mercoledì 8 giugno 2016

Clima più caldo mina sforzi di conservazione dei panda Studio, aumento temperature preoccupa più di cibo

Gli sforzi per il ripopolamento dei panda giganti in Cina potrebbero essere coronati dal riconoscimento di questa specie non più fra quelle a rischio estinzione, ma i cambiamenti climatici potrebbero vanificare gli sforzi di conservazione fin qui fatti. L'aumento delle temperature influisce negativamente sui panda: da un lato provoca la perdita di habitat, fonte di cibo, e dall'altro ne mette sotto stress la salute. Lo evidenzia uno studio dell'Università americana di Drexel, pubblicato su Scientific Reports.

I ricercatori affermano che nonostante il metabolismo dei panda sia maggiore di quanto finora ipotizzato, in natura c'è abbastanza bambù per soddisfarne il fabbisogno nutritivo, che è di almeno 13-15 chili al giorno. Tuttavia a minare la speranza di incremento della popolazione dei panda in natura sono proprio i cambiamenti climatici. Temperature più alte, spiega il ricercatore James Spotila, "sconvolgerebbero l'intero sistema nelle riserve dei panda e negli habitat naturali, eliminando una grossa quantità di bambù". Come se non bastasse, aggiunge, i panda soffrono quando si superano i 25 gradi centigradi. Questi animali "devono vivere a temperature più basse per rimanere in salute", afferma Spotila. In natura "cercano attivamente zone più fresche, dei micro-habitat, in estate e si spostano più in alto per evitare il caldo". I cambiamenti climatici, avverte, "potrebbero cancellare tutti questi anni di duro lavoro per salvare l'icona nazionale cinese".
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