mercoledì 15 novembre 2017

ALLARME FUNGHI RADIOATTIVI NELL'OSSOLA. L'ASL AVVERTE SUI PERICOLI

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PREMESSA ALL’ARTICOLO RIPORTATO
La notizia era già uscita 2 mesi fa. Perché riparlarne a distanza di tempo, soprattutto se – come si dice – non ci sono pericoli per la salute?
Domanda: è sufficiente - attraverso il minimo dell’informazione dovuta ed evocata dalla nuova stagione di raccolta funghi (nella fattispecie il Rozites Caperata e lo Xerocomus Badius, comunemente chiamato "castagnino" o "castagnìt “) - abortire la coscienza scientifica e divulgativa asservendola ad una...
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12/11/2017 ALLARME FUNGHI RADIOATTIVI NELL'OSSOLA. L'ASL AVVERTE…
PROGETTOHUMUS.IT
PREMESSA ALL’ARTICOLO RIPORTATO
La notizia era già uscita 2 mesi fa. Perché riparlarne a distanza di tempo, soprattutto se – come si dice – non ci sono pericoli per la salute?
Domanda: è sufficiente - attraverso il minimo dell’informazione dovuta ed evocata dalla nuova stagione di raccolta funghi (nella fattispecie il Rozites Caperata e lo Xerocomus Badius, comunemente chiamato "castagnino" o "castagnìt “) - abortire la coscienza scientifica e divulgativa asservendola ad una disinvolta minimizzazione del rischio?

Nell’articolo, infatti, non viene mai messo in discussione il fatto che i funghi possano essere contaminati, pur non rilevandone il livello.
In maniera elusiva, invece (e in modalità farisaica, come tale lo è tutta la politica della lobby nucleare), non viene mai chiaramente espresso il diniego alla consumazione dei funghi, ma semplicemente il consiglio a “cercare di non mangiarli”. Non viene espresso chiaramente il divieto alla alimentazione in quanto funghi potenzialmente “radioattivi”, ma solo minimizzato il rischio in quanto “i funghi non sono un elemento primario della dieta umana” (non è, quindi, la tossicità acquisita ad essere pericolosa, ma la percentuale di presenza dei funghi nella dieta, anche se – detto in maniera ironica- non ne viene riportata la percentuale).

E che dire quando, da una parte, si afferma che il Cesio137, pur essendo una sostanza radioattiva pericolosa per la salute, è stato rilevato in concentrazioni basse nei funghi e, dall’altra - in un residuo sussulto di corretta informazione - viene affermato:“Dalle analisi svolte nella zona di Crodo e Trasquera, dove crescevano i funghi "radioattivi", è risultato che le concentrazioni di Cesio137 erano maggiori della norma e che i funghi sono gli organismi che più ne hanno assorbito”?

In ultima analisi si tratta di un articolo molto ambiguo che, probabilmente, raggiunge l’effetto contrario a quello sperato. Se lo scopo era quello di non sollevare allarmismo, è proprio la mancanza di una presa di posizione coerente a creare ancora più dubbi e a porre il lettore in maggiore affanno.

Sarebbe stato meglio dichiarare, in via precauzionale, che questi funghi non devono essere assolutamente assunti e che, sotto nessuna forma e neppure in minima quantità, devono fare parte dell’alimentazione.

Solo un dato è chiaro: la radioattività, comunque e dovunque, fa male, soprattutto in assenza di una chiara informazione sull’ambiente di radiocontaminazione circostante: una verità che, dal 28 maggio 1959, continua ad essere censurata, dall’accordo truffa WHA 12-40 fra l’OMS e l’AIEA . Senza, infine, volere dimenticare che la stessa Euratom – espressione della lobby nucleare – nelle premesse al regolamento 2016/52 sui livelli massimi ammissibili di contaminazione adottati dal Consiglio dell’Unione Europea, ha candidamente e testualmente ammesso che il suddetto regolamento viene assunto “sul presupposto che il 10% degli alimenti consumati ogni anno sia contaminato”. E se lo dice l’Euratom!!!!!
P.S.:
1) Sono passati più di 31 anni, e “Chernobyl” non vi dice più niente?
2) Non rallegratevi se siete in un’altra regione, perche gli alimenti e la radioattività girano…girano….girano!!!!

Massimo Bonfatti
presidente di Mondo in cammino


Fonte: NOVARATODAY
Allarme funghi radioattivi nell'Ossola
L'Asl ha allertato i sindaci dei comuni della provincia per avvertire del pericolo

L'Asl di Verbania lancia un appello ai cercatori di funghi: non mangiate due qualità raccolte in alcune zone dell'Ossola. Il motivo? Dalle analisi risulta che le qualità funginee in questione raccolte nelle zone di Crodo e Trasquera presentano concentrazioni sopra la norma di sostanze radioattive.

Quali funghi non mangiare?

Nello specifico si tratta di due qualità, il Rozites Caperata, che è commestibile ma non è molto utilizzato, e lo Xerocomus Badius, comunemente chiamato "castagnino" o "castagnìt", presente di frequente sulle nostre tavole. Questi due tipi di funghi che crescono sulle nostre montagne assorbono maggiormente rispetto ad altri le radiazioni ambientali: dalle analisi dell'Asl è stata infatti rilevata una concentrazione Cesio 137 più alta del normale,

Quali sono i pericoli?

Visto che i funghi non sono un elemento primario della dieta umana il pericolo per la salute è relativamente molto basso. Il Cesio 137, pur essendo una sostanza radioattiva pericolosa per la salute, è stato rilevato in concentrazioni basse in questi funghi: sarebbe dannosa solo se assunta in grandi quantità e di frequente. Per quanto riguarda le altre specie, dai porcini ai chiodini, il rischio è assolutamente nullo e possono essere mangiati senza problemi.

Quali sono le cause?

Dalle analisi svolte nella zona di Crodo e Trasquera, dove crescevano i funghi "radioattivi", è risultato che le concentrazioni di Cesio 137 erano maggiori della norma e che i funghi sono gli organismi che più ne hanno assorbito. Sembrerebbe che il motivo della presenza di questa sostanza radioattiva sia da far risalire ancora al disastro di Chernobyl: le radiazioni, portate dal vento, potrebbero aver contaminato l'ambiente. É importante però specificare che in queste zone non esistono rischi per la salute umana: l'importante è cercare di evitare di mangiare i castagnìt raccolti da queste parti.
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