identità e che il titolare del procedimento è la regione… Insomma un appesantimento delle procedure pubbliche voluto dalla provincia dalla stessa persona che, in un dibattito in consiglio comunale aperto a Sermoneta, si dichiarava contrario a tali appesantimenti. Insomma la provincia (che detiene il fascicolo in parola) ne nega l’accesso. Non interviene alla conferenza sulla bonifica, non manda giustificazioni (almeno non sono state lette in conferenza), avrebbe competenza in materia, non chiede scusa ai cittadini e chiude la porta…Ne prendiamo atto ancora una volta                                                                             

Nessun commento: