“Seismicity mostly occurs in central Gargano and further to the north, toward the Tremiti Islands and central Adriatic. Seismic deformation is currently affecting the basement of the Gargano region, as indicated by the hypocentral depths of the largest earthquakes”
“Although the Mattinata fault is the major tectonic element in the
region, little seismicity is located along its fault trace ; in fact, seismicity
mostly occurs in central Gargano and further to the north,
toward the Tremiti Islands and central Adriatic”
region, little seismicity is located along its fault trace ; in fact, seismicity
mostly occurs in central Gargano and further to the north,
toward the Tremiti Islands and central Adriatic”
A. Argnani, M. Rovere, C. BonazziGeological Society of America, 2009
Durante le scorse settimane, una serie di eventi sismici ha toccato il Molise: il terremoto più forte è stato il 16 Gennaio 2016, con magnitudo 4.1 nei pressi di Campobasso. Alcune di queste scosse si sono sentite anche in Abruzzo e Puglia. Tante le preoccupazioni, ma fortunatamente nessun danno.
Coincidenza ha voluto che questi terremoti siano sopraggiunti proprio nello stesso periodo in cui sono state approvate le operazioni di airgun al largo delle isole Tremiti.
E non ci sono stati solo terremoti su terraferma. Anche se nessuno ne ha parlato, nei quaranta giorni fra il 3 Dicembre 2015 ed il 13 Gennaio 2016 ci sono state ben sessantacinque scosse nei mari dell’Adriatico centrale, proprio nelle strette vicinanze dell’area affidata alla Petroceltic dal governo italiano. Il terremoto più forte il giorno 12 Dicembre 2015, di magnitudo 4.4. Altre, nello stesso periodo, sono state di magnitudo 4.2 e 3.9, come riferisce il professor Francesco Stoppa, ordinario di geologia presso l’Università di Chieti e di Pescara.
Le cose non vanno meglio più a nord dove invece nel 2013 sono stati registrati terremoti di intensità 4.9 nei mari attorno ad Ancona. Questi terremoti — su terraferma, in mare — sono una sorta di memento che il nostro territorio è sismico di per conto suo, con o senza trivelle, che ci piaccia o no.
Uno dirà: ma che c’entra la sismicità “naturale” con l’airgun delle Tremiti? Beh c’entra perché l’airgun, che nessuno pensi il contrario e che nessuno creda agli specchietti per allodole di Federica Guidi, è solo il primo passo verso l’intento vero dei petrolieri: trivellare pozzi, erigere piattaforme, collegare oleodotti sotterranei, e magari installare navi-raffineria. Come per Ombrina.
E quindi, visto che esiste, questa sismicità “naturale” e senza neanche scomodare la sismicità indotta, ci pone domande inquietanti, che valgono per le Tremiti quanto per tutte le altre concessioni nel medio Adriatico. Le infrastutture petrolifere progettate per i nostri mari, Ombrina in primis, e le Tremiti in futuro, in caso di terremoti, che intensità massima possono sostenere? E se un giorno arrivasse un sisma marino di intensità più forte che quattro — per esempio cinque, o sei — sarebbero in grado pozzi, oleodotti, piattaforme ed FPSO di contenere l’impatto e di non cedere, rilasciando petrolio in mare?
Siamo sicuri che il loro posizionamento sarà ottimale, considerata l’esistenza di faglie sismogenetiche nella zona? I petrolieri sanno esattamente come e’ strutturato il sottosuolo? A questo proposito uno degli studi più interessanti è del 2009, è a firma di ricercatori del Cnr di Bologna, ed è stato pubblicato sul Geology Society of America Bulletin. L’argomento qui era il terremoto di magnitudo 5.4 di San Giuliano del 2002, attorno alla faglia di Mattinata. L’articolo afferma che la maggior sismicità della zona non è attorno alla faglia di Mattinata, ma si concentra proprio attorno alle isole Tremiti e nel Gargano i cui fondali vanno lentamente deformandosi. Questo lascia presupporre che potrebero esserci terremoti intensi in futuro. E infatti, i ricercatori dicono che per i mari attorno alle Tremiti “seismicity is relatively intense”.
I petrolieri hanno eseguito analisi del rischio su questo tema? Quelli del ministero lo sanno? Cosa hanno da dire? Siamo sicuri che la squattrinata Petroceltic, accusata di frode e di corruzione, con 200 milioni di debiti, abbia fondi e la conoscenza per evitare emergenze e per gestirle in caso qualcosa dovesse mai andasse storto? Oppure come sempre, facciamo tutto a casaccio e ci affidiamo alla sorte?
Mistero della fede petrolifera.
Qui le immagini della sismicita’ attorno alle Tremiti e le sessantacinque scosse delle scorse settimane di Maria Rita D'Orsogna | 28 gennaio 2016 http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/28/trivelle-alle-tremiti-e-se-arriva-un-terremoto/2407459/
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