La Foresta Dvinsky rischia di scomparire per l’industria della carta
Una delle ultime foreste vergini d’Europa, nella Taiga russa, è in serio pericolo a causa dello sfruttamento da parte di società produttrici di carta e derivati.
La Grande Foresta del Nord si estende per 16 milioni di chilometri quadrati dall’Alaska alla Russia, passando per il Canada e la Scandinavia, rappresenta un terzo delle foreste rimaste sulla Terra ed è il secondo più grande ecosistema terrestre del mondo, dopo le foreste tropicali. Ciononostante per l’industria della carta e del legname questo paradiso terrestre è solo una miniera da sfruttare.
Al centro di questo conflitto c’è soprattutto la regione russa di Arcangelo, dove si estendono gli 835 mila ettari del Paesaggio Forestale Intatto conosciuto come Foresta Dvinsky.
Negli ultimi 15 anni la Foresta Dvinsky ha perso oltre 300 mila ettari di Paesaggi Forestali Intatti, mettendo a rischio l’habitat di una delle ultime popolazioni di renne selvatiche, già in via d’estinzione.
ArkhangelskPulp & Paper Mill (APPM), che commercia principalmente cellulosa e carta, è una delle società che sta ostacolando la protezione ufficiale della Foresta Dvinsky. Tra i clienti di APPM troviamo l’azienda italiana Fornaroli Carta SpA, e Kiev Cardboard and Paper Mill - con sede in Ucraina, ma controllata dall’austriaca Pulp Mill Holding GmbH - che vende i propri prodotti a famosi marchi come McDonald, PepsiCo, Nestlé, Unilever, Mondelez e Auchan.
Non possiamo permetterci che questa foresta, con i suoi bellissimi animali, scompaia per sempre. Per questo abbiamo scritto a queste compagnie: vogliamo chieder loro di salvare la Foresta Dvinsky e tutte le altre preziose foreste vergini della Grande Foresta del Nord.
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