mercoledì 15 novembre 2017

Il mistero della nube radioattiva sull’Europa: «Incidente in impianto nucleare in Russia o Kazakistan»

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Il mistero della nube radioattiva sull’Europa: «Incidente in impianto nucleare in Russia o Kazakistan» (Fonte nell'ipertesto)
Una nube radioattiva si aggira sull’Europa. Nelle ultime settimane, gli istituti di sicurezza nucleare in Europa - come riporta l’agenzia internazionale Reuters - hanno misurato livelli elevati di rutenio 106, isotopo radioattivo prodotto da scissioni di atomi che non si verificano naturalmente. Sulla nube radioattiva gli studiosi fanno un’ipotesi inqu...
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Una nube radioattiva si aggira sull’Europa. Nelle ultime settimane, gli istituti di sicurezza nucleare in Europa - come riporta l’agenzia internazionale Reuters - hanno misurato livelli elevati di rutenio 106, isotopo radioattivo prodotto da scissioni di atomi che non si verificano naturalmente. Sulla nube radioattiva gli studiosi fanno un’ipotesi inquietante: i livelli riscontrati e i movimenti della coltre velenosa farebbero ritenere che un incidente sia avvenuto in un impianto nucleare situato a sud degli Urali, in Russia o Kazakistan, nell’ultima settimana di settembre. L’indicazione arriva dall’Irsn, l’istituto francese di sicurezza nucleare, che avrebbe però escluso che la fuga di materiale radioattivo sia stata originata dal malfunzionamento di un reattore nucleare. Più probabilmente, spiegano i tecnici, l’incidente sarebbe avvenuto in un sito di trattamento del combustibile nucleare o un centro di medicina che utilizza sostanze radioattive.
Nessun impatto sulla salute
Non esisterebbe, comunque, alcun pericolo di impatto sulla salute umana o sull’ambiente in Europa , ha dichiarato la stessa Irsn. Dalla Francia hanno inoltre dichiarato di non poter individuare con precisione l’origine della fuga radioattiva e l’ubicazione del sito coinvolto, ma che, basandosi sui modelli meteorologici, la zona più plausibile si trovava tra gli Urali e le Fiume Volga. Ovvero tra Russia e Kazakistan: «Le autorità russe hanno affermato di non essere a conoscenza di un incidente sul loro territorio», ha detto il direttore dell’Irsn, Jean-Marc Peres, a Reuters. Ha aggiunto che l’istituto non era ancora in contatto con le autorità kazake.
L’effetto Rutenio
Peres ha affermato che nelle ultime settimane l’Irsn e diversi altri istituti di sicurezza nucleare in Europa hanno misurato elevati livelli di rutenio 106, il cui uso è particolarmente rilevante nella medicina nucleare: si stima che la quantità rilasciata nell’atmosfera sia stata importante, tra i 100 e i 300 teraBecquerel e che se un incidente di tale grandezza avesse avuto luogo in Francia avrebbe richiesto l’evacuazione o il riparo di persone in un raggio di parecchi chilometri intorno al luogo d’incidente. I tecnici francesi hanno anche escluso - sarebbe un’altra ipotesi plausibile - che la nube sia stata originata dalla caduta di un satellite artificiale in orbita intorno alla Terra: l’Agenzia spaziale europea ha concluso che nessun satellite contenente rutenio è caduto sulla Terra durante questo periodo. Le misurazioni delle stazioni europee hanno mostrato livelli elevati di rutenio 106 nell’atmosfera della maggior parte dei Paesi europei, all’inizio di ottobre, con una costante diminuzione dal 6 ottobre in poi. L’istituto ha inoltre affermato che la probabilità di importazione in Francia o in Europa occidentale di prodotti alimentari, in particolare funghi, contaminati da rutenio 106 vicino al sito dell’incidente, è estremamente bassa.
COMMENTO:
Come al solito, l'incidente viene "rivelato" a distanza di oltre un mese. Passata la fase di maggior rilascio ora candidamente si afferma: "Alcun pericolo di impatto sulla salute umana o sull’ambiente in Europa". Ma a leggere bene l'articolo, in un'altra parte si legge: "si stima che la quantità rilasciata nell’atmosfera sia stata importante, tra i 100 e i 300 teraBecquerel e che se un incidente di tale grandezza avesse avuto luogo in Francia avrebbe richiesto l’evacuazione o il riparo di persone in un raggio di parecchi chilometri intorno al luogo d’incidente".
E adesso non bisogna preoccuparsi?
Ennesima disinformazione della lobby nucleare per cui la verità è solo e sempre in differita
Ritornerò sull'argomento* con maggiori informazioni, ma ancora una volta - l'ennesima - ci hanno ingannato e speculato omertosamente sulla nostra salute".
Massimo Bonfatti
presidente di Mondo in cammino
*Ecco la risposta del prof. Paola Scampa, presidente AIPRI (Associazione Internazionale Protezione contro Radiazioni Ionizzanti), alle domande postegli da Mondo in Cammino:
Hanno sottovalutato orribilmente l'escursione mentre la stavamo respirando. Solo ora diffondono la verità.
Il rutenio 106 (44Ru106) è un radioelemento β di 1.02 anni di emivita e con una costante di decadimento λ di 2.1411E-8. Ha un'attività specifica di 1,220E14 Bq / gr (3296,845 Ci / gr) e una densità di 12,410 gr / cm3. Negli adulti il suo fattore di dose per inalazione è 6,600E-8 Sv / Bq, mentre il suo fattore di dose per ingestione è 7,000E-9 Sv / Bq. Una dose letale per inalazione di 5 Sv pesa peraltro 621,05 ngr e una dose letale per ingestione 5,86 μgr.
Nel caso si fosse trattato di 100 TBq
Una massa di rutenio 106 con un'attività radioattiva di 100 TBq
(1,00E14 Bq o 2,70 KCi) pesa 819,78 mgr (1,00E14 Bq / 1,22E14 Bq / gr =
8.20E-1 gr) e contiene 4.66E3 miliardi di miliardi di atomi (4.66E21). Questa attività corrisponde a 6,6 milioni di Sievert per inalazione rappresentando un potenziale di 1,32 milioni di dosi letali e equivale a 700 mila Sievert per ingestione per un potenziale di 140.000 mila dosi letali. Se questa contaminazione fosse suddivisa in particelle di 5 nanometri di diametro contenente ciascuna 4.61 mila atomi che emettono un'attività radiologica di 99,08 μBq e si disintegrassero ogni 2,8 ore, richiederebbe 1,01 miliardi di miliardi per rappresentare questa attività.
Nel caso si fosse trattato di 300 TBq
Una massa di rutenio 106 con un'attività radioattiva di 300 TBq
(3.00E14 Bq è 8.11 KCl) pesa 2.46 gr (3.00E14 Bq / 1.22E14 Bq / gr = 2.46E0 gr) e contiene 1.40E4 miliardi di miliardi di atomi (1.40E22) .
Questa attività corrisponde a 19,8 milioni di Sievert per inalazione rappresentando un potenziale di 3,96 milioni di dosi letali e equivale a 2,1 milioni di Sievert per ingestione per un potenziale di 420 mila dosi letali. Se questa contaminazione fosse suddivisa in particelle di 5 nanometri di diametro contenente ciascuna 4.61 mila atomi che emettono un'attività radiologica di 99,08 μBq e si disintegrassero ogni 2,8 ore, richiederebbe 3,03 miliardi per rappresentare questa attività.
Di seguito l'articolo del Guardian (da cui è tratta l'immagine iniziale) tradotto con "Google Translate".
Fonte originale
Il mistero della nube radioattiva sull’Europa: «Incidente in impianto nucleare in Russia o Kazakistan»
L’istituto francese Irsn: l’inquinamento riscontrato fa ipotizzare un incidente a sud degli Urali con rilascio di materiale radioattivo. «Ma la nube non ha conseguenze per salute»
Una nube radioattiva si aggira sull’Europa. Nelle ultime settimane, gli istituti di sicurezza nucleare in Europa - come riporta l’agenzia internazionale Reuters - hanno misurato livelli elevati di rutenio 106, isotopo radioattivo prodotto da scissioni di atomi che non si verificano naturalmente. Sulla nube radioattiva gli studiosi fanno un’ipotesi inquietante: i livelli riscontrati e i movimenti della coltre velenosa farebbero ritenere che un incidente sia avvenuto in un impianto nucleare situato a sud degli Urali, in Russia o Kazakistan, nell’ultima settimana di settembre. L’indicazione arriva dall’Irsn, l’istituto francese di sicurezza nucleare, che avrebbe però escluso che la fuga di materiale radioattivo sia stata originata dal malfunzionamento di un reattore nucleare. Più probabilmente, spiegano i tecnici, l’incidente sarebbe avvenuto in un sito di trattamento del combustibile nucleare o un centro di medicina che utilizza sostanze radioattive.
Nessun impatto sulla salute
Non esisterebbe, comunque, alcun pericolo di impatto sulla salute umana o sull’ambiente in Europa , ha dichiarato la stessa Irsn. Dalla Francia hanno inoltre dichiarato di non poter individuare con precisione l’origine della fuga radioattiva e l’ubicazione del sito coinvolto, ma che, basandosi sui modelli meteorologici, la zona più plausibile si trovava tra gli Urali e le Fiume Volga. Ovvero tra Russia e Kazakistan: «Le autorità russe hanno affermato di non essere a conoscenza di un incidente sul loro territorio», ha detto il direttore dell’Irsn, Jean-Marc Peres, a Reuters. Ha aggiunto che l’istituto non era ancora in contatto con le autorità kazake.
L’effetto Rutenio
Peres ha affermato che nelle ultime settimane l’Irsn e diversi altri istituti di sicurezza nucleare in Europa hanno misurato elevati livelli di rutenio 106, il cui uso è particolarmente rilevante nella medicina nucleare: si stima che la quantità rilasciata nell’atmosfera sia stata importante, tra i 100 e i 300 teraBecquerel e che se un incidente di tale grandezza avesse avuto luogo in Francia avrebbe richiesto l’evacuazione o il riparo di persone in un raggio di parecchi chilometri intorno al luogo d’incidente. I tecnici francesi hanno anche escluso - sarebbe un’altra ipotesi plausibile - che la nube sia stata originata dalla caduta di un satellite artificiale in orbita intorno alla Terra: l’Agenzia spaziale europea ha concluso che nessun satellite contenente rutenio è caduto sulla Terra durante questo periodo. Le misurazioni delle stazioni europee hanno mostrato livelli elevati di rutenio 106 nell’atmosfera della maggior parte dei Paesi europei, all’inizio di ottobre, con una costante diminuzione dal 6 ottobre in poi. L’istituto ha inoltre affermato che la probabilità di importazione in Francia o in Europa occidentale di prodotti alimentari, in particolare funghi, contaminati da rutenio 106 vicino al sito dell’incidente, è estremamente bassa.
« Ultima modifica: 14 Nov 17, 17:15:17 pm da Administrator »
10/11/2017: ALTRA NUBE RADIOATTIVA SULLE NOSTRE TESTE
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