Caso pulper e gara dell'Ato Sud sono stati i due temi principali affrontati oggi a Firenze dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che oggi in Prefettura ha tenuto le sue audizioni nell'ambito della missione in Toscana, già pianificata da tempo. Fra i soggetti sentiti da deputati e senatori membri della commissione, anche il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, e i sostituti in materia di reati ambientali.
«Parlare di 'terra dei fuochi' per il caso dei fanghi sversati nei terreni agricoli in Toscana mi sembra eccessivo», sostiene Alessandro Bratti, presidente della Commissione, secondo cui però «è giusto che ci siano allarme e preoccupazione, perché è un problema importante». In Toscana, spiega, «abbiamo trovato una situazione che purtroppo esiste anche in altre parti del Paese: una normativa farraginosa e contraddittoria che spesso rischia di sfociare nell'illecito, ed evidenze di strutture organizzate, non necessariamente mafiose, con società che sono già conosciute e coinvolte da tempo in altri procedimenti giudiziari. Abbiamo verificato la complessità delle indagini, che ci sembra abbiano un impianto accusatorio molto forte, e che vale la pena attenzionare».
Per quanto riguarda la gara dei rifiuti per l'Ato Toscana Sud, oggetto della recente inchiesta giudiziaria, Bratti ha sottolineato che qui «ci troviamo davanti a una delle prime gare importanti del servizio integrato dei rifiuti, e quindi c'è interesse da parte nostra a capire quali siano stati gli elementi distorcenti», ammettendo che la gara «non ha dato un risultato molto positivo» alla luce dell'inchiesta aperta, «e questo rischia di rallentare l'attività di gara in altri territori». Per dire che la gara vada rifatta «credo che dovremo aspettare qualche sentenza», sostiene ancora Bratti, secondo cui «ci sono diversi elementi che mettono in discussione il percorso giuridico, legale di quella gara».
Per quanto riguarda la gara dei rifiuti per l'Ato Toscana Sud, oggetto della recente inchiesta giudiziaria, Bratti ha sottolineato che qui «ci troviamo davanti a una delle prime gare importanti del servizio integrato dei rifiuti, e quindi c'è interesse da parte nostra a capire quali siano stati gli elementi distorcenti», ammettendo che la gara «non ha dato un risultato molto positivo» alla luce dell'inchiesta aperta, «e questo rischia di rallentare l'attività di gara in altri territori». Per dire che la gara vada rifatta «credo che dovremo aspettare qualche sentenza», sostiene ancora Bratti, secondo cui «ci sono diversi elementi che mettono in discussione il percorso giuridico, legale di quella gara».
Fonte: http://www.toscana24.ilsole24ore.com/ http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3370-casi-rifiuti,-la-commissione-parlamentare-fa-il-punto.html
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