mercoledì 29 maggio 2024

Il Fatto di domani. Giustizia, la Destra esulta: la riforma sognata da B è realtà. Ucraina, via libera da Finlandia, Polonia e Canada: "Può colpire la Russia con le nostre armi"

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-29-maggio-2024/

La giornata in cinque minuti

GIUSTIZIA, VIA ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE PER I MAGISTRATI. FORZA ITALIA: “SI CORONA IL SOGNO DI B”. L’ANM: “VALUTIAMO LO SCIOPERO”. Una seduta-lampo. Dopo appena venti minuti, il Consiglio dei ministri oggi ha dato il via libera alla riforma della giustizia che prevede: la separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante, due Csm, entrambi presieduti dal Capo dello Stato, e una Alta Corte disciplinare. Punto centrale, la separazione delle carriere dei magistrati. Esulta Matteo Salvini, vice premier e leader della Lega: “Via la politica dai Tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!”. Gongola Forza Italia, ricordando con il ministro Tajani che la separazione delle carriere dei magistrati era un cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi. Il ministro della Giustizia, Nordio parla di un “provvedimento epocale” e poi attacca il Csm: “Questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé”. Il ministro ha evocato una “degenerazione delle correnti” in magistratura. Sullo stesso piano il parere della premier, Giorgia Meloni. Sul Fatto di domani leggerete un ampio resoconto della giornata, con le reazioni dell’Associazione nazionale magistrati. Il presidente del sindacato, Santalucia, ha detto che sul piatto c’è anche la valutazione di uno sciopero dei togati.


GUERRA IN UCRAINA, LA SVOLTA DI FINLANDIA, POLONIA E CANADA: “NESSUN VETO, KIEV PUÒ ATTACCARE LA RUSSIA CON LE NOSTRE ARMI”. Helsinki, Varsavia e Ottawa non mettono restrizioni all’Ucraina sull’utilizzo delle loro forniture belliche. Qualche giorno fa era stato il segretario generale della Nato, Stoltenberg, a suggerire che si togliessero i veti a Kiev sugli obiettivi da colpire in territorio russo, con le armi fornite dagli alleati. Gli Stati Uniti non si sono ancora pronunciati, ma il presidente Biden sarebbe vicino a dare l’assenso. Questo tema sarà al centro della ministeriale Esteri informale di Praga: secondo alcune fonti, gli alleati della Nato inclini a “fare di più” per Kiev, come la Francia, proveranno a convincere i più cauti – Germania, Usa e Italia – a “rimuovere le restrizioni” sull’uso delle armi. Sulla questione dei negoziati per una tregua, Washington ha deciso che parteciperà alla conferenza in programma in Svizzera, a cui Mosca non è stata invitata. Il presidente Putin anche oggi ha ribadito il suo punto di vista: “Lo avrò detto almeno un migliaio di volte, ma è come se non avessero orecchie per intendere: noi non ci rifiutiamo” di negoziare, “è la parte ucraina ad essersi rifiutata pubblicamente”. Il capo del Cremlino però ribadisce che la piattaforma su cui lavorare è il dialogo avviato a Istanbul nel 2022, che non ha avuto seguito. Sul giornale di domani leggerete le novità sul conflitto nell’Est, con un reportage da Sumy che testimonia l’avanzata dei russi, e le risposte del ministro Crosetto sulle armi inviate a Kiev dall’Italia: il segreto su questa lista, secondo Crosetto, potrebbe essere rivisto.


GUERRA ISRAELE-HAMAS, IL GOVERNO: “CONFLITTO CONTINUERÀ PER ALTRI SETTE MESI”. L’OPPOSIZIONE: “NETANYAHU HA FALLITO, ELEZIONI AL PIÙ PRESTO”. A dispetto delle richieste degli alleati internazionali e di buona parte del Paese, che chiedono al premier Netanyahu di giungere ad una tregua con Hamas oppure di dimettersi, il governo annuncia che il conflitto non si concluderà a breve: “I combattimenti a Gaza continueranno per altri sette mesi” ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi. Uno scenario che non piace a Benny Gantz, primo avversario di Netanyahu e leader del Partito di unità nazionale. Oggi Gadi Eisenkot – membro osservatore del Gabinetto di guerra e alleato di Gantz – ha chiesto che si tengano “elezioni al più presto” accusando il primo ministro di “aver fallito gli obiettivi”. La guerra, scaturita dal massacro firmato da Hamas il 7 ottobre, con 1.200 morti e la cattura di centinaia di ostaggi, è al 236° giorno: l’Idf ha perso altri tre militari, portando il bilancio a 291 perdite. Gli scontri si estendono da Rafah a Jabalya, nel nord della Striscia e secondo l’emittente Al Jazeera proprio a Rafah ci sono stati altri 15 morti. A pagare il prezzo più alto è sempre la popolazione civile. Oxfam, Save the Children, Medici Senza Frontiere e altre 17 organizzazioni umanitarie denunciano che tra il 7 e il 27 maggio solo mille camion sono arrivati dentro Gaza: “Un numero del tutto insufficiente a soccorrere oltre 2,2 milioni di persone allo stremo”. Qualche giorno fa il britannico Guardian aveva pubblicato un dossier secondo cui molti convogli vengono bloccati dai coloni con l’aiuto di reparti di polizia. Sul Fatto di domani leggerete altre notizie, con un approfondimento sul secondo fronte: quello della Cisgiordania.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Livorno, condanna all’ergastolo in appello per l’infermiera-killer. Fausta Bonino, l’infermiera dell’ospedale di Piombino (Livorno) finita a processo per la morte di alcuni pazienti, dovrà scontare l’ergastolo. Lo ha stabilito la Corte d’assise d’appello al processo bis, dopo che la Cassazione aveva annullato l’assoluzione della donna. Le morti avvennero fra il 2014 e il 2015. Inizialmente Bonino era stata accusata di aver provocato dieci decessi: in primo grado era stata condannata all’ergastolo per quattro, in appello era stata assolta. Poi la Cassazione ha disposto un nuovo appello per quattro vittime, confermando l’assoluzione per gli altri sei casi.

Sondrio, tre militari della Finanza morti in montagna. Tre militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza (Sagf) hanno perso la vita nel territorio di Val Masino, in provincia di Sondrio. I tre – di 32, 25 e 22 anni – sarebbero precipitati dal precipizio degli Asteroidi. L’incidente è avvenuto oggi intorno alle 13, mentre stavano effettuando un’esercitazione.

Reggio Calabria, neonato morto sugli scogli: arrestata per omicidio la madre della tredicenne che ha partorito. È stata fermata con l’accusa di omicidio la madre della tredicenne che ha partorito il neonato trovato morto domenica scorsa; il corpicino era all’interno di uno zaino, abbandonato tra gli scogli, a Villa San Giovanni. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura , che non ha fornito altri particolari sugli sviluppi delle indagini.

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