Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
venerdì 29 febbraio 2008
mai più acqua all'acqua di rosa
In relazione, alle ultime notizie che darebbero per “fatto” il rinnovo degli amministratori dimissionari al Consiglio di Amministrazione della società Acqualatina, “senza le previste elezioni attraverso l’assemblea dei soci come imposto da statuto, - commenta il Comitato in Difesa dell’Acqua Pubblica di Aprilia - noi rimaniamo scettici e vigili. Tale procedura non ci sembra giuridicamente plausibile, a meno che le dimissioni non siano mai state esaminate e formalmente rappresentate negli atti societari, attraverso la necessaria trascrizione notarile. In caso contrario le dimissioni sono efficaci agli effetti di legge e quindi solo all’assemblea dei soci spetta l’ultima ed unica parola. Ogni altra soluzione appare un ennesimo artificio societario”. “Artificio, - dice Alberto De Monaco del Comitato - inopportuno e inappropriato, a prescindere dalle eventuali responsabilità penali che la giustizia dovesse confermare”. Il Comitato chiede che vengano osservate le norme dello statuto societario, a tutela degli interessi collettivi.
“Se queste “banalità” le capiamo noi semplici cittadini, difficilmente un domani i sindaci potranno invocare a loro discolpa, la complessità dei compiti societari che sono chiamati ad amministrare nell’interesse delle comunità.
Crediamo inoltre che nelle faccende dell’ATO4, il Presidente della Provincia continua a svolgere un improprio ruolo da “padre padrone”, sconfinando oltre le previste competenze delegate dalla legge e dai comuni. Sconfinamenti che generano degli effetti, non già sulla Provincia, ma sui Comuni dell’ATO le cui responsabilità sono esclusivamente dei sindaci.
Basti pensare che mentre il Presidente della provincia “gioca” un ruolo da leone nell’ATO4, pur avendo responsabilità societarie per ZERO QUOTE!!! in Acqualatina, i Sindaci al contrario rispondono quali soci di maggioranza della società.
L’abdicazione delle funzioni negli affari societari da parte dei sindaci, che dovrebbero tutelare gli interessi delle comunità, appare almeno dubbia se non colposa come ha potuto sottolineare anche l’inchiesta della procura.
In tale quadro appare oltremodo discutibile il comportamento del Sindaco di Aprilia che, ancora una volta, sembra voler cancellare la questione Acqualatina dalla sua agenda politica in corso di aggiornamento per una nuova variegata maggioranza politica.
Un domani se sarà accertata anche una mancata vigilanza contrattuale della Provincia di Latina, tramite la STO, i sindaci, saranno altrettanto responsabili per non averla pretesa ed aver svolto un mero ruolo di spettatori passivi. Ciò apparirà maggiormente grave in considerazione del grado d’attenzione costantemente sollecitato dalla società civile, dalle associazioni dei consumatori e da semplici cittadini.
Forse negli anni si è volutamente lasciato credere che i consigli comunali non avessero più un ruolo nelle faccende idriche e che i Sindaci fossero diventati semplici esecutori per la ratifica di decisioni prese in altri luoghi, cosicché nel tempo scemasse il livello d’attenzione per avere una strada spianata e semplice su tutta la gestione dell’ato.
Sulle ultime inopportune ed offensive scritte comparse a Formia, per le quali il portavoce-parafulmini del Presidente della provincia, ha chiesto di abbassare i toni intorno alla questione acqua, rispondiamo che purtroppo gli stupidi non mancano di sbalordire anche noi, così come non stupisce più l’impropria ed inopportuna invadenza di campo verso la magistratura civile, penale ed amministrativa di taluni amministratori.
Invadenza perseguita anche con mezzi impropri ed eccessivi che sicuramente non giovano alla chiarezza ed alla serenità ed alimentano la percezione di un soffocante clima vessatorio, che sempre più i cittadini avvertono da parte della “casta” politica del nostro territorio”.
Comitato Acqua pubblica di Aprilia
“Se queste “banalità” le capiamo noi semplici cittadini, difficilmente un domani i sindaci potranno invocare a loro discolpa, la complessità dei compiti societari che sono chiamati ad amministrare nell’interesse delle comunità.
Crediamo inoltre che nelle faccende dell’ATO4, il Presidente della Provincia continua a svolgere un improprio ruolo da “padre padrone”, sconfinando oltre le previste competenze delegate dalla legge e dai comuni. Sconfinamenti che generano degli effetti, non già sulla Provincia, ma sui Comuni dell’ATO le cui responsabilità sono esclusivamente dei sindaci.
Basti pensare che mentre il Presidente della provincia “gioca” un ruolo da leone nell’ATO4, pur avendo responsabilità societarie per ZERO QUOTE!!! in Acqualatina, i Sindaci al contrario rispondono quali soci di maggioranza della società.
L’abdicazione delle funzioni negli affari societari da parte dei sindaci, che dovrebbero tutelare gli interessi delle comunità, appare almeno dubbia se non colposa come ha potuto sottolineare anche l’inchiesta della procura.
In tale quadro appare oltremodo discutibile il comportamento del Sindaco di Aprilia che, ancora una volta, sembra voler cancellare la questione Acqualatina dalla sua agenda politica in corso di aggiornamento per una nuova variegata maggioranza politica.
Un domani se sarà accertata anche una mancata vigilanza contrattuale della Provincia di Latina, tramite la STO, i sindaci, saranno altrettanto responsabili per non averla pretesa ed aver svolto un mero ruolo di spettatori passivi. Ciò apparirà maggiormente grave in considerazione del grado d’attenzione costantemente sollecitato dalla società civile, dalle associazioni dei consumatori e da semplici cittadini.
Forse negli anni si è volutamente lasciato credere che i consigli comunali non avessero più un ruolo nelle faccende idriche e che i Sindaci fossero diventati semplici esecutori per la ratifica di decisioni prese in altri luoghi, cosicché nel tempo scemasse il livello d’attenzione per avere una strada spianata e semplice su tutta la gestione dell’ato.
Sulle ultime inopportune ed offensive scritte comparse a Formia, per le quali il portavoce-parafulmini del Presidente della provincia, ha chiesto di abbassare i toni intorno alla questione acqua, rispondiamo che purtroppo gli stupidi non mancano di sbalordire anche noi, così come non stupisce più l’impropria ed inopportuna invadenza di campo verso la magistratura civile, penale ed amministrativa di taluni amministratori.
Invadenza perseguita anche con mezzi impropri ed eccessivi che sicuramente non giovano alla chiarezza ed alla serenità ed alimentano la percezione di un soffocante clima vessatorio, che sempre più i cittadini avvertono da parte della “casta” politica del nostro territorio”.
Comitato Acqua pubblica di Aprilia
giovedì 28 febbraio 2008
raccolta differenziata e inceneritori
oggi, finalmente, dovrebbe partire anche a Pontinia, l'avvicinamento alla raccolta differenziata.
Che è stata resa quasi impossibile da decisioni della giunta comunale di destra (sindaco di un partito che mi pare quest'anno verrà chiuso) e della giunta regionale di destra (il cui presidente era esponente dello stesso morente partito anche se ne ha già fondato un altro):
- il dissesto comunale (il cui partito anche con consiglieri comunali sta cercando di far confermare);
- l'approvazione della Sep.
Intanto continuano giornalmente le iniziative di Mochi e Zaccheo per far realizzare l'inceneritore a Mazzocchio.
Poi pare ormai certo che siederà in parlamento un altro valido esponente della provincia di Latina.
Dopo le risse in parlamento di Zaccheo vedremo dissesto e inceneritori?
Speriamo.
Che è stata resa quasi impossibile da decisioni della giunta comunale di destra (sindaco di un partito che mi pare quest'anno verrà chiuso) e della giunta regionale di destra (il cui presidente era esponente dello stesso morente partito anche se ne ha già fondato un altro):
- il dissesto comunale (il cui partito anche con consiglieri comunali sta cercando di far confermare);
- l'approvazione della Sep.
Intanto continuano giornalmente le iniziative di Mochi e Zaccheo per far realizzare l'inceneritore a Mazzocchio.
Poi pare ormai certo che siederà in parlamento un altro valido esponente della provincia di Latina.
Dopo le risse in parlamento di Zaccheo vedremo dissesto e inceneritori?
Speriamo.
il caffè è uscito
Ricevo e pubblico
75.000 copie. Gratis in oltre 2.000 punti di distribuzione. Edicole comprese
ora anche a Frascati, Ciampino, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Rocca di Papa.
15.000 copie in più
- Pendolari: treni in ritardo, sporchi, insicuri
- Pontina e Via dei Laghi le più pericolose
- Guida alla raccolta differenziata - 2a Parte
- Quanto costa comprare casa: quotazioni e consigli degli esperti
- ESCLUSIVO: L'aereo scomparso in Venezuela con 8 italiani. "Lì ho perso mia sorella e il marito. Voglio la verità!"
- Acqua: tutta Italia manifesterà ad Aprilia per tornare alla gestione pubblica
- Il Vigile attore: il Maresciallo che ha fatto più film che multe
Edizione Roma sud
- Pomezia - Raccolta differenziata: il Comune dorme, ci pensano i cittadini
- Sanità: il Policlinico che servirà Aprilia, Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno
- Aprilia: l'Università Popolare per tutti
Edizione Castelli Romani
- Laghi: un mare di divieti. Proteste dopo l'intervento dell'Ente Parco
- Incenertiore dei Castelli: bocciato da esperti e cittadini. Manifestazioni a Marino e Albano
- Velletri: Sindaci come funghi... Veleni a destra. Le promesse dei primi sei
Edizione Pontina
- Latina Sport: l'Assessore replica all'inchiesta del Caffè sulle strutture carenti
- Rocca Massima: "Finalmente il Parroco!". E Rai Uno raccoglie l'appello lanciato sul Caffè
- La Casa del Volotariato a Latina
"il Caffè - Notizie locali nel tempo di un caffè" è il giornale locale più letto (indagine ANASTAT), distribuito gratuitamente ogni 15 giorni in 75mila copie a Latina, Aprilia, Pomezia, Anzio, Nettuno, Ardea, Velletri, Ciampino, Frascati, Marino, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Rocca di Papa, Lariano, Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Cisterna, Cori, Rocca Massima, Norma, Sermoneta, Roccagorga, Sezze, Sabaudia, Pontinia
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Edizione Pontina
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mercoledì 27 febbraio 2008
fabbricati ex rurali e da accatastare nuove entrate per il comune
Oggetto: fabbricati ex rurali e da accatastare nuove entrate per il comune
Com’è noto il comune di Pontinia grazie all’ex sindaco Mochi fiero rappresentante degli inceneritori che propone a piè sospinto, ha dichiarato il dissesto più contrastato della storia amministrativa italiana diventando l’unico caso nazionale.
Il Consiglio di Stato dopo il rinvio di ieri per assenza del relatore per malattia, sicuramente, fisserà al più presto una nuova udienza per emettere la sentenza sulla richiesta di revocazione.
Durante il periodo del dissesto (26/04/05) e della giunta Mochi, l’assessore alle finanze dell’epoca, Romeo Emiliozzi, aveva convocato la commissione bilancio per far approvare gli aumenti che ancora gravano sui cittadini sulla Tarsu, come sull’Ici e sui vari servizi (vedere http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=14252).
Tra le possibili entrate segnalate vi era il nuovo condono e il conseguente recupero delle somme a titolo Ici e Tarsu dal 2003 a oggi, ma anche l’Ici sulle aree fabbricabili che in pochi allora pagavano e che pare non venisse accertato dall’ente.
Dopo le varie disposizioni in materia catastale e fiscale dello scorso anno si dovrebbe completare la situazione dell’accatastamento dei fabbricati che hanno perso il requisito di ruralità (a favore dei coltivatori diretti) e dei fabbricati mai dichiarati in catasto.
Tutte possibili nuove forme di introito che oggi consentirebbero servizi migliori ai cittadini, dopo il superamento del dissesto una forte ulteriore riduzione della pressione fiscale soprattutto a favore delle fasce deboli e delle famiglie.
Quindi penso che questa amministrazione comunale, prima di far abbassare la Tarsu alle attività produttive e commerciali si impegnerà in favore delle famiglie (visto che se diminuisce una aumenta, per legge, l’altra).
Poi con la partenza della raccolta differenziata spinta si potrà fare l’uno e l’altro.
Pontinia 26 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Com’è noto il comune di Pontinia grazie all’ex sindaco Mochi fiero rappresentante degli inceneritori che propone a piè sospinto, ha dichiarato il dissesto più contrastato della storia amministrativa italiana diventando l’unico caso nazionale.
Il Consiglio di Stato dopo il rinvio di ieri per assenza del relatore per malattia, sicuramente, fisserà al più presto una nuova udienza per emettere la sentenza sulla richiesta di revocazione.
Durante il periodo del dissesto (26/04/05) e della giunta Mochi, l’assessore alle finanze dell’epoca, Romeo Emiliozzi, aveva convocato la commissione bilancio per far approvare gli aumenti che ancora gravano sui cittadini sulla Tarsu, come sull’Ici e sui vari servizi (vedere http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=14252).
Tra le possibili entrate segnalate vi era il nuovo condono e il conseguente recupero delle somme a titolo Ici e Tarsu dal 2003 a oggi, ma anche l’Ici sulle aree fabbricabili che in pochi allora pagavano e che pare non venisse accertato dall’ente.
Dopo le varie disposizioni in materia catastale e fiscale dello scorso anno si dovrebbe completare la situazione dell’accatastamento dei fabbricati che hanno perso il requisito di ruralità (a favore dei coltivatori diretti) e dei fabbricati mai dichiarati in catasto.
Tutte possibili nuove forme di introito che oggi consentirebbero servizi migliori ai cittadini, dopo il superamento del dissesto una forte ulteriore riduzione della pressione fiscale soprattutto a favore delle fasce deboli e delle famiglie.
Quindi penso che questa amministrazione comunale, prima di far abbassare la Tarsu alle attività produttive e commerciali si impegnerà in favore delle famiglie (visto che se diminuisce una aumenta, per legge, l’altra).
Poi con la partenza della raccolta differenziata spinta si potrà fare l’uno e l’altro.
Pontinia 26 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
riunione a Pontinia contro turbogas 26-2
Ancora una riunione proficua a Pontinia per contrastare il progetto della turbogas
proposto dalla ditta AceaElectrabel.
Presenti il sindaco dottor Eligio Tombolillo, l´assessore all´ambiente Valterino Battisti, l´assessore alle finanze Giovanni Farris, il consulente commissario AIA-IPPC del comune di Pontinia il Professore universitario Ing. Claudio Alimonti, lo studio legale degli avvocati Bassoli, Falcone, Ascani e Bracciale, la rete dei cittadini no turbogas di Pontinia e Giorgio Libralato.
Dopo la prima convocazione della commissione AIA - IPPC del 10 dicembre, la
conseguente richiesta ulteriore dei documenti integrativi più volte richiesti (23/05/07, 21/09/07) alla Ditta AceaElectrabel, consegnati alla fine, solo il 31 gennaio 2008 al Ministero dell´Ambiente e trasmessi al comune di Pontinia il 7 febbraio 2008, è stato fatto il punto tecnico e legale sulla vicenda.
Da un primo esame della documentazione prodotta dall´AceaElectrabel che non risponde appieno alle richieste dell´Apat e del Ministero dell´ambiente, non è rilevante
rispetto alle osservazioni trasmesse dall´amministrazione provinciale di Latina in seguito alla conferenza di servizi del 3 agosto, insieme ad una serie di errori formali della procedura fanno ben sperare che il progetto della turbogas venga respinto.
Vi sono, inoltre, una serie di elementi tecnici, amministrativi, di programmazione e di vincoli, successivi alla data del 5 dicembre 2005 che rendono oltremodo improbabile la realizzazione della centrale a turbogas:
- i vincoli imposti dal Pai (piano per l´assetto idrogeologico della Regione Lazio
adottato con deliberazione del comitato Istituzionale n. 5 del 13/12/2005);
- Il nuovo Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) è stato adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi dell´art. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/99;
- La delibera n. 7 del 12 febbraio 2008 "Adozione Della "Proposta Preliminare Del Piano di classificazione Acustica Del Territorio Comunale"- L.R. 3 Agosto 2001
N. 18"
Senza contare alcuni errori sostanziali nello stesso decreto di approvazione della valutazione di impatto ambientale.
Lo studio legale dell´avvocati Bassoli e Falcone è il recente protagonista del dispositivo del tribunale amministrativo regionale per il Lazio Sezione Terza Ter, del 14 febbraio 2008, avendo difeso con successo alcuni cittadini e associazioni di Aprilia contro la realizzazione della centrale a turbogas proposta da Sorgenia ad Aprilia.
Il gruppo di lavoro per contrastare la realizzazione della centrale a turbogas di
Pontinia tornerà a riunirsi al più presto proponendo all´amministrazione comunale alcuni dispositivi ad hoc, coordinati dal Professor Claudio Alimonti.
Pontinia 26 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
proposto dalla ditta AceaElectrabel.
Presenti il sindaco dottor Eligio Tombolillo, l´assessore all´ambiente Valterino Battisti, l´assessore alle finanze Giovanni Farris, il consulente commissario AIA-IPPC del comune di Pontinia il Professore universitario Ing. Claudio Alimonti, lo studio legale degli avvocati Bassoli, Falcone, Ascani e Bracciale, la rete dei cittadini no turbogas di Pontinia e Giorgio Libralato.
Dopo la prima convocazione della commissione AIA - IPPC del 10 dicembre, la
conseguente richiesta ulteriore dei documenti integrativi più volte richiesti (23/05/07, 21/09/07) alla Ditta AceaElectrabel, consegnati alla fine, solo il 31 gennaio 2008 al Ministero dell´Ambiente e trasmessi al comune di Pontinia il 7 febbraio 2008, è stato fatto il punto tecnico e legale sulla vicenda.
Da un primo esame della documentazione prodotta dall´AceaElectrabel che non risponde appieno alle richieste dell´Apat e del Ministero dell´ambiente, non è rilevante
rispetto alle osservazioni trasmesse dall´amministrazione provinciale di Latina in seguito alla conferenza di servizi del 3 agosto, insieme ad una serie di errori formali della procedura fanno ben sperare che il progetto della turbogas venga respinto.
Vi sono, inoltre, una serie di elementi tecnici, amministrativi, di programmazione e di vincoli, successivi alla data del 5 dicembre 2005 che rendono oltremodo improbabile la realizzazione della centrale a turbogas:
- i vincoli imposti dal Pai (piano per l´assetto idrogeologico della Regione Lazio
adottato con deliberazione del comitato Istituzionale n. 5 del 13/12/2005);
- Il nuovo Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) è stato adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi dell´art. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/99;
- La delibera n. 7 del 12 febbraio 2008 "Adozione Della "Proposta Preliminare Del Piano di classificazione Acustica Del Territorio Comunale"- L.R. 3 Agosto 2001
N. 18"
Senza contare alcuni errori sostanziali nello stesso decreto di approvazione della valutazione di impatto ambientale.
Lo studio legale dell´avvocati Bassoli e Falcone è il recente protagonista del dispositivo del tribunale amministrativo regionale per il Lazio Sezione Terza Ter, del 14 febbraio 2008, avendo difeso con successo alcuni cittadini e associazioni di Aprilia contro la realizzazione della centrale a turbogas proposta da Sorgenia ad Aprilia.
Il gruppo di lavoro per contrastare la realizzazione della centrale a turbogas di
Pontinia tornerà a riunirsi al più presto proponendo all´amministrazione comunale alcuni dispositivi ad hoc, coordinati dal Professor Claudio Alimonti.
Pontinia 26 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
immobili non iscritti in catasto
Immobili non iscritti al catasto: più tempo per le dichiarazioni
Slitta anche il termine per le domande di accesso al Fondo per gli acquirenti di immobili da costruire
di Rossella Calabrese
www.edilportale.com
27/02/2008 - La legge di conversione del DL Milleproroghe, da ieri in discussione al Senato, oltre alle già citate misure su Norme tecniche per le costruzioni (leggi tutto) e sicurezza degli impianti (leggi tutto), contiene diverse disposizioni di interesse per il settore immobiliare.
L’articolo 26-bis concede ai titolari dei diritti reali sugli immobili non dichiarati in catasto, sette mesi di tempo (anziché gli originari novanta giorni), dalla data di pubblicazione del relativo comunicato dell’Agenzia del territorio, per presentare gli atti di aggiornamento catastale. Scaduto tale termine, l’Agenzia provvede, con oneri a carico dell’interessato, all’iscrizione in catasto dell’immobile.
È inoltre prorogato dal 30 novembre 2007 al 31 ottobre 2008 il termine entro cui dichiarare al catasto gli immobili che hanno perso i requisiti di ruralità, fermo restando che gli effetti fiscali decorrono dal 1º gennaio 2007. queste modifiche – specifica la norma – non danno diritto al rimborso di somme eventualmente già riscosse a titolo di sanzione.
Ricordiamo che l’Agenzia del Territorio, con il provvedimento del 9 febbraio 2007, ha definito le procedure per attuare le disposizioni del decreto fiscale (DL 262/2006 convertito nella Legge 286/2006) sull’aggiornamento del catasto terreni.
Il carattere di ruralità dipende dall’attività del proprietario: sono rurali gli immobili destinati ad abitazione, ma strumentali alle attività agricole (ai sensi del DL 557/1993, convertito dalla legge 133/1994); inoltre, il terreno cui il fabbricato è asservito deve essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario e il volume di affari derivante dalle attività agricole deve risultare superiore alla metà del reddito complessivo del soggetto che conduce il fondo. Non possono comunque essere riconosciuti rurali i fabbricati che hanno le caratteristiche delle unità immobiliari urbane “di lusso”.
Per i controlli l’Agenzia del Territorio sta utilizzando banche dati, ortofoto e informazioni fornite dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), comprese quelle prodotte dai soggetti che hanno richiesto contributi agricoli a partire dall’anno 2007, ma anche informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate e dai Comuni.
Dalla scorsa estate, l’Agenzia del Territorio sta rendendo noti i Comuni nei quali è stata accertata la presenza di fabbricati che non risultano dichiarati al catasto. Gli elenchi, comprensivi dell'eventuale data cui riferire la mancata dichiarazione al catasto, sono consultabili, per i 60 giorni successivi alla pubblicazione, presso i Comuni, presso le sedi dell'Agenzia del territorio e sul sito internet dell’Agenzia.
L’articolo 18-bis del disegno di legge modifica il DLgs. 122/2005 in materia di tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire, disponendo che, ai fini dell’accesso al Fondo di solidarietà, devono risultare nei confronti del costruttore procedure implicanti una situazione di crisi non concluse in epoca antecedente al 31 dicembre 1993 né aperte in data successiva all’applicabilità della disciplina in tema di garanzia fideiussoria. Nella attuale formulazione del decreto 122/2005, quest’ultimo termine coincide con la data di emanazione del decreto stesso.
Viene poi consentito l’accesso al Fondo anche nei casi in cui l’acquirente, a seguito dell’insorgenza di una situazione di crisi per effetto dell’insolvenza del costruttore, abbia dovuto versare, in aggiunta al prezzo originariamente convenuto, somme ulteriori per ottenere, dopo la stipula dell’atto di compravendita o di assegnazione, la rinuncia da parte degli organi della procedura concorsuale a promuovere o coltivare l’azione revocatoria fallimentare promossa ai sensi dell’articolo 67, secondo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, o la liberazione dell’immobile dall’ipoteca iscritta a garanzia del finanziamento concesso al costruttore di cui l’acquirente non si sia reso accollante, ovvero da altro vincolo pregiudizievole iscritto o trascritto in danno del costruttore. In tali casi l’indennizzo è determinato nella misura pari alle predette somme ulteriori, fino a concorrenza delle somme versate e del valore dei beni corrisposti al costruttore.
Viene, infine, differito al 30 giugno 2008 il termine entro il quale gli aventi diritto devono presentare la domanda di accesso alle prestazioni del Fondo.
(riproduzione riservata)
Slitta anche il termine per le domande di accesso al Fondo per gli acquirenti di immobili da costruire
di Rossella Calabrese
www.edilportale.com
27/02/2008 - La legge di conversione del DL Milleproroghe, da ieri in discussione al Senato, oltre alle già citate misure su Norme tecniche per le costruzioni (leggi tutto) e sicurezza degli impianti (leggi tutto), contiene diverse disposizioni di interesse per il settore immobiliare.
L’articolo 26-bis concede ai titolari dei diritti reali sugli immobili non dichiarati in catasto, sette mesi di tempo (anziché gli originari novanta giorni), dalla data di pubblicazione del relativo comunicato dell’Agenzia del territorio, per presentare gli atti di aggiornamento catastale. Scaduto tale termine, l’Agenzia provvede, con oneri a carico dell’interessato, all’iscrizione in catasto dell’immobile.
È inoltre prorogato dal 30 novembre 2007 al 31 ottobre 2008 il termine entro cui dichiarare al catasto gli immobili che hanno perso i requisiti di ruralità, fermo restando che gli effetti fiscali decorrono dal 1º gennaio 2007. queste modifiche – specifica la norma – non danno diritto al rimborso di somme eventualmente già riscosse a titolo di sanzione.
Ricordiamo che l’Agenzia del Territorio, con il provvedimento del 9 febbraio 2007, ha definito le procedure per attuare le disposizioni del decreto fiscale (DL 262/2006 convertito nella Legge 286/2006) sull’aggiornamento del catasto terreni.
Il carattere di ruralità dipende dall’attività del proprietario: sono rurali gli immobili destinati ad abitazione, ma strumentali alle attività agricole (ai sensi del DL 557/1993, convertito dalla legge 133/1994); inoltre, il terreno cui il fabbricato è asservito deve essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario e il volume di affari derivante dalle attività agricole deve risultare superiore alla metà del reddito complessivo del soggetto che conduce il fondo. Non possono comunque essere riconosciuti rurali i fabbricati che hanno le caratteristiche delle unità immobiliari urbane “di lusso”.
Per i controlli l’Agenzia del Territorio sta utilizzando banche dati, ortofoto e informazioni fornite dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), comprese quelle prodotte dai soggetti che hanno richiesto contributi agricoli a partire dall’anno 2007, ma anche informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate e dai Comuni.
Dalla scorsa estate, l’Agenzia del Territorio sta rendendo noti i Comuni nei quali è stata accertata la presenza di fabbricati che non risultano dichiarati al catasto. Gli elenchi, comprensivi dell'eventuale data cui riferire la mancata dichiarazione al catasto, sono consultabili, per i 60 giorni successivi alla pubblicazione, presso i Comuni, presso le sedi dell'Agenzia del territorio e sul sito internet dell’Agenzia.
L’articolo 18-bis del disegno di legge modifica il DLgs. 122/2005 in materia di tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire, disponendo che, ai fini dell’accesso al Fondo di solidarietà, devono risultare nei confronti del costruttore procedure implicanti una situazione di crisi non concluse in epoca antecedente al 31 dicembre 1993 né aperte in data successiva all’applicabilità della disciplina in tema di garanzia fideiussoria. Nella attuale formulazione del decreto 122/2005, quest’ultimo termine coincide con la data di emanazione del decreto stesso.
Viene poi consentito l’accesso al Fondo anche nei casi in cui l’acquirente, a seguito dell’insorgenza di una situazione di crisi per effetto dell’insolvenza del costruttore, abbia dovuto versare, in aggiunta al prezzo originariamente convenuto, somme ulteriori per ottenere, dopo la stipula dell’atto di compravendita o di assegnazione, la rinuncia da parte degli organi della procedura concorsuale a promuovere o coltivare l’azione revocatoria fallimentare promossa ai sensi dell’articolo 67, secondo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, o la liberazione dell’immobile dall’ipoteca iscritta a garanzia del finanziamento concesso al costruttore di cui l’acquirente non si sia reso accollante, ovvero da altro vincolo pregiudizievole iscritto o trascritto in danno del costruttore. In tali casi l’indennizzo è determinato nella misura pari alle predette somme ulteriori, fino a concorrenza delle somme versate e del valore dei beni corrisposti al costruttore.
Viene, infine, differito al 30 giugno 2008 il termine entro il quale gli aventi diritto devono presentare la domanda di accesso alle prestazioni del Fondo.
(riproduzione riservata)
martedì 26 febbraio 2008
gestione dell’acqua pubblica e il comune di Pontinia
Il comune di Pontinia continua il suo cammino per tornare alla gestione interamente pubblica dell’acqua, per garantire efficienza e la salute pubblica, come da programma elettorale.
Come disposto dal tribunale di Latina, nel giudizio RG 5694/2006 alcuni cittadini di Aprilia (Virzi, Giarrazzo, Calzolari, Iencinella, Rostirolla, Petrolo, Laberinto, De Monaco, Francalucci, Fasano, Gravina, Buccarelli, Iovino, Cappello) contro Acqualatina, e a favore di Acqualatina con l’intervento ad adiuvandum dei comuni di Sperlonga, di Minturno e della provincia di Latina, hanno inoltrato l’atto di citazione per integrazione del contraddittorio ai comuni che non fanno parte di Acqualatina: Bassiano, Pontinia, Ponza per prendere parte allo stesso giudizio.
La prossima udienza è fissata per il 19/05/2008 e i comuni interessati dovranno costituirsi entro il 23/03/08.
I cittadini si erano costituiti in sostituzione del comune di Aprilia per dimostrare, tra l’altro che il comune di Aprilia non è socio di acqualatina, di annullare la sottoscrizione del sindaco di Aprilia dell’atto costitutivo, dello statuto e dei patti parasociali della stessa società.
L’intervento, quindi, dei comuni di Bassiano e Pontinia a favore dei cittadini di Aprilia è fondamentale nell’azione legale per tornare alla gestione pubblica dell’acqua e alla legittimità a deliberare in merito.
Probabilmente l’argomento gestione acqua pubblica tornerà presto nell’ordine del giorno del consiglio comunale di Pontinia, anche per le prossime necessarie scelte tecniche per passare all’attuazione pratica.
Pontinia 26 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Come disposto dal tribunale di Latina, nel giudizio RG 5694/2006 alcuni cittadini di Aprilia (Virzi, Giarrazzo, Calzolari, Iencinella, Rostirolla, Petrolo, Laberinto, De Monaco, Francalucci, Fasano, Gravina, Buccarelli, Iovino, Cappello) contro Acqualatina, e a favore di Acqualatina con l’intervento ad adiuvandum dei comuni di Sperlonga, di Minturno e della provincia di Latina, hanno inoltrato l’atto di citazione per integrazione del contraddittorio ai comuni che non fanno parte di Acqualatina: Bassiano, Pontinia, Ponza per prendere parte allo stesso giudizio.
La prossima udienza è fissata per il 19/05/2008 e i comuni interessati dovranno costituirsi entro il 23/03/08.
I cittadini si erano costituiti in sostituzione del comune di Aprilia per dimostrare, tra l’altro che il comune di Aprilia non è socio di acqualatina, di annullare la sottoscrizione del sindaco di Aprilia dell’atto costitutivo, dello statuto e dei patti parasociali della stessa società.
L’intervento, quindi, dei comuni di Bassiano e Pontinia a favore dei cittadini di Aprilia è fondamentale nell’azione legale per tornare alla gestione pubblica dell’acqua e alla legittimità a deliberare in merito.
Probabilmente l’argomento gestione acqua pubblica tornerà presto nell’ordine del giorno del consiglio comunale di Pontinia, anche per le prossime necessarie scelte tecniche per passare all’attuazione pratica.
Pontinia 26 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
dissesto nuovo rinvio
Presso il consiglio di stato si doveva tenere l'udienza per la richiesta di revocazione chiesta da 2 cittadini della sentenza del dissesto.
Per malattia del relatore udienza rinviata a data da destinarsi.
Per malattia del relatore udienza rinviata a data da destinarsi.
lunedì 25 febbraio 2008
turbogas a Mazzocchio anche Pontinia spera nel Tar
Per leggere l'articolo de Il Messaggero del 24 febbraio 2008 di Christian Capuani
http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20080224&ediz=05_LATINA&npag=41&file=J_2401.xml&type=STANDARD
http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20080224&ediz=05_LATINA&npag=41&file=J_2401.xml&type=STANDARD
i parcometri a Latina e l’energia solare
i parcometri a Latina e l’energia solare
Tra progetti di Terme, di autostrade, di parcheggi sotterranei in piazza del popolo, del nuovo ospedale, della cittadella universitaria, della metropolitana diventata transhlor, o viceversa non potevano mancare le macchinette dei parcometri alimentati ad energia solare.
Anche i bambini sanno che l’energia solare, il calore derivante è maggiore al sole che all’ombra.
Basta girare per il centro di Latina ed osservare quanti parcometri sono posizionati in modo che, durante l’arco della giornata, siano quasi sempre all’ombra dei vari palazzi.
Oppure verificare l’esposizione e l’orientamento del pannello che dovrebbe ricevere appunto l’energia solare, che spesso è al nord.
Sicuramente chi ha pensato e progettato l’intervento, chi ha redatto il bando apposito (consultare http://www.google.it/search?source=ig&hl=it&rlz=1G1GGLQ_ITIT260&q=parcometri+latina+energia+solare&btnG=Cerca+con+Google&meta=) si è dimostrato attento e sensibile alle tematiche ambientali e per l’energia rinnovabile.
Quindi va certamente premiato.
Chi poi ne ha previsto l’ubicazione, ne ha realizzato la posa in opera forse non si è posto il problema?
C’è qualcuno in grado di risolvere il problema migliorandone l’ubicazione?
Tra progetti di Terme, di autostrade, di parcheggi sotterranei in piazza del popolo, del nuovo ospedale, della cittadella universitaria, della metropolitana diventata transhlor, o viceversa non potevano mancare le macchinette dei parcometri alimentati ad energia solare.
Anche i bambini sanno che l’energia solare, il calore derivante è maggiore al sole che all’ombra.
Basta girare per il centro di Latina ed osservare quanti parcometri sono posizionati in modo che, durante l’arco della giornata, siano quasi sempre all’ombra dei vari palazzi.
Oppure verificare l’esposizione e l’orientamento del pannello che dovrebbe ricevere appunto l’energia solare, che spesso è al nord.
Sicuramente chi ha pensato e progettato l’intervento, chi ha redatto il bando apposito (consultare http://www.google.it/search?source=ig&hl=it&rlz=1G1GGLQ_ITIT260&q=parcometri+latina+energia+solare&btnG=Cerca+con+Google&meta=) si è dimostrato attento e sensibile alle tematiche ambientali e per l’energia rinnovabile.
Quindi va certamente premiato.
Chi poi ne ha previsto l’ubicazione, ne ha realizzato la posa in opera forse non si è posto il problema?
C’è qualcuno in grado di risolvere il problema migliorandone l’ubicazione?
sterminio delle api e disinfestazioni
In tempi non sospetti, Albert Einstein aveva detto "se le api sparissero, l'umanità avrebbe circa quattro anni di vita residua". Il fenomeno ha un nome, Colony Collapse Disorder (CCD), e si sta pericolosamente aggravando: quest'anno si stima che il numero delle api, in metà degli Stati Uniti, subirà una diminuzione tra il 60 e il 70 %, peggiorando il risultato già allarmante dello scorso anno.
Anche in Europa ci sono segnali preoccupanti da Germania, Svizzera, Italia, Grecia e Regno Unito. Come in ogni fenomeno ambientale che si rispetti, i fronti si contrappongono urlando a squarciagola. La disinformazione percorre le solite strade, con spiegazioni strampalate, arzigogolati sofismi, e le immancabili smentite delle autorità.
In provincia di Latina la situazione non è migliore.
Secondo il Comitato scientifico antivivisezionista Equivita che lancia un nuovo allarme sulle produttrici di miele, le disinfestazioni anti-zanzare sono una importante concausa nello sterminio delle api''.
''Le disinfestazioni antizanzare, che negli ultimi anni hanno acquistato in tutta Italia proporzioni allarmanti, come fosse una moda dilagante - scrive Equivita - si servono in modo irresponsabile, quanto inutile, di irrorazioni di insetticidi chimici (piretroidi, esteri fosforici, ecc), di frequente anche revocati dall'Unione Europea, le cui schede tecniche indicano quasi sempre un effetto letale sulle api''. Tali irrorazioni, secondo Equivita ''non rispettano le leggi regionali a tutela della biodiversita', ne' quelle che vietano i trattamenti chimici durante le fioriture: e' infatti da maggio a settembre, periodo in cui le api raccolgono il nettare, che viene permesso e consigliato lo spargimento di migliaia di tonnellate di insetticidi nell'ambiente''.
Si chiede pertanto alle amministrazioni comunali, della provincia di Latina, di verificare che nelle giuste e indispensabili disinfestazioni vengano utilizzati prodotti che non danneggino la popolazione delle api.
Pontinia 25 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
AMBIENTE: ANIMALISTI, DISINFESTAZIONI ZANZARE STERMINANO API
(ANSA) - ROMA, 23 FEB - La guerra alle zanzare sta distruggendo anche le nostre api. ''Non sono soltanto i pesticidi usati in agricoltura i responsabili della morte negli alveari italiani. Le disinfestazioni anti-zanzare sono una importante concausa nello sterminio delle api''. Ad affermarlo e' il Comitato scientifico antivivisezionista Equivita che lancia un nuovo allarme sulle produttrici di miele. ''Le disinfestazioni antizanzare, che negli ultimi anni hanno acquistato in tutta Italia proporzioni allarmanti, come fosse una moda dilagante - scrive Equivita - si servono in modo irresponsabile, quanto inutile, di irrorazioni di insetticidi chimici (piretroidi, esteri fosforici, ecc), di frequente anche revocati dall'Unione Europea, le cui schede tecniche indicano quasi sempre un effetto letale sulle api''. Tali irrorazioni, secondo Equivita ''non rispettano le leggi regionali a tutela della biodiversita', ne' quelle che vietano i trattamenti chimici durante le fioriture: e' infatti da maggio a settembre, periodo in cui le api raccolgono il nettare, che viene permesso e consigliato lo spargimento di migliaia di tonnellate di insetticidi nell'ambiente''. Per il Comitato antivivisezionista, inoltre, ''la colpa per lo sterminio delle api, come pure per quello di tanti altri insetti utili all'ambiente e alla biodiversita', oltre che indispensabili all'agricoltura per l'impollinazione delle piante, va dunque addebitata in buona parte alle Amministrazioni locali che autorizzano (e spesso effettuano in prima persona) una lotta anti-zanzara, derivata da cattiva informazione e spinta di interessi commerciali''. Cinque i punti del manifesto realizzato da Equivita per salvare le api. In primo piano le perdite: perso gia' meta' del patrimonio in api, con un calo di 110.000 quintali di miele all'anno (250 milioni di euro di danni). Quindi: lotta al fianco di apicoltori e agricoltori di tutta Italia in difesa dei loro prodotti e del loro lavoro; allerta per gli effetti tossici su tutti i viventi per le irrorazioni insetticide; lotta larvicida alle zanzare come unico sistema; invito agli apicoltori danneggiati a chiedere il risarcimento danni ai Comuni che, nel loro territorio, praticano irrorazioni aeree contro le zanzare. (ANSA). GU
23/02/2008 17:33
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
Anche in Europa ci sono segnali preoccupanti da Germania, Svizzera, Italia, Grecia e Regno Unito. Come in ogni fenomeno ambientale che si rispetti, i fronti si contrappongono urlando a squarciagola. La disinformazione percorre le solite strade, con spiegazioni strampalate, arzigogolati sofismi, e le immancabili smentite delle autorità.
In provincia di Latina la situazione non è migliore.
Secondo il Comitato scientifico antivivisezionista Equivita che lancia un nuovo allarme sulle produttrici di miele, le disinfestazioni anti-zanzare sono una importante concausa nello sterminio delle api''.
''Le disinfestazioni antizanzare, che negli ultimi anni hanno acquistato in tutta Italia proporzioni allarmanti, come fosse una moda dilagante - scrive Equivita - si servono in modo irresponsabile, quanto inutile, di irrorazioni di insetticidi chimici (piretroidi, esteri fosforici, ecc), di frequente anche revocati dall'Unione Europea, le cui schede tecniche indicano quasi sempre un effetto letale sulle api''. Tali irrorazioni, secondo Equivita ''non rispettano le leggi regionali a tutela della biodiversita', ne' quelle che vietano i trattamenti chimici durante le fioriture: e' infatti da maggio a settembre, periodo in cui le api raccolgono il nettare, che viene permesso e consigliato lo spargimento di migliaia di tonnellate di insetticidi nell'ambiente''.
Si chiede pertanto alle amministrazioni comunali, della provincia di Latina, di verificare che nelle giuste e indispensabili disinfestazioni vengano utilizzati prodotti che non danneggino la popolazione delle api.
Pontinia 25 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
AMBIENTE: ANIMALISTI, DISINFESTAZIONI ZANZARE STERMINANO API
(ANSA) - ROMA, 23 FEB - La guerra alle zanzare sta distruggendo anche le nostre api. ''Non sono soltanto i pesticidi usati in agricoltura i responsabili della morte negli alveari italiani. Le disinfestazioni anti-zanzare sono una importante concausa nello sterminio delle api''. Ad affermarlo e' il Comitato scientifico antivivisezionista Equivita che lancia un nuovo allarme sulle produttrici di miele. ''Le disinfestazioni antizanzare, che negli ultimi anni hanno acquistato in tutta Italia proporzioni allarmanti, come fosse una moda dilagante - scrive Equivita - si servono in modo irresponsabile, quanto inutile, di irrorazioni di insetticidi chimici (piretroidi, esteri fosforici, ecc), di frequente anche revocati dall'Unione Europea, le cui schede tecniche indicano quasi sempre un effetto letale sulle api''. Tali irrorazioni, secondo Equivita ''non rispettano le leggi regionali a tutela della biodiversita', ne' quelle che vietano i trattamenti chimici durante le fioriture: e' infatti da maggio a settembre, periodo in cui le api raccolgono il nettare, che viene permesso e consigliato lo spargimento di migliaia di tonnellate di insetticidi nell'ambiente''. Per il Comitato antivivisezionista, inoltre, ''la colpa per lo sterminio delle api, come pure per quello di tanti altri insetti utili all'ambiente e alla biodiversita', oltre che indispensabili all'agricoltura per l'impollinazione delle piante, va dunque addebitata in buona parte alle Amministrazioni locali che autorizzano (e spesso effettuano in prima persona) una lotta anti-zanzara, derivata da cattiva informazione e spinta di interessi commerciali''. Cinque i punti del manifesto realizzato da Equivita per salvare le api. In primo piano le perdite: perso gia' meta' del patrimonio in api, con un calo di 110.000 quintali di miele all'anno (250 milioni di euro di danni). Quindi: lotta al fianco di apicoltori e agricoltori di tutta Italia in difesa dei loro prodotti e del loro lavoro; allerta per gli effetti tossici su tutti i viventi per le irrorazioni insetticide; lotta larvicida alle zanzare come unico sistema; invito agli apicoltori danneggiati a chiedere il risarcimento danni ai Comuni che, nel loro territorio, praticano irrorazioni aeree contro le zanzare. (ANSA). GU
23/02/2008 17:33
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centrali inquinanti ed energia naturale e rinnovabile
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: centrali inquinanti ed energia naturale e rinnovabile
Il modo migliore per contrastare le centrali ritenute nocive perché inquinanti al territorio, all’economia comunale, con aggravio delle malattie, quali quelle a turbogas e biomasse è certamente quello di attuare l’energia naturale e rinnovabile.
I privati, cittadini ed aziende, più sensibili all’ambiente, alla salute e al risparmio energetico ed economico si sono già attivati.
Adesso ci aspettiamo che anche l’amministrazione comunale, come più volte annunciato, svolga la sua parte, dotando tutti i fabbricati comunali, le scuole dell’energia naturale e rinnovabile.
Diversi sono i finanziamenti e le opportunità in materia, dalla comunità europea, al ministero dell’ambiente, alla regione Lazio.
L’ennesima opportunità da cogliere è quella sbloccata dal ministero dell’ambiente, per il solare termodinamico e le fonti rinnovabili.
Si ritiene opportuno dare incarico al consigliere o all’assessore delegato per attuare anche questa parte del vincente programma elettorale e condiviso a grande maggioranza della lista per Tombolillo.
Pontinia 25 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Solare termodinamico: il Ministero sblocca i fondi
Già al lavoro la task force presieduta dal premio Nobel Carlo Rubbia
25/02/2008 - Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha firmato il decreto che sblocca i fondi previsti dalla Finanziaria per il solare termodinamico e per le altre fonti rinnovabili.
Lo ha reso noto lo stesso ministro intervenendo alla riunione che della Task force sul solare termodinamico presieduta dal premio Nobel prof. Carlo Rubbia, che si è svolta venerdì scorso presso il Ministero dell’Ambiente a Roma.
“Dando seguito a quanto previsto della legge Finanziaria - ha detto il ministro Pecoraro Scanio durante il suo intervento - ho firmato oggi il decreto che sblocca 20 milioni per il solare termodinamico e altri 20 milioni per le altre energie rinnovabili”. “Chiederò inoltre al Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani - ha concluso - la piena collaborazione per portare a termine l’iter del decreto di incentivazione per questa tecnologia amica dell’ambiente”.
Nel corso della riunione il prof. Rubbia ha dichiarato che “saranno immediatamente avviate le attività di collaborazione con gli Enti di Ricerca, le imprese del settore e le amministrazioni locali per la realizzazione di una prima serie di impianti nelle regioni interessate”.
La task force che è costituita da un pool di esperti, nazionali ed internazionali, formulerà un piano per lo sviluppo e la diffusione di impianti solari a concentrazione nel nostro Paese e coordinerà le attività previste dai protocolli già sottoscritti dal Ministero dell’Ambiente e le Regioni Calabria, Lazio e Puglia.
Fonte: www.minambiente.it
(riproduzione riservata)
Oggetto: centrali inquinanti ed energia naturale e rinnovabile
Il modo migliore per contrastare le centrali ritenute nocive perché inquinanti al territorio, all’economia comunale, con aggravio delle malattie, quali quelle a turbogas e biomasse è certamente quello di attuare l’energia naturale e rinnovabile.
I privati, cittadini ed aziende, più sensibili all’ambiente, alla salute e al risparmio energetico ed economico si sono già attivati.
Adesso ci aspettiamo che anche l’amministrazione comunale, come più volte annunciato, svolga la sua parte, dotando tutti i fabbricati comunali, le scuole dell’energia naturale e rinnovabile.
Diversi sono i finanziamenti e le opportunità in materia, dalla comunità europea, al ministero dell’ambiente, alla regione Lazio.
L’ennesima opportunità da cogliere è quella sbloccata dal ministero dell’ambiente, per il solare termodinamico e le fonti rinnovabili.
Si ritiene opportuno dare incarico al consigliere o all’assessore delegato per attuare anche questa parte del vincente programma elettorale e condiviso a grande maggioranza della lista per Tombolillo.
Pontinia 25 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Solare termodinamico: il Ministero sblocca i fondi
Già al lavoro la task force presieduta dal premio Nobel Carlo Rubbia
25/02/2008 - Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha firmato il decreto che sblocca i fondi previsti dalla Finanziaria per il solare termodinamico e per le altre fonti rinnovabili.
Lo ha reso noto lo stesso ministro intervenendo alla riunione che della Task force sul solare termodinamico presieduta dal premio Nobel prof. Carlo Rubbia, che si è svolta venerdì scorso presso il Ministero dell’Ambiente a Roma.
“Dando seguito a quanto previsto della legge Finanziaria - ha detto il ministro Pecoraro Scanio durante il suo intervento - ho firmato oggi il decreto che sblocca 20 milioni per il solare termodinamico e altri 20 milioni per le altre energie rinnovabili”. “Chiederò inoltre al Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani - ha concluso - la piena collaborazione per portare a termine l’iter del decreto di incentivazione per questa tecnologia amica dell’ambiente”.
Nel corso della riunione il prof. Rubbia ha dichiarato che “saranno immediatamente avviate le attività di collaborazione con gli Enti di Ricerca, le imprese del settore e le amministrazioni locali per la realizzazione di una prima serie di impianti nelle regioni interessate”.
La task force che è costituita da un pool di esperti, nazionali ed internazionali, formulerà un piano per lo sviluppo e la diffusione di impianti solari a concentrazione nel nostro Paese e coordinerà le attività previste dai protocolli già sottoscritti dal Ministero dell’Ambiente e le Regioni Calabria, Lazio e Puglia.
Fonte: www.minambiente.it
(riproduzione riservata)
domenica 24 febbraio 2008
la sinistra l'arcobaleno
Sieti invitati a partecipare al'assemblea de "La Sinistra L'arcobaleno" che si terrà venerdì 29 febbraio alle ore 17 presso l'Hotel Mirasole in Gaeta via Firenze n. 7.
Interverranno:
Angelo Fredda coordinatore Sinistra Democratica
Mario Michelangeli assessore reg. Lazio - pdci
Loredana De Petris senatrice Verdi
Walter De Cesaris segreteria nazionale P.R.C.
sabato 23 febbraio 2008
Ciclismo Gs Pontinia Il Messaggero
Ciclismo GS Pontinia: amatori al centro dell'agonismo
Il Messaggero di Christian Capuani
Venerdì 22 Febbraio 2008 Per anni è stata nel Lazio la squadra di ciclismo con il maggior numero di tesserati, vantando nelle proprie fila anche ex professionisti del calibro di Marco Votolo (gregario di Chiappucci e Stephen Roche, tra il 1987 e il 1989, nella leggendaria "Carrera") e Maurizio Marchetti. Ma è al mondo degli amatori che il Gruppo sportivo ciclismo Pontinia ha rivolto le sue grandi attenzioni, cogliendo importanti successi nelle gare su strada come in quelle su pista, tra le mountain bike come nel ciclocross. Dalla costituzione del sodalizio sportivo nel 1973 - Bruno Finotti, Salvatore Mancini, Ernesto Fava, Angelo Neroni e Claudio Galeazzi furono i "pionieri" del gruppo - il Gs Pontinia si è spesso presentato alla ribalta delle competizioni di amatori (diversi titoli italiani e un mondiale per Emilio Subiaco, molti allori per Raffaele De Prizio, Luigi Pompili e il compianto Bruno Borsoi), dilettanti (con Claudio Piersanti e Giorgio Libralato) e juniores.
Oggi la squadra gialloblù, dopo aver ospitato e organizzato quasi 200 gare tra cui alcuni campionati regionali e provinciali, continua a togliersi soddisfazioni. Negli ultimi anni il Gs Pontinia ha dato vita ad una lunga serie di vittorie nelle gran fondo per cicloamatori, gare che vanno dai 100 ai 200 km (distanze in genere riservate ai professionisti), con i successi di Franciosi, Chiavegato e Napoli. Nelle altre specialità affermazioni anche per Fava, Piersanti, Dolo, Pizzolorusso, De Prizio, Giorgio e Giuseppe Zanotto, Guratti, Alfonso e Jessica Oliva, Rigon, Larese e Lombardi. Il gruppo delle due ruote di Pontinia - la cui organizzazione è affidata a Lucio Volpe e Gabriele Malandruccolo - aspetta le nuove corse e continua gli allenamenti ritrovandosi presso piazza Indipendenza, che ogni domenica mattina diventa il punto di partenza delle "sgambate" degli appassionati locali.
Il Messaggero di Christian Capuani
Venerdì 22 Febbraio 2008 Per anni è stata nel Lazio la squadra di ciclismo con il maggior numero di tesserati, vantando nelle proprie fila anche ex professionisti del calibro di Marco Votolo (gregario di Chiappucci e Stephen Roche, tra il 1987 e il 1989, nella leggendaria "Carrera") e Maurizio Marchetti. Ma è al mondo degli amatori che il Gruppo sportivo ciclismo Pontinia ha rivolto le sue grandi attenzioni, cogliendo importanti successi nelle gare su strada come in quelle su pista, tra le mountain bike come nel ciclocross. Dalla costituzione del sodalizio sportivo nel 1973 - Bruno Finotti, Salvatore Mancini, Ernesto Fava, Angelo Neroni e Claudio Galeazzi furono i "pionieri" del gruppo - il Gs Pontinia si è spesso presentato alla ribalta delle competizioni di amatori (diversi titoli italiani e un mondiale per Emilio Subiaco, molti allori per Raffaele De Prizio, Luigi Pompili e il compianto Bruno Borsoi), dilettanti (con Claudio Piersanti e Giorgio Libralato) e juniores.
Oggi la squadra gialloblù, dopo aver ospitato e organizzato quasi 200 gare tra cui alcuni campionati regionali e provinciali, continua a togliersi soddisfazioni. Negli ultimi anni il Gs Pontinia ha dato vita ad una lunga serie di vittorie nelle gran fondo per cicloamatori, gare che vanno dai 100 ai 200 km (distanze in genere riservate ai professionisti), con i successi di Franciosi, Chiavegato e Napoli. Nelle altre specialità affermazioni anche per Fava, Piersanti, Dolo, Pizzolorusso, De Prizio, Giorgio e Giuseppe Zanotto, Guratti, Alfonso e Jessica Oliva, Rigon, Larese e Lombardi. Il gruppo delle due ruote di Pontinia - la cui organizzazione è affidata a Lucio Volpe e Gabriele Malandruccolo - aspetta le nuove corse e continua gli allenamenti ritrovandosi presso piazza Indipendenza, che ogni domenica mattina diventa il punto di partenza delle "sgambate" degli appassionati locali.
Zaratti, emissioni in atmosfera e le centrali a turbogas
Come si legge nella nota dell’assessore regionale all’ambiente della Regione Lazio, tutti devono fare la propria parte per ridurre le emissioni, in base al protocollo di Kyoto, agli accordi e impegni assunti a livello europeo e nazionale.
Quindi anche la Regione Lazio, che si dimostra in campo ambientale e di produzione delle energie naturali e rinnovabili a livello di avanguardia in Italia ed in Europa.
Come si legge nell’allegato documento dell’assessore regionale all’ambiente del Lazio, Filiberto Zaratti, la regione Lazio ha assunto l’impegno nella riduzione delle emissioni.
Questo ancora una volta, oltre a tutti gli appunti, osservazioni e contestazioni già prodotte, oltre alla constatazione che il Lazio già produce il doppio dell’energia che consuma, testimonia l’errore progettuale delle 14 centrali a turbogas proposte nel Lazio (le 12 dell’elenco + quelle di Borgo Sabotino).
Non serve un esperto per capire che dietro ai progetti proposti non vi è alcuna esigenza territoriale (del comune, della provincia e dell’intera regione Lazio), nazionale (l’Italia consuma l’87% dell’energia prodotta nella penisola ed esporta più dell’energia che importa) e quindi di convenienza pubblica.
Anziché distogliere energie (amministrative, delle aziende e dei cittadini), finanziamenti pubblici (di milioni di euro per ogni centrale inutile ed inquinante), anziché gravare in modo illegittimo le bollette energetiche per incenerire (i famosi Cip6) qualsiasi persona di buon senso (quindi non solo ambientalisti e medici) giungerebbe alla conclusione che è meglio investire nell’energia naturale e rinnovabile.
Lo hanno capito perfino i petrolieri, i tecnici e le aziende della Silicon Valley, lo capiranno anche i nostri governanti, oppure continueremo a mettere la testa sotto la sabbia?
Pontinia 23 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
La Regione Lazio per Kyoto: le politiche dell'Assessorato Ambiente
15/02/08 - Oggi che è il terzo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto un evento, che definirei storico, per quanto riguarda la lotta all’effetto serra, un’analisi su quanto è stato fatto dalla Regione Lazio negli ultimi anni in tema ambientale mi sembra opportuna.
Il protocollo di Kyoto, fissava, dieci anni fa, i limiti di emissioni di CO2 ai paesi industrializzati in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel1990 - considerato come anno base - nel periodo 2008-2012. Oggi i dati che ci giungono rendono superati quei limiti e gli allarmi sul fronte dei cambiamenti climatici sono molteplici. Occorre adottare misure più drastiche perché la situazione è molto più grave di ciò che si credeva in passato. Lo dimostra il fatto che ormai tutti gli scienziati riconoscono il ruolo dell’uomo nel determinare i cambiamenti climatici e i negazionistipresenti alla conferenza sul clima che si è svolta recentemente a Roma sembrano relegati a un ruolo marginale. Il problema dei cambiamenti climatici è diventato un problema prima di tutto di coscienza che oggi coinvolge tutti i paesi del pianeta. Un esempio significativo viene dagli Usa che tra l’altro non hanno aderito al protocollo di Kyoto ma che iniziano a rendersi sensibili al problema. Lo dimostra la ferma opposizione del Presidente dei deputati democratici alla Camera dei rappresentanti alla costruzione di nuove centrali a carbone. Questo per dire che mentre in America la lotta contro il carbone ha raggiunto un livello di coscienza tale da portare a fare scelte drastiche di riduzione, nel nostro Paese e soprattutto nella nostra Regione, non solo non si è ancora arrivati alla stessa presa di coscienza, ma si continuano a progettare impianti funzionanti a combustibili fossili. Da ambientalista e da amministratore ritengo che siano scelte assolutamente sbagliate e gravi.
Noi come Regione Lazio ci siamo fatti carico di una missione che è partita dall’emergenza climatica e lo abbiamo fatto investendo risorse importanti e sostanziali per l’implementazione dell’energia rinnovabile e puntando sulla riduzione di emissioni di CO2².
La nostra Regione nel periodo 2006-2013 investirà - tra fondi europei, fondi nazionali e fondi Por regionali - 164 milioni di euro ponendosi come leader a livello nazionale e collocandosi tra le quattro regioni europee - su un totale di 400 - che hanno investito di più in questo settore. Abbiamo coinvolto, come assessorato Ambiente gli altri Assessori competenti per materia che interagiscono in questo settore per la riduzione di CO2 creando una cabina di regia interassessorile che coordinerà le azioni della Regione nella lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta di una scelta, la nostra, che parte dall’assunto che solamente attraverso il coordinamento e lo sviluppo di sinergie sarà possibile arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati e in questo quadro abbiamo preso una serie di iniziative a cominciare dall’inventario regionale anche delle emissioni di CO2. Questo strumento che ritengo molto importare ci permetterà di avere un quadro chiaro delle aree inquinate nella nostra regione, quali sono i soggetti inquinanti e quali sono gli elementi chimici di inquinamento.
Si tratta di un vero e proprio censimento che ci permetterà non solo di verificare il livello di emissione di CO2 nella nostra Regione ma, al tempo stesso, anche di misurare la presenza di inquinanti quali i PM10 e gli NOX. Oggi l’inventario è pronto e a questo punto abbiamo i dati definitivi che rappresentano una base concreta e solida sulla quale lavorare, per, avviare azioni efficaci tese al risanamento e al miglioramento della qualitàdell’aria nella nostra Regione e diminuire l’impatto globale sul clima da parte del Lazio. Inoltre stiamo lavorando per dare una pronta e corretta informazione ai cittadini sull’argomento e in questo senso ci stiamo dotando di uno strumento previsionale che sarà basato sull’inventario e che sarà consultabile anche via web, per dare il massimo di trasparenza anche in fatto di inquinamento.
Foreste per Kyoto
Abbiamo inoltre aderito alla campagna delle Nazioni Unite “Un miliardo di alberi nel Pianeta” e come Regione Lazio abbiamo stanziato un milione di euro per l’anno in corso e un altro milione sarà stanziato per i prossimi anni fino ad arrivare nel 2010 a piantare almeno altri 2 milioni di alberi, estendendo così le foreste della nostra Regione. Grazie alla collaborazione dei Comuni della Regione a cui abbiamo chiesto di indicarci le aree da mettere a disposizione per realizzare questo progetto, e grazie alla nostra politica, l’estensione di verde nella nostra Regione è cresciuta del 3% negli ultimi anni, tenuto contro che il 27 % è coperto da foreste ritengo sia stato raggiunto un grande risultato. Chiaramente quella delle foreste è una ricchezza che va implementata con nuovi alberi ma, allo stesso tempo, va protetta con politiche adeguate anche di natura edilizia.
Incentivi per la sostenibilità
Sul fronte degli incentivi abbiamo messo in campo diverse iniziative come quelli per la rottamazione dei motorini, quello per la rottamazione degli elettrodomestici che hanno avuto entrambe un grande successo. Come Assessorato all’ambiente abbiamo emanato bandi che sono tutt’ora in corso, per il solare termico che hanno trovato subito una notevole adesione tra i cittadini. Stiamo attivando il fondo di rotazione che permetterà una serie di agevolazioni per coloro che vorranno scegliere di installare pannelli solari termici e/o fotovoltaici.
Con i comuni della nostra Regione costruiremo “La rete dei comuni rinnovabili”, un’azione per sensibilizzare ulteriormente gli enti locali sul tema delle energie pulite. Altra iniziativa che abbiamo preso, come Assessorato all’ambiente, è quella che ci vede promotori di una coalizione di enti locali impegnati ad adottare buone pratiche e che, allo stesso tempo, faccia pressione sul governo centrale per una politica più efficace per la riduzione di gas serra. A questa coalizione, che abbiamo chiamato Coalizione dei volenterosi, hanno già aderito molte Regioni e Comuni.
Il ritardo su Kyoto
Bisogna sottolineare che l’Italia purtroppo non si trova al fianco di paesi come la Svezia, la Germania in termini di riduzione di CO2 ma, piuttosto vicino alla Cina, per quanto riguarda il Protocollo di Kyoto e la riduzione di CO2. E questa cosa ci costa ben 63 euro al secondo. L’Italia dal 1° gennaio 2008, infatti, ogni giorno ha un costo di 5.400.000 € per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, con lo sforamento delle emissioni di CO2 rispetto all'obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto. Questo costo deriva dal divario di oltre 90 milioni di tonnellate di CO2 che ci separa dagli obiettivi di Kyoto, con un livello di emissioni del 12% superiore rispetto al 1990. Anche per questo motivo è necessario intervenire.
Come Regione Lazio stiano lavorando in maniera importante e significativa. Ricordo che quando sono arrivato in Regionenel 2005 veniva prodotto solo 1 megawatt di energia rinnovabile mentre oggi tra impianti rinnovabili autorizzati, fotovoltaico, eolico, biomasse, bioenergia sono in funzione 34 megawatt di energia rinnovabile non da idroelettrico, con un risparmio di 62.500 tonnellate di CO2 emesse ogni anno: un obiettivo importante che è però solo una piccola percentuale di quello che ci siamo prefissati.
Nel Piano energetico regionale, le cui linee sono state approvate recentemente, la Regione Lazio fa propri gli obiettivi che l’Unione Europea ci ha dato: 20% risparmio energetico, 20% riduzione di emissioni e 20% implementazione di produzione da energie rinnovabili, entro il 2020.
Rinnovabili più semplici
Ma non agiamo solo con politiche di incentivazione e di sostegno. Come Regione siamo intervenuti sulla semplificazione delle procedure di installazione di impianti fotovoltaici e di impianti di solare termico. Nella finanziaria regionale 2008 abbiamo previsto che per l’installazione di pannelli solari termici di sviluppo non superiore a 30 m² , di pannelli solari fotovoltaici di potenza uguale o inferiore a 5 kWp per ogni unità abitativa, fino a un massimo di 20 kWp per ogni stabile condominiale non ci sarà bisogno di titoli abitativi (DIA).
Noi come Regione stiamo lavorando per creare le condizione necessarie affinché si possano raggiungere questi obiettivi. Come amministratore ho trovato molta sensibilità da parte dei cittadini e delle imprese rispetto al problema. Ritengo che per riuscire a centrare questi obiettivi sia necessario continuare a sensibilizzare i cittadini affinché comincino ad installare sui tetti delle loro case pannelli solari, è necessario che si produca energia rinnovabile, in tutte le case, in tutti i condomini della nostra Regione. Ma sarà anche necessario avere grandi impianti di energia pulita di tipo industriale e a questo proposito abbiamo firmato un protocollo di intesa tra il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e la nostra Regione per la creazione di unacentrale solare a concentrazione con una nuova tecnologia studiata e brevettata dal prof. Rubbia. Questo protocollo di intesa pone il Lazio tra le tre Regioni in Italia che avranno il sostegno e il finanziamento del Ministero dell’Ambiente per la costruzione di una centrale solare termodinamica. Ponendo la nostra Regione ancora una volta in pole position per quanto riguarda le nuove fonti di energia.
Filiberto Zaratti
Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio
Quindi anche la Regione Lazio, che si dimostra in campo ambientale e di produzione delle energie naturali e rinnovabili a livello di avanguardia in Italia ed in Europa.
Come si legge nell’allegato documento dell’assessore regionale all’ambiente del Lazio, Filiberto Zaratti, la regione Lazio ha assunto l’impegno nella riduzione delle emissioni.
Questo ancora una volta, oltre a tutti gli appunti, osservazioni e contestazioni già prodotte, oltre alla constatazione che il Lazio già produce il doppio dell’energia che consuma, testimonia l’errore progettuale delle 14 centrali a turbogas proposte nel Lazio (le 12 dell’elenco + quelle di Borgo Sabotino).
Non serve un esperto per capire che dietro ai progetti proposti non vi è alcuna esigenza territoriale (del comune, della provincia e dell’intera regione Lazio), nazionale (l’Italia consuma l’87% dell’energia prodotta nella penisola ed esporta più dell’energia che importa) e quindi di convenienza pubblica.
Anziché distogliere energie (amministrative, delle aziende e dei cittadini), finanziamenti pubblici (di milioni di euro per ogni centrale inutile ed inquinante), anziché gravare in modo illegittimo le bollette energetiche per incenerire (i famosi Cip6) qualsiasi persona di buon senso (quindi non solo ambientalisti e medici) giungerebbe alla conclusione che è meglio investire nell’energia naturale e rinnovabile.
Lo hanno capito perfino i petrolieri, i tecnici e le aziende della Silicon Valley, lo capiranno anche i nostri governanti, oppure continueremo a mettere la testa sotto la sabbia?
Pontinia 23 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
La Regione Lazio per Kyoto: le politiche dell'Assessorato Ambiente
15/02/08 - Oggi che è il terzo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto un evento, che definirei storico, per quanto riguarda la lotta all’effetto serra, un’analisi su quanto è stato fatto dalla Regione Lazio negli ultimi anni in tema ambientale mi sembra opportuna.
Il protocollo di Kyoto, fissava, dieci anni fa, i limiti di emissioni di CO2 ai paesi industrializzati in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel1990 - considerato come anno base - nel periodo 2008-2012. Oggi i dati che ci giungono rendono superati quei limiti e gli allarmi sul fronte dei cambiamenti climatici sono molteplici. Occorre adottare misure più drastiche perché la situazione è molto più grave di ciò che si credeva in passato. Lo dimostra il fatto che ormai tutti gli scienziati riconoscono il ruolo dell’uomo nel determinare i cambiamenti climatici e i negazionistipresenti alla conferenza sul clima che si è svolta recentemente a Roma sembrano relegati a un ruolo marginale. Il problema dei cambiamenti climatici è diventato un problema prima di tutto di coscienza che oggi coinvolge tutti i paesi del pianeta. Un esempio significativo viene dagli Usa che tra l’altro non hanno aderito al protocollo di Kyoto ma che iniziano a rendersi sensibili al problema. Lo dimostra la ferma opposizione del Presidente dei deputati democratici alla Camera dei rappresentanti alla costruzione di nuove centrali a carbone. Questo per dire che mentre in America la lotta contro il carbone ha raggiunto un livello di coscienza tale da portare a fare scelte drastiche di riduzione, nel nostro Paese e soprattutto nella nostra Regione, non solo non si è ancora arrivati alla stessa presa di coscienza, ma si continuano a progettare impianti funzionanti a combustibili fossili. Da ambientalista e da amministratore ritengo che siano scelte assolutamente sbagliate e gravi.
Noi come Regione Lazio ci siamo fatti carico di una missione che è partita dall’emergenza climatica e lo abbiamo fatto investendo risorse importanti e sostanziali per l’implementazione dell’energia rinnovabile e puntando sulla riduzione di emissioni di CO2².
La nostra Regione nel periodo 2006-2013 investirà - tra fondi europei, fondi nazionali e fondi Por regionali - 164 milioni di euro ponendosi come leader a livello nazionale e collocandosi tra le quattro regioni europee - su un totale di 400 - che hanno investito di più in questo settore. Abbiamo coinvolto, come assessorato Ambiente gli altri Assessori competenti per materia che interagiscono in questo settore per la riduzione di CO2 creando una cabina di regia interassessorile che coordinerà le azioni della Regione nella lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta di una scelta, la nostra, che parte dall’assunto che solamente attraverso il coordinamento e lo sviluppo di sinergie sarà possibile arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati e in questo quadro abbiamo preso una serie di iniziative a cominciare dall’inventario regionale anche delle emissioni di CO2. Questo strumento che ritengo molto importare ci permetterà di avere un quadro chiaro delle aree inquinate nella nostra regione, quali sono i soggetti inquinanti e quali sono gli elementi chimici di inquinamento.
Si tratta di un vero e proprio censimento che ci permetterà non solo di verificare il livello di emissione di CO2 nella nostra Regione ma, al tempo stesso, anche di misurare la presenza di inquinanti quali i PM10 e gli NOX. Oggi l’inventario è pronto e a questo punto abbiamo i dati definitivi che rappresentano una base concreta e solida sulla quale lavorare, per, avviare azioni efficaci tese al risanamento e al miglioramento della qualitàdell’aria nella nostra Regione e diminuire l’impatto globale sul clima da parte del Lazio. Inoltre stiamo lavorando per dare una pronta e corretta informazione ai cittadini sull’argomento e in questo senso ci stiamo dotando di uno strumento previsionale che sarà basato sull’inventario e che sarà consultabile anche via web, per dare il massimo di trasparenza anche in fatto di inquinamento.
Foreste per Kyoto
Abbiamo inoltre aderito alla campagna delle Nazioni Unite “Un miliardo di alberi nel Pianeta” e come Regione Lazio abbiamo stanziato un milione di euro per l’anno in corso e un altro milione sarà stanziato per i prossimi anni fino ad arrivare nel 2010 a piantare almeno altri 2 milioni di alberi, estendendo così le foreste della nostra Regione. Grazie alla collaborazione dei Comuni della Regione a cui abbiamo chiesto di indicarci le aree da mettere a disposizione per realizzare questo progetto, e grazie alla nostra politica, l’estensione di verde nella nostra Regione è cresciuta del 3% negli ultimi anni, tenuto contro che il 27 % è coperto da foreste ritengo sia stato raggiunto un grande risultato. Chiaramente quella delle foreste è una ricchezza che va implementata con nuovi alberi ma, allo stesso tempo, va protetta con politiche adeguate anche di natura edilizia.
Incentivi per la sostenibilità
Sul fronte degli incentivi abbiamo messo in campo diverse iniziative come quelli per la rottamazione dei motorini, quello per la rottamazione degli elettrodomestici che hanno avuto entrambe un grande successo. Come Assessorato all’ambiente abbiamo emanato bandi che sono tutt’ora in corso, per il solare termico che hanno trovato subito una notevole adesione tra i cittadini. Stiamo attivando il fondo di rotazione che permetterà una serie di agevolazioni per coloro che vorranno scegliere di installare pannelli solari termici e/o fotovoltaici.
Con i comuni della nostra Regione costruiremo “La rete dei comuni rinnovabili”, un’azione per sensibilizzare ulteriormente gli enti locali sul tema delle energie pulite. Altra iniziativa che abbiamo preso, come Assessorato all’ambiente, è quella che ci vede promotori di una coalizione di enti locali impegnati ad adottare buone pratiche e che, allo stesso tempo, faccia pressione sul governo centrale per una politica più efficace per la riduzione di gas serra. A questa coalizione, che abbiamo chiamato Coalizione dei volenterosi, hanno già aderito molte Regioni e Comuni.
Il ritardo su Kyoto
Bisogna sottolineare che l’Italia purtroppo non si trova al fianco di paesi come la Svezia, la Germania in termini di riduzione di CO2 ma, piuttosto vicino alla Cina, per quanto riguarda il Protocollo di Kyoto e la riduzione di CO2. E questa cosa ci costa ben 63 euro al secondo. L’Italia dal 1° gennaio 2008, infatti, ogni giorno ha un costo di 5.400.000 € per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, con lo sforamento delle emissioni di CO2 rispetto all'obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto. Questo costo deriva dal divario di oltre 90 milioni di tonnellate di CO2 che ci separa dagli obiettivi di Kyoto, con un livello di emissioni del 12% superiore rispetto al 1990. Anche per questo motivo è necessario intervenire.
Come Regione Lazio stiano lavorando in maniera importante e significativa. Ricordo che quando sono arrivato in Regionenel 2005 veniva prodotto solo 1 megawatt di energia rinnovabile mentre oggi tra impianti rinnovabili autorizzati, fotovoltaico, eolico, biomasse, bioenergia sono in funzione 34 megawatt di energia rinnovabile non da idroelettrico, con un risparmio di 62.500 tonnellate di CO2 emesse ogni anno: un obiettivo importante che è però solo una piccola percentuale di quello che ci siamo prefissati.
Nel Piano energetico regionale, le cui linee sono state approvate recentemente, la Regione Lazio fa propri gli obiettivi che l’Unione Europea ci ha dato: 20% risparmio energetico, 20% riduzione di emissioni e 20% implementazione di produzione da energie rinnovabili, entro il 2020.
Rinnovabili più semplici
Ma non agiamo solo con politiche di incentivazione e di sostegno. Come Regione siamo intervenuti sulla semplificazione delle procedure di installazione di impianti fotovoltaici e di impianti di solare termico. Nella finanziaria regionale 2008 abbiamo previsto che per l’installazione di pannelli solari termici di sviluppo non superiore a 30 m² , di pannelli solari fotovoltaici di potenza uguale o inferiore a 5 kWp per ogni unità abitativa, fino a un massimo di 20 kWp per ogni stabile condominiale non ci sarà bisogno di titoli abitativi (DIA).
Noi come Regione stiamo lavorando per creare le condizione necessarie affinché si possano raggiungere questi obiettivi. Come amministratore ho trovato molta sensibilità da parte dei cittadini e delle imprese rispetto al problema. Ritengo che per riuscire a centrare questi obiettivi sia necessario continuare a sensibilizzare i cittadini affinché comincino ad installare sui tetti delle loro case pannelli solari, è necessario che si produca energia rinnovabile, in tutte le case, in tutti i condomini della nostra Regione. Ma sarà anche necessario avere grandi impianti di energia pulita di tipo industriale e a questo proposito abbiamo firmato un protocollo di intesa tra il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e la nostra Regione per la creazione di unacentrale solare a concentrazione con una nuova tecnologia studiata e brevettata dal prof. Rubbia. Questo protocollo di intesa pone il Lazio tra le tre Regioni in Italia che avranno il sostegno e il finanziamento del Ministero dell’Ambiente per la costruzione di una centrale solare termodinamica. Ponendo la nostra Regione ancora una volta in pole position per quanto riguarda le nuove fonti di energia.
Filiberto Zaratti
Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio
venerdì 22 febbraio 2008
turbogas e il legale
E' in corso di esame, con l'ausilio di un legale esperto nel settore amministrativo e delle centrali elettriche, il fascicolo per presentare eventuali ricorsi contro il progetto della centrale a turbogas proposta dalla ditta AceaElectrabel nel comune di Pontinia. Intanto anche l'amministrazione comunale di Pontinia ha accolto con sensibile entusiasmo la notizia del ricorso accolto da parte del Tar di Roma contro la realizzazione della centrale a turbogas di Aprilia. Questo per la vicinanza e la partecipazione costante che l'amministrazione di Pontinia ha espresso nel corso dell'ultimo anno a quella di Aprilia, ma anche perchè potrebbe rivelarsi un metodo fondamentale per contrastare anche l'invisa centrale di Mazzocchio nel comune di Pontinia.Intanto martedi prossimo nuovo incontro in comune a Pontinia tra l'amministrazione comunale, il commissario nella procedura AIA-IPPC, professor Claudio Alimonti e i cittadini interessati.
Mochi onorevole
Pare confermata la notizia che Mochi sarà candidato con il pdl alla camera in posizione tale da essere sicuro dell'elezione.
Dopo i danni che per 10 anni pagheranno i cittadini di Pontinia per un dissesto inventato, dopo aver scatenato cause senza senso quale quella della corte dei conti, cosa si devono aspettare i cittadini di Pontinia e gli italiani?
Dopo i danni che per 10 anni pagheranno i cittadini di Pontinia per un dissesto inventato, dopo aver scatenato cause senza senso quale quella della corte dei conti, cosa si devono aspettare i cittadini di Pontinia e gli italiani?
giovedì 21 febbraio 2008
turbogas, professor Alimonti ricevuto dall’amministrazione comunale
Come preannunciato l’amministrazione comunale con il sindaco dottor Eligio Tombolillo, l’assessore all’ambiente Valterino Battisti e l’assessore alla cultura Patrizia Sperlonga hanno ricevuto il professor Claudio Alimonti commissario per conto del comune di Pontinia nella procedura AIA-IPPC del progetto della turbogas di Pontinia, presentato dalla ditta Acea Electrabel.
Il Professore ha informato l’amministrazione della prima e unica riunione della commissione AIA-IPPC del 10 dicembre.
Per contro l’amministrazione comunale, coadiuvata dal proprio settore tecnico, ha consegnato l’aggiornamento del progetto protocollato il 31 gennaio dalla stessa ditta AceaElectrabel per tentare di rispondere alla numerose e gravi osservazioni dell’Apat e del Ministero dell’ambiente sulle evidenti lacune e imprecisioni del progetto.
Inoltro l’amministrazione ha girato le osservazioni prodotte allo stesso progetto e redatte da Giorgio Libralato, le uniche fin’ora pervenute all’amministrazione, oltre a quelle che l’amministrazione provinciale ha prodotto in risposta alle ulteriori osservazioni dello stesso cittadino.
E’ stato fissato un modo di lavorare e un programma per contrastare nel miglior modo e nel più breve tempo questo progetto che trova l’opposizione dell’intero consiglio comunale e della cittadinanza.
Già martedì 26 si terrà la prossima riunione operativa del tavolo tecnico.
Il Professore ha informato l’amministrazione della prima e unica riunione della commissione AIA-IPPC del 10 dicembre.
Per contro l’amministrazione comunale, coadiuvata dal proprio settore tecnico, ha consegnato l’aggiornamento del progetto protocollato il 31 gennaio dalla stessa ditta AceaElectrabel per tentare di rispondere alla numerose e gravi osservazioni dell’Apat e del Ministero dell’ambiente sulle evidenti lacune e imprecisioni del progetto.
Inoltro l’amministrazione ha girato le osservazioni prodotte allo stesso progetto e redatte da Giorgio Libralato, le uniche fin’ora pervenute all’amministrazione, oltre a quelle che l’amministrazione provinciale ha prodotto in risposta alle ulteriori osservazioni dello stesso cittadino.
E’ stato fissato un modo di lavorare e un programma per contrastare nel miglior modo e nel più breve tempo questo progetto che trova l’opposizione dell’intero consiglio comunale e della cittadinanza.
Già martedì 26 si terrà la prossima riunione operativa del tavolo tecnico.
mercoledì 20 febbraio 2008
inceneritore? no grazie
Inceneritore a Albano? NO, grazie!home L'ipotesi di realizzazione di un inceneritore nel quadrante territoriale dei Castelli Romani, e precisamente ad Albano Laziale, trova la netta e ferma contrarietà dei Verdi della Regione Lazio e dei Castelli Romani che, insieme alla sinistra, alle associazioni ambientaliste, ai collettivi auto organizzati, ai comitati spontanei e ai cittadini, sta mettendo in campo un percorso di mobilitazione sul territorio.
Gli impianti di incenerimento dei rifiuti sono inutili e dannosi per la salute dei territorio e di chi li abita, così come dimostrato da numerosi studi scientifici internazionali e nazionali, non ultimo quello prodotto dall'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna che ha espresso gravi preoccupazioni per la salute pubblica, proprio in relazione alla presenza degli inceneritori.
Tale consapevolezza circa la pericolosità di tali impianti, del resto, è presente anche nello spirito del legislatore europeo ed italiano, per il quale l'incenerimento rappresenta l'ultima delle opzioni utili per risolvere il problema dei rifiuti. Infatti dal processo di incenerimento derivano:
ceneri, che rappresentano circa un terzo dei rifiuti trattati;
fumi, contenenti ceneri volatili e gas prodotti dal processo di combustione;
acqua inquinata, proveniente dal processo di combustione;
fanghi tossici, prodotti dalla depurazione delle acque di processo;
carboni attivi, provenienti dai filtri esausti dei fumi;
inerti, nel caso di inceneritori a letto fluido.
I materiali che escono dal processo di incenerimento sono classificati come rifiuti speciali, che per la loro accresciuta tossicità richiedono un trattamento speciale.
L'inceneritore, pertanto, non evita il ricorso alla discarica ma anzi richiede il ricorso a discariche speciali.
Ma a ciò vanno aggiunte ulteriori riflessioni, che nel marasma mediatico che è sorto intorno al problema della gestione dei rifiuti, non hanno sinora ottenuto alcuna cittadinanza presso i grandi mezzi di comunicazione.
L'incenerimento dei rifiuti è un'attività svantaggiosa dal punto di vista energetico ed economico, che grava interamente sulla tasche dei cittadini. Infatti non vi sarebbe alcuna convenienza economica da parte dei gestori degli impianti di incenerimento, non fosse per il meccanismo truffaldino del CIP6: i contributi pubblici che vengono erogati a chi produce energia da incenerimento, erroneamente assimilata ad energia "verde".
Questo genera il paradosso per il quale i cittadini si trovano a pagare due volte per lo smaltimento rifiuti: la prima volta sottoforma di tassazione diretta (TIA o TARSU, in quei Comuni che risultano ancora morosi nell'applicazione del Decreto Romchi) ed una seconda volta sottoforma di tassazione aggiuntiva sulla bolletta elettrica, che va appunto ad alimentare il fondo di contributi pubblici erogati col CIP6.
Stiamo parlando della bellezza di circa 30 miliardi di euro erogati nel periodo che va dal 1991 al 2003. Miliardi pagati dai consumatori italiani attraverso le bollette elettriche. Una cifra incredibilmente appetitosa per le lobby dell'incenerimento.
La nuova Finanziaria Nazionale chiude la stagione del CIP6, segnando un importantissimo cambio di passo nelle politiche di gestione dei rifiuti nel nostro paese, ed in risposta a ciò le lobby stanno accelerando il processo di presentazione dei progetti per realizzare i loro impianti, che in assenza di questi contributi-truffa sarebbero assolutamente antieconomici.
Inoltre l'inceneritore non brucia il rifiuto tal quale (cioè così come prodotto dalle famiglie e dalle aziende italiane) di questo rifiuto solo una frazione minima (dal 10% al 15%) ha qualità e potere calorifero sufficienti per essere conferito all'inceneritore.
Il resto dei rifiuti, se non avviato a processi di recupero e riciclo, è comunque destinato alla discarica, indipendentemente dal numero di inceneritori presenti sul territorio!!!
Infine, nel Piano Commissariale dei Rifiuti della Regione Lazio non è prevista la realizzazione di un quarto impianto, ma il potenziamento e l'ammodernamento degli impianti esistenti che sono più che sufficienti, anche in proiezione, alle necessità del Lazio, così come evidenziato dal Rapporto APAT sui rifiuti, a meno che non si voglia candidare la nostra Regione al ruolo di inceneritore di Italia, recependo ed incenerendo in pianta stabile rifiuti da ogni parte d'Italia.
PER SAPERNE DI PIU'http://www.verdilazio.net/node/124
Documento della Corte dei Conti sulla gestione dei rifiuti
Rapporto APAT - rifiuti 2006
Rifiuti_Lazio.pdf
Gli impianti di incenerimento dei rifiuti sono inutili e dannosi per la salute dei territorio e di chi li abita, così come dimostrato da numerosi studi scientifici internazionali e nazionali, non ultimo quello prodotto dall'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna che ha espresso gravi preoccupazioni per la salute pubblica, proprio in relazione alla presenza degli inceneritori.
Tale consapevolezza circa la pericolosità di tali impianti, del resto, è presente anche nello spirito del legislatore europeo ed italiano, per il quale l'incenerimento rappresenta l'ultima delle opzioni utili per risolvere il problema dei rifiuti. Infatti dal processo di incenerimento derivano:
ceneri, che rappresentano circa un terzo dei rifiuti trattati;
fumi, contenenti ceneri volatili e gas prodotti dal processo di combustione;
acqua inquinata, proveniente dal processo di combustione;
fanghi tossici, prodotti dalla depurazione delle acque di processo;
carboni attivi, provenienti dai filtri esausti dei fumi;
inerti, nel caso di inceneritori a letto fluido.
I materiali che escono dal processo di incenerimento sono classificati come rifiuti speciali, che per la loro accresciuta tossicità richiedono un trattamento speciale.
L'inceneritore, pertanto, non evita il ricorso alla discarica ma anzi richiede il ricorso a discariche speciali.
Ma a ciò vanno aggiunte ulteriori riflessioni, che nel marasma mediatico che è sorto intorno al problema della gestione dei rifiuti, non hanno sinora ottenuto alcuna cittadinanza presso i grandi mezzi di comunicazione.
L'incenerimento dei rifiuti è un'attività svantaggiosa dal punto di vista energetico ed economico, che grava interamente sulla tasche dei cittadini. Infatti non vi sarebbe alcuna convenienza economica da parte dei gestori degli impianti di incenerimento, non fosse per il meccanismo truffaldino del CIP6: i contributi pubblici che vengono erogati a chi produce energia da incenerimento, erroneamente assimilata ad energia "verde".
Questo genera il paradosso per il quale i cittadini si trovano a pagare due volte per lo smaltimento rifiuti: la prima volta sottoforma di tassazione diretta (TIA o TARSU, in quei Comuni che risultano ancora morosi nell'applicazione del Decreto Romchi) ed una seconda volta sottoforma di tassazione aggiuntiva sulla bolletta elettrica, che va appunto ad alimentare il fondo di contributi pubblici erogati col CIP6.
Stiamo parlando della bellezza di circa 30 miliardi di euro erogati nel periodo che va dal 1991 al 2003. Miliardi pagati dai consumatori italiani attraverso le bollette elettriche. Una cifra incredibilmente appetitosa per le lobby dell'incenerimento.
La nuova Finanziaria Nazionale chiude la stagione del CIP6, segnando un importantissimo cambio di passo nelle politiche di gestione dei rifiuti nel nostro paese, ed in risposta a ciò le lobby stanno accelerando il processo di presentazione dei progetti per realizzare i loro impianti, che in assenza di questi contributi-truffa sarebbero assolutamente antieconomici.
Inoltre l'inceneritore non brucia il rifiuto tal quale (cioè così come prodotto dalle famiglie e dalle aziende italiane) di questo rifiuto solo una frazione minima (dal 10% al 15%) ha qualità e potere calorifero sufficienti per essere conferito all'inceneritore.
Il resto dei rifiuti, se non avviato a processi di recupero e riciclo, è comunque destinato alla discarica, indipendentemente dal numero di inceneritori presenti sul territorio!!!
Infine, nel Piano Commissariale dei Rifiuti della Regione Lazio non è prevista la realizzazione di un quarto impianto, ma il potenziamento e l'ammodernamento degli impianti esistenti che sono più che sufficienti, anche in proiezione, alle necessità del Lazio, così come evidenziato dal Rapporto APAT sui rifiuti, a meno che non si voglia candidare la nostra Regione al ruolo di inceneritore di Italia, recependo ed incenerendo in pianta stabile rifiuti da ogni parte d'Italia.
PER SAPERNE DI PIU'http://www.verdilazio.net/node/124
Documento della Corte dei Conti sulla gestione dei rifiuti
Rapporto APAT - rifiuti 2006
Rifiuti_Lazio.pdf
a proposito di PTPR
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: osservazioni al piano paesistico regionale
E’ stato pubblicato dalla Regione Lazio, area tematica Urbanistica e Territorio, il Piano Territoriale Paesistico Regionale, che entra in vigore a partire dal 14 febbraio.
Vista l’importanza dello strumento che influenza non tanto e non solo l’aspetto urbanistico, quanto l’economia, lavori pubblici, agricolo, dell’ambiente e della programmazione territoriale,
considerata anche la prossima convocazione dell’assemblea dei Comuni della Provincia di Latina del 18 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala Cambellotti della Prefettura,
si ritiene opportuno richiedere una pubblica assemblea, da svolgersi prima del 18 marzo, alla quale invitare i cittadini oppure una riunione aperta alle associazioni di categoria e agli iscritti agli ordini professionali.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 17 febbraio 2008 Giorgio Libralato
Oggetto: osservazioni al piano paesistico regionale
E’ stato pubblicato dalla Regione Lazio, area tematica Urbanistica e Territorio, il Piano Territoriale Paesistico Regionale, che entra in vigore a partire dal 14 febbraio.
Vista l’importanza dello strumento che influenza non tanto e non solo l’aspetto urbanistico, quanto l’economia, lavori pubblici, agricolo, dell’ambiente e della programmazione territoriale,
considerata anche la prossima convocazione dell’assemblea dei Comuni della Provincia di Latina del 18 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala Cambellotti della Prefettura,
si ritiene opportuno richiedere una pubblica assemblea, da svolgersi prima del 18 marzo, alla quale invitare i cittadini oppure una riunione aperta alle associazioni di categoria e agli iscritti agli ordini professionali.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 17 febbraio 2008 Giorgio Libralato
turbogas atti amministrativi della rete
con grande piacere ho letto su Latina Oggi che finalmente anche la rete
dei cittadini contro la turbogas di Pontinia ha iniziato a porre in atto azioni amministrative e non solo politiche, contro il progetto della turbogas.
Gli atti si possono fronteggiare solo con altri atti.
Il giornale non elenca nè osservazioni nè motivazioni che sono curioso
di conoscere.
Spero sia l'inizio di quanto auspicato dai vari esperti del settore
ed esplicitati nei vari incontri del tavolo tecnico sulla turbogas e
rivolto ai cittadini dallo stesso assessore all'ambiente
provinciale, ma anche dalle varie amministrazioni comunali.
dei cittadini contro la turbogas di Pontinia ha iniziato a porre in atto azioni amministrative e non solo politiche, contro il progetto della turbogas.
Gli atti si possono fronteggiare solo con altri atti.
Il giornale non elenca nè osservazioni nè motivazioni che sono curioso
di conoscere.
Spero sia l'inizio di quanto auspicato dai vari esperti del settore
ed esplicitati nei vari incontri del tavolo tecnico sulla turbogas e
rivolto ai cittadini dallo stesso assessore all'ambiente
provinciale, ma anche dalle varie amministrazioni comunali.
appello legalità e rispetto settore dei media
PER LA LEGALITA' E IL RISPETTO NEL SETTORE DEI MEDIA
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…
Questo è l’inizio dell’Articolo 21 della Costituzione, uno dei più importanti, quello cioè che segna una profonda rottura tra l’Italia fascista e quella repubblicana.
Questo articolo, mai pienamente realizzato, negli ultimi anni ha subìto pesanti oltraggi a causa degli irrisolti conflitti d’interesse, delle liste di proscrizione, delle troppe posizioni dominanti e del mancato adeguamento della normativa italiana a quella europea.
per leggere tutto e sottoscrivere la richiesta / petizione
http://www.articolo21.info/appelli_form.php?id=109
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…
Questo è l’inizio dell’Articolo 21 della Costituzione, uno dei più importanti, quello cioè che segna una profonda rottura tra l’Italia fascista e quella repubblicana.
Questo articolo, mai pienamente realizzato, negli ultimi anni ha subìto pesanti oltraggi a causa degli irrisolti conflitti d’interesse, delle liste di proscrizione, delle troppe posizioni dominanti e del mancato adeguamento della normativa italiana a quella europea.
per leggere tutto e sottoscrivere la richiesta / petizione
http://www.articolo21.info/appelli_form.php?id=109
martedì 19 febbraio 2008
turbogas amministrazione riceve professor Alimonti
Domani l’amministrazione comunale di Pontinia, il sindaco dottor Eligio Tombolillo e l’assessore all’ambiente Valterino Battisti, riceveranno il commissario nominato dal comune di Pontinia, professor Alimonti, nella procedura AIA-IPPC relativa al progetto della centrale a turbogas proposta dalla società Acea Electrabel.
Lo scopo dell’amministrazione, viste le capacità tecniche e le qualità ambientali del professor Alimonti, è di contrastare questo progetto al quale l’intero consiglio comunale ha espresso parere contrario all’unanimità.
Lo scopo dell’incontro è l’informazione che il professor Alimonti ha recepito durante la prima riunione della commissione AIA-IPPC, che si è svolta presso il Ministero dell’Ambiente il 10 dicembre.
Saranno anche esaminati i documenti integrativi prodotti dalla società proponente AceaElectrabel e protocollati dal Ministero all’ambiente in data 31 gennaio 2008.
Dovrebbe quindi essere in dirittura d’arrivo il lavoro della commissione AIA –IPPC.
Domani l’amministrazione, sempre in prima fila contro il progetto della turbogas di Pontinia, ma anche in appoggio alle proteste di Aprilia, potrà confrontarsi con il dottor Alimonti anche in merito alle ulteriori osservazioni avanzate dal sottoscritto.
Lo scopo dell’amministrazione, viste le capacità tecniche e le qualità ambientali del professor Alimonti, è di contrastare questo progetto al quale l’intero consiglio comunale ha espresso parere contrario all’unanimità.
Lo scopo dell’incontro è l’informazione che il professor Alimonti ha recepito durante la prima riunione della commissione AIA-IPPC, che si è svolta presso il Ministero dell’Ambiente il 10 dicembre.
Saranno anche esaminati i documenti integrativi prodotti dalla società proponente AceaElectrabel e protocollati dal Ministero all’ambiente in data 31 gennaio 2008.
Dovrebbe quindi essere in dirittura d’arrivo il lavoro della commissione AIA –IPPC.
Domani l’amministrazione, sempre in prima fila contro il progetto della turbogas di Pontinia, ma anche in appoggio alle proteste di Aprilia, potrà confrontarsi con il dottor Alimonti anche in merito alle ulteriori osservazioni avanzate dal sottoscritto.
il centro commerciale di Mesa sarà fatto
Il centro verrà fatto
Pontinia (19/02/2008) - Il sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo, in merito alla vicenda del Centro commerciale che ... continua
per leggere tutto dal quotidiano La Provincia
http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18936
Pontinia (19/02/2008) - Il sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo, in merito alla vicenda del Centro commerciale che ... continua
per leggere tutto dal quotidiano La Provincia
http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18936
Tuteliamo chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro
Tuteliamo chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro. Proposta di legge per il riconoscimento dell’infortunio in itinere
firma la petizione per l'uso
http://www.fiab-onlus.it/infortuni/index.htm#
firma la petizione per l'uso
http://www.fiab-onlus.it/infortuni/index.htm#
lunedì 18 febbraio 2008
nuovo incidente a Borgo Pasubio
Stamattina verso le ore 8 ennesimo incidente a Borgo Pasubio – Pontinia tra una macchina e un camion.
Dopo anni di segnalazione dei cittadini, sembra, pare, che l’amministrazione provinciale realizzi finalmente la rotatoria prevista nel piano triennale che termina, appunto, quest’anno.
Quello di Borgo Pasubio è solo uno dei tanti, troppi, incroci pericolosi da sostituire con una rotonda che possa garantire la riduzione degli incidenti e soprattutto della gravità di questi.
Quello di Casal Traiano, della Migliara 47 (con via della Striscia, via don Sturzo, l’Appia, via del Murillo), della Migliara 48 (con le strade medesime per la 47), della 47 e ½ (con via Striscia e via della Libertà), di Quartaccio della Migliara 50 e 51, tutti quelli della 53 o via Marittima (via Appia, lungobotte, Cotarda).
Ma rimane anche il problema dell’illuminazione e della segnaletica, della manutenzione e del piano del traffico tutti interventi sempre meno rinviabili.
Difficile pensare che l’amministrazione provinciale possa prevedere ulteriori interventi, visto che tra un anno termina il mandato elettorale.
Ai cittadini di Pontinia non resta che attendere e sperare in nuovi amministratori della provincia di Latina più attenti alle esigenze e necessità quotidiane e della sicurezza.
Dopo anni di segnalazione dei cittadini, sembra, pare, che l’amministrazione provinciale realizzi finalmente la rotatoria prevista nel piano triennale che termina, appunto, quest’anno.
Quello di Borgo Pasubio è solo uno dei tanti, troppi, incroci pericolosi da sostituire con una rotonda che possa garantire la riduzione degli incidenti e soprattutto della gravità di questi.
Quello di Casal Traiano, della Migliara 47 (con via della Striscia, via don Sturzo, l’Appia, via del Murillo), della Migliara 48 (con le strade medesime per la 47), della 47 e ½ (con via Striscia e via della Libertà), di Quartaccio della Migliara 50 e 51, tutti quelli della 53 o via Marittima (via Appia, lungobotte, Cotarda).
Ma rimane anche il problema dell’illuminazione e della segnaletica, della manutenzione e del piano del traffico tutti interventi sempre meno rinviabili.
Difficile pensare che l’amministrazione provinciale possa prevedere ulteriori interventi, visto che tra un anno termina il mandato elettorale.
Ai cittadini di Pontinia non resta che attendere e sperare in nuovi amministratori della provincia di Latina più attenti alle esigenze e necessità quotidiane e della sicurezza.
Nuova impennata delle PM 10 a Latina, abbiamo fatto 15
Nuova impennata delle PM 10 a Latina, abbiamo fatto 18.
Nel 2008 le PM 10 delle centralina di via Tasso a Latina hanno superato per 18 volte il limite di legge. Questo è quello che si ricava all’apposito indirizzo web dell’Arpa Lazio (http://www.arpalazio.it) aggiornato alla data del 27 gennaio.
A questo proposito il DM. 2/4/2002 n. 60 fissa il limite di tolleranza in 50 PM10 ug/m3 Cmed 24, così come la Regione Lazio con DGR n. 1316/03 e n. 128/04.
Tornando al 2008, dopo che il limite era stato superato per 5 giorni consecutivi, "casualmente" non sono stati riportati i dati del 30 e 31 gennaio (forse quest'anno arriva a 29 giorni anche gennaio, non solo febbraio). Sempre "casualmente" non si aprono le pagine del 2 e 3 febbraio.
Poi dopo un periodo di calma il 9 febbraio il limite superato con il valore di 55, quindi il 13 a 54, il 14 a 73, il 15 a 62, il 16 a 61, il 18, il 19 a 69, il 23 a 53 il 24 a 75, il 25 a 67 arrivando così a 18 superamenti nel 2008.
Se la tendenza continua diventa urgente predisporre interventi di contenimento alle emissioni per salvaguardare la salute pubblica.
L’anno era cominciato male per le PM 10 il primo gennaio, quando notoriamente il traffico stradale è scarso per la festività e per il riposo conseguente al cenone, già superato la soglia limite di 50 microgrammi/m3, arrivando a 54. Il 10 gennaio sfiorato il superamento con il valore fermo a 50.
Il 20 gennaio secondo superamento delle PM 10 con il valore di 65, il 21 a 63.
Anche Latina capoluogo aveva sorpassato per 41 volte, nel 2007, la soglia dei 35 giorni di superamento, il numero massimo consentito dalla normativa della media giornaliera di 50 microgrammi/m3 per le PM 10.
L’anno non si era chiuso bene con il 24 dicembre per poco sotto la soglia con il valore di 49 che veniva invece superato in modo preoccupante il 25 con il valore di 76, con il record del 26 che arrivava a 89 per poi stabilizzarsi il 27 a 76, il 28 a 71, il 29 a 58.
Il capoluogo di Latina dopo aver avuto la centralina di via Tasso fuori uso (è successo nuovamente il 26 e il 27/12 dopo vari episodi nell’anno) in alcuni giorni nei quali le emissioni di PM 10 superavano normalmente il limite di 50 microgrammi/m3, dopo alcuni giorni nei quali si è fermato giusto al limite a 50, per esempio come il 19/12 .
Altri giorni critici erano stati il 6/1/7 il record negativo con il valore di 86, il giorno 7/1/7 valore di 53, il giorno 11/1/7 il valore è di 72, il giorno 12/1/7 valore di 56, il giorno 13/1/7 registra il valore di 64, il giorno 14/1/7 è pari a 64, il 15/1/7 è stato di 65, il 19/1 il valore ancora superiore di 53, il 20/1 il valore è stato di 59. Il 29 gennaio ancora livelli superiori al consentito: 58, il 30 arriva a 57, il 31 gennaio è di 55, il primo febbraio di 56, il 2/2 50, il 3/2 64, il 4/2 di 46, il 13/3 di 54, il 14/3 è di 63, il 17/3 di 70, il 12/4 di 52, il 7/12 e il 20/12 a 63, il 19/12 a 50, il 21 a 70, il 22 a 53, il 25 era 61, il 26 e il 27 il dato non era disponibile (e non è una novità), il 28 a 52, il 29 a 70, il 30 a 79, il 31/12 a 82 per la 41. volta.
Pontinia 24 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Nel 2008 le PM 10 delle centralina di via Tasso a Latina hanno superato per 18 volte il limite di legge. Questo è quello che si ricava all’apposito indirizzo web dell’Arpa Lazio (http://www.arpalazio.it) aggiornato alla data del 27 gennaio.
A questo proposito il DM. 2/4/2002 n. 60 fissa il limite di tolleranza in 50 PM10 ug/m3 Cmed 24, così come la Regione Lazio con DGR n. 1316/03 e n. 128/04.
Tornando al 2008, dopo che il limite era stato superato per 5 giorni consecutivi, "casualmente" non sono stati riportati i dati del 30 e 31 gennaio (forse quest'anno arriva a 29 giorni anche gennaio, non solo febbraio). Sempre "casualmente" non si aprono le pagine del 2 e 3 febbraio.
Poi dopo un periodo di calma il 9 febbraio il limite superato con il valore di 55, quindi il 13 a 54, il 14 a 73, il 15 a 62, il 16 a 61, il 18, il 19 a 69, il 23 a 53 il 24 a 75, il 25 a 67 arrivando così a 18 superamenti nel 2008.
Se la tendenza continua diventa urgente predisporre interventi di contenimento alle emissioni per salvaguardare la salute pubblica.
L’anno era cominciato male per le PM 10 il primo gennaio, quando notoriamente il traffico stradale è scarso per la festività e per il riposo conseguente al cenone, già superato la soglia limite di 50 microgrammi/m3, arrivando a 54. Il 10 gennaio sfiorato il superamento con il valore fermo a 50.
Il 20 gennaio secondo superamento delle PM 10 con il valore di 65, il 21 a 63.
Anche Latina capoluogo aveva sorpassato per 41 volte, nel 2007, la soglia dei 35 giorni di superamento, il numero massimo consentito dalla normativa della media giornaliera di 50 microgrammi/m3 per le PM 10.
L’anno non si era chiuso bene con il 24 dicembre per poco sotto la soglia con il valore di 49 che veniva invece superato in modo preoccupante il 25 con il valore di 76, con il record del 26 che arrivava a 89 per poi stabilizzarsi il 27 a 76, il 28 a 71, il 29 a 58.
Il capoluogo di Latina dopo aver avuto la centralina di via Tasso fuori uso (è successo nuovamente il 26 e il 27/12 dopo vari episodi nell’anno) in alcuni giorni nei quali le emissioni di PM 10 superavano normalmente il limite di 50 microgrammi/m3, dopo alcuni giorni nei quali si è fermato giusto al limite a 50, per esempio come il 19/12 .
Altri giorni critici erano stati il 6/1/7 il record negativo con il valore di 86, il giorno 7/1/7 valore di 53, il giorno 11/1/7 il valore è di 72, il giorno 12/1/7 valore di 56, il giorno 13/1/7 registra il valore di 64, il giorno 14/1/7 è pari a 64, il 15/1/7 è stato di 65, il 19/1 il valore ancora superiore di 53, il 20/1 il valore è stato di 59. Il 29 gennaio ancora livelli superiori al consentito: 58, il 30 arriva a 57, il 31 gennaio è di 55, il primo febbraio di 56, il 2/2 50, il 3/2 64, il 4/2 di 46, il 13/3 di 54, il 14/3 è di 63, il 17/3 di 70, il 12/4 di 52, il 7/12 e il 20/12 a 63, il 19/12 a 50, il 21 a 70, il 22 a 53, il 25 era 61, il 26 e il 27 il dato non era disponibile (e non è una novità), il 28 a 52, il 29 a 70, il 30 a 79, il 31/12 a 82 per la 41. volta.
Pontinia 24 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
il Pd ucciderà la sinistra?
Da "Il Manifesto" di mercoledì 13 febbraio
L’opinione Tutti contro il Pd, o la sinistra muore
Giulietto Chiesa
Non c’è più tempo né bisogno per l’analisi perché le cose sono divenute chiare
da sé. E’ tempo di decisioni e di chiarezza. Andiamo a elezioni che
significheranno una grave sconfitta dell’intero movimento democratico, non
soltanto della sinistra. Chi ha provocato questa catastrofe? L’elenco dei
responsabili è lungo. In esso trovano posto anche tutti e quattro i soggetti
della «cosa rossa». Ma il posto principale è del Partito Democratico di cui,
non a caso, il portabandiera oggetto delle più ampie lodi dei poteri forti, è
Walter Veltroni. Lasciamoglielo!
Incredibile a dirsi c’è ancora gente che pensa che il Pd sia un partito di
sinistra. Moderato ma di sinistra. Invece l’operazione – di successo – che
questa sigla ha compiuto è quella di traghettare al centro una parte dell’ex
elettorato di sinistra. Non c’è scusante per chi finge di non accorgersene. Il
Partito di Montezemolo non può rappresentare gli operai della Thyssengroup, o i
precari.
Veltroni annuncia di correre da solo, scaricando tutti gli alleati del
centrosinistra che si sono dissanguati a sua difesa. I partiti della «cosa
rossa» vanno a pietire alla sua corte e balbettano perché non si rendono conto,
nemmeno adesso, che non c’è più partita alle vecchie condizioni. Subita la
sconfitta pensano a un nuovo centrosinistra con Il Pd. Non vedono che sarà il
Pd a negarglielo. E ciò è tanto più inescusabile di fronte all’evidenza: dopo
le elezioni Berlusconi e Veltroni si metteranno d’accordo per cambiare la
Costituzione e la legge elettorale. Per questo, se lo scarto tra la destra e il
Pd sarà contenuto, potranno ancora meglio coprire l’inganno, dicendo che non se
ne può fare a meno. A quel punto potranno, con vantaggio reciproco, chiudere i
conti con tutte le opposizioni, privare i cittadini di ogni possibilità di
reazione organizzata e democratica, blindare, con un bipartitismo tanto
perfetto quanto truffaldino, la scena politica del paese. Poi si combatteranno,
come si combattono democratici e repubblicani in America, ma all’interno della
casta, pronti a bastonare chiunque si opporrà ai loro termovalorizzatori, alla
privatizzazione dell’acqua e della giustizia, al monopolio dell’informazione.
Dunque pensare adesso a un futuro, ipotetico centrosinistra è esercizio vacuo.
Questo discorso potrà riaprirsi, a nostro vantaggio, solo se una sinistra forte
potrà ricompattarsi, annullando il quadro politico voluto da Berlusconi e
Veltroni. Il problema reale, l’unico oggi, è cambiare i rapporti di forza
attuali.
C’è una sola risposta possibile, opposta a quella che alcuni della «cosa rossa»
stanno già avanzando: Veltroni corra da solo dappertutto. Nessuna convergenza,
nessuna alleanza, a nessun livello. Non a Roma, in nessun posto. Che è la
condizione per non ricadere nella trappola del «grande babau» Berlusconi, nella
quale da un decennio siamo stati tutti rinchiusi. Una trappola che ci
costringerebbe a rimanere muti, a fare sconti al Pd e ad attaccare un finto
bersaglio. Una trappola che ci costringerebbe a votare, ancora una volta, per
persone di cui non abbiamo stima e fiducia.
L’attacco politico deve essere concentrato infatti proprio sul Pd, per molte e
convergenti ragioni. La più importante delle quali, tattica, è che una parte
non indifferente del suo elettorato potenziale è ancora «di sinistra» e si
illude. Per questo è necessario tentare di recuperarla. Ma ciò è possibile solo
non lasciando equivoci al riguardo del Pd. Inoltre andare alle elezioni
attaccando solo Berlusconi significa perdere le elezioni e perdere anche la
faccia.
E così veniamo alla «cosa rossa». Il popolo democratico e della sinistra
aspettava un segnale chiaro e non lo ha ancora avuto. Il rischio di un
astensionismo di massa a sinistra è altissimo e giustificato. Dunque alla «cosa
rossa» io dico: avete ancora la possibilità di dare questo segnale. Una sola.
Non presentatevi al paese come la sommatoria di quattro apparati. Non
rappresentate che una parte – per quanto importante e gloriosa - del vasto
popolo della sinistra, ma non potrete costituire, da soli, il punto di
aggregazione per tutti. E’ vostro dovere politico e morale contribuire a
crearlo. Sarebbe deleterio, per tutti, se pretendeste di esaurire in voi le
speranze di coloro che hanno ingoiato, anche con il vostro contributo, tutte le
medicine più amare in questi anni.
Dovete accettare la formazione di liste aperte, decise in primarie dove chiunque
potrà candidarsi, da farsi con una consultazione di massa sul web, nelle forme
della maggiore trasparenza. I candidati che ne usciranno saranno i candidati di
tutti, dei partiti, dei cittadini, dei movimenti. Se queste condizioni non
saranno prese in considerazione io non vi voterò. Non costringete il popolo
della sinistra e democratico a voltarvi le spalle.
L’opinione Tutti contro il Pd, o la sinistra muore
Giulietto Chiesa
Non c’è più tempo né bisogno per l’analisi perché le cose sono divenute chiare
da sé. E’ tempo di decisioni e di chiarezza. Andiamo a elezioni che
significheranno una grave sconfitta dell’intero movimento democratico, non
soltanto della sinistra. Chi ha provocato questa catastrofe? L’elenco dei
responsabili è lungo. In esso trovano posto anche tutti e quattro i soggetti
della «cosa rossa». Ma il posto principale è del Partito Democratico di cui,
non a caso, il portabandiera oggetto delle più ampie lodi dei poteri forti, è
Walter Veltroni. Lasciamoglielo!
Incredibile a dirsi c’è ancora gente che pensa che il Pd sia un partito di
sinistra. Moderato ma di sinistra. Invece l’operazione – di successo – che
questa sigla ha compiuto è quella di traghettare al centro una parte dell’ex
elettorato di sinistra. Non c’è scusante per chi finge di non accorgersene. Il
Partito di Montezemolo non può rappresentare gli operai della Thyssengroup, o i
precari.
Veltroni annuncia di correre da solo, scaricando tutti gli alleati del
centrosinistra che si sono dissanguati a sua difesa. I partiti della «cosa
rossa» vanno a pietire alla sua corte e balbettano perché non si rendono conto,
nemmeno adesso, che non c’è più partita alle vecchie condizioni. Subita la
sconfitta pensano a un nuovo centrosinistra con Il Pd. Non vedono che sarà il
Pd a negarglielo. E ciò è tanto più inescusabile di fronte all’evidenza: dopo
le elezioni Berlusconi e Veltroni si metteranno d’accordo per cambiare la
Costituzione e la legge elettorale. Per questo, se lo scarto tra la destra e il
Pd sarà contenuto, potranno ancora meglio coprire l’inganno, dicendo che non se
ne può fare a meno. A quel punto potranno, con vantaggio reciproco, chiudere i
conti con tutte le opposizioni, privare i cittadini di ogni possibilità di
reazione organizzata e democratica, blindare, con un bipartitismo tanto
perfetto quanto truffaldino, la scena politica del paese. Poi si combatteranno,
come si combattono democratici e repubblicani in America, ma all’interno della
casta, pronti a bastonare chiunque si opporrà ai loro termovalorizzatori, alla
privatizzazione dell’acqua e della giustizia, al monopolio dell’informazione.
Dunque pensare adesso a un futuro, ipotetico centrosinistra è esercizio vacuo.
Questo discorso potrà riaprirsi, a nostro vantaggio, solo se una sinistra forte
potrà ricompattarsi, annullando il quadro politico voluto da Berlusconi e
Veltroni. Il problema reale, l’unico oggi, è cambiare i rapporti di forza
attuali.
C’è una sola risposta possibile, opposta a quella che alcuni della «cosa rossa»
stanno già avanzando: Veltroni corra da solo dappertutto. Nessuna convergenza,
nessuna alleanza, a nessun livello. Non a Roma, in nessun posto. Che è la
condizione per non ricadere nella trappola del «grande babau» Berlusconi, nella
quale da un decennio siamo stati tutti rinchiusi. Una trappola che ci
costringerebbe a rimanere muti, a fare sconti al Pd e ad attaccare un finto
bersaglio. Una trappola che ci costringerebbe a votare, ancora una volta, per
persone di cui non abbiamo stima e fiducia.
L’attacco politico deve essere concentrato infatti proprio sul Pd, per molte e
convergenti ragioni. La più importante delle quali, tattica, è che una parte
non indifferente del suo elettorato potenziale è ancora «di sinistra» e si
illude. Per questo è necessario tentare di recuperarla. Ma ciò è possibile solo
non lasciando equivoci al riguardo del Pd. Inoltre andare alle elezioni
attaccando solo Berlusconi significa perdere le elezioni e perdere anche la
faccia.
E così veniamo alla «cosa rossa». Il popolo democratico e della sinistra
aspettava un segnale chiaro e non lo ha ancora avuto. Il rischio di un
astensionismo di massa a sinistra è altissimo e giustificato. Dunque alla «cosa
rossa» io dico: avete ancora la possibilità di dare questo segnale. Una sola.
Non presentatevi al paese come la sommatoria di quattro apparati. Non
rappresentate che una parte – per quanto importante e gloriosa - del vasto
popolo della sinistra, ma non potrete costituire, da soli, il punto di
aggregazione per tutti. E’ vostro dovere politico e morale contribuire a
crearlo. Sarebbe deleterio, per tutti, se pretendeste di esaurire in voi le
speranze di coloro che hanno ingoiato, anche con il vostro contributo, tutte le
medicine più amare in questi anni.
Dovete accettare la formazione di liste aperte, decise in primarie dove chiunque
potrà candidarsi, da farsi con una consultazione di massa sul web, nelle forme
della maggiore trasparenza. I candidati che ne usciranno saranno i candidati di
tutti, dei partiti, dei cittadini, dei movimenti. Se queste condizioni non
saranno prese in considerazione io non vi voterò. Non costringete il popolo
della sinistra e democratico a voltarvi le spalle.
centro commerciale di Mesa
Il Messaggeri, Christian Capuani: "Pontinia, centro commerciale in arrivo. Il timore degli esercenti" per leggere l'articolo http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20080218&ediz=05_LATINA&npag=43&file=F_2210.xml&type=STANDARD
domenica 17 febbraio 2008
volete gli inceneritori di destra o di centro?
Volete gli inceneritori di destra (partito delle libertà) o di centro (partito democratico e udc)? Preferite la diossina e i tumori simpatici o antipatici (stessi partiti di cui sopra, scegliete voi)?
Il partito delle malattie e delle nanoparticelle (guarda caso a favore di qualche imprenditore) è sempre sulla breccia e pronto a colpire.
Il Pd esprime uno strano concetto di ambiente, più che rispetto e salvaguardia si parla di aggressione.
Nessun accenno alla raccolta differenziata.
Niente energia naturale e rinnovabile.
A Pontinia non c’è scelta il nuovo governo sicuramente troverà il modo di imporre centrali a turbogas, biomasse e l’inceneritore con buona pace di cittadini e amministrazione.
Se prima si erano espressi in questo modo gli esponenti di destra e ultracattolici, adesso anche il nuovo partito di centro e anch’esso alla ricerca dei voti fondamentali dei cattolici, si è espresso chiaramente.
Queste elezioni preoccupano in modo particolare gli ambientalisti, i numerosi comitati cittadini costituitosi per essere stati espropriati dei diritti civili e per poter dire la loro, mentre i partiti sembrano guardare ad altre esigenze.
Per Pontinia e la sua economia, per la salute pubblica e l’ambiente, comunque vada, saranno grossi problemi.
Pontinia 17 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Dal Corriere della Sera di domenica 17 febbraio 2008 ELENCATI DA VELTRONI ALL'ASSEMBLEA DEL PD «Ecco i dodici punti per cambiare l'Italia»
INFRASTRUTTURE - «Primo: modernizzare l'Italia significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale - ha detto - per colmare il ritardo che l'Italia ha accumulato. Diciamo no alla protesta Nimby e sì al coinvolgimento e alla consultazione dei cittadini. Sì agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori, ai termovalorizzatori e al completamento della Tav».
Il partito delle malattie e delle nanoparticelle (guarda caso a favore di qualche imprenditore) è sempre sulla breccia e pronto a colpire.
Il Pd esprime uno strano concetto di ambiente, più che rispetto e salvaguardia si parla di aggressione.
Nessun accenno alla raccolta differenziata.
Niente energia naturale e rinnovabile.
A Pontinia non c’è scelta il nuovo governo sicuramente troverà il modo di imporre centrali a turbogas, biomasse e l’inceneritore con buona pace di cittadini e amministrazione.
Se prima si erano espressi in questo modo gli esponenti di destra e ultracattolici, adesso anche il nuovo partito di centro e anch’esso alla ricerca dei voti fondamentali dei cattolici, si è espresso chiaramente.
Queste elezioni preoccupano in modo particolare gli ambientalisti, i numerosi comitati cittadini costituitosi per essere stati espropriati dei diritti civili e per poter dire la loro, mentre i partiti sembrano guardare ad altre esigenze.
Per Pontinia e la sua economia, per la salute pubblica e l’ambiente, comunque vada, saranno grossi problemi.
Pontinia 17 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Dal Corriere della Sera di domenica 17 febbraio 2008 ELENCATI DA VELTRONI ALL'ASSEMBLEA DEL PD «Ecco i dodici punti per cambiare l'Italia»
INFRASTRUTTURE - «Primo: modernizzare l'Italia significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale - ha detto - per colmare il ritardo che l'Italia ha accumulato. Diciamo no alla protesta Nimby e sì al coinvolgimento e alla consultazione dei cittadini. Sì agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori, ai termovalorizzatori e al completamento della Tav».
riconvochiamo tavolo tecnico turbogas
"Riconvochiamo il tavolo per far valere i nostri diritti"
Pontinia (17/02/2008) - Dovrebbe essere convocato per la prossima settimana, dall'assessore regionale all'ambiente, Filiberto Zaratti, il tavolo tecnico regionale sulla Turbogas del Mazzocchio, così come richiesto dal Comune... per leggere tutto dal quotidiano La Provincia http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18892
Pontinia (17/02/2008) - Dovrebbe essere convocato per la prossima settimana, dall'assessore regionale all'ambiente, Filiberto Zaratti, il tavolo tecnico regionale sulla Turbogas del Mazzocchio, così come richiesto dal Comune... per leggere tutto dal quotidiano La Provincia http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18892
piano paesistico on line
14/02/08 - E’ pubblicato anche su internet sulle pagine della Regione Lazio nell’area tematica Urbanistica e Territorio, il Piano Territoriale Paesistico Regionale, che entra in vigore a partire dal 14 febbraio.
Online nella sezione urbanistica del sito regionale è consultabile l’intero PTPR: la relazione generale, la normativa, la cartografia, la partecipazione dei cittadini e gli adempimenti dei Comuni. La ricerca, possibile anche per singolo Comune, consente di visualizzare 4 tipi di tavole cartografiche: le tavole A che individuano “i Sistemi ed Ambiti del Paesaggio”, le tavole B che indicano i vincoli “i Beni paesaggistici” e le “Aree agricole identitarie”, le tavole C “Beni dei Patrimoni Naturale e Culturale” e le tavole D “Proposte comunali di modifica dei PTP vigenti”. L’Assessorato regionale all’Urbanistica aveva nei giorni scorsi già inviato il Piano a tutti i comuni e alle Province per l’affissione presso i loro Albi Pretori degli elaborati di competenza, dove è consultabile da tutti i cittadini. Secondo quanto previsto dalla l.r. 24/98, da oggi fino alla conclusione dell’iter di approvazione, in aggiunta all’efficacia dei Piani Paesistici vigenti, entrano in vigore le norme di salvaguardia del Piano.
Il PTPR sostituirà completamente i 29 piani paesistici esistenti dopo la fase di partecipazione dei cittadini attraverso le osservazioni, che si concluderà con l’approvazione da parte del Consiglio regionale. “Si tratta del più importante atto di pianificazione della storia della Regione - spiega l’Assessore all’Urbanistica e Vice Presidente della Regione Lazio Massimo Pompili - che dà finalmente indicazioni certe per la salvaguardia e il corretto sviluppo del nostro territorio. Il Lazio è inoltre la prima regione in Italia ad adottare tale strumento su tutto il territorio secondo i principi introdotti dal nuovo Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. La pubblicazione online del Piano è un’operazione di grande trasparenza che ha l’obiettivo di facilitare cittadini e amministrazioni nella partecipazione al processo decisionale e nell’individuazione delle aree vincolate, il tipo di paesaggio a cui appartengono e le relative prescrizioni”.
Il Piano è inoltre pubblicato sul BURL n.6 supplemento ordinario n. 14 all’interno del quale vengono distribuiti due dvd contenenti tutti gli atti, compresi gli elaborati cartografici, i repertori dei beni paesistici e le osservazioni preliminari dei Comuni valutate dal Consiglio regionale con la delibera n. 41 del 31.7.07.
“Per i successivi tre mesi al giorno di pubblicazione- spiega Pompili- tutti i cittadini e gli enti interessati potranno prendere visione del PTPR e presentare osservazioni al Comune di competenza. Nei successivi trenta giorni i Comuni provvederanno alla raccolta delle osservazioni pervenute e le trasmetteranno alla Regione Lazio con una propria relazione. La Regione Lazio redigerà quindi l’istruttoria da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio regionale”.
“Vista la complessità del Piano e le novità introdotte – conclude l’Assessore Pompili - ho ritenuto utile prevedere nelle prossime settimane una serie di incontri con i Comuni e le Province finalizzati ad illustrare i contenuti del P.T.P.R. e ad avviare un confronto aperto e costruttivo”.
Il calendario degli incontri:
- Comuni e Provincia di Frosinone: 26 febbraio 2008, alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio Provinciale.
- Comuni e Provincia di Viterbo: 4 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio Provinciale
- Comuni e Provincia di Rieti: 7 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio Provinciale
- Comuni e Provincia di Roma: 11 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala Tevere alla Regione Lazio
- Comuni e Provincia di Latina: 18 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala Cambellotti della Prefettura
La Regione Lazio tutela il paesaggio
Il nuovo Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) è stato adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi dell’art. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/99.
Dal 14 febbraio per tre mesi fino al 14 maggio il PTPR è depositato presso tutti i Comuni del Lazio e le Province per la pubblica visione dove devono essere presentate le osservazioni dei cittadini, enti e associazioni.
Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell’art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.
Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di “Paesaggio” contenuta nella Convenzione Europea del Paesaggio, legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.
Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l’insieme dei beni costituenti l’identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento.
Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi.
Il PTPR riconosce il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita della collettività e ne promuove la fruizione informandosi a principi e metodi che assicurino il concorso degli enti locali e l’autonomo apporto delle formazioni sociali, sulla base del principio di sussidiarietà.
Il PTPR sviluppa le sue previsioni sulla base del quadro conoscitivo dei beni del patrimonio naturale, culturale e del paesaggio della Regione Lazio, esso è redatto sulla C.T.R. 1:10.000 della Regione Lazio volo anni 1989 -1990
Partecipazione del cittadino
Dal 14 febbraio, per tre mesi tutti i cittadini, le associazioni e gli enti interessati possono prendere visione del PTPR e presentare osservazioni al Comune di competenza.
Nei successivi trenta giorni i Comuni provvederanno alla raccolta delle osservazioni pervenute e le trasmetteranno alla Regione Lazio con una propria relazione.
La Regione Lazio redigerà quindi l’istruttoria da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio regionale.
Entro la fine di febbraio verranno precisate le direttive riguardanti le osservazioni al PTPR e gli adempimenti comunali previsti dalle norme tecniche.
Per informazioni contattare: ilpaesaggio@regione.lazio.it Adempimenti del comune
Dal 14 febbraio, per tre mesi tutti i cittadini, le associazioni e gli enti interessati possono prendere visione del PTPR e presentare osservazioni al Comune di competenza.
Nei successivi trenta giorni i Comuni provvederanno alla raccolta delle osservazioni pervenute e le trasmetteranno alla Regione Lazio con una propria relazione.
La Regione Lazio redigerà quindi l’istruttoria da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio regionale.
Entro la fine di febbraio verranno precisate le direttive riguardanti le osservazioni al PTPR e gli adempimenti comunali previsti dalle norme tecniche.
Per informazioni contattare: ilpaesaggio@regione.lazio.it torna al menù per la navigazione con screen reader
Online nella sezione urbanistica del sito regionale è consultabile l’intero PTPR: la relazione generale, la normativa, la cartografia, la partecipazione dei cittadini e gli adempimenti dei Comuni. La ricerca, possibile anche per singolo Comune, consente di visualizzare 4 tipi di tavole cartografiche: le tavole A che individuano “i Sistemi ed Ambiti del Paesaggio”, le tavole B che indicano i vincoli “i Beni paesaggistici” e le “Aree agricole identitarie”, le tavole C “Beni dei Patrimoni Naturale e Culturale” e le tavole D “Proposte comunali di modifica dei PTP vigenti”. L’Assessorato regionale all’Urbanistica aveva nei giorni scorsi già inviato il Piano a tutti i comuni e alle Province per l’affissione presso i loro Albi Pretori degli elaborati di competenza, dove è consultabile da tutti i cittadini. Secondo quanto previsto dalla l.r. 24/98, da oggi fino alla conclusione dell’iter di approvazione, in aggiunta all’efficacia dei Piani Paesistici vigenti, entrano in vigore le norme di salvaguardia del Piano.
Il PTPR sostituirà completamente i 29 piani paesistici esistenti dopo la fase di partecipazione dei cittadini attraverso le osservazioni, che si concluderà con l’approvazione da parte del Consiglio regionale. “Si tratta del più importante atto di pianificazione della storia della Regione - spiega l’Assessore all’Urbanistica e Vice Presidente della Regione Lazio Massimo Pompili - che dà finalmente indicazioni certe per la salvaguardia e il corretto sviluppo del nostro territorio. Il Lazio è inoltre la prima regione in Italia ad adottare tale strumento su tutto il territorio secondo i principi introdotti dal nuovo Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. La pubblicazione online del Piano è un’operazione di grande trasparenza che ha l’obiettivo di facilitare cittadini e amministrazioni nella partecipazione al processo decisionale e nell’individuazione delle aree vincolate, il tipo di paesaggio a cui appartengono e le relative prescrizioni”.
Il Piano è inoltre pubblicato sul BURL n.6 supplemento ordinario n. 14 all’interno del quale vengono distribuiti due dvd contenenti tutti gli atti, compresi gli elaborati cartografici, i repertori dei beni paesistici e le osservazioni preliminari dei Comuni valutate dal Consiglio regionale con la delibera n. 41 del 31.7.07.
“Per i successivi tre mesi al giorno di pubblicazione- spiega Pompili- tutti i cittadini e gli enti interessati potranno prendere visione del PTPR e presentare osservazioni al Comune di competenza. Nei successivi trenta giorni i Comuni provvederanno alla raccolta delle osservazioni pervenute e le trasmetteranno alla Regione Lazio con una propria relazione. La Regione Lazio redigerà quindi l’istruttoria da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio regionale”.
“Vista la complessità del Piano e le novità introdotte – conclude l’Assessore Pompili - ho ritenuto utile prevedere nelle prossime settimane una serie di incontri con i Comuni e le Province finalizzati ad illustrare i contenuti del P.T.P.R. e ad avviare un confronto aperto e costruttivo”.
Il calendario degli incontri:
- Comuni e Provincia di Frosinone: 26 febbraio 2008, alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio Provinciale.
- Comuni e Provincia di Viterbo: 4 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio Provinciale
- Comuni e Provincia di Rieti: 7 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio Provinciale
- Comuni e Provincia di Roma: 11 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala Tevere alla Regione Lazio
- Comuni e Provincia di Latina: 18 marzo 2008, alle ore 10,30 presso la sala Cambellotti della Prefettura
La Regione Lazio tutela il paesaggio
Il nuovo Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) è stato adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi dell’art. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/99.
Dal 14 febbraio per tre mesi fino al 14 maggio il PTPR è depositato presso tutti i Comuni del Lazio e le Province per la pubblica visione dove devono essere presentate le osservazioni dei cittadini, enti e associazioni.
Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell’art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.
Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di “Paesaggio” contenuta nella Convenzione Europea del Paesaggio, legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.
Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l’insieme dei beni costituenti l’identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento.
Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi.
Il PTPR riconosce il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita della collettività e ne promuove la fruizione informandosi a principi e metodi che assicurino il concorso degli enti locali e l’autonomo apporto delle formazioni sociali, sulla base del principio di sussidiarietà.
Il PTPR sviluppa le sue previsioni sulla base del quadro conoscitivo dei beni del patrimonio naturale, culturale e del paesaggio della Regione Lazio, esso è redatto sulla C.T.R. 1:10.000 della Regione Lazio volo anni 1989 -1990
Partecipazione del cittadino
Dal 14 febbraio, per tre mesi tutti i cittadini, le associazioni e gli enti interessati possono prendere visione del PTPR e presentare osservazioni al Comune di competenza.
Nei successivi trenta giorni i Comuni provvederanno alla raccolta delle osservazioni pervenute e le trasmetteranno alla Regione Lazio con una propria relazione.
La Regione Lazio redigerà quindi l’istruttoria da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio regionale.
Entro la fine di febbraio verranno precisate le direttive riguardanti le osservazioni al PTPR e gli adempimenti comunali previsti dalle norme tecniche.
Per informazioni contattare: ilpaesaggio@regione.lazio.it Adempimenti del comune
Dal 14 febbraio, per tre mesi tutti i cittadini, le associazioni e gli enti interessati possono prendere visione del PTPR e presentare osservazioni al Comune di competenza.
Nei successivi trenta giorni i Comuni provvederanno alla raccolta delle osservazioni pervenute e le trasmetteranno alla Regione Lazio con una propria relazione.
La Regione Lazio redigerà quindi l’istruttoria da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio regionale.
Entro la fine di febbraio verranno precisate le direttive riguardanti le osservazioni al PTPR e gli adempimenti comunali previsti dalle norme tecniche.
Per informazioni contattare: ilpaesaggio@regione.lazio.it torna al menù per la navigazione con screen reader
venerdì 15 febbraio 2008
Marrazzo e la turbogas
Ieri pomeriggio, in seguito alla richiesta di 14 sindaci, Marrazzo ha convocato le stesse amministrazioni per sentire le ragioni e le richieste presso la sala Tevere in via Cristoforo Colombo a Roma. Ma si sono presentate le sole amministrazioni di Aprilia con il Sindaco Santangelo, un tecnico, l'amministrazione di Pontinia, con l'assessore all'ambiente Valterino Battisti e Giorgio Libralato, un consigliere comunale in rappresentanza del sindaco di Ardea. Assenti, pare senza aver nulla comunicato in proposito, quindi ingiustificate, le amministrazioni di Anzio, Lavinio, Cori, Sermoneta, Priverno, Sezze, Roccasecca, Sonnino, Sabaudia che non hanno fatto una bella figura. Comprensibile l'amarezza del Presidente della Regione Lazio che intende dare comunque un'altra opportunità alle amministrazioni assenti con una nuova convocazione. Le amministrazioni che, dopo loro richiesta, non si sono presentate all'incontro per affrontare i temi del territorio, hanno perso un'occasione importante. Da parte, invece, dell'amministrazione comunale di Pontinia, ancora una volta, massima attenzione per il progetto turbogas che si intende contrastare in tutte le sedi e con i vari argomenti validi già segnalati. Il comune di Pontinia continua a chiedere la riunione del tavolo regionale per affrontare proprio questo progetto con i commissari nominati dal presidente regionale Piero Marrazzo, l'assessore regionale all'ambiente Filiberto Zaratti e il capogruppo consiliare dei verdi Enrico Fontana. Intanto il sindaco di Pontinia sta cercando di contattare il proprio rappresentante nella commissione AIA - IPPC per avere una relazione sullo svolgimento della stessa commissione. Difatti il professor Alimonti, fino a ieri mattina non rintracciabile, aveva promesso al sindaco una relazione che non è ancora arrivata.
giovedì 14 febbraio 2008
ciao Marco (Pantani)
Marco una vita in salita
http://www.gazzetta.it/primi_piani/ciclismo/2004/pp_1.0.298267141.shtml
il sito ufficiale
http://www.pantani.it/
http://www.gazzetta.it/primi_piani/ciclismo/2004/pp_1.0.298267141.shtml
il sito ufficiale
http://www.pantani.it/
mercoledì 13 febbraio 2008
domani incontro in regione per turbogas
Domani il presidente della Regione Lazio ha convocato l'incontro del tavolo tecnico per discutere del progetto della turbogas di Aprilia al quale ha invitato anche il sindaco di Pontinia Eligio Tombolillo.
domenica 10 febbraio 2008
Pontinia rifiuti
raccolta differenziata si riflette sul progetto.
Per leggere tutto l'articolo di Christian Capuani su Il Messaggero
http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20080210&ediz=05_LATINA&npag=41&file=F_2287.xml&type=STANDARD
Per leggere tutto l'articolo di Christian Capuani su Il Messaggero
http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20080210&ediz=05_LATINA&npag=41&file=F_2287.xml&type=STANDARD
sabato 9 febbraio 2008
la gestione dei rifiuti porta a porta
UNA EFFICACE GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI:
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA
Ore 9,30 Saluti Istituzionali
Giuseppina Giovannoli – Sindaco di Sermoneta
Raniero Maggini – Presidente WWF Lazio
Ore 10.00 Interventi
Giovanni Iudicone – Responsabile Rifiuti WWF Lazio
Il Porta a Porta nella gestione del ciclo dei rifiuti
Amerigo Cerilli – Responsabile Servizi Tecnologici/Ambiente – Comune di Sermoneta
L’esperienza di Sermoneta
Attilio Tornavacca – Direttore ESPER
Esperienza a scala più vasta
Ore 11.00 Coffee Break
Ore 11.30 Ripresa Lavori
Filiberto Zaratti – Assessore all’Ambiente – Regione Lazio
L’impegno dell’Amministrazione Regionale
Segue spazio dibattito alla presenza dei relatori
Giovedì 21 febbraio ore 9.30
Castello di Sermoneta (LT)
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA
Ore 9,30 Saluti Istituzionali
Giuseppina Giovannoli – Sindaco di Sermoneta
Raniero Maggini – Presidente WWF Lazio
Ore 10.00 Interventi
Giovanni Iudicone – Responsabile Rifiuti WWF Lazio
Il Porta a Porta nella gestione del ciclo dei rifiuti
Amerigo Cerilli – Responsabile Servizi Tecnologici/Ambiente – Comune di Sermoneta
L’esperienza di Sermoneta
Attilio Tornavacca – Direttore ESPER
Esperienza a scala più vasta
Ore 11.00 Coffee Break
Ore 11.30 Ripresa Lavori
Filiberto Zaratti – Assessore all’Ambiente – Regione Lazio
L’impegno dell’Amministrazione Regionale
Segue spazio dibattito alla presenza dei relatori
Giovedì 21 febbraio ore 9.30
Castello di Sermoneta (LT)
Pd, costituito il circolo comunale
Il tempo 09/02/2008 Pontinia
Pd, costituito il circolo comunale
Antonio Subiaco
PONTINIA Si è costituito il nuovo coordinamento comunale del nuovo Partito democratico che risulta formato da 13 uomini e 13 donne. Questi i loro nomi: Gaetano Vellucci, Paolo Battisti, Jarnail Singh, Lorenzo Magnarelli, Remo Feudi, Antonio Magnarelli, Alfonso Tancini, Rosario Longhitano, Gaetano Ronci, Vincenzo Grenga, Stefano Maria Boschetto, Fabrizio De Renzi, Manuel Cardarelli, Kaur Manpreet, Sabrina Campoli, Roberta Noce, Fabiana Cappelli, Arianna Lorenzon, Ersilia Promutico, Rossana Baldo, Manuela Sellacci, Maria Francesca Columbro, Giuseppina Faccetta, Alessandra Di Trapano, Emanuela Villano e Palma Orelli.
Domenica prossima i 500 partecipanti alle elezioni primarie del 14 ottobre scorso si incontreranno presso il centro sociale per eleggere i 2 candidati al coordinamento provinciale nelle persone di Valterino Battisti e Patrizia Sperlonga. In quella occasione si discuterà la situazione politica attuale dopo lo scioglimento delle camere e l'indizione delle nuove elezioni politiche alle quali il Pd parteciperà con i suoi candidati Sesa Amici, Domenico Di Resta e Claudio Moscardelli. Nei prossimi giorni il coordinamento comunale si riunirà per eleggere il segretario del circolo per il quale si fanno i nomi di Remo Feudi, Paolo Battisti, Paolo Sellacci, Fabiana Cappelli, Carlo Medici e Giovanni Terzi.
Pd, costituito il circolo comunale
Antonio Subiaco
PONTINIA Si è costituito il nuovo coordinamento comunale del nuovo Partito democratico che risulta formato da 13 uomini e 13 donne. Questi i loro nomi: Gaetano Vellucci, Paolo Battisti, Jarnail Singh, Lorenzo Magnarelli, Remo Feudi, Antonio Magnarelli, Alfonso Tancini, Rosario Longhitano, Gaetano Ronci, Vincenzo Grenga, Stefano Maria Boschetto, Fabrizio De Renzi, Manuel Cardarelli, Kaur Manpreet, Sabrina Campoli, Roberta Noce, Fabiana Cappelli, Arianna Lorenzon, Ersilia Promutico, Rossana Baldo, Manuela Sellacci, Maria Francesca Columbro, Giuseppina Faccetta, Alessandra Di Trapano, Emanuela Villano e Palma Orelli.
Domenica prossima i 500 partecipanti alle elezioni primarie del 14 ottobre scorso si incontreranno presso il centro sociale per eleggere i 2 candidati al coordinamento provinciale nelle persone di Valterino Battisti e Patrizia Sperlonga. In quella occasione si discuterà la situazione politica attuale dopo lo scioglimento delle camere e l'indizione delle nuove elezioni politiche alle quali il Pd parteciperà con i suoi candidati Sesa Amici, Domenico Di Resta e Claudio Moscardelli. Nei prossimi giorni il coordinamento comunale si riunirà per eleggere il segretario del circolo per il quale si fanno i nomi di Remo Feudi, Paolo Battisti, Paolo Sellacci, Fabiana Cappelli, Carlo Medici e Giovanni Terzi.
cittadini e muri di gomma
Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia
www.acquapubblicalazio.org
infoaprilia@acquapubblicalazio.org
Comunicato stampa del 7 FEBBRAIO 2008
CITTADINI E MURI DI GOMMA
La settimana scorsa, ancora una volta, avevamo scritto al Prefetto di Latina chiedendo un incontro, affinché si facesse garante per far cessare le vessazioni del gestore Acqualatina nei confronti della cittadinanza che da SOLA continua, nelle forme di legge, a contestare il passaggio contrattuale.
Ci siamo detti: è mai possibile che il gestore si presenta a leggere un contatore con una RUSPA e nessuno interviene???
Orbene ci è stato risposto telefonicamente dalla prefettura che il Prefetto non ritiene di doversi confrontare con i vari comitati cittadini!
Perché le istituzioni si chiudono a riccio quando il cittadino pure e semplice chiede il confronto e cerca il dialogo?
Perché si trincerano dietro un atteggiamento formalmente istituzionale, nonostante, come ormai denunciato dai giudici, la gestione dell’acqua in Provincia è andata avanti per anni senza alcun controllo e senza che alcuna istituzione ascoltasse quello che cittadini ed associazioni denunciavano da secoli?
Perché tutti sono ipergarantisti verso i poteri e le stesse istituzioni che avrebbero dovuto controllare e non lo hanno fatto, mentre NESSUNO sente il dovere di essere garantista verso il cittadino?
Perché tutti vogliono ignorare il principio giuridico, confermato anche dal tribunale di Latina, che non è possibile ridurre/staccare l’acqua senza la preventiva decisione di un giudice? Solo al cittadino semplice non è concesso il giudice “preliminare” … prima di subire un grave danno?
Possibile che tutti preferiscono continuare a fare orecchie da mercante? Come si può sentire un cittadino quando vede tante truffe a suo danno e la sua voce sbatte su muri di gomma?
Possibile che si lascia che i cittadini arrivino all’esasperazione, senza garantire loro gli stessi diritti che sono stati garantiti a tutti gli indagati per associazione a delinquere, individuati dalla Procura nell’inchiesta sull’acqua a Latina?
Siamo proprio in uno strano paese! Tutti parlano di dialogo e confronto ma allo stato dei fatti il cittadino viene messo sempre all’ultimo posto.
Comunque il tempo è galantuomo! Noi non demordiamo perchè prima o poi tutti dovranno rispondere ai cittadini.
Comitato cittadino acqua pubblica Aprilia
www.acquapubblicalazio.org
infoaprilia@acquapubblicalazio.org
Comunicato stampa del 7 FEBBRAIO 2008
CITTADINI E MURI DI GOMMA
La settimana scorsa, ancora una volta, avevamo scritto al Prefetto di Latina chiedendo un incontro, affinché si facesse garante per far cessare le vessazioni del gestore Acqualatina nei confronti della cittadinanza che da SOLA continua, nelle forme di legge, a contestare il passaggio contrattuale.
Ci siamo detti: è mai possibile che il gestore si presenta a leggere un contatore con una RUSPA e nessuno interviene???
Orbene ci è stato risposto telefonicamente dalla prefettura che il Prefetto non ritiene di doversi confrontare con i vari comitati cittadini!
Perché le istituzioni si chiudono a riccio quando il cittadino pure e semplice chiede il confronto e cerca il dialogo?
Perché si trincerano dietro un atteggiamento formalmente istituzionale, nonostante, come ormai denunciato dai giudici, la gestione dell’acqua in Provincia è andata avanti per anni senza alcun controllo e senza che alcuna istituzione ascoltasse quello che cittadini ed associazioni denunciavano da secoli?
Perché tutti sono ipergarantisti verso i poteri e le stesse istituzioni che avrebbero dovuto controllare e non lo hanno fatto, mentre NESSUNO sente il dovere di essere garantista verso il cittadino?
Perché tutti vogliono ignorare il principio giuridico, confermato anche dal tribunale di Latina, che non è possibile ridurre/staccare l’acqua senza la preventiva decisione di un giudice? Solo al cittadino semplice non è concesso il giudice “preliminare” … prima di subire un grave danno?
Possibile che tutti preferiscono continuare a fare orecchie da mercante? Come si può sentire un cittadino quando vede tante truffe a suo danno e la sua voce sbatte su muri di gomma?
Possibile che si lascia che i cittadini arrivino all’esasperazione, senza garantire loro gli stessi diritti che sono stati garantiti a tutti gli indagati per associazione a delinquere, individuati dalla Procura nell’inchiesta sull’acqua a Latina?
Siamo proprio in uno strano paese! Tutti parlano di dialogo e confronto ma allo stato dei fatti il cittadino viene messo sempre all’ultimo posto.
Comunque il tempo è galantuomo! Noi non demordiamo perchè prima o poi tutti dovranno rispondere ai cittadini.
Comitato cittadino acqua pubblica Aprilia
venerdì 8 febbraio 2008
prossime iniziative comitato
Sono già state predisposte le iniziative annunciate dal comitato costituitosi ieri a Pontinia per contrastare il progetto della turbogas di Mazzocchio che saranno rese note la prossima settimana, dopo eventuali riscontri da parte degli enti competenti e interessati. E' il momento degli atti amministrativi che devono essere assunti contro un progetto inviso all'intera amministrazione comunale, come alla maggioranza dei residenti di Pontinia. E' auspicio del comitato che anche altri cittadini, comitati, gruppi di persone, associazioni adottino ulteriori iniziative allo stesso scopo di scongiurare questa grave ipoteca per Pontinia. Altresì si auspica che anche i gruppi politici, interni ed esterni al consiglio comunale, assumano iniziative ed impegni nello stesso senso. La caduta del governo Prodi sicuramente non ferma la procedura AIA-IPPC nè, di per sè, ne impedisce il funzionamento e/o l'eventuale approvazione. La nascita di un nuovo governo, secondo lo scenario che si sta profilando, difficilmente porterà alla nomina di un nuovo ministro all'ambiente verde o ambientalista. C'è anzi il rischio concreto che il nuovo governo possa far recedere tutto quanto il governo Prodi ha costruito in favore dell'energia naturale e rinnovabile, per diminuire le emissioni e far ripartire il consumo di combustibili fossili.
giovedì 7 febbraio 2008
Acqua e rifiuti, il business Veolia di Andrea Palladino
IL manifesto 4 Feb 2008
Acqua e rifiuti, il business Veolia di Andrea Palladino
Il sistema pubblico-privato di gestione dell'«oro blu» al sud
La vicenda di Acqualatina apre il coperchio su un affare che si espande in Calabria e Sicilia. La Siba spa, controllata da una multinazionale francese, gestisce le risorse idriche delle due regioni. Un vero e proprio impero che sarebbe dovuto arrivare fino ad Acerra. Ma le mancate «garanzie politiche» hanno spinto i francesi al ritiro
Andrea Palladino
I vetri a specchio della Torre 10 di via Nervi a Latina sono diventati uno scudo ancora più impenetrabile dopo i sei arresti che hanno colpito il vertice della società mista Acqualatina, che fornisce l'acqua potabile nel capoluogo pontino a sud di Roma. L'amministratore delegato Silvano Morandi proprio ieri ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. La sede della società è blindata, separata definitivamente dalla città: nessuno vuole parlare o commentare, il sito Internet mostra un comunicato surreale: «Acqualatina fornisce chiarimenti», che però si riferiscono al taglio delle utenze morose. Le bollette salate, carissime continuano ad arrivare, confermando le contestazioni dei cittadini arrabbiati per l'aumento delle tariffe che hanno di gran lunga anticipato le indagini della procura.
L'atmosfera è però più cupa a via Lampedusa 13, nella periferia sud di Milano, dove in due palazzi ultravigilati (impossibile avvicinarsi se non si è invitati) siedono i consigli di amministrazione di Veolia, di Siba, di Fineco, di Emit. Scatole finanziarie che contengono i tanti soldi del business dei servizi ambientali (acqua e rifiuti), al vertice dei complessi disegni societari che dirigono le fila di Acqualatina. E non solo. In via Lampedusa 13, a poche centinaia di metri dal depuratore di Nosedo, lavorano i grandi padroni dell'acqua, gli ideatori dello schema di consulenze «in house» che la procura di Latina sta approfondendo. Società che da decenni si occupano di acqua, depuratori e rifiuti, resistendo alle cicliche indagini che dagli anni '90 ad oggi hanno cercato di far luce sul lato più oscuro della gestione ambientale in Italia.
Partiamo dal nodo cruciale della fitta rete di società, la Siba spa. Controllata dalla multinazionale Veolia (75%) e dalla Emit di Giuseppe Pisante (25%), ha acquistato dall'Enel guidata da Paolo Scaroni la Eh, Enel Hydro, che detiene il 47% delle quote di So.Ri.Cal., il gestore delle acque in Calabria guidata da Raimondo Besson, oggi agli arresti domiciliari per l'inchiesta Acqualatina. Lo stesso gruppo lo ritroviamo in Sicilia, dove controlla, insieme ad Enel, Siciliacque, l'operatore idrico privato creato dalla Giunta Cuffaro. Insieme ad Eni (di nuovo Scaroni) Veolia e Pisante hanno poi in mano la gestione del sovrambito idrico (il fornitore all'ingrosso di acqua) in Campania e decine di partecipazioni in altri diversi Ato nel Sud.
L'inchiesta su Acqualatina potrebbe quindi aver aperto il famoso vaso di Pandora. Dietro i quindici milioni di euro di appalti contestati dalla procura pontina si cela infatti un vero e proprio impero, con ben altre cifre.
Se dalla Milano finanziaria di via Lampedusa 13 ci spostiamo nella Calabria degli appalti il paesaggio cambia, ma i protagonisti rimangono. La gestione dell'acqua qui è oggi in mano alla società mista So.Ri.Cal., che controlla acquedotti bucati e dighe in eterna costruzione. La Regione Calabria sulla carta avrebbe il controllo della società guidata da Besson, visto che detiene il 53% delle quote. La giunta Loiero ha perfino creato un comitato di indirizzo e vigilanza dove, oltre all'amministratore delegato di So.Ri.Cal Besson, siede l'assessore ai lavori pubblici Incarnato. Il controllo è senza dubbio vitale, visto che la società mista gestisce direttamente centinaia di milioni di euro provenienti dai fondi europei, destinati a fornire l'acqua alle città calabresi, che soffrono la sete da tantissimi anni.
La città di Cosenza aspetta, ad esempio, il completamento della diga dell'alto Esaro dal 1978. E' difficile stabilire quanti miliardi di lire siano stati spesi fino al 2004, quando la Sorical ha preso in gestione i lavori. E' però possibile calcolare quanti finanziamenti pubblici sono in gioco oggi. Qui la Regione ha stanziato 244 milioni di euro. Peccato però che i lavori siano fermi. L'appalto è stato vinto dalla Torno Internazionale, azienda specialista in infrastrutture guidata da Elia Valori, di proprietà di due fiduciarie lussemburghesi. Il progetto venne preparato negli anni '80 dallo studio Prass di Verona, degli ingegneri Trevisan. La Prass è intanto fallita (hanno atteso invano il pagamento dei progetti, secondo il curatore fallimentare) e il Tribunale di Verona aveva ottenuto dalla Regione e dalla Sorical l'impegno a saldare il conto. Invano. Alla fine la procura di Castrovillari, all'inizio di quest'anno, ha sequestrato i cantieri e i progetti, ipotizzando l'appropriazione indebita aggravata e la mancata esecuzione di un ordine del giudice. Storie di ordinaria cattiva amministrazione? C'è qualcosa di più in realtà, che aiuta a capire meglio chi è oggi il padrone dell'acqua in Calabria, chi gestisce di fatto le cifre milionarie degli stanziamenti pubblici.
A fine giugno i sostituti procuratori della Repubblica di Castrovillari, Sandro Cutrignelli e Larissa Catella, chiedono l'archiviazione per l'assessore ai lavori pubblici Luigi Incarnato. I pm descrivono una situazione paradossale: l'assessorato non sapeva quello che stavano facendo i dirigenti della Sorical, ritenendolo quindi estraneo ai fatti per «le condotte dolosamente poste in essere dagli altri indagati, consistenti in false prospettazioni e constatazioni». Cioè, la dirigenza della società dove la Regione ha il 53% delle quote avrebbero fornito informazioni false all'assessore ai Lavori Pubblici.
Il sistema Veolia/Pisante sembra essere lo stesso, ovunque in Italia. Il socio pubblico, anche se di maggioranza, non conta nulla. Serve, casomai, a dare le opportune coperture politiche, a tenere buona l'opinione pubblica quando serve e, soprattutto, a garantire che i fondi pubblici confluiscano nelle casse delle Società di gestione. «Lascia fare a me, a quello ci penso io», avrebbe scritto in una e-mail uno degli indagati a Latina. E si riferiva proprio al socio pubblico, che su qualche appalto magari aveva «qualche difficoltà». Una frase che suona inquietante, pensando al sistema Veolia che proprio a Milano alla fine degli anni '90 era stato al centro di una complessa indagine.
Alain Maetz, l'allora rappresentante della Veolia in Italia, era stato arrestato dopo il ritrovamento nel suo computer di lettere che spiegavano alla casa madre di Parigi come era riuscito ad ammorbidire alcuni politici italiani. Maetz riuscì ad ottenere una lista di imprese interessate agli appalti per il depuratore di Peschiera Borromeo. Individuò subito la Siba, capì che sarebbe stato conveniente entrare in affari con la società legata alla famiglia Pisante (che già si era occupata del depuratore di Nosedo) e nel gennaio del 1999 la Veolia comprò il 50% delle azioni, poi passate al 75%. Un patto che, come abbiamo visto, ha fatto la fortuna del gruppo che, dopo pochi anni, ha conquistato Latina, la Calabria e la Sicilia.
A Latina e in Calabria le procure per ora non parlano di tangenti, come era d'uso nella Milano da bere. Oggi non ce ne sarebbe neanche bisogno: il sistema si basa su patti parasociali e convenzioni che lasciano mano libera ai privati. Chi decide come spendere i soldi, come preparare le gare d'appalto, chi invitare è sempre il socio privato. I meccanismi usati per sottrarre al controllo pubblico la gestione sono diversi: ad esempio la gara d'appalto per la fornitura dell'energia elettrica ad Acqualatina, So.Ri.Cal. e Siciliacque è stata organizzata in completa autonomia dal Consozio UnyHidro, dove accanto all'amministratore delegato Besson non siedono consiglieri nominati dagli enti locali. Gestione «in house», per l'appunto, controllata solo dai soci privati, al riparo da sguardi poco graditi degli enti locali.
L'inchiesta di Latina per Veolia potrebbe essere un brutto colpo d'arresto. Il gruppo francese - in affari con Pisante - punta oggi al grande business dei depuratori e della gestione dei rifiuti. E in questo caso ad oliare i meccanismi fa gioco anche l'emergenza. I depuratori in Italia sono vecchi, da risistemare; per i rifiuti le immagini della Campania parlano da sole. E il meccanismo è ormai collaudato: gli affari vanno fatti in famiglia. Il ruolo del pubblico, poi, deve rimanere solo quello di garante politico, come ha chiesto la stessa Veolia per poter presentare un progetto per l'inceneritore di Acerra. Caro Stato, ha fatto sapere Veolia, se vuoi che gestisca la situazione in Campania mi devi garantire di non avere grane «politiche», che nessun comitato di cittadini contesti le mie scelte. Salvo poi ritirarsi quando si è resa conto che tali garanzie non ci sarebbero state.
Acqua e rifiuti, il business Veolia di Andrea Palladino
Il sistema pubblico-privato di gestione dell'«oro blu» al sud
La vicenda di Acqualatina apre il coperchio su un affare che si espande in Calabria e Sicilia. La Siba spa, controllata da una multinazionale francese, gestisce le risorse idriche delle due regioni. Un vero e proprio impero che sarebbe dovuto arrivare fino ad Acerra. Ma le mancate «garanzie politiche» hanno spinto i francesi al ritiro
Andrea Palladino
I vetri a specchio della Torre 10 di via Nervi a Latina sono diventati uno scudo ancora più impenetrabile dopo i sei arresti che hanno colpito il vertice della società mista Acqualatina, che fornisce l'acqua potabile nel capoluogo pontino a sud di Roma. L'amministratore delegato Silvano Morandi proprio ieri ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. La sede della società è blindata, separata definitivamente dalla città: nessuno vuole parlare o commentare, il sito Internet mostra un comunicato surreale: «Acqualatina fornisce chiarimenti», che però si riferiscono al taglio delle utenze morose. Le bollette salate, carissime continuano ad arrivare, confermando le contestazioni dei cittadini arrabbiati per l'aumento delle tariffe che hanno di gran lunga anticipato le indagini della procura.
L'atmosfera è però più cupa a via Lampedusa 13, nella periferia sud di Milano, dove in due palazzi ultravigilati (impossibile avvicinarsi se non si è invitati) siedono i consigli di amministrazione di Veolia, di Siba, di Fineco, di Emit. Scatole finanziarie che contengono i tanti soldi del business dei servizi ambientali (acqua e rifiuti), al vertice dei complessi disegni societari che dirigono le fila di Acqualatina. E non solo. In via Lampedusa 13, a poche centinaia di metri dal depuratore di Nosedo, lavorano i grandi padroni dell'acqua, gli ideatori dello schema di consulenze «in house» che la procura di Latina sta approfondendo. Società che da decenni si occupano di acqua, depuratori e rifiuti, resistendo alle cicliche indagini che dagli anni '90 ad oggi hanno cercato di far luce sul lato più oscuro della gestione ambientale in Italia.
Partiamo dal nodo cruciale della fitta rete di società, la Siba spa. Controllata dalla multinazionale Veolia (75%) e dalla Emit di Giuseppe Pisante (25%), ha acquistato dall'Enel guidata da Paolo Scaroni la Eh, Enel Hydro, che detiene il 47% delle quote di So.Ri.Cal., il gestore delle acque in Calabria guidata da Raimondo Besson, oggi agli arresti domiciliari per l'inchiesta Acqualatina. Lo stesso gruppo lo ritroviamo in Sicilia, dove controlla, insieme ad Enel, Siciliacque, l'operatore idrico privato creato dalla Giunta Cuffaro. Insieme ad Eni (di nuovo Scaroni) Veolia e Pisante hanno poi in mano la gestione del sovrambito idrico (il fornitore all'ingrosso di acqua) in Campania e decine di partecipazioni in altri diversi Ato nel Sud.
L'inchiesta su Acqualatina potrebbe quindi aver aperto il famoso vaso di Pandora. Dietro i quindici milioni di euro di appalti contestati dalla procura pontina si cela infatti un vero e proprio impero, con ben altre cifre.
Se dalla Milano finanziaria di via Lampedusa 13 ci spostiamo nella Calabria degli appalti il paesaggio cambia, ma i protagonisti rimangono. La gestione dell'acqua qui è oggi in mano alla società mista So.Ri.Cal., che controlla acquedotti bucati e dighe in eterna costruzione. La Regione Calabria sulla carta avrebbe il controllo della società guidata da Besson, visto che detiene il 53% delle quote. La giunta Loiero ha perfino creato un comitato di indirizzo e vigilanza dove, oltre all'amministratore delegato di So.Ri.Cal Besson, siede l'assessore ai lavori pubblici Incarnato. Il controllo è senza dubbio vitale, visto che la società mista gestisce direttamente centinaia di milioni di euro provenienti dai fondi europei, destinati a fornire l'acqua alle città calabresi, che soffrono la sete da tantissimi anni.
La città di Cosenza aspetta, ad esempio, il completamento della diga dell'alto Esaro dal 1978. E' difficile stabilire quanti miliardi di lire siano stati spesi fino al 2004, quando la Sorical ha preso in gestione i lavori. E' però possibile calcolare quanti finanziamenti pubblici sono in gioco oggi. Qui la Regione ha stanziato 244 milioni di euro. Peccato però che i lavori siano fermi. L'appalto è stato vinto dalla Torno Internazionale, azienda specialista in infrastrutture guidata da Elia Valori, di proprietà di due fiduciarie lussemburghesi. Il progetto venne preparato negli anni '80 dallo studio Prass di Verona, degli ingegneri Trevisan. La Prass è intanto fallita (hanno atteso invano il pagamento dei progetti, secondo il curatore fallimentare) e il Tribunale di Verona aveva ottenuto dalla Regione e dalla Sorical l'impegno a saldare il conto. Invano. Alla fine la procura di Castrovillari, all'inizio di quest'anno, ha sequestrato i cantieri e i progetti, ipotizzando l'appropriazione indebita aggravata e la mancata esecuzione di un ordine del giudice. Storie di ordinaria cattiva amministrazione? C'è qualcosa di più in realtà, che aiuta a capire meglio chi è oggi il padrone dell'acqua in Calabria, chi gestisce di fatto le cifre milionarie degli stanziamenti pubblici.
A fine giugno i sostituti procuratori della Repubblica di Castrovillari, Sandro Cutrignelli e Larissa Catella, chiedono l'archiviazione per l'assessore ai lavori pubblici Luigi Incarnato. I pm descrivono una situazione paradossale: l'assessorato non sapeva quello che stavano facendo i dirigenti della Sorical, ritenendolo quindi estraneo ai fatti per «le condotte dolosamente poste in essere dagli altri indagati, consistenti in false prospettazioni e constatazioni». Cioè, la dirigenza della società dove la Regione ha il 53% delle quote avrebbero fornito informazioni false all'assessore ai Lavori Pubblici.
Il sistema Veolia/Pisante sembra essere lo stesso, ovunque in Italia. Il socio pubblico, anche se di maggioranza, non conta nulla. Serve, casomai, a dare le opportune coperture politiche, a tenere buona l'opinione pubblica quando serve e, soprattutto, a garantire che i fondi pubblici confluiscano nelle casse delle Società di gestione. «Lascia fare a me, a quello ci penso io», avrebbe scritto in una e-mail uno degli indagati a Latina. E si riferiva proprio al socio pubblico, che su qualche appalto magari aveva «qualche difficoltà». Una frase che suona inquietante, pensando al sistema Veolia che proprio a Milano alla fine degli anni '90 era stato al centro di una complessa indagine.
Alain Maetz, l'allora rappresentante della Veolia in Italia, era stato arrestato dopo il ritrovamento nel suo computer di lettere che spiegavano alla casa madre di Parigi come era riuscito ad ammorbidire alcuni politici italiani. Maetz riuscì ad ottenere una lista di imprese interessate agli appalti per il depuratore di Peschiera Borromeo. Individuò subito la Siba, capì che sarebbe stato conveniente entrare in affari con la società legata alla famiglia Pisante (che già si era occupata del depuratore di Nosedo) e nel gennaio del 1999 la Veolia comprò il 50% delle azioni, poi passate al 75%. Un patto che, come abbiamo visto, ha fatto la fortuna del gruppo che, dopo pochi anni, ha conquistato Latina, la Calabria e la Sicilia.
A Latina e in Calabria le procure per ora non parlano di tangenti, come era d'uso nella Milano da bere. Oggi non ce ne sarebbe neanche bisogno: il sistema si basa su patti parasociali e convenzioni che lasciano mano libera ai privati. Chi decide come spendere i soldi, come preparare le gare d'appalto, chi invitare è sempre il socio privato. I meccanismi usati per sottrarre al controllo pubblico la gestione sono diversi: ad esempio la gara d'appalto per la fornitura dell'energia elettrica ad Acqualatina, So.Ri.Cal. e Siciliacque è stata organizzata in completa autonomia dal Consozio UnyHidro, dove accanto all'amministratore delegato Besson non siedono consiglieri nominati dagli enti locali. Gestione «in house», per l'appunto, controllata solo dai soci privati, al riparo da sguardi poco graditi degli enti locali.
L'inchiesta di Latina per Veolia potrebbe essere un brutto colpo d'arresto. Il gruppo francese - in affari con Pisante - punta oggi al grande business dei depuratori e della gestione dei rifiuti. E in questo caso ad oliare i meccanismi fa gioco anche l'emergenza. I depuratori in Italia sono vecchi, da risistemare; per i rifiuti le immagini della Campania parlano da sole. E il meccanismo è ormai collaudato: gli affari vanno fatti in famiglia. Il ruolo del pubblico, poi, deve rimanere solo quello di garante politico, come ha chiesto la stessa Veolia per poter presentare un progetto per l'inceneritore di Acerra. Caro Stato, ha fatto sapere Veolia, se vuoi che gestisca la situazione in Campania mi devi garantire di non avere grane «politiche», che nessun comitato di cittadini contesti le mie scelte. Salvo poi ritirarsi quando si è resa conto che tali garanzie non ci sarebbero state.
turbogas le iniziative del 7/2
A breve il comunicato completo sull'incontro che si è svolto nel pomeriggio con le iniziative da concordare per contrastare il progetto della turbogas. L'incontro con l'amministrazione comunale sarà concordato con il sindaco appena possibile. Emersi ulteriori elementi dopo i nuovi documenti presentati.
mercoledì 6 febbraio 2008
La centrale di Mazzocchio, i verdi chiedono l'annullamento dell'istruttoria
Mercoledì 06 Febbraio 2008 ILMESSAGGERO
La centrale di Mazzocchio, i verdi chiedono l'annullamento dell'istruttoria
I Verdi di Pontinia chiedono al ministero dell'Ambiente l'annullamento della commissione istruttoria Ippc per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale al progetto della centrale turbogas di Mazzocchio. L'istanza si basa sulle carenze della documentazione presentata da Acea Electrabel. Secondo il portavoce verde Giorgio Libralato il progetto è “impreciso, insufficiente e lacunoso, come ha certificato l'Apat, che assieme al ministero dell'Ambiente ha chiesto una serie di integrazioni”. Agli organi preposti Libralato ha evidenziato alcune incongruenze del progetto, come l'insufficienza della documentazione sulla proprietà dei terreni ove la centrale dovrebbe sorgere e la mancata richiesta alle amministrazioni locali di informazioni particolari e puntuali su aspetti rilevanti quali l’ambiente, la sanità, la qualità dell’aria e dell’acqua. Della questione si sono interessati anche i parlamentari del Sole che ride, tra cui l'onorevole Grazia Francescato. Nel frattempo l'assessore regionale Zaratti ha rinviato a questa settimana il tavolo tecnico convocato inizialmente per il 31 gennaio.
Ch.Cap.
La centrale di Mazzocchio, i verdi chiedono l'annullamento dell'istruttoria
I Verdi di Pontinia chiedono al ministero dell'Ambiente l'annullamento della commissione istruttoria Ippc per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale al progetto della centrale turbogas di Mazzocchio. L'istanza si basa sulle carenze della documentazione presentata da Acea Electrabel. Secondo il portavoce verde Giorgio Libralato il progetto è “impreciso, insufficiente e lacunoso, come ha certificato l'Apat, che assieme al ministero dell'Ambiente ha chiesto una serie di integrazioni”. Agli organi preposti Libralato ha evidenziato alcune incongruenze del progetto, come l'insufficienza della documentazione sulla proprietà dei terreni ove la centrale dovrebbe sorgere e la mancata richiesta alle amministrazioni locali di informazioni particolari e puntuali su aspetti rilevanti quali l’ambiente, la sanità, la qualità dell’aria e dell’acqua. Della questione si sono interessati anche i parlamentari del Sole che ride, tra cui l'onorevole Grazia Francescato. Nel frattempo l'assessore regionale Zaratti ha rinviato a questa settimana il tavolo tecnico convocato inizialmente per il 31 gennaio.
Ch.Cap.
Finanziaria "taglia" i fondi
Finanziaria "taglia" i fondi
Pontinia (06/02/2008) - Prima di cadere, il governo Prodi ha approvato alle Camere una Finanziaria che dovrebbe contribuire al risanamento economico del Paese. Una manovra economica in cui i tagli agli enti locali, ... continua per leggere tutto da La Provincia http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18635
Pontinia (06/02/2008) - Prima di cadere, il governo Prodi ha approvato alle Camere una Finanziaria che dovrebbe contribuire al risanamento economico del Paese. Una manovra economica in cui i tagli agli enti locali, ... continua per leggere tutto da La Provincia http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18635
le regioni e gli enti locali verso Kyoto
Comunicazione del Kyoto Club
Roma, 6 febbraio 2008
Domani a Roma, ore 9,30, presso la sala della Protomoteca del Campidoglio
il Convegno organizzato dal Kyoto Club, con il patrocinio del Comune di Roma
LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI VERSO KYOTO
Roma, giovedì 7 Febbraio 2008
Sala della Protomoteca del Campidoglio (ore 9,30-13,30)
Lo scopo del convegno, organizzato dal Kyoto Club in prossimità del terzo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, è di fare il punto sul tema del rapporto Stato-Regioni ed Enti locali nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo stesso.
Le Regioni svolgeranno un ruolo decisivo alla luce degli impegni di Kyoto e di quelli al 2020 sulle fonti rinnovabili e sui gas serra. Ciò è particolarmente vero alla luce della futura ripartizione degli obiettivi su base regionale prevista anche dalla Finanziaria 2008.
Parteciperanno al convegno i Ministri dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Saranno presente assessori regionali e comunali responsabili delle tematiche energetiche e ambientali. Rappresentati anche l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e l’Upi (Unione Province Italiane). Aprirà la mattinata l’intervento di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera. Un’ampia panoramica del quadro normativo e di mercato sarà presentata da Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club.
Programma e iscrizioni: www.kyotoclub.org
Nel corso del pomeriggio (sempre nella sala della Protomoteca del Campidoglio) si svolgerà, dalle 15 alle 18,30, il Seminario:
“Campagna di sensibilizzazione sul solare e il risparmio energetico nell’edilizia pubblica”
Organizzato dal Kyoto Club con il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.
Il seminario è rivolto principalmente ai responsabili energia e ambiente degli Enti locali.
Programma e iscrizioni: www.kyotoclub.org
Roma, 6 febbraio 2008
Domani a Roma, ore 9,30, presso la sala della Protomoteca del Campidoglio
il Convegno organizzato dal Kyoto Club, con il patrocinio del Comune di Roma
LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI VERSO KYOTO
Roma, giovedì 7 Febbraio 2008
Sala della Protomoteca del Campidoglio (ore 9,30-13,30)
Lo scopo del convegno, organizzato dal Kyoto Club in prossimità del terzo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, è di fare il punto sul tema del rapporto Stato-Regioni ed Enti locali nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo stesso.
Le Regioni svolgeranno un ruolo decisivo alla luce degli impegni di Kyoto e di quelli al 2020 sulle fonti rinnovabili e sui gas serra. Ciò è particolarmente vero alla luce della futura ripartizione degli obiettivi su base regionale prevista anche dalla Finanziaria 2008.
Parteciperanno al convegno i Ministri dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Saranno presente assessori regionali e comunali responsabili delle tematiche energetiche e ambientali. Rappresentati anche l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e l’Upi (Unione Province Italiane). Aprirà la mattinata l’intervento di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera. Un’ampia panoramica del quadro normativo e di mercato sarà presentata da Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club.
Programma e iscrizioni: www.kyotoclub.org
Nel corso del pomeriggio (sempre nella sala della Protomoteca del Campidoglio) si svolgerà, dalle 15 alle 18,30, il Seminario:
“Campagna di sensibilizzazione sul solare e il risparmio energetico nell’edilizia pubblica”
Organizzato dal Kyoto Club con il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.
Il seminario è rivolto principalmente ai responsabili energia e ambiente degli Enti locali.
Programma e iscrizioni: www.kyotoclub.org
turbogas a Pontinia domani nuovo incontro
Si svolgerà domani il nuovo incontro per esaminare i nuovi documenti segnalati dal sottoscritto all’amministrazione comunale in merito al progetto della turbogas di Pontinia che potrebbero rendere nulla la procedura AIA-IPPC.
Dall’articolo di un quotidiano locale pare che oltre a questi documenti ve ne siano altri prodotti dal commissario nominato dal comune di Pontinia sulla stessa procedura di cui non ero a conoscenza.
Nei documenti da me prodotti è evidente che alcune procedure non siano state corrette sia nelle procedure (il comune di Pontinia e l’amministrazione provinciale di Latina nono sono state informate dei criteri proposti per analizzare il progetto) che nella proprietà e nella titolarità.
Evidentemente questo silenzio stampa sull’argomento è stato proficuo per il lavoro di contrasto al progetto inviso all’amministrazione, così come alla popolazione.
Dall’articolo di un quotidiano locale pare che oltre a questi documenti ve ne siano altri prodotti dal commissario nominato dal comune di Pontinia sulla stessa procedura di cui non ero a conoscenza.
Nei documenti da me prodotti è evidente che alcune procedure non siano state corrette sia nelle procedure (il comune di Pontinia e l’amministrazione provinciale di Latina nono sono state informate dei criteri proposti per analizzare il progetto) che nella proprietà e nella titolarità.
Evidentemente questo silenzio stampa sull’argomento è stato proficuo per il lavoro di contrasto al progetto inviso all’amministrazione, così come alla popolazione.
non ci resta che piangere
L'Italia berlusconizzata non ha futuro. Ci sono volute le macerie, i lutti e le disgrazie per liberarsi del ventennio fascista. Sono 15 anni di berlusconizzazione che segue oltre 10 di craxismo che hanno portato l'Italia alla perdita di valori. E andiamo a votare ancora una volta con una legge che chi l'ha emanata l'ha definita una porcata. Come era facilmente prevedibile non è stato risolto il conflitto di interessi. Grillo dice che la politica ha corrotto la mafia. Intanto si candideranno il peggio dell'Italia. L'Udc sottovuoto spinto, ipocrita e favorevole alle nucleari e agli inceneritori propone il "condannato per favoreggiamento semplice alla mafia". Di FI e AN, come della Destra già sappiamo e conosciamo condanne come le accuse. Sempre rimanendo a destra ci sono interi partiti (oggi si chiamano così) arrestati dall'ex ministro della difesa all'ex premier di un partito che esiste solo nella sua mente. Nel PD non stanno meglio anzi. Come si fa a fare un partito nuovo con Rutelli e D'Alema? A sinistra c'è ancora chi pensa di vendicare Lev Trotsky.
Acqualatina: "CORNUTI E MAZZIATI"
Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia
www.acquapubblicalazio.org
infoaprilia@acquapubblicalazio.org
Comunicato stampa del 5 FEBBRAIO 2008
ADICONSUM ed utenti di Acqualatina: "CORNUTI E MAZZIATI"
L´ultima decisione del TAR di Latina (o meglio dell´ex vice TAR) che ha bocciato i ricorsi ADICONSUM, sull´articolazione tariffaria 2006 e sulla nuova convenzione di gestione, ci lascia allibiti. Come allibiti ci lasciò per la verità il Presidente CUSANI, il 25/1/2007 sottoscrivendo la nuova convenzione con Acqualatina spa senza passare ancora una volta per i consigli comunali, come aveva già fatto il suo predecessore, l´Avv. MARTELLA.
Anche se ormai sulle vicende Acqualatina non ci meravigliamo più di nulla, una cosa su tutte ci lascia di stucco: le recenti dichiarazioni dell´ Avv. Corrado de Simone, noto ed apprezzato amministrativista che difende alcuni enti locali ricadenti nella Provincia di Latina e la stessa Provincia.
L´esimio avvocato ha dichiarato alla stampa che "Il risultato (ndr il rigetto dei ricorsi ADICONSUM) può considerarsi interessante in diritto, sia perché sono state integralmente accolte le eccezioni da me immediatamente sollevate, di inammissibilità dell'uno e dell´altro ricorso e di irricevibilità del secondo, sia anche perché nel corso del giudizio, avendo io fatto rimarcare che il Consiglio di Stato aveva motivatamente dichiarato la inammissibilità di analogo ricorso proposto dalla stessa Adiconsum, l´allora presidente della sezione di Latina, Franco Bianchi, aveva dato chiari segnali di volersi discostare da tale autorevole indirizzo giurisprudenziale, entrando nel merito dei ricorsi e addirittura disponendo, in accoglimento della formale istanza avanzata dalla ricorrente Adiconsum, una consulenza tecnica d'ufficio, come alcuna stampa locale ha a suo tempo riportato"
Ora alla luce di note vicende riportate dalla stampa sull´ipotetico "dossier dei veleni" sull´ex Presidente del TAR e di quanto sta emergendo dalle indagini della Procura, forse sarebbe stato opportuno tacere. Non vorremmo che gli utenti dell´ATO4 a questo punto si sentissero CORNUTI E MAZZIATI!
L´esimio Avvocato, ha forse dimenticato che, come riportato dalla stampa, l´ex Pres.BIANCHI, prima di astenersi dal giudicare nei ricorsi che riguardavano la Provincia, aveva ORDINATO (ord.za 34/2007 del 14/8/2007) all´ATO4-Provincia di Latina di depositare entro 45 giorni "copia autentica degli atti e/o documenti dai quali risultino o debbano risultare la determinazione della tariffa di riferimento per il primo esercizio, nonché per i successivi, con particolare riguardo alla componente dei costi operativi, iniziali e per i successivi anni" ed "ogni altro atto e documento ritenuto utile ai fini della decisione della controversia". Documenti che, sempre come ha riportato la stampa, sembra non siano stati consegnati o consegnati solo in parte.
Forse che all´esimio Avvocato, a quanti lo stesso rappresenta ed a TUTTI NOI, non avrebbe giovato una dettagliata perizia tecnica per dipanare le nebbie ed azzittire definitivamente l´ADICONSUM e gli utenti? Nebbie che solo oggi forse la Procura inizia a dipanare!
"CUI PRODEST" tanta resistenza nel consegnare ai legali dell´ADICONSUM quanto ORDINATO dal dimissionario Presidente BIANCHI? Forse alla Provincia mancavano i soldi per i francobolli? Non sarebbe stato più corretto mettere i francobolli e vedere dove arrivava la consulenza tecnica d'ufficio che il presidente Bianchi si apprestava a nominare?
A volte taluni francobolli è meglio non metterli, mentre altri è meglio metterli comunque: si fa la spedizione e poi si aspetta per vedere dove arriva!
Comitato cittadino acqua pubblica Aprilia
www.acquapubblicalazio.org
infoaprilia@acquapubblicalazio.org
Comunicato stampa del 5 FEBBRAIO 2008
ADICONSUM ed utenti di Acqualatina: "CORNUTI E MAZZIATI"
L´ultima decisione del TAR di Latina (o meglio dell´ex vice TAR) che ha bocciato i ricorsi ADICONSUM, sull´articolazione tariffaria 2006 e sulla nuova convenzione di gestione, ci lascia allibiti. Come allibiti ci lasciò per la verità il Presidente CUSANI, il 25/1/2007 sottoscrivendo la nuova convenzione con Acqualatina spa senza passare ancora una volta per i consigli comunali, come aveva già fatto il suo predecessore, l´Avv. MARTELLA.
Anche se ormai sulle vicende Acqualatina non ci meravigliamo più di nulla, una cosa su tutte ci lascia di stucco: le recenti dichiarazioni dell´ Avv. Corrado de Simone, noto ed apprezzato amministrativista che difende alcuni enti locali ricadenti nella Provincia di Latina e la stessa Provincia.
L´esimio avvocato ha dichiarato alla stampa che "Il risultato (ndr il rigetto dei ricorsi ADICONSUM) può considerarsi interessante in diritto, sia perché sono state integralmente accolte le eccezioni da me immediatamente sollevate, di inammissibilità dell'uno e dell´altro ricorso e di irricevibilità del secondo, sia anche perché nel corso del giudizio, avendo io fatto rimarcare che il Consiglio di Stato aveva motivatamente dichiarato la inammissibilità di analogo ricorso proposto dalla stessa Adiconsum, l´allora presidente della sezione di Latina, Franco Bianchi, aveva dato chiari segnali di volersi discostare da tale autorevole indirizzo giurisprudenziale, entrando nel merito dei ricorsi e addirittura disponendo, in accoglimento della formale istanza avanzata dalla ricorrente Adiconsum, una consulenza tecnica d'ufficio, come alcuna stampa locale ha a suo tempo riportato"
Ora alla luce di note vicende riportate dalla stampa sull´ipotetico "dossier dei veleni" sull´ex Presidente del TAR e di quanto sta emergendo dalle indagini della Procura, forse sarebbe stato opportuno tacere. Non vorremmo che gli utenti dell´ATO4 a questo punto si sentissero CORNUTI E MAZZIATI!
L´esimio Avvocato, ha forse dimenticato che, come riportato dalla stampa, l´ex Pres.BIANCHI, prima di astenersi dal giudicare nei ricorsi che riguardavano la Provincia, aveva ORDINATO (ord.za 34/2007 del 14/8/2007) all´ATO4-Provincia di Latina di depositare entro 45 giorni "copia autentica degli atti e/o documenti dai quali risultino o debbano risultare la determinazione della tariffa di riferimento per il primo esercizio, nonché per i successivi, con particolare riguardo alla componente dei costi operativi, iniziali e per i successivi anni" ed "ogni altro atto e documento ritenuto utile ai fini della decisione della controversia". Documenti che, sempre come ha riportato la stampa, sembra non siano stati consegnati o consegnati solo in parte.
Forse che all´esimio Avvocato, a quanti lo stesso rappresenta ed a TUTTI NOI, non avrebbe giovato una dettagliata perizia tecnica per dipanare le nebbie ed azzittire definitivamente l´ADICONSUM e gli utenti? Nebbie che solo oggi forse la Procura inizia a dipanare!
"CUI PRODEST" tanta resistenza nel consegnare ai legali dell´ADICONSUM quanto ORDINATO dal dimissionario Presidente BIANCHI? Forse alla Provincia mancavano i soldi per i francobolli? Non sarebbe stato più corretto mettere i francobolli e vedere dove arrivava la consulenza tecnica d'ufficio che il presidente Bianchi si apprestava a nominare?
A volte taluni francobolli è meglio non metterli, mentre altri è meglio metterli comunque: si fa la spedizione e poi si aspetta per vedere dove arriva!
Comitato cittadino acqua pubblica Aprilia