FRANCO PERLI (LEGALE ILVA) Hanno accettato il 90 per cento di tutte le nostre osservazioni. Ma questa cosa della commissione va un po’p il o t a t a APRILE-SETTEMBRE 2014
IVO ALLEGRINI (EX DIRETTORE CNR) Ho visto il nostro amico Corrado, mi ha detto: cerco di rimettere le cose in sesto, mi rendo conto che qui nessuno ha fatto un cazzo APRILE-SETTEMBRE 2014
I numeri del disastro La centrale di Vado ha provocato 440 morti Dal 2004 al 2013 prescritti 80mila reati
Galletti l'uomo di Renzi Disse: “Sì al nucleare”
CLINI E GALLETTI Dopo il disastro del ministro tecnico, quel Corrado Clini indagato e arrestato nel 2014 dalla procura di Ferrara, la poltrona dell’Ambiente torna ai politici. Prima Andrea Orlando (oggi alla Giustizia). Quindi Gian Luca Galletti (nella foto). A leggere il suo curriculum non si trova mai la parola “a m b i e n te ”. Galletti è un commercialista e revisore dei conti, con una militanza nell’Udc: nel 2008 è vice capogruppo vicario alla Camera. Nel 2009 si candida presidente della Provincia di Bologna, ma non sfonda. È di quel periodo una sua presa di posizione che suscita polemiche, soprattutto tra gli ambientalisti: intervistato si dichiara favorevole alla localizzazione della produzione dell’energia nucleare in Emilia Romagna, purché il sito sia considerato sicuro. Nel 2013 Enrico Letta lo sceglie come sottosegretario del ministero dell’Istruzione. Infine Renzi lo sceglie per l’A m b i e n te . CO R R A D O CLINI L’ex ministro dell’A m b i e n te nel governo Monti è r i s u l t a to vicino alla famiglia Riva
ST E FA N I A P R E ST I G I ACOMO Grazie a una sua legge è più facile risolvere i co n te n z i o s i nati per le bonifiche
G I RO L A MO A RC H I N À Il dirigente Ilva finito in carcere per a ss o c i a z i o n e a delinquere, corruzione in atti giudiziari e altro
DA R I O TICALI Ex presidente della co m m i ss i o n e m i n i s te r i a l e . Rilasciò l’a u to r i zza z i o n e ambientale all’I l va
»FRANCESCO CASULA E FERRUCCIO SANSA Misputerei infaccia da solo”,“C’hai le mani lorde di san- gu e”,“Tanto che ce frega, stamo a fa’a legge”, “Cerchiamo di fare una porca- ta leggibile”. Breve antologia delle frasi di pezzi grossi del ministero dell’A mb i e nt e nell’inchiesta Tirreno Power. Grande accusato per i 440 morti della centrale di Vado Ligure è il ministero che do- vrebbe difendere l’am b ie n te . Pensare che era nato nel 1986 (Craxi II) per difendere un be- ne che all’epoca stava a cuore agli italiani. “Poi quel ministe- ro è diventato una poltrona, da dove si possono fare favori a ll ’industria. Ministero dell’inquinam ento”, ironizza Angelo Bonelli, portavoce della Federazione dei Verdi. E snocciola i dati: “In Italia dal 2004 al 2013 si sono prescritti 80mila reatiambientali. Nes- suno pagherà mai i 220 miliar- di di danni (8,5 solo a Taranto secondo la Procura)”. Non so- lo: “In Italia vi sono almeno 15mila siti da bonificare ma quelli riconosciutidi interes- se nazionale sono 39, l’ex mi- nistro Corrado Clini ne ha de- classificati in regionali 19.
IL MINISTEROdell’Ambiente è quello che con la legge 13 del 2009 ha aperto la strada alla ri- soluzione stragiudiziale dei contenziosi sulle bonifiche. “Una norma –sostiene Bonelli –fortemente volutadalmini- stro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo (Berlusconi, n- dr) per velocizzare le proce- dure in corso, permettendo al- le imprese responsabili dell’inquinamento dei siti di regolare il danno ambientale e sanitario con un negoziato di- retto con le autorità pubbli- che. Il risultato è stato che le industrie se la sono cavata con gli spiccioli”. E l’Italia rischia di diventare zona franca per chi inqui- na, italiano o straniero: Tirreno Po- wer, che ge- stisce l’i m- pianto di Va- do, oggi è in mano a Gaz de France (diversi manager transalpini sono indagati). Peggio: il ministero dell’Am - biente, come risulta dalle in- chieste, più che garante del territorio e della salute, pare unalleato delleindustrie.Or- mai non si stupisce più nessu- no: arrivaun’inchiesta efioc- cano avvisi di garanzia nel pa- lazzone di via Cristoforo Co- lombo aRoma. Stavoltaquat- tro solo nella commissione Via (Valutazione Ambientale), tra cui MarianoGrillo, ildiretto- re. Del resto ci scherzano su gli stessi indagati: “Meno male che è il ministero dell’A m- biente”. Sono i Noe dei carabinieri a
sintetizzare l’accusa: “A livel- lo centralesi registranoi vari tentativi di risolvere la que- stione della riapertura della centrale con un provvedimen- to normativo del ministero dello Sviluppo Economico al quale il ministero dell’A m- biente è chiamato a contribui- re e che gli stessi funzionari definiscono una “porcata”. Tirreno Powercome l’Ilva, lo rivela un passaggio allar- mante delle intercettazioni savonesi che fa riferimento proprio aTa- ranto: “S t i a- mo scrivendo un’altra nor- ma porcata... c’ho un cona- to ”. Perché forse è pro- prio con la questione Il- va che viene fuori il lato oscuro del ministe- ro. Quando il 26 luglio 2012 il gip di Taranto Todisco seque- stra l’area acaldo dellostabi- limento dei Riva ritenuta la causa del disastro, la prima reazione del ministero, che i magistrati avevano individua- to come vittima dell’Ilva, è sta- ta “ricorreremo al riesame per dissequestrare la fabbrica”.
A DIRLO non fu uno degli av- vocati dei Riva, ma Corrado Clini, il ministro. Per anni ai vertici dell’apparato ministe- riale, con Mario Monti, Clini sale al vertice e il management della fabbrica festeggia. Per- ché Corrado è un “amico”.A
dirlo sono le intercettazioni della Finanza di Taranto: “Senti, io stamattina ho visto per altri motivi il nostro amico Corrado”e“mi ha detto, dice: fatemi una nota di tutto quello che praticamente, del casino che sta succedendo giù a Ta- ranto, no perché nel limite del possibile io, insomma, cerco di rimettere lecose insesto per- ché mi rendo conto che qui nessuno ha fatto un cazzo per diversi mesi nel passato”.
LO RACCONTA Ivo Allegrini del Cnr a Girolamo Archinà, potentissimo dirigente Ilva fi- nito in carcerecon l’accusa di associazione a delinquere, corruzione in attigiudiziari e altro. Ma non è l’unico con il quale l’Ilva abbia un rapporto: nella maxi inchiesta finisce, ad esempio, Dario Ticali, presi- dente della commissione mi- nisteriale che ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale all’Ilva. È accusato di aver rivelato, nonostante l’obbligo del segreto, i lavori della commissione,arrivando a consegnare aivertici azien- dali una bozza del provvedi- mento per consentire al Grup- po Riva di valutare ed elimina- represcrizioni “non gradite”. Un atto noto all’Ilva: “L’abbia - mo scritto noi”ammette l’av - vocato dell’Ilva Franco Perli lamentandosi del ritardo del ministero nel firmarla.Alpa- tron Fabio Riva, Perli descrive minuziosamente il suo collo- quio con Luigi Pelaggi, capo della segreteria dell’allora mi-
nistroPrestigiacomo (nonin- dagata): “Gli hodetto, scusaè da novembre che io vengo qui in pellegrinaggio da te... è una roba allucinante! Cioè cosa dobbiamofare di più, vel’ab - biamo scritta noi!”. I vertici dell’Ilva sono furibondi: han- no anche sostenuto le iniziati- ve politichedel ministroPre- stigiacomo, ma in quel 2010 l’autorizzazione nonè ancora arrivata. Il 28 giugno 2010 è Pelaggi a chiamare Fabio Riva “per incarico del ministro” perché “siccome il 10 Luglio lei (Stefania Prestigiacomo, n- dr) presenzia giù, nel famoso castello lì a Siracusa, la fonda- zione Liberamente, quella che hanno fatto insieme con Frat- tini e con la Gelmini”e quindi “per quanto riguarda i contri- buti se uno voglia aderire sono 4 o 5mila euro”. Spiccioli per Fabio Riva: “Benissimo”.
L’AU TO RI Z ZA Z IO NE ar r iv er à un anno più tardi accogliendo buona parte delle richieste de ll’azienda. A spiegarlo è Perli a Fabio Riva: “La com- missione ha accettato il 90 per cento delle nostre osservazio- n i”. E per il restante dieci? Nessun problema perché a Perli è stato assicurato che le verifiche non riserveranno sorprese: “Va un po’p ilo ta ta questa robadella commissio- ne”. Il governo Berlusconi, pe- rò, va a casa e a Taranto in tanti credono nel cambiamento: ma ecco otto decreti Salva Ilva e qualche altra “legge porcata”.© RIPRODUZIONE RISERVATA
il fatto quotidiano 19 luglio 2015
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