In seguito al Convegno
che è stato organizzato dalla Federlazio il 20 giugno 2017 dal
titolo: “da rifiuto a risorsa per l'ambiente” fa sentire il suo
parere l'ISDE di Latina.
L'ISDE di Latina è
contraria alla costruzione di nuovi impianti a Biogas, alimentati da
rifiuti e sottoprodotti, nella provincia di Latina e in particolare
nelle vicinanze dell'Oasi di Ninfa, tra Sermoneta, Cisterna di
Latina e Latina Scalo, sito in cui la Regione Lazio ha dato parere
favorevole sull'impatto ambientale per la costruzione di un impianto
a biogas e al confine tra Latina, Aprilia e Nettuno, in località Le
Ferriere, altro sito popolato e dedito all'agricoltura e al rispetto
ambientale. Per l' ISDE il rifiuto può essere una risorsa per
l'ambiente solo se gestito in modo adeguato con una raccolta
differenziata spinta e con il riuso e il riciclo e non costruendo
“mostri inquinanti”.
L'Isde Latina ribadisce
questa sua posizione, che è quella dell'ISDE Nazionale , non come
critica sterile, rilasciando solo comunicati stampa di
contrarietà agli impianti, ma realizzando un convegno il 4 febbraio
2017 in cui sono stati invitati illustri relatori
esperti sul tema centrali a biogas e a biomasse e tutti coloro che
erano interessati, proprio per avere la più ampia trasparenza e il
più largo contraddittorio. “Chi ha partecipato al
convegno conosce perfettamente la nostra posizione e la nostra
contrarietà; chi ha partecipato al convegno sa che un
contraddittorio c'è stato e pure molto acceso.
Contradditorio a cui
noi non ci sottraiamo, in quanto la nostra è l'esperienza di
illustri studiosi della problematica, che hanno maturato conoscenze
in tutta Italia su tale criticità e ci basiamo anche sulle
verifiche effettuate dal Gestore Servizi Energetici, che hanno
evidenziato come in Italia il 64% degli impianti a biogas e a
biomasse risulta irregolare (Commissione Parlamentare d'inchiesta
sugli illeciti inerenti i rifiuti del dicembre 2015)”.
Inoltre
l'ISDE di Latina, per il principio di
precauzione
(Carta di Padova del 2008) vuole salvaguardare
l'ambiente per tutelare la salute dei cittadini (art.5
del Codice di Deontologia Medica), dando allarme alle Istituzioni
(Comuni, Provincia e Regione) che devono controllare attentamente
gli impianti esistenti e fare in modo che non ne costruiscano altri.
La circostanza della
nostra assenza al Convegno, di cui ci siamo scusati, è da attribuire
solamente ad un fatto contingente di impossibilità ad intervenire.
Per cui l'ISDE di Latina, come suo principio
statutario, esorta le Istituzioni, Regione Lazio, Provincia di
Latina e Comuni di Latina, di Aprilia, di Sermoneta, Norma e Cisterna
di Latina, che sono posizionati nelle aree a rischio, a fare tutto
ciò che è nelle loro possibilità per bloccare la costruzione di
tali Centrali.
Le soluzioni
alternative
a questi “mostri inquinanti”
ci sono e vanno ricercate in una rigorosa e corretta
gestione dei rifiuti che,
se realizzata attraverso la raccolta differenziata
“porta a porta”
e con una reale politica del riuso,
del riciclo e della riduzione dei rifiuti,
non ha alcun bisogno della realizzazione di impianti di
biodigestione; in particolare, per smaltire le biomasse agricole, i
rifiuti dei frantoi e quant'altro di vegetali di scarto, si deve
promuovere il compostaggio aerobico
domiciliare, di quartiere e industriale, specie in territori
prettamente agricoli. Il compostaggio aerobico demolisce la sostanza
organica quali residui di potatura, scarti di cucina, rifiuti del
giardinaggio, in modo naturale e non produce gas combustibili. Tale
sostanza organica produce un fertilizzante ottimo per l'impiego in
agricoltura, al contrario l'anaerobico,
agisce a caldo con produzione di metano, altri gas e di percolato
liquido inquinante.
In
definitiva per la produzione di energia pulita basta incrementare
le fonti veramente rinnovabili (solare, eolico, moto marino ecc.). Le
alternative al trattamento dell'umido, stallatico ed organico sono i
biotunnel
(per le esigenze delle grandi città o dei grandi allevamenti) oppure
le compostiere di quartiere(due
compostiere aerobiche Neter ogni 15.000 abitanti circa) e le semplici
compostiere da giardino ad uso domestico.
Noi come Isde Latina
desideriamo solo che, oltre alle centrali, purtroppo già esistenti,
non ne vengano costruite altre nella nostra provincia soprattutto
vicino a Paesi sempre attenti al rispetto ambientale e alla salute
dei cittadini.
Dott.
Pasquale MILO
Presidente
dell'ISDE di Latina
339
2918827
Latina
24 giugno 2017
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