giovedì 12 maggio 2016

Greenpeace ecco cosa c'è dietro il tonno Mareblu!

da due settimane la nostra nave Esperanza si trova in Oceano Indiano per combattere la pesca distruttiva di Thai Union: il colosso mondiale del tonno in scatola, proprietario del marchio italiano Mareblu.
Ogni giorno il nostro equipaggio sta rimuovendo dal mare i FAD: "sistemi di aggregazione per pesci" che i pescherecci di Thai Union disseminano per attrarre più tonni possibile.
Quella con i FAD è una pesca poco selettiva e non sostenibile perchè, con lo scopo di attrarre più pesci possibile, cattura anche squali, esemplari giovani di tonno e altre specie che vengono poi rigettate in mare senza vita, mettendo a rischio l'ecosistema marino.
I FAD sono trappole marine a tutti gli effetti!
Stop Nuovi OGM
MAREBLU SVUOTA I MARI E TRADISCE LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI.
SCRIVI AL DIRETTORE GENERALE DI MAREBLU!
FIRMA ORA
Sul suo sito, sui social e in TV MAREBLU vuole farci credere che la sua pesca è sostenibile: la verità è che sta facendo ben poco per mantenere il suo impegno di eliminare metodi di pesca distruttiva dal 100% delle sue produzioni, entro il 2016.
#dalluogodipesca stiamo documentando come continui ad utilizzare i FAD che causano la morte di baby tuna e altri animali marini!
Chiedi a MAREBLU di non usare metodi di pesca che svuotano il mare!
FIRMA SUBITO! chiedi a Mareblu di mantenere le promesse ed eliminare davvero la pesca distruttiva dalle sue scatolette!
Grazie per tutto quello che farai.

Giorgia Monti
Campagna Mare
@giorgiamontiGP

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