Il 15 febbraio scorso si
è svolta l’ultima (per lo meno per quanto a conoscenza dei residenti in via
Monfalcone davanti alla discarica di Borgo Montello) conferenza dei servizi per
la bonifica interna alla discarica. L’ha convocata il comune di Latina, che è
appunto il responsabile della salute pubblica come ha ricordato il ministro all’ambiente
Sergio Costa al sindaco di Latina Damiano Coletta, il 13 luglio dello scorso
anno all’hotel Miramare negli incontri. Purtroppo nessuno degli enti che il
comune di Latina ha convocato ha risposto alla convocazione, ne hanno mandato
note o relazioni ne si sono scusati o hanno informato della loro assenza
(almeno questo è stato riferito durante la conferenza), poco rispettosa dell’ambiente
e della salute pubblica, meno ancora verso il comune di Latina. Assenti quindi
provincia di Latina e regione Lazio. Ha fatto eccezione l’Arpa Lazio che, pur
assente, ha mandato una relazione ed un report evidenziando ancora una volta le
varie criticità irrisolte (vedere https://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/02/come-si-puo-parlare-di-nuovi-volumi-in.html).
Presenti ovviamente i
rappresentanti delle due aziende che devono gestire il post mortem di
una discarica dichiarata esaurita per i volumi concessi in data 5/8/15 (Indeco)
e 6/10/2016 (Ecoambiente). Presenti, ovviamente solo come auditori, previa
ennesima istanza scritta, i cittadini e i residenti in via Monfalcone. Durante
la conferenza sono emerse diverse novità interessanti. I cittadini residenti in
via Monfalcone si sono recati, successivamente, dall’assessore all’ambiente del
comune di Latina per avere la documentazione dell’impianto di Tmb di
Ecoambiente. L’assessore ha consigliato i cittadini di fare istanza alla
provincia dove sicuramente sarebbe stato più semplice rintracciare il relativo
fascicolo rispetto al comune. Dopo meno di un mese la provincia mi risponde
negandomi l’accesso agli atti perché, dopo anni di relazioni, documenti,
deleghe e dichiarazioni, interventi in loro presenza in conferenze,
commissioni, interventi come consulente di parte in tribunale e relativi
procedimenti, audizioni non risulta che io sia un delegato dai cittadini. Lo
sanno a Bruxelles, in parlamento nella commissione bicamerale contro le
ecomafie, nei vari assessorati regionali e alla Pisana, lo dimenticano in via
Costa o via don Minzoni. L’altro motivo, per il quale viene negato l’accesso
agli atti in termini ambientali per giustificare il quale non servono deleghe
ma la dichiarazione di manifestazione di interesse e in ogni caso la residenza
nella provincia, come dimostrato dalla carta di identità e che il titolare del
procedimento è la regione… Insomma un appesantimento delle procedure pubbliche
voluto dalla provincia dalla stessa persona che, in un dibattito in consiglio
comunale aperto a Sermoneta, si dichiarava contrario a tali appesantimenti. Insomma
la provincia (che detiene il fascicolo in parola) ne nega l’accesso. Non
interviene alla conferenza sulla bonifica, non manda giustificazioni (almeno
non sono state lette in conferenza), avrebbe competenza in materia, non chiede
scusa ai cittadini e chiude la porta…Ne prendiamo atto ancora una volta
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