Bentornati al consueto appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci conduce tra le pagine dell’ultimo libro di Fred Vargas, ancora una volta dedicato all’ambiente. La scrittrice francese si pone e ci pone alcune domande di buon senso: nel futuro, come ci nutriremo? Come faremo a comunicare, a scaldarci? E soprattutto, questo futuro sarà catastrofico come pensano alcuni o vivibile come ritengono i negazionisti climatici? Forse, suggerisce Vargas, sarà necessario “un nuovo modo di vivere”. A pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’acqua – il 22 marzo – abbiamo poi intervistato il ricercatore Emanuele Fantini, il quale ci parla di guerre, ma sottolinea come nessuna guerra sia per l’acqua. Casomai, contro di essa. Nello spazio riservato alle associazioni, ospitiamo gli interventi di Tavoli del Porto che, alla luce del muro edificato all’inizio di marzo sulla spiaggia di Fiumicino (Roma), analizza l’insensato progetto del mega porto turistico; e del WWF Italia, che interviene sulla Giornata Internazionale dei fiumi, sottolineando la cattiva gestione delle Regioni e il caso Romagna. Nella rubrica Verdi si diventa, infine, ci occupiamo di una scommessa che potrebbe, in un futuro non troppo lontano, contribuire a risolvere la crisi abitativa: le case di cartone. Buona lettura.

Vivi, ma impreparati e privi di beni di prima necessità: secondo Fred Vargas, il futuro è un nuovo modo di viveredi Elisabetta Ambrosi “A quanto caldo andiamo incontro? Mortale, insostenibile, difficile ma sostenibile?”. E ancora, a seguire: “Come riusciremo a spostarci? Come faremo a comunicare? A farci luce? A riscaldarci? E naturalmente, questione vitale: come ci nutriremo?”. A porsi queste queste domande fondamentali non è però né un climatologo, né uno scienziato ma la scrittrice francese Fred Vargas, in un libro sul cambiamento climatico che segue il primo sullo stesso tema (L’umanità in pericolo, Einaudi) e che è stato appena tradotto in Italia: Un nuovo modo di vivere. Affrontare l’aumento delle temperature e il declino delle energie fossili (sempre Einaudi). (Continua a leggere)
Il libro
Uccidere la Natura. Come l’umanità distrugge e salva l’ambientedi Stefania Divertito Il Saggiatore, 18 euro, pp.224 La Natura non muore in silenzio: ogni fiume avvelenato, ogni foresta distrutta, ogni costa devastata è un grido che reclama giustizia. Uccidere la Natura di Stefania Divertito racconta questo «ecocidio», le ferite invisibili, presenti in tutto il mondo, e tristemente ignorate, e ci invita a vedere l’ambiente non solo come una risorsa, ma come un essere vivente degno dei suoi diritti. Stefania Divertito è giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali. È stata premiata nel 2005 come «cronista dell’anno» per la sua inchiesta quinquennale sull’uranio impoverito e nel 2022 ha ricevuto il premio Eternot di Casale Monferrato per il suo impegno contro l’amianto. |
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