Gli sforzi per il ripopolamento dei panda giganti in Cina potrebbero essere coronati dal riconoscimento di questa specie non più fra quelle a rischio estinzione, ma i cambiamenti climatici potrebbero vanificare gli sforzi di conservazione fin qui fatti. L'aumento delle temperature influisce negativamente sui panda: da un lato provoca la perdita di habitat, fonte di cibo, e dall'altro ne mette sotto stress la salute. Lo evidenzia uno studio dell'Università americana di Drexel, pubblicato su Scientific Reports.
I ricercatori affermano che nonostante il metabolismo dei panda sia maggiore di quanto finora ipotizzato, in natura c'è abbastanza bambù per soddisfarne il fabbisogno nutritivo, che è di almeno 13-15 chili al giorno. Tuttavia a minare la speranza di incremento della popolazione dei panda in natura sono proprio i cambiamenti climatici. Temperature più alte, spiega il ricercatore James Spotila, "sconvolgerebbero l'intero sistema nelle riserve dei panda e negli habitat naturali, eliminando una grossa quantità di bambù". Come se non bastasse, aggiunge, i panda soffrono quando si superano i 25 gradi centigradi. Questi animali "devono vivere a temperature più basse per rimanere in salute", afferma Spotila. In natura "cercano attivamente zone più fresche, dei micro-habitat, in estate e si spostano più in alto per evitare il caldo". I cambiamenti climatici, avverte, "potrebbero cancellare tutti questi anni di duro lavoro per salvare l'icona nazionale cinese".
I ricercatori affermano che nonostante il metabolismo dei panda sia maggiore di quanto finora ipotizzato, in natura c'è abbastanza bambù per soddisfarne il fabbisogno nutritivo, che è di almeno 13-15 chili al giorno. Tuttavia a minare la speranza di incremento della popolazione dei panda in natura sono proprio i cambiamenti climatici. Temperature più alte, spiega il ricercatore James Spotila, "sconvolgerebbero l'intero sistema nelle riserve dei panda e negli habitat naturali, eliminando una grossa quantità di bambù". Come se non bastasse, aggiunge, i panda soffrono quando si superano i 25 gradi centigradi. Questi animali "devono vivere a temperature più basse per rimanere in salute", afferma Spotila. In natura "cercano attivamente zone più fresche, dei micro-habitat, in estate e si spostano più in alto per evitare il caldo". I cambiamenti climatici, avverte, "potrebbero cancellare tutti questi anni di duro lavoro per salvare l'icona nazionale cinese".
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