La primavera di quest’anno ci ha visti molto impegnati nel Golfo di Napoli, per favorire il buon esito di una stagione riproduttiva eccezionale per il rospo smeraldino, specie prioritaria per le politiche di conservazione.
Già dal 2017 nel sito riproduttivo del laghetto del Parco Gussone della Reggia di Portici, insieme ai volontari di ARDEA e ABETA, si è avviata un’azione di sensibilizzazione e tutela che, inizialmente, ha dovuto fare ricorso a diffide e azioni legali verso ...
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La primavera di quest’anno ci ha visti molto impegnati nel Golfo di Napoli, per favorire il buon esito di una stagione riproduttiva eccezionale per il rospo smeraldino, specie prioritaria per le politiche di conservazione.
Già dal 2017 nel sito riproduttivo del laghetto del Parco Gussone della Reggia di Portici, insieme ai volontari di ARDEA e ABETA, si è avviata un’azione di sensibilizzazione e tutela che, inizialmente, ha dovuto fare ricorso a diffide e azioni legali verso ...
Continua a leggereGià dal 2017 nel sito riproduttivo del laghetto del Parco Gussone della Reggia di Portici, insieme ai volontari di ARDEA e ABETA, si è avviata un’azione di sensibilizzazione e tutela che, inizialmente, ha dovuto fare ricorso a diffide e azioni legali verso ...
La primavera di quest’anno ci ha visti molto impegnati nel Golfo di Napoli, per favorire il buon esito di una stagione riproduttiva eccezionale per il rospo smeraldino, specie prioritaria per le politiche di conservazione.
Già dal 2017 nel sito riproduttivo del laghetto del Parco Gussone della Reggia di Portici, insieme ai volontari di ARDEA e ABETA, si è avviata un’azione di sensibilizzazione e tutela che, inizialmente, ha dovuto fare ricorso a diffide e azioni legali verso la Città Metropolitana di Napoli, gestore del Parco.
Sempre a Portici abbiamo rinvenuto, in una pozza temporanea, alcune centinaia di girini nell’area interessata dal cantiere per la realizzazione della passeggiata al mare. A pochi giorni dalla scoperta, la pozza si è trovata in condizioni critiche a causa del prosciugamento rapido dovuto alla permeabilità del terreno di riporto su cui si era formata.
Per impedire il prosciugamento e la morte delle larve, insieme ai volontari dell’ENPA e di META Liberi, abbiamo provveduto ad alimentare la pozza con circa 150 litri d’acqua ogni notte.
Dopo la prima fase di emergenza, grazie alla sensibilità del Comune di Portici-rappresentato dal presidente della Commissione Ambiente Florinda Verde- il compito di mantenere in vita i girini è stato notevolmente agevolato da interventi della Protezione Civile comunale e dei Vigili del Fuoco. In questo caso, per la sopravvivenza e la metamorfosi dei girini è stato rilevante anche il coinvolgimento massiccio della cittadinanza di Portici, che ha partecipato in tutta la fase al mantenimento della pozza, adottando di fatto girini e rospetti.
Il risalto mediatico di quanto accaduto a Portici e il tam-tam diffuso sui social, hanno acceso i riflettori su questa specie, generalmente sottovalutata sotto l’aspetto ecologico e conservazionistico. Mentre eravamo impegnati a Portici, infatti, siamo stati contattati dal biologo Daniele Simonetti e da Michele Langella, presidente del circolo “Peppino Impastato” di San Giovanni a Teduccio, che ci hanno segnalato la presenza del rospo smeraldino anche al Parco Massimo Troisi.
In questo caso è stato necessario un coinvolgimento anche maggiore di forze e volontari per salvare le decine di migliaia di individui allo stato larvale, giovani ed adulti imprigionati sul fondo del “Laghetto”, una vasca di circa 6000 m2 di superfice e circa 2 m di altezza, da anni svotata.
Appena ci siamo resi conto delle dimensioni enormi della popolazione di anfibi e della grave situazione in cui si trovava il laghetto, con molte decine di migliaia di individui giovani ammassati ai bordi della vasca nell’impossibilità di superarli, abbiamo di nuovo chiesto aiuto ai volontari delle associazioni già intervenute a Portici, a cui si sono uniti i volontari di Legambiente Campania. Volontari e guardie zoofile del WWF e di altre associazioni hanno provveduto a liberare gli anfibi ammassati, poi sono stati installati scivoli di legno e teli di iuta per consentire la fuoriuscita autonoma ai rospi.
Anche in questo caso, i Vigili del fuoco ci hanno aiutati fornendo acqua per impedire il prosciugamento del fondo della vasca e permettere ai girini restanti di completare la metamorfosi. Rifornimenti di acqua sono stati effettuati anche dalla Città Metropolitana, grazie all’intervento del vice sindaco Salvatore Pace.
Le nostre azioni di recupero e salvataggio dei rospi sono state autorizzate dal Comune di Napoli, che si è anche avvalso della consulenza del Centro di Recupero della fauna selvatica “Federico II” e del Centro di Referenza Regionale di Igiene Urbana Veterinaria.
Superata la fase di emergenza, visto il positivo coinvolgimento dei volontari e delle istituzioni, che desideriamo ringraziare, ci proponiamo per il futuro di indicare e concordare con gli enti gestori modalità di gestione delle aree pubbliche compatibili con la necessità di tutela sancita per questa specie da norme internazionali e leggi dello Stato.
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