giovedì 18 aprile 2024

anticipazioni de il fatto quotidiano di domani. L’IRAN: “SE ISRAELE ATTACCA COLPIREMO I SUOI SITI NUCLEARI”. NETANYAHU, OPERAZIONE A RAFAH ANCHE SENZA OK USA. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, KIEV CHIEDE MISSILI DIFENSIVI SAMP-T A ITALIA E FRANCIA

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-18-aprile-2024/

La giornata in cinque minuti

L’IRAN: “SE ISRAELE ATTACCA COLPIREMO I SUOI SITI NUCLEARI”. NETANYAHU, OPERAZIONE A RAFAH ANCHE SENZA OK USA. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, KIEV CHIEDE MISSILI DIFENSIVI SAMP-T A ITALIA E FRANCIA. Ancora alta la tensione tra Iran e Israele. Lo Stato ebraico pensa a come colpire gli sciiti dopo aver respinto il massiccio attacco missilistico, sabato scorso. A sua volta l’Iran minaccia di distruggere i siti nucleari israeliani in caso di “aggressione”. Il segretario generale Onu, Antonio Guterres, al Consiglio di Sicurezza chiede di mettere fine a questa serie di “ritorsioni” incrociate per evitare un “conflitto regionale”. Resta aperta la questione dell’operazione militare di Tel Aviv a Rafah, nella Striscia: il premier Netanyahu avrebbe già stabilito una data. Questa iniziativa è osteggiata dagli Stati Uniti dato che in quell’area si ammassa più di un milione di civili, oltre ai battaglioni di Hamas. Secondo alcuni media arabi, ripresi dal quotidiano Haaretz, Washington potrebbe dare l’ok se il premier Netanyahu si impegnerà a non colpire l’Iran. Un funzionario americano ha smentito questo scenario, anzi, gli Usa confermano di essere contrari ad attività militari su Rafah. Di certo gli scontri in quell’area sono già in atto tanto che, secondo la Cnn, in un raid israeliano sono morte otto persone, tra cui cinque bambini. Situazione altrettanto drammatica sul fronte Est in Europa. Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, al G7 di Capri sollecita la consegna di “Patriot americani e il Samp/T, il sistema di difesa aerea franco-italiano”. La guerra tra Russia e Ucraina ha ricadute in Germania e Polonia. Il governo tedesco “ha innalzato le misure di sicurezza” dopo l’arresto di due agenti russi che avrebbero pianificato attacchi per evitare i rifornimenti militari all’Ucraina. I servizi di sicurezza di Varsavia hanno arrestato Pawel K. sospettato di aver passato informazioni ai russi per un possibile attentato al presidente ucraino Zelensky. Sul Fatto di domani leggerete ulteriori approfondimenti, tra cui le nuove sanzioni Usa all’Iran, che riguardano 16 persone e due società con un ruolo nella produzione dei droni kamikaze.


DOPO DRAGHI, LETTA: LA SUA RICETTA BELLICA SNOBBATA IN EUROPA. Dopo la proposta Draghi, accolta con molta freddezza da gran parte della politica italiana (Meloni ha bollato come “filosofia” l’ipotesi di Supermario ai vertici Ue) e dal silenzio all’estero (e stroncata da Barca sul nostro giornale), anche il Rapporto sul mercato unico dell’Ue di Enrico Letta presentato oggi ai leader europei, è stato accolto con freddezza, specie nella sua Europa. Letta, come del resto Draghi, ha il pallino della difesa comune. La sua proposta di creare un mercato unico e una base tecnologica continentale per la difesa, in sostanza armi Ue per i Paesi Ue, visto che per supportare Kiev “abbiamo acquistato fuori dall’Unione il 78%” dei prodotti militari, mentre gli Usa hanno comprato l’80% degli aiuti da loro industrie. La spesa militare europea anche nel 2022 ha toccato i 240 miliardi. E dove prendere i soldi? Dai fondi statali, soldi privati, dai prestiti della Bei agli Eurobond. Per poi calare l’asso: “l’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità”, un “Mes militare” disegnato sul modello di quello “pandemico” che garantiva prestiti per il 2% del Pil da destinare alla sanità. Tutto fa brodo, insomma, per spendere in armi. Ma la ricetta però non piace. Sul debito comune, per esempio, è intervenuto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “C’è la necessità di più investimenti. Come sapete, alcuni sono a favore, altri contrari. Rispettiamo gli argomenti di entrambe le parti. Quello che è fondamentale è agire per realizzare l’Unione dei mercati dei capitali e aumentare la capacità della Bei”. Ma anche la Francia, come leggerete sul Fatto di domani, ha mostrato scetticismo.


SINDACO DI AVELLINO AGLI ARRESTI DOMICILIARI PER CORRUZIONE E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. TRASFORMISMO, IL (MAL)COSTUME ITALICO. Dopo le inchieste a Bari e Torino con scossoni nel Pd, l’arresto del meloniano Mimmo Russo a Palermo e le dimissioni del leghista Sammartino in Sicilia, anche oggi le cronache offrono l’ennesimo caso giudiziario. Ad Avellino è finito ai domiciliari il sindaco dimissionario (ex Pd) Gianluca Festa. Sul primo cittadino campano pende un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreto, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità. Gli inquirenti indagano sulle “ingerenze” negli affidamenti e appalti pubblici del comune. Festa si era dimesso il 26 marzo scorso dopo una perquisizione. Eletto nel 2019, era già in campagna elettorale per le amministrative di giugno, a caccia del secondo mandato. Dopo l’addio ai dem, il sindaco aveva trovato il sostegno di alcune liste civiche. Intanto, nel mirino degli inquirenti ci sarebbe la sponsorizzazione per la squadra di pallacanestro Delfes, in serie B, di cui il sindaco (ex giocatore) è stato socio fino a novembre scorso. Ieri invece è stato il turno di Luca Sammartino: il ras siculo di Matteo Salvini, con un bottino da 66 mila preferenze nel carniere, si è dimesso dalla vicepresidenza della giunta Schifani e dall’assessorato all’agricoltura. È indagato per la quarta volta dalla procura di Catania e l’ultima accusa di corruzione gli è costata l’interdizione per un anno dai pubblici uffici (ma lo non lo scranno nel parlamento siculo). È imputato in 2 processi per voto di scambio e un pentito lo accusa di aver incontrato un boss del clan Santapaola. La Lega si difende sottolineando un dettaglio: i reati contestati risalgono al tempo in cui Sammartino militava nel Pd e poi in Italia viva. Giusto, ma quando è approdato al Carroccio nel 2021, Sammartino era già a giudizio per corruzione elettorale. Non è l’unico cambio di casacca: a Bari la consigliera Maria Carmen Lorusso, arrestata a febbraio, era stata eletta col centrodestra prima dell’ingresso nella maggioranza di Decaro. Idem il marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale di Forza Italia approdato nella maggioranza di Michele Emiliano. Del resto, il trasformismo è un costume antico: sul Fatto di domani vi racconteremo le inchieste in corso e tracceremo la mappa dei cambi di casacca italici anche al parlamento europeo.


SANTANCHÈ, UNA MINISTRA IN BILICO: LA NASCITA DI VISIBILIA SPA NEL MIRINO DEL PERITO. La ministra del Turismo Daniela Santanché dice di essere serena, malgrado la chiusura delle indagini a suo carico per truffa aggravata all’Inps (sulla cassa integrazione durante la pandemia) e falso in bilancio. Per ora resta al suo posto nel governo, in attesa del verdetto sul rinvio a giudizio oppure l’archiviazione delle indagini. Sul Fatto di oggi vi abbiamo raccontato la “spericolata” acquisizione, nel 2014, della piccola azienda (quotata in borsa) di pubbliche relazioni Pms: il primo mattone della società Visibilia editore spa. La ricostruzione della vicenda è affidata alla perizia – depositata il 25 marzo – firmata Nicola Pecchiari, docente dell’Università Bocconi e consulente della Procura di Milano nelle indagini per i falsi in bilancio nel gruppo Visibilia. Santanchè acquisì l’85% di Pms conferendo il lato editoriale di Visibilia srl (cioè le testate giornalistiche del gruppo) valutato circa 2 milioni di euro. Secondo Pecchiari, tuttavia, i bilanci della srl erano più che traballanti, con un patrimonio netto in negativo per circa 5 milioni. Per l’esperto della Bocconi, Visibilia srl era già insolvente con il rischio di commissariamento o fallimento. Invece un suo ramo passò alla Pms, tenendo a battesimo la Visibilia Editore spa. È dalla denuncia dei suoi soci di minoranza, che ha preso il via l’indagine dei pm milanesi per falso in bilancio, nel tentativo di far luce sui disastrati conti del gruppo. Santanché ne è stata amministratrice fino alla fine del 2021. Sul Fatto di domani, nuovi retroscena sulla ministra in bilico.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ilaria Salis si candida alle elezioni europee con Avs. L’insegnante italiana, agli arresti nel carcere di Budapest in Ungheria, correrà per il parlamento Ue l’8 e il 9 giugno. Oggi Il Foglio aveva descritto l’accordo con Alleanza verdi e sinistra come già chiuso. In giornata, tuttavia, il leader dei Verdi Angelo Bonelli aveva smentito la candidatura. Pochi minuti fa il timbro ufficiale di Bonelli e Fratoianni: “In accordo con il papà candidiamo Ilaria Salis”. L’italiana è in cella da 13 mesi con l’accusa di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di militanti neofascisti e rischia una condanna a 11 anni.

Suicidio assistito, il governo ricorre al Tar contro la delibera dell’Emilia Romagna. Il 12 aprile, la presidenza del consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato al Tribunale amministrativo regionale un ricorso contro il documento che autorizza, a certe condizioni, il suicidio assistito. È il secondo ricorso per frenare la possibilità di scelta sul fine vita: il primo era stato depositato a marzo dalla consigliera regionale Valentina Castaldini (Forza Italia).

Sanità, in due anni tagliati 32.500 posti-letto. La scure si è abbattuta sugli ospedali italiani dal 2020 al 2022. Tra il 2019 e il 2022, oltre 11 mila medici hanno abbandonato i nosocomi pubblici, mentre 95 ospedali sono stati chiusi in 10 anni. Nel frattempo, la somma destinata nel 2024 al Fondo sanitario è calata rispetto al Pil (leggermente aumentata in termini assoluti) ed erosa dall’inflazione. 75 società scientifiche riunite nel Fossc (Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri ed universitari italiani) hanno lanciato l’allarme: “A rischio le cure per tutti”. Le stime parlano di un carenza di almeno 100mila posti-letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva.

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