domenica 13 ottobre 2019

Roberto Scarpinato Eliminare l’ergastolo ostativo significa arrendersi alla mafia. La sentenza Cedu Pericoloso sostenere che i condannati dei clan non sono liberi di collaborare con la giustizia. LA NOSTRA LEGISLAZIONE La Corte afferma principi in grado di destabilizzare delicati meccanismi sui quali si è sin qui imperniata l’efficacia della risposta giudiziaria. LA “L IBERTÀ” DEL PENTIMENTO Giustificare il diritto al silenzio per i mafiosi vuol dire affermare che nell’Italia del 2019 Cosa Nostra sarebbe ancora più forte e temibile dello Stato.È poi para dossale il fatto che il ricorre nte ’n dranghetista sia stato condannato grazie alla collabora - zione di due suoi sodali IL BOSS VIOLA. QUEL CHE I GIUDICI DIMENTICANO La “dissociazione” fu fortemente auspicata da autorevoli esponenti del Gotha dei capi dalla fine degli anni Novanta sino al 2005 LA SOLA COSA CHE TEMONO L’unico vero deterrente è il carcere a vita, che priva per sempre i boss della possibilità di godere delle ricchezze accumulate. Le intercettazioni in carcere prova no che la risocializzazione è il frutto di una abile dissimulazione e non di un sincero ravvedimento GIUSEPPE GRAVIANO


il fatto quotidiano 12 ottobre 2019
La scheda
n IL PUNTO
Lo scorso
8 ottobre
la Corte
europea dei
diritti umani
ha respinto
il ricorso
dell'Italia
contro una
sentenza sul
caso del boss
di 'ndrangheta
Marcello
Viola. La Cedu
ha stabilito
che il
cosiddetto
ergastolo
ostativo viola
l’articolo 3
della
Convenzione
europea sui
diritti umani.
La sentenza
rischia di
incidere sulla
situazione di
957 persone
che stanno
scontando
condanne
per reati
di mafia e
terro rismo


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