sabato 14 maggio 2016

LA PAURA DEL BUIO elezioni comunali a Pontinia, tra Torelli, Mochi e Medici

Mentre sui social impazza il dibattito tra chi o cosa sia il cambiamento, bisognerebbe iniziare a chiedersi se i cittadini di Pontinia lo vogliano questo cambiamento. La cittá é tendenzialmente di destra, quindi abbastanza conservatrice, ma é anche innamorata di un sindaco che non ha fatto mistero di venire dal Pci tanto da ricoprirlo di preferenze, come i mitici 4000 e passa voti che prese alle elezioni provinciali alcuni anni fa. Diciamo che la cittá si fida di Tombolillo. Bisogna vedere se si fiderá dei suoi successori. Giá una volta ha fatto capire di volere Tombolillo solo come sindaco e non come semplice consigliere, lasciando vincere Mochi nel 2003. Quell´anno il centro destra si mostro´ davvero come una forza alternativa, presentandosi compatta alle elezioni, mentre il CentroSinistra non riuscí a portare dalla sua parte Rifondazione che andó da sola senza raccogliere neanche un consigliere. L´esperienza di Mochi non fu delle piú fortunate anche per le profonde divisioni interne. Ma i cittadini sembra che siano rimasti scottati da quella amministrazione e nessuna coalizione di destra é riuscita piú a scalfire il potere dell´attuale sindaco, venendo quasi doppiata come numero di voti ad ogni elezione. Gli avversari di Tombolillo, almeno i piu´ scafati politicamente lo avevano capito e hanno ben presto fatto il salto della quaglia per salire sul carro tomboliniano, vedi Belli o il Governativo Subiaco. Solo Bilotta ha fatto il percorso inverso. E anche Donnarumma e´ ritornato all´opposizione. Difficile poi dire se gli elettori di Pontiniani siano ipocriti o realisti. Ma basta ricordare cosa si diceva in piazza prima delle elezioni del 2011: basta con questa gente che sta in Consiglio da sempre. Largo ai giovani. Salvo poi ritrovarci con Pedretti, diventato il simbolo contro cui scagliare i dardi infuocati del cambiamento, che fa il suo record di preferenze. Eppure in quella lista ce ne erano di persone nuove, c´erano molte ragazze e alcuni ragazzi, ma nessuno si fidó di loro. O almeno non di tutti visto che Boschetto riuscí ad entrare insieme a tutti gli esponenti dell´Udc. Lo stesso discorso vale anche per gli avversari: nessuna sopresa all´opposizione, sempre i soliti. Oggi il dibattito é lo stesso di 5 anni fa. Il 6 giugno si sapra´ se chi vuole il cambiamento é solo una minoranza rumorosa o se veramente quel vento ha conquistato la maggioranza degli elettori. Certo é che se contro Medici ci fosse stata una sola lista, la campagna elettorale sarebbe stata molto piú incerta. LO ZAPPO lozappopontino@gmail.com

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