di Monica Forlivesi
LATINA - Il Comune che ha trovato e il Comune che lascia. E' stata pubblicata ieri sul sito dell'amministrazione Capoluogo, la relazione di fine mandato del commissario straordinario Giacomo Barbato. Non lo scrive, ma si legge chiaramente, che il Prefetto, con l'aiuto dei sub commissari Paolo Canaparo, Michele Albertini e Luigi Scipioni, hanno trovato una situazione difficile, tanto che si sono dovuti occupare immediatamente dei servizi basilari: la raccolta dei rifiuti, quindi l'igiene urbana e la manutenzione del verde, «settori in gravissima sofferenza».
Poi è stato necessario intervenire sull'organizzazione della macchina amministrativa eliminando duplicazioni e sovrapposizioni: le strutture organizzative dirigenziali sono state ridotte da 27 a 16 e potenziati, con assunezioni a tempo indeterminato, gli uffici Tributi e Bilancio. «Principi ispiratori dell'attività commissariale - si legge - sono stati la trasparenza e la legalità», sono stati rafforzati i presidi di controllo interno, non solo attraverso l'aggiornamento del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, ma intensificando la vigilanza sull'adozione degli atti di gestione. E' stato predisposto tra l'altro il controllo di tutti gli affidamenti superiori a 5.000 euro e dei rinnovi e proroghe di contratti per importi superiori ai 40.000 euro. Non dimentichiamo che il Comune sul versante affidamenti ha avuto diversi problemi, a partire da quelli per il verde sul quale la Procura ha avviato un'inchiesta.
Preoccupante il problema dei conti, non tanto il bilancio, quanto le prospettive legate ai numerosi contenziosi: dall'urbanistica, quindi espropri, cessione di aree e concessioni revocate, alla Latina Ambiente, e ancora la Slm e le Terme di Fogliano, in liquidazione, ai progetti di finanza per cimitero e metro. Il commissario sottolinea che è stato necessario dare impulso al recupero degli oneri di urbanizzazione, dei canoni d'uso dei beni comunali e dei riscatti di aree edificabili non riscossi, così come per Tarsu e Imu. Insomma una voragine di debiti e un flusso in entrata con il contagocce, difficile gestire le casse comunali in queste condizioni.
Il commissario Barbato sottolinea che sul fronte della spesa la gestione commissariale ha attuato una spending review significativa: ha risparmiato 6 milioni eliminando «spese inutili e sprechi», in particolare tagliando spese di rappresentanza e consulenze professionali, oltre a canoni di locazione, utenze elettriche e telefoniche. Tutto questo incrementando la spesa per servizi scolastici, rette di ricovero per anziani e minori. Sono stati riconosciuti inoltre consistenti debiti fuori bilancio legati a sentenze esecutive per tre milioni. Il nuovo sindaco di Latina avrà di che lavorare, ma ora perlomeno c'è una base sulla quale far ripartire la città.
Poi è stato necessario intervenire sull'organizzazione della macchina amministrativa eliminando duplicazioni e sovrapposizioni: le strutture organizzative dirigenziali sono state ridotte da 27 a 16 e potenziati, con assunezioni a tempo indeterminato, gli uffici Tributi e Bilancio. «Principi ispiratori dell'attività commissariale - si legge - sono stati la trasparenza e la legalità», sono stati rafforzati i presidi di controllo interno, non solo attraverso l'aggiornamento del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, ma intensificando la vigilanza sull'adozione degli atti di gestione. E' stato predisposto tra l'altro il controllo di tutti gli affidamenti superiori a 5.000 euro e dei rinnovi e proroghe di contratti per importi superiori ai 40.000 euro. Non dimentichiamo che il Comune sul versante affidamenti ha avuto diversi problemi, a partire da quelli per il verde sul quale la Procura ha avviato un'inchiesta.
Preoccupante il problema dei conti, non tanto il bilancio, quanto le prospettive legate ai numerosi contenziosi: dall'urbanistica, quindi espropri, cessione di aree e concessioni revocate, alla Latina Ambiente, e ancora la Slm e le Terme di Fogliano, in liquidazione, ai progetti di finanza per cimitero e metro. Il commissario sottolinea che è stato necessario dare impulso al recupero degli oneri di urbanizzazione, dei canoni d'uso dei beni comunali e dei riscatti di aree edificabili non riscossi, così come per Tarsu e Imu. Insomma una voragine di debiti e un flusso in entrata con il contagocce, difficile gestire le casse comunali in queste condizioni.
Il commissario Barbato sottolinea che sul fronte della spesa la gestione commissariale ha attuato una spending review significativa: ha risparmiato 6 milioni eliminando «spese inutili e sprechi», in particolare tagliando spese di rappresentanza e consulenze professionali, oltre a canoni di locazione, utenze elettriche e telefoniche. Tutto questo incrementando la spesa per servizi scolastici, rette di ricovero per anziani e minori. Sono stati riconosciuti inoltre consistenti debiti fuori bilancio legati a sentenze esecutive per tre milioni. Il nuovo sindaco di Latina avrà di che lavorare, ma ora perlomeno c'è una base sulla quale far ripartire la città.
Martedì 14 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 11:39 http://www.ilmessaggero.it/latina/barbato_ecco_cosa_lascio_a_latina-1795755.html
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