Mentre sui social impazza il dibattito tra chi o cosa
sia il cambiamento, bisognerebbe iniziare a chiedersi se i cittadini
di Pontinia lo vogliano questo cambiamento. La cittá é
tendenzialmente di destra, quindi abbastanza conservatrice, ma é
anche innamorata di un sindaco che non ha fatto mistero di venire dal
Pci tanto da ricoprirlo di preferenze, come i mitici 4000 e passa
voti che prese alle elezioni provinciali alcuni anni fa. Diciamo che
la cittá si fida di Tombolillo. Bisogna vedere se si fiderá dei
suoi successori. Giá una volta ha fatto capire di volere Tombolillo
solo come sindaco e non come semplice consigliere, lasciando vincere
Mochi nel 2003. Quell´anno il centro destra si mostro´ davvero come
una forza alternativa, presentandosi compatta alle elezioni, mentre
il CentroSinistra non riuscí a portare dalla sua parte Rifondazione
che andó da sola senza raccogliere neanche un consigliere.
L´esperienza di Mochi non fu delle piú fortunate anche per le
profonde divisioni interne. Ma i cittadini sembra che siano rimasti
scottati da quella amministrazione e nessuna coalizione di destra é
riuscita piú a scalfire il potere dell´attuale sindaco, venendo
quasi doppiata come numero di voti ad ogni elezione. Gli avversari di
Tombolillo, almeno i piu´ scafati politicamente lo avevano capito e
hanno ben presto fatto il salto della quaglia per salire sul carro
tomboliniano, vedi Belli o il Governativo Subiaco. Solo Bilotta ha
fatto il percorso inverso. E anche Donnarumma e´ ritornato
all´opposizione. Difficile poi dire se gli elettori di Pontiniani
siano ipocriti o realisti. Ma basta ricordare cosa si diceva in
piazza prima delle elezioni del 2011: basta con questa gente che sta
in Consiglio da sempre. Largo ai giovani. Salvo poi ritrovarci con
Pedretti, diventato il simbolo contro cui scagliare i dardi infuocati
del cambiamento, che fa il suo record di preferenze. Eppure in quella
lista ce ne erano di persone nuove, c´erano molte ragazze e alcuni
ragazzi, ma nessuno si fidó di loro. O almeno non di tutti visto che
Boschetto riuscí ad entrare insieme a tutti gli esponenti dell´Udc.
Lo stesso discorso vale anche per gli avversari: nessuna sopresa
all´opposizione, sempre i soliti. Oggi il dibattito é lo stesso di
5 anni fa. Il 6 giugno si sapra´ se chi vuole il cambiamento é solo
una minoranza rumorosa o se veramente quel vento ha conquistato la
maggioranza degli elettori. Certo é che se contro Medici ci fosse
stata una sola lista, la campagna elettorale sarebbe stata molto piú
incerta. LO ZAPPO lozappopontino@gmail.com
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