AMBIENTE:2010 ANNO BIODIVERSITA',DA NATURA UNA VITA MIGLIORE
(ANSA) - ROMA, 28 DIC - La natura per migliorare la vita. Con questo slogan si aprira' il 2010: l'anno Internazionale della Biodiversita'. L'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn, International union for conservation of nature) lancia l'appello affinche' si trovino possibilita' per trovare nel 2010 soluzioni concrete per la salvaguardia dell'ambiente naturale da cui l'uomo dipende. L'Iucn tenta di portare avanti un intervento immediato per proteggere le specie, ecosistemi e delle risorse naturali, prima che sia troppo tardi. Nel 2010 si chiude, infatti, il Countdown per la biodiversita' con l'obiettivo di ridurne la perdita di specie anche se per il momento con risultati inferiori a quelli sperati. Per questo, l'Iucn chiede una piu' forte Convenzione sulla diversita' biologica per salvaguardare la vita sulla terra, in tutte le sue forme. Secondo Julia Marton-Lefevre, direttore generale di Iucn, ''se gestite bene le risorse naturali sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile, per il sostegno alle comunita', per incoraggiare una crescita economica equilibrata e contribuire a ridurre la poverta'. La tutela della biodiversita' - aggiunge - protegge le risorse preziose che sono vitali per l'economia globale''. Per il direttore del gruppo di conservazione della Biodiversita' dell'Iucn, Jane Smart, ''siamo di fronte a una crisi di estinzione: in tutto il mondo sono a rischio il 21% dei mammiferi del mondo, un anfibio su tre, un uccello su otto e il 27% dei coralli''. E per spiegare la gravita' dell'estinzione, dice Smart: ''Abbiamo bisogno di ricordare che l'estinzione e' irreversibile. La perdita di questa diversita' naturale che sottende a tutta la vita del Pianeta e' una grave minaccia per l'umanita', per ora e per il futuro''. Infatti, osserva Neville Ash, capo del programma ecosistema dell'Iucn, ''la biodiversita' e' alla base di tutta la vita sulla terra. Abbiamo bisogno di azioni concrete e politiche di sostegno per la conservazione delle specie, per la gestione e il ripristino degli ecosistemi, comprese le aree protette e del paesaggio piu' ampio, per promuovere l'uso sostenibile delle risorse naturali''. Ecco i primi appuntamenti per la difesa della biodiversita' del 2010: - 11 gennaio: lancio ufficiale dell'anno Internazionale della biodiversita' a Berlino in Germania; - 20 gennaio: congresso 'Nature' del comitato francese dell'Iucn Comitato francese; - 21 e 22 gennaio: l'high-level event per l'anno Internazionale della biodiversita' con il lancio dell'esibizione sulla biodiversita' dell'Unesco della versione francese di soluzioni naturali sulla relazione tra aree protette e cambiamenti climatici a Parigi. (ANSA). Y99-GU
28/12/2009 09:36
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mercoledì 30 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
Conferenza unificata centrale a biomasse
Al contrario di quanto in modo errato e confuso, tanto per cambiare, era stato diffuso da qualcuno (che si dichiarava favorevole alla centrale e che non ci ha fatto una gran bella figura) l’iter della centrale a biomasse di Mazzocchio – Pontinia non è stato affatto approvato dalla conferenza unificata presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri.
Anzi, come preannunciato correttamente dai rappresentanti del comune di Pontinia, la stessa conferenza unificata, dopo che nella seduta del 29 ottobre non è stato espresso alcun parere, esattamente per le motivazioni annunciate dal comune di Pontinia, ha trasmesso la complessa pratica alla Regione Lazio.
Difatti il dipartimento territorio, direzione regionale energia, rifiuti, porti e aeroporti, area produzione di energia e sistemi di rete, a firma del dirigente dell’area architetto Vincenzo Campone e del direttore generale Dottor Luca Fegatelli, con nota di prot. 266363 del 17 dicembre 2009 ha scritto al dipartimento istituzionale struttura di staff legale e contenzioso c.a. dottoressa Grazia Maria Iadarola e per conoscenza al Ministro dei rapporti con le regioni Raffaele Fitto, alla provincia di Latina, dottoressa Nicoletta Valle e al sindaco del comune di Pontinia dall’oggetto: decisione sostitutiva della determinazione della conferenza dei servizi indetta dalla provincia di Latina, riguardante il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, ai sensi del D.Lgs. 59/2005 alla ditta Pontinia Rinnovabili srl per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse da realizzarsi in Pontinia loc. Mazzocchio. Dopo le premesse si chiede di valutare:
- se sia opportuna la decisione della giunta regionale di far riaprire la conferenza dei servizi consentendo alla Provincia di acquisire gli ulteriori pareri tecnici di “organismi specialistici in materia di salute pubblica”;
- di valutare in caso positivo se la giunta abbia i poteri per disporre la riapertura della conferenza dei servizi già chiusa dalla Provincia;
- di indicare eventuali altre soluzioni procedurali che consentano di concludere l’iter istruttorio.
Continua quindi la resistenza del comune di Pontinia anche per questo progetto sgradito e incompatibile con il territorio.
Pontinia 29 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Anzi, come preannunciato correttamente dai rappresentanti del comune di Pontinia, la stessa conferenza unificata, dopo che nella seduta del 29 ottobre non è stato espresso alcun parere, esattamente per le motivazioni annunciate dal comune di Pontinia, ha trasmesso la complessa pratica alla Regione Lazio.
Difatti il dipartimento territorio, direzione regionale energia, rifiuti, porti e aeroporti, area produzione di energia e sistemi di rete, a firma del dirigente dell’area architetto Vincenzo Campone e del direttore generale Dottor Luca Fegatelli, con nota di prot. 266363 del 17 dicembre 2009 ha scritto al dipartimento istituzionale struttura di staff legale e contenzioso c.a. dottoressa Grazia Maria Iadarola e per conoscenza al Ministro dei rapporti con le regioni Raffaele Fitto, alla provincia di Latina, dottoressa Nicoletta Valle e al sindaco del comune di Pontinia dall’oggetto: decisione sostitutiva della determinazione della conferenza dei servizi indetta dalla provincia di Latina, riguardante il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, ai sensi del D.Lgs. 59/2005 alla ditta Pontinia Rinnovabili srl per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse da realizzarsi in Pontinia loc. Mazzocchio. Dopo le premesse si chiede di valutare:
- se sia opportuna la decisione della giunta regionale di far riaprire la conferenza dei servizi consentendo alla Provincia di acquisire gli ulteriori pareri tecnici di “organismi specialistici in materia di salute pubblica”;
- di valutare in caso positivo se la giunta abbia i poteri per disporre la riapertura della conferenza dei servizi già chiusa dalla Provincia;
- di indicare eventuali altre soluzioni procedurali che consentano di concludere l’iter istruttorio.
Continua quindi la resistenza del comune di Pontinia anche per questo progetto sgradito e incompatibile con il territorio.
Pontinia 29 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
La sentenza del TAR di Latina sul ricorso della ditta proponente la centrale a turbogas di Pontinia
Interessante, autorevole e puntuale, come era nelle aspettative, la sentenza del TAR pubblicata ieri sul ricorso accolto parzialmente avanzata dalla società proponente la centrale a turbogas di Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Il tavolo tecnico che si occupa della resistenza nei diritti civili e sociali, nella difesa del territorio, della salute, della locale economia, dell’ambiente e dell’autodeterminazione locale (comunale di Pontinia, ma anche di tutti i comuni limitrofi della pianura e della colline, della provincia di Latina e da qualche mese anche del Parco nazionale del Circeo e della Regione Lazio) ha continuato nel suo lavoro.
Diversi sono gli aspetti di uno dei tanti momenti che hanno caratterizzato nell’ultimo periodo, ma che saranno una costante anche nel prossimo anno in questa resistenza che è quella di un piccolo comune – davide, contro l’ennesimo colosso multinazionale – golia.
Se vengono annullati, dalla sentenza del TAR, la delibera di approvazione del RIR (elaborato di programmazione e variante urbanistica in corrispondenza di aziende esistenti soggette a rischio di incidente rilevante) e il conseguente parere negativo emesso dal sindaco per incompatibilità dell’impianto proposto con quelli esistenti a rischio rilevante nella zona, vengono confermati invece tutti i punti di forza finora espressi dal comune di Pontinia.
Anzitutto annullata la richiesta risarcitoria della società proponente per non averla né motivata a sufficienza, né documentata in alcun modo, anzi sbagliando una semplice addizione, guarda caso in loro favore.
Viene però appunto confermato quanto il comune resistente afferma in tutte le sedi e che trova sempre più ascolto, il nuovo impianto è soggetto alla direttiva Seveso, sui nuovi impianti a rischio di incidente rilevante (e questo conferma quanto era già stato dichiarato nella conferenza dei servizi anche a proposito della centrale a biomasse da parte del funzionario dei Vigili del Fuoco) ed il comune è titolato al diritto-dovere di emettere il documento di programmazione urbanistica sugli incidenti rilevanti (RIR).
Altro aspetto interessante nella vicenda complessa è che sembra essere stata accolta solo l’ultima motivazione aggiunta della società proponente, come se avessero aggiustato il concetto solo all’ultimo momento utile.
Per il momento è prematuro fare qualsiasi commento sui risvolti della sentenza e sulle eventuali azioni di nuova resistenza che saranno attuate dal comune di Pontinia e dal tavolo tecnico, in seguito alla prossima riunione e con la supervisione legale degli ottimi avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone.
L’unica cosa certa è che l’autorizzazione definitiva per iniziare i lavori di una centrale tanto contestata e sgradita è ancora lontana e deve essere corredata da una serie di altre autorizzazioni, pareri, commissioni e conferenze alcuni dei quali ancora non iniziati, altri contestati o in sede di revisione oppure oggetto di altri ricorsi.
Pontinia 29 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Il tavolo tecnico che si occupa della resistenza nei diritti civili e sociali, nella difesa del territorio, della salute, della locale economia, dell’ambiente e dell’autodeterminazione locale (comunale di Pontinia, ma anche di tutti i comuni limitrofi della pianura e della colline, della provincia di Latina e da qualche mese anche del Parco nazionale del Circeo e della Regione Lazio) ha continuato nel suo lavoro.
Diversi sono gli aspetti di uno dei tanti momenti che hanno caratterizzato nell’ultimo periodo, ma che saranno una costante anche nel prossimo anno in questa resistenza che è quella di un piccolo comune – davide, contro l’ennesimo colosso multinazionale – golia.
Se vengono annullati, dalla sentenza del TAR, la delibera di approvazione del RIR (elaborato di programmazione e variante urbanistica in corrispondenza di aziende esistenti soggette a rischio di incidente rilevante) e il conseguente parere negativo emesso dal sindaco per incompatibilità dell’impianto proposto con quelli esistenti a rischio rilevante nella zona, vengono confermati invece tutti i punti di forza finora espressi dal comune di Pontinia.
Anzitutto annullata la richiesta risarcitoria della società proponente per non averla né motivata a sufficienza, né documentata in alcun modo, anzi sbagliando una semplice addizione, guarda caso in loro favore.
Viene però appunto confermato quanto il comune resistente afferma in tutte le sedi e che trova sempre più ascolto, il nuovo impianto è soggetto alla direttiva Seveso, sui nuovi impianti a rischio di incidente rilevante (e questo conferma quanto era già stato dichiarato nella conferenza dei servizi anche a proposito della centrale a biomasse da parte del funzionario dei Vigili del Fuoco) ed il comune è titolato al diritto-dovere di emettere il documento di programmazione urbanistica sugli incidenti rilevanti (RIR).
Altro aspetto interessante nella vicenda complessa è che sembra essere stata accolta solo l’ultima motivazione aggiunta della società proponente, come se avessero aggiustato il concetto solo all’ultimo momento utile.
Per il momento è prematuro fare qualsiasi commento sui risvolti della sentenza e sulle eventuali azioni di nuova resistenza che saranno attuate dal comune di Pontinia e dal tavolo tecnico, in seguito alla prossima riunione e con la supervisione legale degli ottimi avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone.
L’unica cosa certa è che l’autorizzazione definitiva per iniziare i lavori di una centrale tanto contestata e sgradita è ancora lontana e deve essere corredata da una serie di altre autorizzazioni, pareri, commissioni e conferenze alcuni dei quali ancora non iniziati, altri contestati o in sede di revisione oppure oggetto di altri ricorsi.
Pontinia 29 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
lunedì 28 dicembre 2009
centrale a biomasse la Regione inizia l’iter per la conferenza unificata
La Regione Lazio in data 17 dicembre con nota n. 266363 ha attivato la procedura per la conferenza unificata sul progetto della centrale a biomasse.
il TAR dà ragione all'Acea
Vince l'ACEA nel ricorso al TAR contro il parere di incompatibilità che viene annullato insieme alla delibera RIR. Nulla la richiesta di risarcimento
domenica 27 dicembre 2009
comune di Pontinia e ambiente, le aspettative per il 2010
I cittadini di Pontinia guardano con fiducia e speranza al 2010 per una serie di motivi sociali, economici e ambientali.
Questo dovrebbe essere l’anno del superamento del dissesto che, secondo il consiglio di stato, è stato votato dalla precedente amministrazione di destra per una serie di errori (contabili o di metodo) che sempre si ripetono.
Tale scelta, la peggiore della storia amministrativa comunale, ha condizionato l’amministrazione e le varie programmazioni, ritardato investimenti, miglioramenti a favore della comunità.
Ne hanno risentito alcuni servizi, tra questi sicuramente la raccolta differenziata spinta (o porta a porta) dei rifiuti solidi urbani che poi rappresenta l’unica valida soluzione al problema dei rifiuti, oltre alla riduzione degli stessi.
Così le notizie incoraggianti, in una parte del centro abitato, che arrivano dalla raccolta differenziata con i cassonetti va estesa ed ampliata a tutto l’intero territorio comunale oltre che aumentati gli obiettivi.
Che poi si traducono in risparmio per l’amministrazione, quindi per i cittadini, arrivando ai minimi di legge del 35% di circa 250 mila euro l’anno.
Quello dello sviluppo della raccolta differenziata è uno degli obiettivi che questa amministrazione può e deve cogliere nel 2010 insieme al miglioramento della tutela del territorio proprio dall’abbandono vigliacco e criminale che tutt’oggi avviene lungo le strade, fossi e nei campi poco presidiati.
Un altro obiettivo, questo sembra ancora più facile da raggiungere, è il nuovo regolamento contro l’elettrosmog e per le antenne di telefonia mobile, restituendo la certezza dei diritti non tanto delle potenti aziende del settore, quanto dei cittadini di tutelare la salute propria.
Per il regolamento degli impianti fotovoltaici, invece, stando agli annunci degli organi di informazione, si tratterebbe solo di una formalità la prossima approvazione in consiglio comunale.
Stando alle medesime anticipazioni renderebbe nullo il bando emanato questa estate dal comune di Pontinia in contrasto con la normativa e l’indirizzo sui regolamenti (regionale e nazionale).
Ovviamente dovrebbero rimanere liberi tutti gli impianti ad uso familiare o condominiale e anche a servizio delle singole aziende per l’autosufficienza. Anzi se anche per questo aspetto l’amministrazione comunale decidesse, finalmente, di applicare leggi (nazionali e regionale) renderebbe obbligatorio per tutte le nuove costruzioni gli impianti di produzione dell’acqua calda, la predisposizione per gli impianti fotovoltaici, oltre al recupero dell’acqua meteorica e al risparmio energetico.
Anche per tutti gli edifici pubblici si attende l’adeguamento degli impianti riconvertendole all’energia naturale e rinnovabile usufruendo di tutti quei finanziamenti pubblici finora evitati accuratamente e chissà mai perché.
Poi rimane la gestione dell’acqua dopo le 2 delibere (n. 76 del 20 dicembre 2007 e n. 4 del 23 gennaio 2008) del consiglio comunale in carica, in conseguenza e in applicazione del programma elettorale per passare dall’attuale contestata gestione a quella per l’acqua pubblica, occorre fissare un nuovo soggetto. Infine è ovvio che la tutela dell’ambiente si fonda su una corretta programmazione urbanistica, che speriamo il prossimo anno si compia finalmente dopo oltre 10 anni di attesa che deve collegata al piano del commercio, così come alla gestione moderna del trasporto. Il tutto ovviamente perché la tutela della salute pubblica, dell’attuale economia, sociale e dell’ambiente non deve essere solo resistenza contro i progetti indesiderati, ma deve essere programmazione e gestione per impedire che altre scelte sbagliate e incompatibili possano gravare su Pontinia.
Pontinia 27 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Questo dovrebbe essere l’anno del superamento del dissesto che, secondo il consiglio di stato, è stato votato dalla precedente amministrazione di destra per una serie di errori (contabili o di metodo) che sempre si ripetono.
Tale scelta, la peggiore della storia amministrativa comunale, ha condizionato l’amministrazione e le varie programmazioni, ritardato investimenti, miglioramenti a favore della comunità.
Ne hanno risentito alcuni servizi, tra questi sicuramente la raccolta differenziata spinta (o porta a porta) dei rifiuti solidi urbani che poi rappresenta l’unica valida soluzione al problema dei rifiuti, oltre alla riduzione degli stessi.
Così le notizie incoraggianti, in una parte del centro abitato, che arrivano dalla raccolta differenziata con i cassonetti va estesa ed ampliata a tutto l’intero territorio comunale oltre che aumentati gli obiettivi.
Che poi si traducono in risparmio per l’amministrazione, quindi per i cittadini, arrivando ai minimi di legge del 35% di circa 250 mila euro l’anno.
Quello dello sviluppo della raccolta differenziata è uno degli obiettivi che questa amministrazione può e deve cogliere nel 2010 insieme al miglioramento della tutela del territorio proprio dall’abbandono vigliacco e criminale che tutt’oggi avviene lungo le strade, fossi e nei campi poco presidiati.
Un altro obiettivo, questo sembra ancora più facile da raggiungere, è il nuovo regolamento contro l’elettrosmog e per le antenne di telefonia mobile, restituendo la certezza dei diritti non tanto delle potenti aziende del settore, quanto dei cittadini di tutelare la salute propria.
Per il regolamento degli impianti fotovoltaici, invece, stando agli annunci degli organi di informazione, si tratterebbe solo di una formalità la prossima approvazione in consiglio comunale.
Stando alle medesime anticipazioni renderebbe nullo il bando emanato questa estate dal comune di Pontinia in contrasto con la normativa e l’indirizzo sui regolamenti (regionale e nazionale).
Ovviamente dovrebbero rimanere liberi tutti gli impianti ad uso familiare o condominiale e anche a servizio delle singole aziende per l’autosufficienza. Anzi se anche per questo aspetto l’amministrazione comunale decidesse, finalmente, di applicare leggi (nazionali e regionale) renderebbe obbligatorio per tutte le nuove costruzioni gli impianti di produzione dell’acqua calda, la predisposizione per gli impianti fotovoltaici, oltre al recupero dell’acqua meteorica e al risparmio energetico.
Anche per tutti gli edifici pubblici si attende l’adeguamento degli impianti riconvertendole all’energia naturale e rinnovabile usufruendo di tutti quei finanziamenti pubblici finora evitati accuratamente e chissà mai perché.
Poi rimane la gestione dell’acqua dopo le 2 delibere (n. 76 del 20 dicembre 2007 e n. 4 del 23 gennaio 2008) del consiglio comunale in carica, in conseguenza e in applicazione del programma elettorale per passare dall’attuale contestata gestione a quella per l’acqua pubblica, occorre fissare un nuovo soggetto. Infine è ovvio che la tutela dell’ambiente si fonda su una corretta programmazione urbanistica, che speriamo il prossimo anno si compia finalmente dopo oltre 10 anni di attesa che deve collegata al piano del commercio, così come alla gestione moderna del trasporto. Il tutto ovviamente perché la tutela della salute pubblica, dell’attuale economia, sociale e dell’ambiente non deve essere solo resistenza contro i progetti indesiderati, ma deve essere programmazione e gestione per impedire che altre scelte sbagliate e incompatibili possano gravare su Pontinia.
Pontinia 27 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Le regole per le Parrocchie e per i Cristiani
Se non ricordo male, se così fosse correggetemi, nel Vangelo si parla di uguaglianza, di amore, di rispetto, di perdono, delle regole al servizio dell’uomo e non il contrario.
Ma anche di accoglienza, in particolare per i bambini, per i deboli e per coloro che hanno sbagliato.
Quindi le regole dovrebbe essere semplici e chiare e, appunto, dettate dall’amore.
Non credo quindi che le regole siano o debbano essere rigide e soprattutto non dovrebbero escludere, ma anzi accogliere ed adattarsi, sempre nel rispetto di uguaglianza, amore, perdono, accoglienza.
Di conseguenza anche per i sacramenti e per le funzioni religiose.
Se non ricordo male, poi, il vitello grasso si ammazza e si fa festa per il figliol prodigo e non per chi ha sempre rispettato le regole.
O no?
Ma anche di accoglienza, in particolare per i bambini, per i deboli e per coloro che hanno sbagliato.
Quindi le regole dovrebbe essere semplici e chiare e, appunto, dettate dall’amore.
Non credo quindi che le regole siano o debbano essere rigide e soprattutto non dovrebbero escludere, ma anzi accogliere ed adattarsi, sempre nel rispetto di uguaglianza, amore, perdono, accoglienza.
Di conseguenza anche per i sacramenti e per le funzioni religiose.
Se non ricordo male, poi, il vitello grasso si ammazza e si fa festa per il figliol prodigo e non per chi ha sempre rispettato le regole.
O no?
sabato 26 dicembre 2009
centrali elettriche cosa ci riserverà il 2010?
Il 2009 è stato un anno intenso e importante per la difesa del territorio, della salute, dell’ambiente e dell’autonomia locale per Pontinia, la Provincia di Latina, l’intera pianura pontina e le colline limitrofe, caratterizzato dalla resistenza a progetti incompatibili con la realtà locale.
Resistenza in tante commissione, conferenze, riunioni e, purtroppo, nei vari tribunali.
A livello mondiale e nazionale si parla di dialogo, condivisione, si riduzione delle emissioni, di impegno globale per la salvaguardia ambientale di un pianeta con grossi rischi climatici causate da assurde scelte umane per assecondare poche industrie a danno di intere popolazioni, nazioni e continenti.
Non si capisce con quale logica a Pontinia si vorrebbe l’esatto contrario.
Tornando ai progetti tanto contestati il 2009 è stato l’anno della consapevolezza che pur avendo di fronte super potenze economiche, multinazionali, aziende milanesi, che sembrano avere importanti appoggi politici (si dice da AN oggi Pdl, Udc, Pd) nulla è ancora compromesso o perduto.
Vale quindi il diritto, la ragione, il rispetto delle regole, norme, programmazione territoriale.
Tutto, guardo caso, in contrasto ai suddetti progetti.
Da un altro lato il 2009 è stato anche l’anno del relativo abbassamento dell’interesse nell’opinione pubblica, di conseguenza le forze politiche e le associazioni che ne avevano fatto un cavallo per facile ribalta hanno ripiegato su altri argomenti.
Dall’altro lato questo ha permesso di lavorare con calma e serenità, abbandonando argomenti che facevano presa sull’opinione pubblica ma che valgono quasi niente nelle varie procedure.
Per ognuno dei progetti delle centrali elettriche rimane da superare lo scoglio dei vari ricorsi in attesa di sentenze e udienze che, qualunque ne sarà l’esito, potrebbero essere solo una tappa in vicende amministrative complesse.
Infatti il progetto della centrale a turbogas è comunque fermo alla conferenza unificata presso il Ministero per lo sviluppo economico dopo la riunione del 9 aprile si aspetta la decisione del TAR ma anche della commissione della revisione della VIA-VAS riunitasi il 3 settembre.
I tempi lunghi dovuti anche ai contenziosi sempre più eclatanti dei dipendenti fissi e precari dell’ISPRA (che dovrebbe aiutare il Ministero dell’ambiente nell’esame dei vari progetti nelle procedure VIA e VAS), le sentenze contrarie al Ministero (e favorevoli ai componenti estromessi in modo illegittimo) indicano che la questione sollevata non solo dal comune di Pontinia, ma anche dalla Provincia di Latina, dal parco Nazionale del Circeo e dalla Regione Lazio è particolarmente seria.
L’Italia, tanto per cambiare, rischia l’ennesima brutta figura a livello comunitario, oltre alle solite sanzioni che paga ciascun contribuente che sbaglia a scegliersi governanti e amministratori, proprio sulla VIA della turbogas come scrivono, appunto, Parco del Circeo e Regione Lazio, oltre a chi lo dice da anni, cioè comune di Pontinia e Provincia di Latina, per aver omesso una serie di controlli, verifiche, procedimenti e per aver emesso una valutazione che pare fare acqua su troppi punti.
Ma la stessa commissione di revisione VIA-VAS che si basa anche sull’autorizzazione integrata ambientale (AIA) impugnata davanti al Capo dello Stato da Provincia di Latina e comune di Pontinia per ulteriori omissioni ed errori, rischia di vedere vanificato il proprio lavoro da eventuale sentenza contraria all’AIA.
Quindi ammesso che la commissione di revisione della VIA-VAS si riunisca ed esprima parere favorevole alla centrale la stessa potrebbe essere annullata dal Capo dello Stato o dal TAR.
Solo dopo, come ci hanno spiegato i rappresentanti del ministero dello sviluppo economico il 3 settembre, potrebbe ripartire la conferenza unificata, qualora risolti le troppe incongruenze della VIA, per analizzare le ulteriori osservazioni che hanno bloccato anche questo procedimento.
Caso unico in Italia, ci hanno spiegato gli stessi componenti del ministero dello sviluppo economico.
Solo dopo anche questo eventuale parere favorevole si partirà con il procedimento per il permesso a costruire.
Per la centrale a biomasse la situazione sembrerebbe ancora più semplice (per il comune di Pontinia e quindi difficile per la società proponente) perché il progetto è stato seguito fin dall’inizio con maggior attenzione e avversato fin dall’inizio anche dall’amministrazione comunale dal 2006.
Difatti la partecipazione con osservazioni puntuali di un cittadino hanno da subito evidenziato carenze e incongruenze.
L’AIA non è stata emanata per il parere negativo del comune di Pontinia contro il quale ha fatto ricorso (perdendo) la società proponente che, in nome del “dialogo” dopo il ricorso al TAR propone quello al Consiglio di Stato.
Ammesso che il Consiglio di Stato, smentendo il TAR, dia ragione alla società proponente rimane sempre da ottenere l’AIA e poi i vari ulteriori pareri, nulla osta, fin qui omessi e non richiesti.
Da ultimo resterebbe la richiesta dell’autorizzazione a costruire.
Questa la storia del 2009 per la centrale a turbogas:
- il 9 aprile 2009 è stata convocata la conferenza decisoria unificata, poi trasformata in interlocutoria, presso il ministero dello sviluppo economico, assegnando 60 giorni di tempo alla Regione Lazio per esprimere un parere e in attesa che il Ministero all’ambiente chiarisca la sua posizione in merito alla revisione della VIA-VAS in seguito alle precise e attendibili osservazioni di cittadini, associazioni e amministrazioni comunali;
- il 30 maggio 2009 è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) dal ministero all’ambiente;
- il 2 settembre il Parco nazionale del Circeo scrive al Ministero per l’ambiente, di cui è espressione, segnalando una serie di errori contenuti nella VIA del 5/12/05 e indicando addirittura le infrazioni alle direttive europee;
- il 3 settembre è stata convocata la commissione VIA-VAS presso il ministero dell’ambiente per la revisione del decreto di VIA del 5/12/05. Durante i lavori della commissione il relatore dichiara che la commissione si deve esprimere entro 30 giorni dalla convocazione. La rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico dichiara che la commissione non è più stata convocata, dopo il 9 aprile, perché, per la prima volta in Italia, vista la qualità e la quantità di contestazioni sono bloccati, in attesa che il ministero dell’ambiente riesca a dipanare la complessa matassa.
- il comune di Pontinia, come richiesto dalla commissione di revisione della VIA –VAS invia 18 pagine di commenti, richiami legislativi, note critiche, elenchi di errori e imprecisioni con ulteriori 12 documenti allegati a dimostrazione degli errori ed imprecisioni lamentati;
- a fine settembre il comune di Pontinia e la provincia di Latina ricorrono in modo straordinario al Capo dello Stato per alcuni errori lamentati nella procedura AIA-IPPC e nel conseguente decreto di approvazione pubblicato il 30/05/2009;
- i primi di ottobre anche la Regione Lazio prende posizione contro alcune lacune e imprecisioni nel decreto di VIA del 5/12/05;
- il 3 ottobre, salvo proroghe, è scaduto il termine indicato dal relatore della commissione di revisione VIA-VAS, entro il quale la commissione stessa si doveva esprimere;
- il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, tra l’altro (per la risposta completa consultare http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/10/regione-lazio-e-ministero-ambiente.html), con prot. 25914 del 01/10/09 fa sapere che “..Le autorizzazioni di cui fa cenno codesto comune (di Pontinia) non risultano pervenute alla scrivente..”. Quindi nulla sulla relazione geologica che dimostrerebbe la possibilità di realizzare le opere connesse, nulla per richieste parere in materie di PAI e PTPR, nulla per la richiesta di realizzazione delle opere al Genio Civile;
- il 19 novembre si è svolta l’udienza al TAR di Latina del ricorso presentata dalla ditta proponente contro il parere del sindaco di Pontinia, emesso in base alla presenza di altri insediamenti industriali a rischio rilevante presenti nella zona. All’udienza seguirà la sentenza che tutti aspettano e che forse potrebbe essere imminente.
- il giorno 20 novembre AceaElectrabel ha notificato l'atto di opposizione per trasposizione al TAR Lazio del nostro ricorso al C.d.Stato avverso l'AIA. Il comune di Pontinia ha 60 giorni di tempo (a pena di decadenza) per proporre al TAR il correlativo ricorso giurisdizionale.
Dopo l’eventuale trasposizione rimane da fissare la data dell’udienza dei 2 ricorsi di Provincia di Latina e comune di Pontinia contro il decreto di approvazione dell’AIA.
Allo stesso modo si rimane in attesa di capire se e quando verranno riconvocate le varie commissioni, presso il ministero dell’ambiente per la revisione della VIA-VAS e presso il ministero dello sviluppo economico per l’autorizzazione a costruire, la conferenza unificata stato-regioni visto il parere negativo motivato di Provincia di Latina e comune di Pontinia.
Per la centrale a biomasse il 2009:
- nella riunione conclusiva della commissione AIA – IPPC del 27 gennaio 2009 il Sindaco del comune di Pontinia con riferimento agli artt. 216 e 217 TULS del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 esprime parere negativo al progetto della centrale a biomasse;
- la provincia di Latina con nota prot. n. 7843 del 5 febbraio 2009 di trasmissione, alla Segreteria della Conferenza permanente per i Rapporti Stato - Regione per le determinazioni di competenza,
- il 7 maggio conferenza unificata presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri dove il comune di Pontinia conferma il parere negativo espresso il 27 gennaio 2009, la Provincia di Latina conferma la validità della procedura e così il presidente della commissione che informa di aver chiesto e ricevuto 2 pareri del Consiglio di Stato che confermano la validità del parere del Comune di Pontinia e della procedura della Provincia di Latina. Assenti Regione Lazio e Ministero per la salute la decisione viene rinviata alla conferenza unificata che viene convocata senza esito il 21 maggio, l’11 giugno, il 29 luglio, 29 ottobre;
- sentenza del TAR di Latina del 14 settembre 2009 n. 200900819 che respinge il ricorso della ditta proponente. (http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Latina/Sezione%201/2009/200900260/Provvedimenti/200900819_01.XML);
- a metà novembre la società proponente notifica il ricorso contro la sentenza del TAR di Latina del 14 settembre 2009 n. 200900819, al Consiglio di Stato.
- A dicembre si diffonde, da parte di persone vicine alla società proponente, la notizia del via libera del progetto della centrale da parte della conferenza unificata e della Regione Lazio. Notizia che non viene confermata dai dati ufficiali che, tanto per cambiare, sono completamente diversi.
- Il verbale della riunione del 29 ottobre, della conferenza unificata, conferma che il progetto non viene esaminato ma inviato alla Regione Lazio. Guarda caso, come ci avevano detto nella prima riunione della conferenza del 7 maggio e, sempre per coincidenza, affermato dai rappresentanti del comune di Pontinia.
Pontinia 26 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Resistenza in tante commissione, conferenze, riunioni e, purtroppo, nei vari tribunali.
A livello mondiale e nazionale si parla di dialogo, condivisione, si riduzione delle emissioni, di impegno globale per la salvaguardia ambientale di un pianeta con grossi rischi climatici causate da assurde scelte umane per assecondare poche industrie a danno di intere popolazioni, nazioni e continenti.
Non si capisce con quale logica a Pontinia si vorrebbe l’esatto contrario.
Tornando ai progetti tanto contestati il 2009 è stato l’anno della consapevolezza che pur avendo di fronte super potenze economiche, multinazionali, aziende milanesi, che sembrano avere importanti appoggi politici (si dice da AN oggi Pdl, Udc, Pd) nulla è ancora compromesso o perduto.
Vale quindi il diritto, la ragione, il rispetto delle regole, norme, programmazione territoriale.
Tutto, guardo caso, in contrasto ai suddetti progetti.
Da un altro lato il 2009 è stato anche l’anno del relativo abbassamento dell’interesse nell’opinione pubblica, di conseguenza le forze politiche e le associazioni che ne avevano fatto un cavallo per facile ribalta hanno ripiegato su altri argomenti.
Dall’altro lato questo ha permesso di lavorare con calma e serenità, abbandonando argomenti che facevano presa sull’opinione pubblica ma che valgono quasi niente nelle varie procedure.
Per ognuno dei progetti delle centrali elettriche rimane da superare lo scoglio dei vari ricorsi in attesa di sentenze e udienze che, qualunque ne sarà l’esito, potrebbero essere solo una tappa in vicende amministrative complesse.
Infatti il progetto della centrale a turbogas è comunque fermo alla conferenza unificata presso il Ministero per lo sviluppo economico dopo la riunione del 9 aprile si aspetta la decisione del TAR ma anche della commissione della revisione della VIA-VAS riunitasi il 3 settembre.
I tempi lunghi dovuti anche ai contenziosi sempre più eclatanti dei dipendenti fissi e precari dell’ISPRA (che dovrebbe aiutare il Ministero dell’ambiente nell’esame dei vari progetti nelle procedure VIA e VAS), le sentenze contrarie al Ministero (e favorevoli ai componenti estromessi in modo illegittimo) indicano che la questione sollevata non solo dal comune di Pontinia, ma anche dalla Provincia di Latina, dal parco Nazionale del Circeo e dalla Regione Lazio è particolarmente seria.
L’Italia, tanto per cambiare, rischia l’ennesima brutta figura a livello comunitario, oltre alle solite sanzioni che paga ciascun contribuente che sbaglia a scegliersi governanti e amministratori, proprio sulla VIA della turbogas come scrivono, appunto, Parco del Circeo e Regione Lazio, oltre a chi lo dice da anni, cioè comune di Pontinia e Provincia di Latina, per aver omesso una serie di controlli, verifiche, procedimenti e per aver emesso una valutazione che pare fare acqua su troppi punti.
Ma la stessa commissione di revisione VIA-VAS che si basa anche sull’autorizzazione integrata ambientale (AIA) impugnata davanti al Capo dello Stato da Provincia di Latina e comune di Pontinia per ulteriori omissioni ed errori, rischia di vedere vanificato il proprio lavoro da eventuale sentenza contraria all’AIA.
Quindi ammesso che la commissione di revisione della VIA-VAS si riunisca ed esprima parere favorevole alla centrale la stessa potrebbe essere annullata dal Capo dello Stato o dal TAR.
Solo dopo, come ci hanno spiegato i rappresentanti del ministero dello sviluppo economico il 3 settembre, potrebbe ripartire la conferenza unificata, qualora risolti le troppe incongruenze della VIA, per analizzare le ulteriori osservazioni che hanno bloccato anche questo procedimento.
Caso unico in Italia, ci hanno spiegato gli stessi componenti del ministero dello sviluppo economico.
Solo dopo anche questo eventuale parere favorevole si partirà con il procedimento per il permesso a costruire.
Per la centrale a biomasse la situazione sembrerebbe ancora più semplice (per il comune di Pontinia e quindi difficile per la società proponente) perché il progetto è stato seguito fin dall’inizio con maggior attenzione e avversato fin dall’inizio anche dall’amministrazione comunale dal 2006.
Difatti la partecipazione con osservazioni puntuali di un cittadino hanno da subito evidenziato carenze e incongruenze.
L’AIA non è stata emanata per il parere negativo del comune di Pontinia contro il quale ha fatto ricorso (perdendo) la società proponente che, in nome del “dialogo” dopo il ricorso al TAR propone quello al Consiglio di Stato.
Ammesso che il Consiglio di Stato, smentendo il TAR, dia ragione alla società proponente rimane sempre da ottenere l’AIA e poi i vari ulteriori pareri, nulla osta, fin qui omessi e non richiesti.
Da ultimo resterebbe la richiesta dell’autorizzazione a costruire.
Questa la storia del 2009 per la centrale a turbogas:
- il 9 aprile 2009 è stata convocata la conferenza decisoria unificata, poi trasformata in interlocutoria, presso il ministero dello sviluppo economico, assegnando 60 giorni di tempo alla Regione Lazio per esprimere un parere e in attesa che il Ministero all’ambiente chiarisca la sua posizione in merito alla revisione della VIA-VAS in seguito alle precise e attendibili osservazioni di cittadini, associazioni e amministrazioni comunali;
- il 30 maggio 2009 è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) dal ministero all’ambiente;
- il 2 settembre il Parco nazionale del Circeo scrive al Ministero per l’ambiente, di cui è espressione, segnalando una serie di errori contenuti nella VIA del 5/12/05 e indicando addirittura le infrazioni alle direttive europee;
- il 3 settembre è stata convocata la commissione VIA-VAS presso il ministero dell’ambiente per la revisione del decreto di VIA del 5/12/05. Durante i lavori della commissione il relatore dichiara che la commissione si deve esprimere entro 30 giorni dalla convocazione. La rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico dichiara che la commissione non è più stata convocata, dopo il 9 aprile, perché, per la prima volta in Italia, vista la qualità e la quantità di contestazioni sono bloccati, in attesa che il ministero dell’ambiente riesca a dipanare la complessa matassa.
- il comune di Pontinia, come richiesto dalla commissione di revisione della VIA –VAS invia 18 pagine di commenti, richiami legislativi, note critiche, elenchi di errori e imprecisioni con ulteriori 12 documenti allegati a dimostrazione degli errori ed imprecisioni lamentati;
- a fine settembre il comune di Pontinia e la provincia di Latina ricorrono in modo straordinario al Capo dello Stato per alcuni errori lamentati nella procedura AIA-IPPC e nel conseguente decreto di approvazione pubblicato il 30/05/2009;
- i primi di ottobre anche la Regione Lazio prende posizione contro alcune lacune e imprecisioni nel decreto di VIA del 5/12/05;
- il 3 ottobre, salvo proroghe, è scaduto il termine indicato dal relatore della commissione di revisione VIA-VAS, entro il quale la commissione stessa si doveva esprimere;
- il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, tra l’altro (per la risposta completa consultare http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/10/regione-lazio-e-ministero-ambiente.html), con prot. 25914 del 01/10/09 fa sapere che “..Le autorizzazioni di cui fa cenno codesto comune (di Pontinia) non risultano pervenute alla scrivente..”. Quindi nulla sulla relazione geologica che dimostrerebbe la possibilità di realizzare le opere connesse, nulla per richieste parere in materie di PAI e PTPR, nulla per la richiesta di realizzazione delle opere al Genio Civile;
- il 19 novembre si è svolta l’udienza al TAR di Latina del ricorso presentata dalla ditta proponente contro il parere del sindaco di Pontinia, emesso in base alla presenza di altri insediamenti industriali a rischio rilevante presenti nella zona. All’udienza seguirà la sentenza che tutti aspettano e che forse potrebbe essere imminente.
- il giorno 20 novembre AceaElectrabel ha notificato l'atto di opposizione per trasposizione al TAR Lazio del nostro ricorso al C.d.Stato avverso l'AIA. Il comune di Pontinia ha 60 giorni di tempo (a pena di decadenza) per proporre al TAR il correlativo ricorso giurisdizionale.
Dopo l’eventuale trasposizione rimane da fissare la data dell’udienza dei 2 ricorsi di Provincia di Latina e comune di Pontinia contro il decreto di approvazione dell’AIA.
Allo stesso modo si rimane in attesa di capire se e quando verranno riconvocate le varie commissioni, presso il ministero dell’ambiente per la revisione della VIA-VAS e presso il ministero dello sviluppo economico per l’autorizzazione a costruire, la conferenza unificata stato-regioni visto il parere negativo motivato di Provincia di Latina e comune di Pontinia.
Per la centrale a biomasse il 2009:
- nella riunione conclusiva della commissione AIA – IPPC del 27 gennaio 2009 il Sindaco del comune di Pontinia con riferimento agli artt. 216 e 217 TULS del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 esprime parere negativo al progetto della centrale a biomasse;
- la provincia di Latina con nota prot. n. 7843 del 5 febbraio 2009 di trasmissione, alla Segreteria della Conferenza permanente per i Rapporti Stato - Regione per le determinazioni di competenza,
- il 7 maggio conferenza unificata presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri dove il comune di Pontinia conferma il parere negativo espresso il 27 gennaio 2009, la Provincia di Latina conferma la validità della procedura e così il presidente della commissione che informa di aver chiesto e ricevuto 2 pareri del Consiglio di Stato che confermano la validità del parere del Comune di Pontinia e della procedura della Provincia di Latina. Assenti Regione Lazio e Ministero per la salute la decisione viene rinviata alla conferenza unificata che viene convocata senza esito il 21 maggio, l’11 giugno, il 29 luglio, 29 ottobre;
- sentenza del TAR di Latina del 14 settembre 2009 n. 200900819 che respinge il ricorso della ditta proponente. (http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Latina/Sezione%201/2009/200900260/Provvedimenti/200900819_01.XML);
- a metà novembre la società proponente notifica il ricorso contro la sentenza del TAR di Latina del 14 settembre 2009 n. 200900819, al Consiglio di Stato.
- A dicembre si diffonde, da parte di persone vicine alla società proponente, la notizia del via libera del progetto della centrale da parte della conferenza unificata e della Regione Lazio. Notizia che non viene confermata dai dati ufficiali che, tanto per cambiare, sono completamente diversi.
- Il verbale della riunione del 29 ottobre, della conferenza unificata, conferma che il progetto non viene esaminato ma inviato alla Regione Lazio. Guarda caso, come ci avevano detto nella prima riunione della conferenza del 7 maggio e, sempre per coincidenza, affermato dai rappresentanti del comune di Pontinia.
Pontinia 26 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
acea
ISTANTANEA
Acea è un gruppo italiano a prevalente capitale pubblico, quotato in Borsa, primo operatore nazionale nell'ambito delle acque del rubinetto con una quota di mercato pari al 14%. Oltre che nel ciclo dell'acqua il gruppo opera anche nel ciclo dei rifiuti e dell'energia.
STRUTTURA E SETTORI
La capogruppo Acea Spa controlla circa cinquanta filiali attive nel settore dell'acqua, dell'elettricità, dei rifiuti, e del gas.
Acqua
Nel settore idrico il gruppo opera come gestore del servizio in varie parti di Italia, sia tramite sue filiali che tramite la partecipazione, quale socio di minoranza, alle società concessionarie dei servizi. Nel Lazio le filiali ACEA Ato2 S.p.A. e ACEA Ato5 Spa gestiscono rispettivamente il servizio nella provincia di Roma e Frosinone. In Campania la partecipata GORI Spa (di cui Acea controlla il 37%) gestisce il servizio nella città di Benevento e in parte di quella di Napoli. Anche in Umbria e Toscana Acea è presente in maniera massiccia tramite partecipazioni importanti in varie società di gestione: Acque Spa nella provincia di Pisa, Publiacqua Spa in quella di Firenze, Acquedotto del Fiora Spa in quella di Siena e Grosseto, Umbra Acque Spa in quella di Perugia.
Inceneritori e discariche
Nel settore dei rifiuti, Acea, tramite Tad Energia Ambiente Spa e le sue filiali (EALL srl, Terni EN.A. Spa) è proprietaria di due inceneritori, nel comune di Terni e di San Vittore del Lazio (Frosinone). Tramite SAO Spa gestisce discariche ed impianti di compostaggio nei pressi di Orvieto e Terni.
Energia elettrica
In ambito elettrico, Acea è presente a livello di produzione, distribuzione e vendita, tramite Acea Electrabel Spa, posseduta in maniera pressochè paritetica con il gruppo di origine francese GDF SUEZ. Da un punto di vista operativo, la produzione è affidata ad Acea Electrabel Produzione Spa, che possiede 7 centrali idroelettriche, 6 centrali a combustibile fossile, 1 centrale eolica. Il 90% dell'energia elettrica prodotta deriva da centrali a combustibili fossili; l'8% da centrali idroelettriche e il resto da centrali eoliche. La distribuzione è gestita da Acea Distribuzione Spa che dispone di una rete elettrica di 27.640 km., mentre la vendita da Acea Electrabel Elettricità Spa. Il gruppo gestisce anche il servizio di illuminazione pubblica in alcuni comuni italiani tra cui Roma.
Riscaldamento
Il gruppo Acea ha come attività minore il teleriscaldamento, e la fornitura di gas metano in alcune zone d'Italia.
FATTURATO
Nel 2008 il gruppo ha fatturato 3,8 miliardi di euro, il 60% del quale da vendita finale di energia elettrica e il 24% dall'acqua.
PROFITTI
Nel 2008 Acea ha realizzato profitti per 178 milioni di euro. A differenza del fatturato la quota principale (36%) proviene dall'acqua, mentre il 9% dalla vendita di energia elettrica. Nel 2007 l'80% degli utili è stato distribuito agli azionisti.
DIPENDENTI
Il gruppo impiega circa 6 mila persone (2007).
PROPRIETA'
La capogruppo Acea Spa è controllata dal comune di Roma che possiede il 51% del capitale societario. Il 10% circa è di proprietà del gruppo GDF SUEZ, mentre il 7,5% dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone. Il resto è diviso tra decine di migliaia di azionisti ognuno dei quali possiede meno del 2% (marzo 2009).
DIRIGENTI
Il presidente del consiglio di amministrazione è Giancarlo Cremonesi. L'amministratore delegato è Marco Staderini. Gli altri consiglieri sono Massimo Caputi, Dino Piero Giarda, Marco Maria Bianconi, Jean Louis Chaussade, Jacques Pierre Hugè (marzo 2009).
PRESENZA GEOGRAFICA
Il gruppo Acea non opera soltanto in Italia, ma anche in Centro-Sud America. Tramite Acea Dominicana SA (100%) gestisce il servizio idrico di alcuni quartieri di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. Tramite Aguazul Bogotá SA ESP (51%) gestisce il servizio idrico di alcuni quartieri di Bogotá in Colombia. Inoltre partecipa a Consorcio Agua Azul SA (25%), che gestisce il servizio idrico in alcuni quartieri di Lima in Perù. Partecipa anche ad Aguas de San Pedro SA (31%) che gestisce il servizio idrico nella città di San Pedro de Sula, in Honduras.
COMPORTAMENTI
TRASPARENZA (Bilancio sociale non sufficiente) DICEMBRE 2007. Acea pubblica un bilancio sociale e ambientale che contiene numerose informazioni. Tuttavia tralascia di esporre in dettaglio alcuni temi significativi quali ad esempio l'impatto sociale e ambientale delle sue controllate e partecipate estere domiciliate in Honduras, Perù, Repubblica Dominicana, Colombia.
SICUREZZA E DIRITTI DEI LAVORATORI (Non sufficiente sensibilità al tema dei diritti) MAGGIO 2009 Acea, nonostante operi anche all'estero in paesi critici dal punto di vista dei diritti dei lavoratori, non contempla nel proprio codice etico criteri quali salario vivibile e libertà di associazione. Nel codice si legge che per i fornitori di Paesi a rischio sono inserite clausole contrattuali che prevedono: "un’autocertificazione da parte del fornitore dell’adesione a specifici obblighi sociali (per esempio, misure che garantiscano ai lavoratori il rispetto dei diritti fondamentali, i principi di parità di trattamento e di non discriminazione, la tutela del lavoro minorile); la possibilità di avvalersi di azioni di controllo presso le unità produttive o le sedi operative dell’Azienda fornitrice, al fine di verificare il soddisfacimento di tali requisiti.". Tuttavia Acea non dà notizia delle eventuali verifiche svolte e delle conclusioni a cui è giunta.
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MARZO 2009. Nel marzo 2009 il sindacato Flaei-Cisl, ha diffuso un volantino attraverso il quale denuncia le disparità di trattamento tra i dirigenti e le altre maestranze del gruppo. Mentre è stata garantita la buona uscita di 7 milioni di euro a tre dirigenti invitati a rassegnare le dimissioni, è stata annunciata la procedura di mobilità per 120 dipendenti (Indymedia Roma, Acea. Liquidazioni d’oro: 7 milioni di euro per dimettersi, marzo 2009).
AMBIENTE (Multe) DICEMBRE 2007. Nel 2007 il gruppo Acea ha ricevuto complessivamente 292 multe da parte delle autorità per violazioni alla normativa ambientale. La filiale Acea Ato2 Spa, ad esempio ha ricevuto multe per 121mila euro (Acea, Bilancio di sostenibilità 2007).
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DICEMBRE 2007. Nel 2007 considerando soltanto alcune centrali di produzione di energia elettrica, di proprietà del gruppo, sono stati rilasciati nell'atmosfera 1,7 miliardi di chilogrammi di gas serra e prodotti circa 650 tonnellate di rifiuti pericolosi (Acea, Bilancio Ambientale 2007).
REGIMI OPPRESSIVI (Basso ricorso ai regimi oppressivi)
PARADISI FISCALI (Basso ricorso ai paradisi fiscali)
CONSUMATORI E LEGALITA' (Rinvio a giudizio per truffa aggravata e abuso d'ufficio; multa dell'Antitrust) APRILE 2009. Acea è tra le imprese che evadono la tariffa rifiuti del comune di Roma. Lo denunciano le autorità ambientali della città che si sono viste costrette a pubblicare, nell'aprile 2009, una "lista nera" delle imprese morose, dopo che non hanno avuto effetto i numerosi richiami e sollecitazioni verso le aziende debitrici. In particolare Acea è morosa di 342 mila euro. «La pubblicazione dell´elenco dei morosi - afferma il vicepresidente della commissione ambiente capitolina - dovrebbe costituire di per sé, se c´è ancora un po´ di rispetto per le istituzioni, una ragione per indurre gli stessi a saldare i propri debiti con l´Ama. Come del resto fanno tutti i cittadini. Confido che nei prossimi giorni vi sia una gara virtuosa tra i debitori pubblici e privati per pagare una tassa che aiuta Roma ad essere una città più pulita e con una gestione dei rifiuti moderna ed efficiente» (La Repubblica, Tassa rifiuti, evasione da 450 milioni: in testa ministeri, asl, grandi aziende, aprile 2009).
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GENNAIO 2009. Nel gennaio 2009, con un comunicato stampa, il Comando Provinciale di Frosinone della Guardia di Finanza, svela che Acea Ato5 Spa, gestore del servizio idrico nella provincia, nel 2008 ha gonfiato illegalmente le bollette dell'acqua per milioni di euro, a scapito dei cittadini della provincia. Per tale motivo sono stati rinviati a giudizio per truffa aggravata e abuso d'ufficio alcuni dirigenti dell'impresa e amministratori locali. E' quanto emerge dalle indagini svolte dal corpo di stato su segnalazione di numerosi cittadini, che nel maggio 2008 si erano visti aumentare improvvisamente le tariffe dell'acqua del 20% ed applicare la stessa tariffa per i consumi antecedenti quella data ma non ancora pagati. Sul comunicato della Guardia di Finanza si legge: "Al termine di questa prima fase di indagini è stato scoperto l'ingente danno finanziario procurato a tutti gli abitanti della provincia di Frosinone con le bollette gonfiate con tariffe illegali. In sintesi è stato accertato che il gestore del servizio idrico bacino ATO 5 aveva illegittimamente applicato retroattivamente la nuova tariffa pubblicata nel maggio 2008 su consumi relativi agli anni pregressi nonché aumentato la stessa tariffa media di più del 20%, disattendendo il limite legge che fissa in tutta Italia gli aumenti tariffari al massimo del 5% annuo, più il tasso di inflazione programmato. Al termine di questa prima fase di indagini sono stati ipotizzati i reati di truffa aggravata nell'ambito dell'erogazione di un servizio pubblico (ingenerando nei cittadini l'erroneo convincimento di dovere pagare tali tariffe in base ad un ordine legittimo dell'autorità) ed abuso d'ufficio. Le posizioni segnalate sono al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica" (Comunicato Stampa del Comando Provinciale di Frosinone della Guardia di Finanza, gennaio 2009).
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DICEMBRE 2008. Nel novembre 2008 l'Antitrust ha multato per 135 mila euro AceaElectrabel Elettricità S.p.A, filiale di Acea, perchè colpevole di pubblicità ingannevole. Scrive nell'istruttoria l'Antitrust: "Per quanto concerne i messaggi diffusi da Acea volti a promuovere l’offerta “Fisso Più” diffusa mediante sito internet, affissioni, mailing, radio, cinema, si rileva che gli stessi risultano essere confusori ed omissivi. Il claim “Fisso più…vuoi avere la certezza di un costo dell’energia stabile per due anni?” risulta, infatti, non veritiero, essendo fissa solo una delle componenti di costo e non l’intero prezzo finale che il consumatore dovrà corrispondere. In particolare, rispetto al messaggio diffuso mediante sito internet, si evidenzia che il claim non viene specificato neppure attraverso un rimando in nota, non offrendo, dunque, al consumatore alcun dettaglio informativo per percepire le reali caratteristiche dell’offerta e cosa si debba intendere per costo fisso." (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento n. 19223, 13/11/2008).
SUD DEL MONDO (Contribuzione al peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie) MARZO 2009. Il settimanale Carta racconta che Acea sta contribuendo al processo di privatizzazione dell'acqua in Colombia. La filiale Aguazul Bogotà, controllata al 51%, gestisce il servizio idrico di alcune zone di Bogotà, fin dal 2002. Il settimanale denuncia che la privatizzazione non ha portato alcun miglioramento dei servizi, anzi ha provocato vari dissesti. Mentre la percentuale di acqua dispersa è del 39 per cento, le tariffe sono diventate fra le più care del paese e addirittura del mondo se pensiamo che sono anche più elevate di quelle di Madrid. L’aumento delle tariffe del 43% e l'eliminazione dei sussidi ha messo in seria difficoltà le fasce più deboli e 236.000 persone sono state «staccate» dal servizio. Intanto il bilancio d’impresa ha registrato un aumento del 24 per cento dei costi e dei passivi e c'è da aspettarsi ulteriori aumenti di tariffe. (Carta, Le mani di Acea sull'acqua colombiana, marzo 2009).
http://www.impreseallasbarra.org/index.php/Acea
Acea è un gruppo italiano a prevalente capitale pubblico, quotato in Borsa, primo operatore nazionale nell'ambito delle acque del rubinetto con una quota di mercato pari al 14%. Oltre che nel ciclo dell'acqua il gruppo opera anche nel ciclo dei rifiuti e dell'energia.
STRUTTURA E SETTORI
La capogruppo Acea Spa controlla circa cinquanta filiali attive nel settore dell'acqua, dell'elettricità, dei rifiuti, e del gas.
Acqua
Nel settore idrico il gruppo opera come gestore del servizio in varie parti di Italia, sia tramite sue filiali che tramite la partecipazione, quale socio di minoranza, alle società concessionarie dei servizi. Nel Lazio le filiali ACEA Ato2 S.p.A. e ACEA Ato5 Spa gestiscono rispettivamente il servizio nella provincia di Roma e Frosinone. In Campania la partecipata GORI Spa (di cui Acea controlla il 37%) gestisce il servizio nella città di Benevento e in parte di quella di Napoli. Anche in Umbria e Toscana Acea è presente in maniera massiccia tramite partecipazioni importanti in varie società di gestione: Acque Spa nella provincia di Pisa, Publiacqua Spa in quella di Firenze, Acquedotto del Fiora Spa in quella di Siena e Grosseto, Umbra Acque Spa in quella di Perugia.
Inceneritori e discariche
Nel settore dei rifiuti, Acea, tramite Tad Energia Ambiente Spa e le sue filiali (EALL srl, Terni EN.A. Spa) è proprietaria di due inceneritori, nel comune di Terni e di San Vittore del Lazio (Frosinone). Tramite SAO Spa gestisce discariche ed impianti di compostaggio nei pressi di Orvieto e Terni.
Energia elettrica
In ambito elettrico, Acea è presente a livello di produzione, distribuzione e vendita, tramite Acea Electrabel Spa, posseduta in maniera pressochè paritetica con il gruppo di origine francese GDF SUEZ. Da un punto di vista operativo, la produzione è affidata ad Acea Electrabel Produzione Spa, che possiede 7 centrali idroelettriche, 6 centrali a combustibile fossile, 1 centrale eolica. Il 90% dell'energia elettrica prodotta deriva da centrali a combustibili fossili; l'8% da centrali idroelettriche e il resto da centrali eoliche. La distribuzione è gestita da Acea Distribuzione Spa che dispone di una rete elettrica di 27.640 km., mentre la vendita da Acea Electrabel Elettricità Spa. Il gruppo gestisce anche il servizio di illuminazione pubblica in alcuni comuni italiani tra cui Roma.
Riscaldamento
Il gruppo Acea ha come attività minore il teleriscaldamento, e la fornitura di gas metano in alcune zone d'Italia.
FATTURATO
Nel 2008 il gruppo ha fatturato 3,8 miliardi di euro, il 60% del quale da vendita finale di energia elettrica e il 24% dall'acqua.
PROFITTI
Nel 2008 Acea ha realizzato profitti per 178 milioni di euro. A differenza del fatturato la quota principale (36%) proviene dall'acqua, mentre il 9% dalla vendita di energia elettrica. Nel 2007 l'80% degli utili è stato distribuito agli azionisti.
DIPENDENTI
Il gruppo impiega circa 6 mila persone (2007).
PROPRIETA'
La capogruppo Acea Spa è controllata dal comune di Roma che possiede il 51% del capitale societario. Il 10% circa è di proprietà del gruppo GDF SUEZ, mentre il 7,5% dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone. Il resto è diviso tra decine di migliaia di azionisti ognuno dei quali possiede meno del 2% (marzo 2009).
DIRIGENTI
Il presidente del consiglio di amministrazione è Giancarlo Cremonesi. L'amministratore delegato è Marco Staderini. Gli altri consiglieri sono Massimo Caputi, Dino Piero Giarda, Marco Maria Bianconi, Jean Louis Chaussade, Jacques Pierre Hugè (marzo 2009).
PRESENZA GEOGRAFICA
Il gruppo Acea non opera soltanto in Italia, ma anche in Centro-Sud America. Tramite Acea Dominicana SA (100%) gestisce il servizio idrico di alcuni quartieri di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. Tramite Aguazul Bogotá SA ESP (51%) gestisce il servizio idrico di alcuni quartieri di Bogotá in Colombia. Inoltre partecipa a Consorcio Agua Azul SA (25%), che gestisce il servizio idrico in alcuni quartieri di Lima in Perù. Partecipa anche ad Aguas de San Pedro SA (31%) che gestisce il servizio idrico nella città di San Pedro de Sula, in Honduras.
COMPORTAMENTI
TRASPARENZA (Bilancio sociale non sufficiente) DICEMBRE 2007. Acea pubblica un bilancio sociale e ambientale che contiene numerose informazioni. Tuttavia tralascia di esporre in dettaglio alcuni temi significativi quali ad esempio l'impatto sociale e ambientale delle sue controllate e partecipate estere domiciliate in Honduras, Perù, Repubblica Dominicana, Colombia.
SICUREZZA E DIRITTI DEI LAVORATORI (Non sufficiente sensibilità al tema dei diritti) MAGGIO 2009 Acea, nonostante operi anche all'estero in paesi critici dal punto di vista dei diritti dei lavoratori, non contempla nel proprio codice etico criteri quali salario vivibile e libertà di associazione. Nel codice si legge che per i fornitori di Paesi a rischio sono inserite clausole contrattuali che prevedono: "un’autocertificazione da parte del fornitore dell’adesione a specifici obblighi sociali (per esempio, misure che garantiscano ai lavoratori il rispetto dei diritti fondamentali, i principi di parità di trattamento e di non discriminazione, la tutela del lavoro minorile); la possibilità di avvalersi di azioni di controllo presso le unità produttive o le sedi operative dell’Azienda fornitrice, al fine di verificare il soddisfacimento di tali requisiti.". Tuttavia Acea non dà notizia delle eventuali verifiche svolte e delle conclusioni a cui è giunta.
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MARZO 2009. Nel marzo 2009 il sindacato Flaei-Cisl, ha diffuso un volantino attraverso il quale denuncia le disparità di trattamento tra i dirigenti e le altre maestranze del gruppo. Mentre è stata garantita la buona uscita di 7 milioni di euro a tre dirigenti invitati a rassegnare le dimissioni, è stata annunciata la procedura di mobilità per 120 dipendenti (Indymedia Roma, Acea. Liquidazioni d’oro: 7 milioni di euro per dimettersi, marzo 2009).
AMBIENTE (Multe) DICEMBRE 2007. Nel 2007 il gruppo Acea ha ricevuto complessivamente 292 multe da parte delle autorità per violazioni alla normativa ambientale. La filiale Acea Ato2 Spa, ad esempio ha ricevuto multe per 121mila euro (Acea, Bilancio di sostenibilità 2007).
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DICEMBRE 2007. Nel 2007 considerando soltanto alcune centrali di produzione di energia elettrica, di proprietà del gruppo, sono stati rilasciati nell'atmosfera 1,7 miliardi di chilogrammi di gas serra e prodotti circa 650 tonnellate di rifiuti pericolosi (Acea, Bilancio Ambientale 2007).
REGIMI OPPRESSIVI (Basso ricorso ai regimi oppressivi)
PARADISI FISCALI (Basso ricorso ai paradisi fiscali)
CONSUMATORI E LEGALITA' (Rinvio a giudizio per truffa aggravata e abuso d'ufficio; multa dell'Antitrust) APRILE 2009. Acea è tra le imprese che evadono la tariffa rifiuti del comune di Roma. Lo denunciano le autorità ambientali della città che si sono viste costrette a pubblicare, nell'aprile 2009, una "lista nera" delle imprese morose, dopo che non hanno avuto effetto i numerosi richiami e sollecitazioni verso le aziende debitrici. In particolare Acea è morosa di 342 mila euro. «La pubblicazione dell´elenco dei morosi - afferma il vicepresidente della commissione ambiente capitolina - dovrebbe costituire di per sé, se c´è ancora un po´ di rispetto per le istituzioni, una ragione per indurre gli stessi a saldare i propri debiti con l´Ama. Come del resto fanno tutti i cittadini. Confido che nei prossimi giorni vi sia una gara virtuosa tra i debitori pubblici e privati per pagare una tassa che aiuta Roma ad essere una città più pulita e con una gestione dei rifiuti moderna ed efficiente» (La Repubblica, Tassa rifiuti, evasione da 450 milioni: in testa ministeri, asl, grandi aziende, aprile 2009).
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GENNAIO 2009. Nel gennaio 2009, con un comunicato stampa, il Comando Provinciale di Frosinone della Guardia di Finanza, svela che Acea Ato5 Spa, gestore del servizio idrico nella provincia, nel 2008 ha gonfiato illegalmente le bollette dell'acqua per milioni di euro, a scapito dei cittadini della provincia. Per tale motivo sono stati rinviati a giudizio per truffa aggravata e abuso d'ufficio alcuni dirigenti dell'impresa e amministratori locali. E' quanto emerge dalle indagini svolte dal corpo di stato su segnalazione di numerosi cittadini, che nel maggio 2008 si erano visti aumentare improvvisamente le tariffe dell'acqua del 20% ed applicare la stessa tariffa per i consumi antecedenti quella data ma non ancora pagati. Sul comunicato della Guardia di Finanza si legge: "Al termine di questa prima fase di indagini è stato scoperto l'ingente danno finanziario procurato a tutti gli abitanti della provincia di Frosinone con le bollette gonfiate con tariffe illegali. In sintesi è stato accertato che il gestore del servizio idrico bacino ATO 5 aveva illegittimamente applicato retroattivamente la nuova tariffa pubblicata nel maggio 2008 su consumi relativi agli anni pregressi nonché aumentato la stessa tariffa media di più del 20%, disattendendo il limite legge che fissa in tutta Italia gli aumenti tariffari al massimo del 5% annuo, più il tasso di inflazione programmato. Al termine di questa prima fase di indagini sono stati ipotizzati i reati di truffa aggravata nell'ambito dell'erogazione di un servizio pubblico (ingenerando nei cittadini l'erroneo convincimento di dovere pagare tali tariffe in base ad un ordine legittimo dell'autorità) ed abuso d'ufficio. Le posizioni segnalate sono al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica" (Comunicato Stampa del Comando Provinciale di Frosinone della Guardia di Finanza, gennaio 2009).
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DICEMBRE 2008. Nel novembre 2008 l'Antitrust ha multato per 135 mila euro AceaElectrabel Elettricità S.p.A, filiale di Acea, perchè colpevole di pubblicità ingannevole. Scrive nell'istruttoria l'Antitrust: "Per quanto concerne i messaggi diffusi da Acea volti a promuovere l’offerta “Fisso Più” diffusa mediante sito internet, affissioni, mailing, radio, cinema, si rileva che gli stessi risultano essere confusori ed omissivi. Il claim “Fisso più…vuoi avere la certezza di un costo dell’energia stabile per due anni?” risulta, infatti, non veritiero, essendo fissa solo una delle componenti di costo e non l’intero prezzo finale che il consumatore dovrà corrispondere. In particolare, rispetto al messaggio diffuso mediante sito internet, si evidenzia che il claim non viene specificato neppure attraverso un rimando in nota, non offrendo, dunque, al consumatore alcun dettaglio informativo per percepire le reali caratteristiche dell’offerta e cosa si debba intendere per costo fisso." (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento n. 19223, 13/11/2008).
SUD DEL MONDO (Contribuzione al peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie) MARZO 2009. Il settimanale Carta racconta che Acea sta contribuendo al processo di privatizzazione dell'acqua in Colombia. La filiale Aguazul Bogotà, controllata al 51%, gestisce il servizio idrico di alcune zone di Bogotà, fin dal 2002. Il settimanale denuncia che la privatizzazione non ha portato alcun miglioramento dei servizi, anzi ha provocato vari dissesti. Mentre la percentuale di acqua dispersa è del 39 per cento, le tariffe sono diventate fra le più care del paese e addirittura del mondo se pensiamo che sono anche più elevate di quelle di Madrid. L’aumento delle tariffe del 43% e l'eliminazione dei sussidi ha messo in seria difficoltà le fasce più deboli e 236.000 persone sono state «staccate» dal servizio. Intanto il bilancio d’impresa ha registrato un aumento del 24 per cento dei costi e dei passivi e c'è da aspettarsi ulteriori aumenti di tariffe. (Carta, Le mani di Acea sull'acqua colombiana, marzo 2009).
http://www.impreseallasbarra.org/index.php/Acea
acqualatina
ISTANTANEA
Acqualatina Spa è la società che gestisce il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) n. 4 della Provincia di Latina.
STRUTTURA E SETTORI
Acqualatina non possiede filiali. E' attiva a propria insegna come gestore del servizio di acquedotto, fognatura e depurazione (servizio idrico integrato) di 38 comuni del Lazio Meridionale (ATO n.4): Amaseno (FR); Giuliano di Roma (FR); Vallecorsa (FR); Villa S. Stefano (FR), Aprilia; Bassiano; Castelforte; Cisterna di Latina; Cori; Fondi; Formia; Gaeta; Itri; Latina; Lenola; Maenza; Minturno; Monte S. Biagio; Norma; Pontinia; Ponza; Priverno; Prossedi; Rocca Massima; Roccagorga; Roccasecca dei Volsci; S. Felice Circeo; Sabaudia; Sermoneta; Sezze; Sonnino; Sperlonga; Spigno Saturnia; SS. Cosma e Damiano; Terracina, Ventotene, Anzio (RM); Nettuno(RM).
FATTURATO
Nel 2008 Acqualatina ha fatturato 70 milioni di euro circa.
PROFITTI
Nel 2008 la società ha riportato perdite per 4,4 milioni di euro. Anche il 2007 si era chiuso in perdita per 2,5 milioni di euro.
DIPENDENTI
L'organico di Acqualatina è composto da circa circa 370 dipendenti (2008).
PROPRIETA'
Acqualatina è posseduta per il 51% da vari comuni della provincia di Latina e per il 49% dalla società Idrolatina Srl. Quest'ultima appartiene per il 96,7% al gruppo Veolia per l'1,9% alla società AFIN Spa, per l'1,3% alla società EMAS Ambiente Srl (Dicembre 2008).
DIRIGENTI
Per accordo fra i soci, il Presidente del Consiglio di Amministrazione e altri tre Consiglieri sono selezionati fra candidati presentati dagli azionisti pubblici, mentre il Vicepresidente, l'Amministratore Delegato, e un ulteriore Consigliere fra candidati presentati dagli azionisti privati. Delle tre principali cariche, quella che svolge un ruolo di maggior rilievo dal punto di vista gestionale è l'Amministratore Delegato.
Nel luglio 2009 è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione formato da: dal senatore del PDL Claudio Fazzone (Presidente), Raimondo Luigi Besson (Vicepresidente), Jean Michel Romano (Amministratore Delegato), Giuseppe Simeone (PDL), Igor Ruggieri (UDC), Giovanni Terlizzo (PDL), Claudio Fazzone (PDL) e Guillaume Gilles.
Nel 2008 i membri del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto complessivamente compensi per 441 mila euro.
COMPORTAMENTI
TRASPARENZA (Trasparenza insufficiente)
AGOSTO 2009. Acqualatina non pubblica nè bilanci sociali nè bilanci ambientali.
AMBIENTE (Condanne per danneggiamento ambientale)
DICEMBRE 2008. Nel dicembre 2008 il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004, all'epoca in cui vennero commessi i reati. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un “gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica” delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila. In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. “Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un’epidemia di salmonella.” (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).
CONSUMATORI E LEGALITA' (Danni per la collettività, Condanne)
http://www.impreseallasbarra.org/index.php/Acqualatina
APRILE 2009. Vari comuni proprietari di quote in Acqualatina, denunciano che la società dal punto di vista gestionale e finanziario è un fallimento. Nell'assemblea dei soci che si è tenuta nell'aprile 2009, i comuni di Gaeta, Cori, Spigno, Nettuno e Priverno hanno votato contro la gestione della società, mentre il comune di Aprila per protesta non ha partecipato all'assemblea. Dichiara un assessore, portavoce del comune di Gaeta: «Il bilancio di esercizio 2008 ha chiuso con una perdita di oltre quattro milioni di euro. Tale somma, unitamente alle perdite degli esercizi precedenti, è la cartina di tornasole di una gestione e programmazione inefficiente ed inefficace. Infatti, non si è sufficientemente tutelato l’interesse dei soci pubblici e non si è condotta la gestione operativa ed industriale secondo i più sani principi di economicità, adeguatezza e funzionalità della gestione delle risorse a disposizione a fronte della gestione di un servizio pubblico vitale, quale appunto le risorse idriche». Ad aggravare la situazione per i comuni il fatto che il contratto di Acqualatina «non prevede alcun rischio d’impresa per il partner privato: le perdite ricadrebbero esclusivamente sul socio pubblico. In altre parole, il socio privato può spendere in maniera incontrollata e i cittadini, tramite le bollette, devono appianare i conti. È sconcertante!- prosegue il portavoce - Ciò nonostante, non sono stati raggiunti gli investimenti previsti per le nuove opere e i debiti verso i fornitori sono aumentati complessivamente fino a 183 milioni» (www.acquabenecomune.org).
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FEBBRAIO 2009. In provincia di Latina sono numerosi coloro che si lamentano dei costi e dell'inefficienza del servizio di acqua potabile, gestito dalla società Acqualatina. Da quando è iniziata la gestione di tipo privato, le bollette sono aumentate del 300%. Per protesta ad Aprilia, metà delle utenze, 7mila su 15 mila, non pagano le bollette alla società di gestione, ma direttamente al comune. Per tutta risposta Acqualatina ha inviato ingiunzioni di pagamento tramite cartelle esattoriali ed ha chiuso la fornitura a varie utenze. Ma la magistratura ha contestato la legittimità di tali ritorsioni. Nel febbraio 2009 il giudice di Pace di Terracina, seguendo la denuncia di un cittadino che aveva ricevuto la cartella esattoriale, ha stabilito che Acqualatina non può usare tali mezzi coercitivi, perchè non ha il ruolo di ufficiale giudiziario. “In quanto società privata – scrive il giudice - deve comportarsi come tutti i cittadini e avrebbe dovuto munirsi preventivamente, quindi, di un idoneo titolo, come qualunque altro cittadino che voglia agire coattivamente contro il debitore ritenuto inadempiente.” Il giudice ha inoltre ritenuto che i vertici di Acqualatina erano a conoscenza dei loro diritti e doveri, pur tuttavia hanno continuato a mandare cartelle esattoriali senza averne titolo. Per questo definisce la condotta della società in “malafede e macchiata di colpa grave”. (Giudice di pace di Terracina, Sentenza nel procedimento civile R. G. n.778/08/A, 17 febbraio 2009).
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GENNAIO 2009.Nel gennaio 2008 i vertici di Acqualatina sono stati arrestati con l'accusa di vari capi di imputazione: associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sottoaccusa la consuetudine di Acqualatina di affidare gli appalti, senza gara pubblica, direttamente ad imprese filiali dei soci privati di Acqualatina. I giudici ipotizzano che tale modalità d'appalto ha comportato profitti per i privati e perdite per il pubblico (Il Manifesto, Le mani sull’oro blu: manette ad Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua., 30 gennaio 2008). Nel gennaio 2009 il Giudice per le indagini preliminari ha prosciolto gli indagati dalle accuse considerando le loro condotte non penalmente rilevanti. «Tuttavia gli atti emersi nel procedimento - scrive il Giudice nelle motivazioni di archiviazione - hanno evidenziato una serie di incongruenze e risultati fallimentari, il cui peso è stato tutto sopportato dalla collettività pubblica. Le condotte contestate agli indagati hanno di fatto assicurato ai soci privati contratti con produzione di profitti maggiorati, con reale sofferenza per il socio pubblico, che si vedeva costretto a coprire eventuali perdite d'esercizio derivanti dall'entità dei costi dei contratti, dato che il contratto di gestione stabilisce che nell'ipotesi di perdita d'esercizio, l'onere economico deve ricadere sui comuni esonerando il socio privato dal sopportare ogni qual forma di rischio di impresa» (Tribunale di Latina, Ufficio del Giudice per le imdagini preliminari; Decreto di archiviazione del procedimento n.4230/06, gennaio 2009).
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DICEMBRE 2008. Nel dicembre 2008 il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004, all'epoca in cui vennero commessi i reati. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un “gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica” delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila. In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. “Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un’epidemia di salmonella.” (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).
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ANNO 2007. Nel 2007 Acqualatina ha pagato una somma complessiva di 250 mila euro per penalità varie e sanzioni fiscali (Acqualatina, Bilancio 2008).
Acqualatina Spa è la società che gestisce il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) n. 4 della Provincia di Latina.
STRUTTURA E SETTORI
Acqualatina non possiede filiali. E' attiva a propria insegna come gestore del servizio di acquedotto, fognatura e depurazione (servizio idrico integrato) di 38 comuni del Lazio Meridionale (ATO n.4): Amaseno (FR); Giuliano di Roma (FR); Vallecorsa (FR); Villa S. Stefano (FR), Aprilia; Bassiano; Castelforte; Cisterna di Latina; Cori; Fondi; Formia; Gaeta; Itri; Latina; Lenola; Maenza; Minturno; Monte S. Biagio; Norma; Pontinia; Ponza; Priverno; Prossedi; Rocca Massima; Roccagorga; Roccasecca dei Volsci; S. Felice Circeo; Sabaudia; Sermoneta; Sezze; Sonnino; Sperlonga; Spigno Saturnia; SS. Cosma e Damiano; Terracina, Ventotene, Anzio (RM); Nettuno(RM).
FATTURATO
Nel 2008 Acqualatina ha fatturato 70 milioni di euro circa.
PROFITTI
Nel 2008 la società ha riportato perdite per 4,4 milioni di euro. Anche il 2007 si era chiuso in perdita per 2,5 milioni di euro.
DIPENDENTI
L'organico di Acqualatina è composto da circa circa 370 dipendenti (2008).
PROPRIETA'
Acqualatina è posseduta per il 51% da vari comuni della provincia di Latina e per il 49% dalla società Idrolatina Srl. Quest'ultima appartiene per il 96,7% al gruppo Veolia per l'1,9% alla società AFIN Spa, per l'1,3% alla società EMAS Ambiente Srl (Dicembre 2008).
DIRIGENTI
Per accordo fra i soci, il Presidente del Consiglio di Amministrazione e altri tre Consiglieri sono selezionati fra candidati presentati dagli azionisti pubblici, mentre il Vicepresidente, l'Amministratore Delegato, e un ulteriore Consigliere fra candidati presentati dagli azionisti privati. Delle tre principali cariche, quella che svolge un ruolo di maggior rilievo dal punto di vista gestionale è l'Amministratore Delegato.
Nel luglio 2009 è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione formato da: dal senatore del PDL Claudio Fazzone (Presidente), Raimondo Luigi Besson (Vicepresidente), Jean Michel Romano (Amministratore Delegato), Giuseppe Simeone (PDL), Igor Ruggieri (UDC), Giovanni Terlizzo (PDL), Claudio Fazzone (PDL) e Guillaume Gilles.
Nel 2008 i membri del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto complessivamente compensi per 441 mila euro.
COMPORTAMENTI
TRASPARENZA (Trasparenza insufficiente)
AGOSTO 2009. Acqualatina non pubblica nè bilanci sociali nè bilanci ambientali.
AMBIENTE (Condanne per danneggiamento ambientale)
DICEMBRE 2008. Nel dicembre 2008 il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004, all'epoca in cui vennero commessi i reati. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un “gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica” delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila. In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. “Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un’epidemia di salmonella.” (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).
CONSUMATORI E LEGALITA' (Danni per la collettività, Condanne)
http://www.impreseallasbarra.org/index.php/Acqualatina
APRILE 2009. Vari comuni proprietari di quote in Acqualatina, denunciano che la società dal punto di vista gestionale e finanziario è un fallimento. Nell'assemblea dei soci che si è tenuta nell'aprile 2009, i comuni di Gaeta, Cori, Spigno, Nettuno e Priverno hanno votato contro la gestione della società, mentre il comune di Aprila per protesta non ha partecipato all'assemblea. Dichiara un assessore, portavoce del comune di Gaeta: «Il bilancio di esercizio 2008 ha chiuso con una perdita di oltre quattro milioni di euro. Tale somma, unitamente alle perdite degli esercizi precedenti, è la cartina di tornasole di una gestione e programmazione inefficiente ed inefficace. Infatti, non si è sufficientemente tutelato l’interesse dei soci pubblici e non si è condotta la gestione operativa ed industriale secondo i più sani principi di economicità, adeguatezza e funzionalità della gestione delle risorse a disposizione a fronte della gestione di un servizio pubblico vitale, quale appunto le risorse idriche». Ad aggravare la situazione per i comuni il fatto che il contratto di Acqualatina «non prevede alcun rischio d’impresa per il partner privato: le perdite ricadrebbero esclusivamente sul socio pubblico. In altre parole, il socio privato può spendere in maniera incontrollata e i cittadini, tramite le bollette, devono appianare i conti. È sconcertante!- prosegue il portavoce - Ciò nonostante, non sono stati raggiunti gli investimenti previsti per le nuove opere e i debiti verso i fornitori sono aumentati complessivamente fino a 183 milioni» (www.acquabenecomune.org).
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FEBBRAIO 2009. In provincia di Latina sono numerosi coloro che si lamentano dei costi e dell'inefficienza del servizio di acqua potabile, gestito dalla società Acqualatina. Da quando è iniziata la gestione di tipo privato, le bollette sono aumentate del 300%. Per protesta ad Aprilia, metà delle utenze, 7mila su 15 mila, non pagano le bollette alla società di gestione, ma direttamente al comune. Per tutta risposta Acqualatina ha inviato ingiunzioni di pagamento tramite cartelle esattoriali ed ha chiuso la fornitura a varie utenze. Ma la magistratura ha contestato la legittimità di tali ritorsioni. Nel febbraio 2009 il giudice di Pace di Terracina, seguendo la denuncia di un cittadino che aveva ricevuto la cartella esattoriale, ha stabilito che Acqualatina non può usare tali mezzi coercitivi, perchè non ha il ruolo di ufficiale giudiziario. “In quanto società privata – scrive il giudice - deve comportarsi come tutti i cittadini e avrebbe dovuto munirsi preventivamente, quindi, di un idoneo titolo, come qualunque altro cittadino che voglia agire coattivamente contro il debitore ritenuto inadempiente.” Il giudice ha inoltre ritenuto che i vertici di Acqualatina erano a conoscenza dei loro diritti e doveri, pur tuttavia hanno continuato a mandare cartelle esattoriali senza averne titolo. Per questo definisce la condotta della società in “malafede e macchiata di colpa grave”. (Giudice di pace di Terracina, Sentenza nel procedimento civile R. G. n.778/08/A, 17 febbraio 2009).
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GENNAIO 2009.Nel gennaio 2008 i vertici di Acqualatina sono stati arrestati con l'accusa di vari capi di imputazione: associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sottoaccusa la consuetudine di Acqualatina di affidare gli appalti, senza gara pubblica, direttamente ad imprese filiali dei soci privati di Acqualatina. I giudici ipotizzano che tale modalità d'appalto ha comportato profitti per i privati e perdite per il pubblico (Il Manifesto, Le mani sull’oro blu: manette ad Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua., 30 gennaio 2008). Nel gennaio 2009 il Giudice per le indagini preliminari ha prosciolto gli indagati dalle accuse considerando le loro condotte non penalmente rilevanti. «Tuttavia gli atti emersi nel procedimento - scrive il Giudice nelle motivazioni di archiviazione - hanno evidenziato una serie di incongruenze e risultati fallimentari, il cui peso è stato tutto sopportato dalla collettività pubblica. Le condotte contestate agli indagati hanno di fatto assicurato ai soci privati contratti con produzione di profitti maggiorati, con reale sofferenza per il socio pubblico, che si vedeva costretto a coprire eventuali perdite d'esercizio derivanti dall'entità dei costi dei contratti, dato che il contratto di gestione stabilisce che nell'ipotesi di perdita d'esercizio, l'onere economico deve ricadere sui comuni esonerando il socio privato dal sopportare ogni qual forma di rischio di impresa» (Tribunale di Latina, Ufficio del Giudice per le imdagini preliminari; Decreto di archiviazione del procedimento n.4230/06, gennaio 2009).
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DICEMBRE 2008. Nel dicembre 2008 il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004, all'epoca in cui vennero commessi i reati. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un “gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica” delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila. In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. “Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un’epidemia di salmonella.” (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).
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ANNO 2007. Nel 2007 Acqualatina ha pagato una somma complessiva di 250 mila euro per penalità varie e sanzioni fiscali (Acqualatina, Bilancio 2008).
giovedì 24 dicembre 2009
Buon Natale
Auguri perché la Buona Novella arrivi a tutte le persone di buona volontà, di qualsiasi razza, religione, condizione sociale, sesso, scelta politica o di vita,
perché il messaggio di Amore (quello vero e universale) che si è tramutato un perdono, accoglienza, rispetto, uguaglianza, umanità superi questo momento particolare e possa colorare il nostro mondo, la nostra casa, famiglia e ci aiuti a riscoprire la gioia della condivisione, degli affetti, della carezza, di una stretta di mano, di un sorriso o semplicemente un saluto.
perché il messaggio di Amore (quello vero e universale) che si è tramutato un perdono, accoglienza, rispetto, uguaglianza, umanità superi questo momento particolare e possa colorare il nostro mondo, la nostra casa, famiglia e ci aiuti a riscoprire la gioia della condivisione, degli affetti, della carezza, di una stretta di mano, di un sorriso o semplicemente un saluto.
Mussolini, Hitler, razzisti e Bin Laden contro la campagna d'odio
“E’ in atto una campagna d’odio contro di me, il fascismo e l’Italia” (Benito Mussolini, discorso al Senato 1932). “Gli ebrei alimentano una campagna di odio internazionale contro il governo. Gli ebrei di tutto il mondo sappiano: questo governo non è sospeso nel vuoto, ma rappresenta il popolo tedesco. Chi lo attacca, offende la Germania!” (Adolf Hitler programma nazionalsocialista 1933).
I razzisti negli Stati del Sud accusarono Martin Luther King di aver lanciato “una campagna di odio contro i bianchi”. Osama Bin Laden parla nei suoi messaggi della “campagna di odio dell’occidente contro l?Islam” tratto da “quella campagna in corso sulla di Curzio Maltese Venerdi di Repubblica del 24/12/2009
I razzisti negli Stati del Sud accusarono Martin Luther King di aver lanciato “una campagna di odio contro i bianchi”. Osama Bin Laden parla nei suoi messaggi della “campagna di odio dell’occidente contro l?Islam” tratto da “quella campagna in corso sulla
mercoledì 23 dicembre 2009
centrali elettriche a Pontinia e i ricorsi
qualcuno aveva previsto che la sentenza sul ricorso dell’AceaElectrabel Produzione spa (multinazionale) avverso il parere negativo del comune di Pontinia sulla compatibilità ambientale e territoriale della centrale a turbogas progettata a Mazzocchio sul ricorso 267/2009 arrivasse in occasione dell’ultima udienza del Tar dell’anno.
Ha chiesto anche risarcimenti milionari senza portare alcun documento a riprova e sbagliando pure una semplice aritmetica (ovviamente a loro favore).
Idem per il ricorso della stessa AceaElectrabel Produzione spa sull’approvazione del documento di programmazione urbanistica in materiale di rischi di incidenti rilevanti (R.I.R.) n. 528/2009 collegato al precedente.
Sbaglia chi pensa che tale documento R.I.R. non preveda o impedisca la realizzazione delle centrali elettriche (biomasse o turbogas che siano).
Semplicemente tale documento di programmazione urbanistica, obbligatorio per legge nei comuni dove sono presenti una o più aziende soggette alla direttiva Seveso (quindi a rischio di incidente rilevante a Mazzocchio ce ne sono 2), come impone la stessa direttiva indica criteri, distanze e obblighi da rispettare per non aumentare il pericolo per aziende e persone.
Secondo qualcuno più che contro il comune di Pontinia che ha adempiuto agli obblighi di legge il ricorso andava prodotto contro la legge, quindi il governo italiano.
Tornando ai ricorsi e alle sentenze in arrivo, sulle quali, come sempre abbiamo detto, è meglio non fare nessuna previsione, ci sono anche i due (del comune di Pontinia e della Provincia di Latina) al Capo dello Stato, contro l’AIA emanata dal ministero dell’ambiente il 30 maggio 2009.
L’AceaElectrabel Produzione spa ne ha chiesto la trasposizione al TAR il 20/11/09, entro 60 giorni, pena la decadenza, comune e provincia devono proporre al TAR il correlativo ricorso giurisdizionale.
La Pontinia Rinnovabili srl di Milano dopo aver avuto il parere negativo, in materia sanitaria, del sindaco del comune di Pontinia nell’ambito della procedura AIA presso la provincia di Latina, ha proposto ricorso al TAR.
Anche questa ditta ha chiesto un risarcimento milionario oltre che alle amministrazioni anche alle singole persone sia al comune e sindaco di Pontinia, sia alla provincia che ai funzionari che, anche questa volta, applicando la legge, hanno trasmesso gli atti alla conferenza unificata.
Il TAR di Latina, ovviamente, ha dato ragione a comune e Provincia e Pontinia Rinnovabili srl ha proposto ricorso al consiglio di stato n. 9100/2009 per il quale si attende la fissazione dell’udienza.
Pontinia 23 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Ha chiesto anche risarcimenti milionari senza portare alcun documento a riprova e sbagliando pure una semplice aritmetica (ovviamente a loro favore).
Idem per il ricorso della stessa AceaElectrabel Produzione spa sull’approvazione del documento di programmazione urbanistica in materiale di rischi di incidenti rilevanti (R.I.R.) n. 528/2009 collegato al precedente.
Sbaglia chi pensa che tale documento R.I.R. non preveda o impedisca la realizzazione delle centrali elettriche (biomasse o turbogas che siano).
Semplicemente tale documento di programmazione urbanistica, obbligatorio per legge nei comuni dove sono presenti una o più aziende soggette alla direttiva Seveso (quindi a rischio di incidente rilevante a Mazzocchio ce ne sono 2), come impone la stessa direttiva indica criteri, distanze e obblighi da rispettare per non aumentare il pericolo per aziende e persone.
Secondo qualcuno più che contro il comune di Pontinia che ha adempiuto agli obblighi di legge il ricorso andava prodotto contro la legge, quindi il governo italiano.
Tornando ai ricorsi e alle sentenze in arrivo, sulle quali, come sempre abbiamo detto, è meglio non fare nessuna previsione, ci sono anche i due (del comune di Pontinia e della Provincia di Latina) al Capo dello Stato, contro l’AIA emanata dal ministero dell’ambiente il 30 maggio 2009.
L’AceaElectrabel Produzione spa ne ha chiesto la trasposizione al TAR il 20/11/09, entro 60 giorni, pena la decadenza, comune e provincia devono proporre al TAR il correlativo ricorso giurisdizionale.
La Pontinia Rinnovabili srl di Milano dopo aver avuto il parere negativo, in materia sanitaria, del sindaco del comune di Pontinia nell’ambito della procedura AIA presso la provincia di Latina, ha proposto ricorso al TAR.
Anche questa ditta ha chiesto un risarcimento milionario oltre che alle amministrazioni anche alle singole persone sia al comune e sindaco di Pontinia, sia alla provincia che ai funzionari che, anche questa volta, applicando la legge, hanno trasmesso gli atti alla conferenza unificata.
Il TAR di Latina, ovviamente, ha dato ragione a comune e Provincia e Pontinia Rinnovabili srl ha proposto ricorso al consiglio di stato n. 9100/2009 per il quale si attende la fissazione dell’udienza.
Pontinia 23 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
nucleare torna il medioevo e aumentano i debiti
NUCLEARE: LEGAMBIENTE, PER ITALIANI ARRIVA MAXI-STANGATA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - ''Il governo finalmente scopre le carte e svela la maxi stangata causata dal ritorno dell'atomo in Italia: a pagare sara' come sempre Pantalone, con buona pace dell'alleggerimento delle bollette elettriche sbandierato nell' ultimo anno e mezzo dal Governo''. Questo il commento di Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, al decreto legislativo sul nucleare previsto dalla Legge Sviluppo, approvato oggi in Consiglio dei ministri che prevede decine di milioni di euro di rimborso per i territori che ospiteranno le centrali nucleari e sgravi fiscali per comuni, imprese e cittadini che vivono nei pressi degli impianti atomici. ''Il governo deve smetterla con la propaganda sui benefici economici, ambientali ed energetici che garantirebbe il progetto di nuove centrali nucleari, dal quale la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel si tiene ben lontana - continua Ciafani - spendendo non meno di 50 miliardi di euro per produrre il 25% dell'elettricita', distoglieremmo tutte le attenzioni e le risorse economiche che potrebbero essere investite subito nella green economy dell'efficienza energetica e delle rinnovabili''. ''Il governo fermi questo progetto, utile per pochi e inutile per la collettivita' - conclude Ciafani - che scatenerebbe inevitabili conflitti istituzionali e sociali gia' visti, non solo negli anni '70 e '80, ma anche poco tempo fa a Scanzano Jonico per realizzare il deposito geologico dei rifiuti radioattivi, e che ne' i rimborsi milionari ne' l'uso dell' esercito eviterebbero''. (ANSA). COM-GU
22/12/2009 18:02
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NUCLEARE: SCAJOLA, SALUTE E AMBIENTE OBIETTIVO CRITERI SITI
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - ''Con questo provvedimento abbiamo fissato i criteri per la localizzazione dei siti dando come obiettivo prioritario non soltanto la loro sicurezza, ma anche le esigenze di tutela della salute della popolazione e di protezione dell'ambiente''. E' quanto ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, a seguito dell'approvazione in via preliminare dello schema di decreto legislativo sull'individuazione dei siti per le centrali nucleari. ''Sulla base di tali criteri - ha aggiunto - saranno poi le imprese interessate a proporre in quali zone intendono realizzare gli impianti nucleari''.(ANSA). BAC
22/12/2009 17:40
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NUCLEARE: CDM, VIA LIBERA A DLGS SU CRITERI PER SITI
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legislativo che specifica i criteri per l'individuazione dei siti dove verranno costruite le centrali nucleari del prossimo programma italiano per il ritorno all'atomo. Lo si apprende da fonti governative. Si tratta uno schema legislativo proposto dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, per la ''localizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonche' di misure compensative e campagne informative''. (ANSA). GMB-BAC
22/12/2009 17:39
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(ANSA) - ROMA, 22 DIC - ''Il governo finalmente scopre le carte e svela la maxi stangata causata dal ritorno dell'atomo in Italia: a pagare sara' come sempre Pantalone, con buona pace dell'alleggerimento delle bollette elettriche sbandierato nell' ultimo anno e mezzo dal Governo''. Questo il commento di Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, al decreto legislativo sul nucleare previsto dalla Legge Sviluppo, approvato oggi in Consiglio dei ministri che prevede decine di milioni di euro di rimborso per i territori che ospiteranno le centrali nucleari e sgravi fiscali per comuni, imprese e cittadini che vivono nei pressi degli impianti atomici. ''Il governo deve smetterla con la propaganda sui benefici economici, ambientali ed energetici che garantirebbe il progetto di nuove centrali nucleari, dal quale la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel si tiene ben lontana - continua Ciafani - spendendo non meno di 50 miliardi di euro per produrre il 25% dell'elettricita', distoglieremmo tutte le attenzioni e le risorse economiche che potrebbero essere investite subito nella green economy dell'efficienza energetica e delle rinnovabili''. ''Il governo fermi questo progetto, utile per pochi e inutile per la collettivita' - conclude Ciafani - che scatenerebbe inevitabili conflitti istituzionali e sociali gia' visti, non solo negli anni '70 e '80, ma anche poco tempo fa a Scanzano Jonico per realizzare il deposito geologico dei rifiuti radioattivi, e che ne' i rimborsi milionari ne' l'uso dell' esercito eviterebbero''. (ANSA). COM-GU
22/12/2009 18:02
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NUCLEARE: SCAJOLA, SALUTE E AMBIENTE OBIETTIVO CRITERI SITI
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - ''Con questo provvedimento abbiamo fissato i criteri per la localizzazione dei siti dando come obiettivo prioritario non soltanto la loro sicurezza, ma anche le esigenze di tutela della salute della popolazione e di protezione dell'ambiente''. E' quanto ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, a seguito dell'approvazione in via preliminare dello schema di decreto legislativo sull'individuazione dei siti per le centrali nucleari. ''Sulla base di tali criteri - ha aggiunto - saranno poi le imprese interessate a proporre in quali zone intendono realizzare gli impianti nucleari''.(ANSA). BAC
22/12/2009 17:40
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NUCLEARE: CDM, VIA LIBERA A DLGS SU CRITERI PER SITI
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legislativo che specifica i criteri per l'individuazione dei siti dove verranno costruite le centrali nucleari del prossimo programma italiano per il ritorno all'atomo. Lo si apprende da fonti governative. Si tratta uno schema legislativo proposto dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, per la ''localizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonche' di misure compensative e campagne informative''. (ANSA). GMB-BAC
22/12/2009 17:39
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domenica 20 dicembre 2009
Se Terna si ricordasse pure di Mazzocchio e dei Gricilli
E’ con grandi aspettative che ho letto sul sito della Regione Lazio (www.regione.lazio.it) il comunicato che segue, con l’accordo tra la stessa Regione e Terna (la società che gestisce le reti elettriche) per diminuire le ricadute ambientali appunto della rete elettrica.
Se ci fosse coerenza con questa notizia e con l’impegno della stessa società Terna che ha in atto il progetto della sostituzione dell’attuale rete elettrica area per diminuire i danni dell’elettrosmog e delle emissioni elettromagnetiche delle reti a Pontinia e dintorni saremmo più tranquilli.
Le dichiarazioni durante la commissione di revisione VIA-VAS presso il Ministero dell’ambiente del 3 settembre della centrale a turbogas di Mazzocchio avevano creato molte perplessità sulla salute pubblica e sugli incidenti del lavoro.
Ci volevano far credere che, a causa della sub-sidenza, abbassamento del terreno nella zona dei Gricilli, dove sono previsti tralicci ed elettrodotto a servizio della centrale a turbogas, avevano progettato dei pali (tralicci) più alti del solito, così se il terreno si abbassava di 1 metro i pali rimanevano comunque dell’altezza necessaria.
Sfortuna ha voluto che il referente della commissione fosse un geologo ed ha subito fatto notare che oltre all’abbassamento era più probabile il rovesciamento con gli effetti pericolosi che si possono immaginare (oltre all’interruzione dell’elettrodotto la caduta dei tralicci).
Terna, invece, nel suo sito dichiara che l’interramento degli elettrodotti consente maggiore sicurezza, più efficienza con la riduzione delle perdite tecniche, maggiore affidabilità e semplicità di gestione anche in caso di guasto.
Bene, il comune di Pontinia, a proposito di questo progetto dell’elettrodotto che non sta in piedi (anche nel senso geologico in quanto progettato in zona che per il servizio geologico della Regione Lazio è completamente in edificabile) ha chiesto a Terna e alla ditta proponente:
- lo spostamento del percorso dell’elettrodotto dalla zona SIC (siti di importanza comunitaria) dei Gricilli in altra area;
- il cambio di percorso da una zona geologicamente inaffidabile ad una zona che può garantire la sicurezza (sia in fase di costruzione che dopo) dell’elettrodotto;
- la riduzione delle emissioni di elettrosmog e dell’esposizione elettromagnetica mediante l’interramento dell’elettrodotto.
Se l’impegno dichiarato da Terna sul proprio sito per il rispetto ambientale è reale, se l’accordo con la Regione Lazio ha un senso, avremmo la sostituzione del progetto dell’elettrodotto a servizio della centrale a turbogas di Mazzocchio.
Giorgio Libralato
Regione Lazio e Terna: Firmato accordo per lo sviluppo sostenibile della rete elettrica
16/12/09 -
• Investimenti per circa 400 milioni di euro
• Tralicci: 292 i km eliminati, più del doppio di quelli nuovi (123 km)
• Aumentano sicurezza, qualità ed efficienza del sistema elettrico della regione
Roma, 17 dicembre 2009 - Filiberto Zaratti e Luigi Roth, rispettivamente Assessore all'Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio e Presidente di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato oggi un importante Protocollo d'Intesa per l'applicazione della procedura VAS ("Valutazione Ambientale Strategica") alla pianificazione degli interventi di sviluppo programmati dal Gestore della rete nella regione.
Con questo accordo, la Regione Lazio e Terna sottoscrivono un impegno finalizzato ad accelerare e snellire le procedure degli interventi di sviluppo sottoposti a VAS, e a sottoporre a verifica preventiva le ricadute ambientali e territoriali delle nuove infrastrutture elettriche nella regione, in una logica di condivisione e concertazione con le istituzioni locali delle scelte localizzative delle opere.
Aumentare la sicurezza ed eliminare i "colli di bottiglia" sulla rete, migliorando in tal modo qualità ed efficienza del servizio elettrico per le imprese e le famiglie: questi gli obiettivi degli interventi di sviluppo sulla rete ad alta tensione per i quali Terna ha programmato nel Lazio investimenti per circa 400 milioni di euro nei prossimi anni, in linea con quanto previsto dal Piano di Sviluppo. Di seguito gli interventi principali:
1. Riassetto rete elettrica 380/220/150 kV area metropolitana di Roma;
2. Sviluppi di rete sulla direttrice a 150 kV "Villavalle-Popoli";
3. Potenziamento rete a 150 kV tra Terni e Roma;
4. Interventi su stazioni elettriche a 380 kV esistenti.
Nel loro complesso le opere previste nel Lazio sono finalizzate a rendere il sistema elettrico della regione più moderno, sicuro ed efficiente, in un'ottica di sostenibilità: sviluppare la rete significa, infatti, non solo costruire nuovi elettrodotti in aggiunta a quelli esistenti ma, ove possibile, razionalizzare, cioè eliminare cavi e tralicci obsoleti a beneficio dell'ambiente e del territorio.
In particolare, l'intervento di riassetto della rete elettrica dell'area di Roma consentirà - a fronte di 123 km di nuove linee elettriche aeree più moderne ed efficienti - la demolizione di 292 km di elettrodotti esistenti: il rapporto tra il nuovo che arriva e il vecchio che va via è quindi di 1 a 2,4. Il progetto consentirà inoltre l'interramento di ulteriori 96 km di vecchie linee; complessivamente saranno quindi risparmiati circa 390 km di elettrodotti, a beneficio dell'ambiente e del territorio.
Il Protocollo VAS siglato oggi prevede in particolare che, a partire dai prossimi mesi, TERNA sottoponga il Piano di Sviluppo della porzione di rete riguardante la Regione Lazio a studi e valutazioni preventive, al fine di verificarne la congruità con gli strumenti di pianificazione energetica, territoriale e urbanistica, nonché con il sistema dei vincoli paesaggistici ed ambientali in atto nella regione.
Il Protocollo stabilisce, inoltre, che la Regione, oltre a favorire lo studio ambientale suddetto fornendo dati, cartografie e altri strumenti conoscitivi, esprima, previo coinvolgimento degli enti locali interessati, un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di Sviluppo (funzionale alla procedura di VAS). Infine, la Regione Lazio si impegna ad agevolare e snellire, anche attraverso lo scambio continuo di informazioni, i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a "Valutazione Ambientale Strategica".
Con la firma di oggi salgono a 18 le Amministrazioni (17 Regioni più la Provincia Autonoma di Trento), con le quali Terna dal 2002 ha iniziato un percorso di concertazione e di condivisione per trovare insieme le soluzioni più idonee per salvaguardare allo stesso tempo le esigenze di sviluppo delle infrastrutture elettriche e quelle dell'ambiente.
"Ammodernare la rete elettrica rispettando l'ambiente significa dare un segnale importante ai cittadini. - afferma Filiberto Zaratti, assessore regionale all'Ambiente - Il Protocollo VAS firmato questa mattina, infatti, consentirà ai cittadini e alle imprese del Lazio di avere una maggiore efficienza e sicurezza nella trasmissione elettrica, cosa indispensabile per una Regione che guarda a un futuro ecosostenibile nel quale saranno sempre più presenti le rinnovabili e le reti di distribuzione energetica intelligenti. Gli investimenti pianificati da Terna nel Lazio, circa 400 milioni di euro, consentiranno di evitare 390 km di elettrodotti senza nulla togliere al servizio elettrico. Questa è una prova concreta del fatto che quando c'è collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e il mondo dell'impresa è possibile un'efficace tutela ambientale".
"La firma del Protocollo VAS con la Regione Lazio, rappresenta una nuova, importante tappa di una strategia che ha già dato i suoi frutti - ha commentato il Presidente di Terna, Luigi Roth. Nel Lazio abbiamo in programma importanti investimenti con l'obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio elettrico nella regione, nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio. Per questo siamo molto soddisfatti di poter avviare con la Regione Lazio un percorso di concertazione per uno sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche centrato sulla Valutazione Ambientale Strategica".
Allegati:
• Accordo Terna (doc 184,50KB)
REGIONE LAZIO E TERNA:
FIRMATO ACCORDO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA RETE ELETTRICA
• Investimenti per circa 400 milioni di euro
• Tralicci: 292 i km eliminati, più del doppio di quelli nuovi (123 km)
• Aumentano sicurezza, qualità ed efficienza del sistema elettrico della regione
Roma, 17 dicembre 2009 – Filiberto Zaratti e Luigi Roth, rispettivamente Assessore all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio e Presidente di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato oggi un importante Protocollo d’Intesa per l’applicazione della procedura VAS (“Valutazione Ambientale Strategica”) alla pianificazione degli interventi di sviluppo programmati dal Gestore della rete nella regione.
Con questo accordo, la Regione Lazio e Terna sottoscrivono un impegno finalizzato ad accelerare e snellire le procedure degli interventi di sviluppo sottoposti a VAS, e a sottoporre a verifica preventiva le ricadute ambientali e territoriali delle nuove infrastrutture elettriche nella regione, in una logica di condivisione e concertazione con le istituzioni locali delle scelte localizzative delle opere.
Aumentare la sicurezza ed eliminare i “colli di bottiglia” sulla rete, migliorando in tal modo qualità ed efficienza del servizio elettrico per le imprese e le famiglie: questi gli obiettivi degli interventi di sviluppo sulla rete ad alta tensione per i quali Terna ha programmato nel Lazio investimenti per circa 400 milioni di euro nei prossimi anni, in linea con quanto previsto dal Piano di Sviluppo. Di seguito gli interventi principali:
1. Riassetto rete elettrica 380/220/150 kV area metropolitana di Roma;
2. Sviluppi di rete sulla direttrice a 150 kV “Villavalle-Popoli”;
3. Potenziamento rete a 150 kV tra Terni e Roma;
4. Interventi su stazioni elettriche a 380 kV esistenti.
Nel loro complesso le opere previste nel Lazio sono finalizzate a rendere il sistema elettrico della regione più moderno, sicuro ed efficiente, in un’ottica di sostenibilità: sviluppare la rete significa, infatti, non solo costruire nuovi elettrodotti in aggiunta a quelli esistenti ma, ove possibile, razionalizzare, cioè eliminare cavi e tralicci obsoleti a beneficio dell’ambiente e del territorio.
In particolare, l’intervento di riassetto della rete elettrica dell’area di Roma consentirà – a fronte di 123 km di nuove linee elettriche aeree più moderne ed efficienti - la demolizione di 292 km di elettrodotti esistenti: il rapporto tra il nuovo che arriva e il vecchio che va via è quindi di 1 a 2,4. Il progetto consentirà inoltre l’interramento di ulteriori 96 km di vecchie linee; complessivamente saranno quindi risparmiati circa 390 km di elettrodotti, a beneficio dell’ambiente e del territorio.
Il Protocollo VAS siglato oggi prevede in particolare che, a partire dai prossimi mesi, TERNA sottoponga il Piano di Sviluppo della porzione di rete riguardante la Regione Lazio a studi e valutazioni preventive, al fine di verificarne la congruità con gli strumenti di pianificazione energetica, territoriale e urbanistica, nonché con il sistema dei vincoli paesaggistici ed ambientali in atto nella regione.
Il Protocollo stabilisce, inoltre, che la Regione, oltre a favorire lo studio ambientale suddetto fornendo dati, cartografie e altri strumenti conoscitivi, esprima, previo coinvolgimento degli enti locali interessati, un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di Sviluppo (funzionale alla procedura di VAS). Infine, la Regione Lazio si impegna ad agevolare e snellire, anche attraverso lo scambio continuo di informazioni, i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a “Valutazione Ambientale Strategica”.
Con la firma di oggi salgono a 18 le Amministrazioni (17 Regioni più la Provincia Autonoma di Trento), con le quali Terna dal 2002 ha iniziato un percorso di concertazione e di condivisione per trovare insieme le soluzioni più idonee per salvaguardare allo stesso tempo le esigenze di sviluppo delle infrastrutture elettriche e quelle dell’ambiente.
“Ammodernare la rete elettrica rispettando l’ambiente significa dare un segnale importante ai cittadini. – afferma Filiberto Zaratti, assessore regionale all’Ambiente – Il Protocollo VAS firmato questa mattina, infatti, consentirà ai cittadini e alle imprese del Lazio di avere una maggiore efficienza e sicurezza nella trasmissione elettrica, cosa indispensabile per una Regione che guarda a un futuro ecosostenibile nel quale saranno sempre più presenti le rinnovabili e le reti di distribuzione energetica intelligenti. Gli investimenti pianificati da Terna nel Lazio, circa 400 milioni di euro, consentiranno di evitare 390 km di elettrodotti senza nulla togliere al servizio elettrico. Questa è una prova concreta del fatto che quando c’è collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e il mondo dell’impresa è possibile un’efficace tutela ambientale.”
“La firma del Protocollo VAS con la Regione Lazio, rappresenta una nuova, importante tappa di una strategia che ha già dato i suoi frutti - ha commentato il Presidente di Terna, Luigi Roth. Nel Lazio abbiamo in programma importanti investimenti con l’obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio elettrico nella regione, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Per questo siamo molto soddisfatti di poter avviare con la Regione Lazio un percorso di concertazione per uno sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche centrato sulla Valutazione Ambientale Strategica”.
Se ci fosse coerenza con questa notizia e con l’impegno della stessa società Terna che ha in atto il progetto della sostituzione dell’attuale rete elettrica area per diminuire i danni dell’elettrosmog e delle emissioni elettromagnetiche delle reti a Pontinia e dintorni saremmo più tranquilli.
Le dichiarazioni durante la commissione di revisione VIA-VAS presso il Ministero dell’ambiente del 3 settembre della centrale a turbogas di Mazzocchio avevano creato molte perplessità sulla salute pubblica e sugli incidenti del lavoro.
Ci volevano far credere che, a causa della sub-sidenza, abbassamento del terreno nella zona dei Gricilli, dove sono previsti tralicci ed elettrodotto a servizio della centrale a turbogas, avevano progettato dei pali (tralicci) più alti del solito, così se il terreno si abbassava di 1 metro i pali rimanevano comunque dell’altezza necessaria.
Sfortuna ha voluto che il referente della commissione fosse un geologo ed ha subito fatto notare che oltre all’abbassamento era più probabile il rovesciamento con gli effetti pericolosi che si possono immaginare (oltre all’interruzione dell’elettrodotto la caduta dei tralicci).
Terna, invece, nel suo sito dichiara che l’interramento degli elettrodotti consente maggiore sicurezza, più efficienza con la riduzione delle perdite tecniche, maggiore affidabilità e semplicità di gestione anche in caso di guasto.
Bene, il comune di Pontinia, a proposito di questo progetto dell’elettrodotto che non sta in piedi (anche nel senso geologico in quanto progettato in zona che per il servizio geologico della Regione Lazio è completamente in edificabile) ha chiesto a Terna e alla ditta proponente:
- lo spostamento del percorso dell’elettrodotto dalla zona SIC (siti di importanza comunitaria) dei Gricilli in altra area;
- il cambio di percorso da una zona geologicamente inaffidabile ad una zona che può garantire la sicurezza (sia in fase di costruzione che dopo) dell’elettrodotto;
- la riduzione delle emissioni di elettrosmog e dell’esposizione elettromagnetica mediante l’interramento dell’elettrodotto.
Se l’impegno dichiarato da Terna sul proprio sito per il rispetto ambientale è reale, se l’accordo con la Regione Lazio ha un senso, avremmo la sostituzione del progetto dell’elettrodotto a servizio della centrale a turbogas di Mazzocchio.
Giorgio Libralato
Regione Lazio e Terna: Firmato accordo per lo sviluppo sostenibile della rete elettrica
16/12/09 -
• Investimenti per circa 400 milioni di euro
• Tralicci: 292 i km eliminati, più del doppio di quelli nuovi (123 km)
• Aumentano sicurezza, qualità ed efficienza del sistema elettrico della regione
Roma, 17 dicembre 2009 - Filiberto Zaratti e Luigi Roth, rispettivamente Assessore all'Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio e Presidente di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato oggi un importante Protocollo d'Intesa per l'applicazione della procedura VAS ("Valutazione Ambientale Strategica") alla pianificazione degli interventi di sviluppo programmati dal Gestore della rete nella regione.
Con questo accordo, la Regione Lazio e Terna sottoscrivono un impegno finalizzato ad accelerare e snellire le procedure degli interventi di sviluppo sottoposti a VAS, e a sottoporre a verifica preventiva le ricadute ambientali e territoriali delle nuove infrastrutture elettriche nella regione, in una logica di condivisione e concertazione con le istituzioni locali delle scelte localizzative delle opere.
Aumentare la sicurezza ed eliminare i "colli di bottiglia" sulla rete, migliorando in tal modo qualità ed efficienza del servizio elettrico per le imprese e le famiglie: questi gli obiettivi degli interventi di sviluppo sulla rete ad alta tensione per i quali Terna ha programmato nel Lazio investimenti per circa 400 milioni di euro nei prossimi anni, in linea con quanto previsto dal Piano di Sviluppo. Di seguito gli interventi principali:
1. Riassetto rete elettrica 380/220/150 kV area metropolitana di Roma;
2. Sviluppi di rete sulla direttrice a 150 kV "Villavalle-Popoli";
3. Potenziamento rete a 150 kV tra Terni e Roma;
4. Interventi su stazioni elettriche a 380 kV esistenti.
Nel loro complesso le opere previste nel Lazio sono finalizzate a rendere il sistema elettrico della regione più moderno, sicuro ed efficiente, in un'ottica di sostenibilità: sviluppare la rete significa, infatti, non solo costruire nuovi elettrodotti in aggiunta a quelli esistenti ma, ove possibile, razionalizzare, cioè eliminare cavi e tralicci obsoleti a beneficio dell'ambiente e del territorio.
In particolare, l'intervento di riassetto della rete elettrica dell'area di Roma consentirà - a fronte di 123 km di nuove linee elettriche aeree più moderne ed efficienti - la demolizione di 292 km di elettrodotti esistenti: il rapporto tra il nuovo che arriva e il vecchio che va via è quindi di 1 a 2,4. Il progetto consentirà inoltre l'interramento di ulteriori 96 km di vecchie linee; complessivamente saranno quindi risparmiati circa 390 km di elettrodotti, a beneficio dell'ambiente e del territorio.
Il Protocollo VAS siglato oggi prevede in particolare che, a partire dai prossimi mesi, TERNA sottoponga il Piano di Sviluppo della porzione di rete riguardante la Regione Lazio a studi e valutazioni preventive, al fine di verificarne la congruità con gli strumenti di pianificazione energetica, territoriale e urbanistica, nonché con il sistema dei vincoli paesaggistici ed ambientali in atto nella regione.
Il Protocollo stabilisce, inoltre, che la Regione, oltre a favorire lo studio ambientale suddetto fornendo dati, cartografie e altri strumenti conoscitivi, esprima, previo coinvolgimento degli enti locali interessati, un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di Sviluppo (funzionale alla procedura di VAS). Infine, la Regione Lazio si impegna ad agevolare e snellire, anche attraverso lo scambio continuo di informazioni, i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a "Valutazione Ambientale Strategica".
Con la firma di oggi salgono a 18 le Amministrazioni (17 Regioni più la Provincia Autonoma di Trento), con le quali Terna dal 2002 ha iniziato un percorso di concertazione e di condivisione per trovare insieme le soluzioni più idonee per salvaguardare allo stesso tempo le esigenze di sviluppo delle infrastrutture elettriche e quelle dell'ambiente.
"Ammodernare la rete elettrica rispettando l'ambiente significa dare un segnale importante ai cittadini. - afferma Filiberto Zaratti, assessore regionale all'Ambiente - Il Protocollo VAS firmato questa mattina, infatti, consentirà ai cittadini e alle imprese del Lazio di avere una maggiore efficienza e sicurezza nella trasmissione elettrica, cosa indispensabile per una Regione che guarda a un futuro ecosostenibile nel quale saranno sempre più presenti le rinnovabili e le reti di distribuzione energetica intelligenti. Gli investimenti pianificati da Terna nel Lazio, circa 400 milioni di euro, consentiranno di evitare 390 km di elettrodotti senza nulla togliere al servizio elettrico. Questa è una prova concreta del fatto che quando c'è collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e il mondo dell'impresa è possibile un'efficace tutela ambientale".
"La firma del Protocollo VAS con la Regione Lazio, rappresenta una nuova, importante tappa di una strategia che ha già dato i suoi frutti - ha commentato il Presidente di Terna, Luigi Roth. Nel Lazio abbiamo in programma importanti investimenti con l'obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio elettrico nella regione, nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio. Per questo siamo molto soddisfatti di poter avviare con la Regione Lazio un percorso di concertazione per uno sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche centrato sulla Valutazione Ambientale Strategica".
Allegati:
• Accordo Terna (doc 184,50KB)
REGIONE LAZIO E TERNA:
FIRMATO ACCORDO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA RETE ELETTRICA
• Investimenti per circa 400 milioni di euro
• Tralicci: 292 i km eliminati, più del doppio di quelli nuovi (123 km)
• Aumentano sicurezza, qualità ed efficienza del sistema elettrico della regione
Roma, 17 dicembre 2009 – Filiberto Zaratti e Luigi Roth, rispettivamente Assessore all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio e Presidente di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato oggi un importante Protocollo d’Intesa per l’applicazione della procedura VAS (“Valutazione Ambientale Strategica”) alla pianificazione degli interventi di sviluppo programmati dal Gestore della rete nella regione.
Con questo accordo, la Regione Lazio e Terna sottoscrivono un impegno finalizzato ad accelerare e snellire le procedure degli interventi di sviluppo sottoposti a VAS, e a sottoporre a verifica preventiva le ricadute ambientali e territoriali delle nuove infrastrutture elettriche nella regione, in una logica di condivisione e concertazione con le istituzioni locali delle scelte localizzative delle opere.
Aumentare la sicurezza ed eliminare i “colli di bottiglia” sulla rete, migliorando in tal modo qualità ed efficienza del servizio elettrico per le imprese e le famiglie: questi gli obiettivi degli interventi di sviluppo sulla rete ad alta tensione per i quali Terna ha programmato nel Lazio investimenti per circa 400 milioni di euro nei prossimi anni, in linea con quanto previsto dal Piano di Sviluppo. Di seguito gli interventi principali:
1. Riassetto rete elettrica 380/220/150 kV area metropolitana di Roma;
2. Sviluppi di rete sulla direttrice a 150 kV “Villavalle-Popoli”;
3. Potenziamento rete a 150 kV tra Terni e Roma;
4. Interventi su stazioni elettriche a 380 kV esistenti.
Nel loro complesso le opere previste nel Lazio sono finalizzate a rendere il sistema elettrico della regione più moderno, sicuro ed efficiente, in un’ottica di sostenibilità: sviluppare la rete significa, infatti, non solo costruire nuovi elettrodotti in aggiunta a quelli esistenti ma, ove possibile, razionalizzare, cioè eliminare cavi e tralicci obsoleti a beneficio dell’ambiente e del territorio.
In particolare, l’intervento di riassetto della rete elettrica dell’area di Roma consentirà – a fronte di 123 km di nuove linee elettriche aeree più moderne ed efficienti - la demolizione di 292 km di elettrodotti esistenti: il rapporto tra il nuovo che arriva e il vecchio che va via è quindi di 1 a 2,4. Il progetto consentirà inoltre l’interramento di ulteriori 96 km di vecchie linee; complessivamente saranno quindi risparmiati circa 390 km di elettrodotti, a beneficio dell’ambiente e del territorio.
Il Protocollo VAS siglato oggi prevede in particolare che, a partire dai prossimi mesi, TERNA sottoponga il Piano di Sviluppo della porzione di rete riguardante la Regione Lazio a studi e valutazioni preventive, al fine di verificarne la congruità con gli strumenti di pianificazione energetica, territoriale e urbanistica, nonché con il sistema dei vincoli paesaggistici ed ambientali in atto nella regione.
Il Protocollo stabilisce, inoltre, che la Regione, oltre a favorire lo studio ambientale suddetto fornendo dati, cartografie e altri strumenti conoscitivi, esprima, previo coinvolgimento degli enti locali interessati, un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di Sviluppo (funzionale alla procedura di VAS). Infine, la Regione Lazio si impegna ad agevolare e snellire, anche attraverso lo scambio continuo di informazioni, i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a “Valutazione Ambientale Strategica”.
Con la firma di oggi salgono a 18 le Amministrazioni (17 Regioni più la Provincia Autonoma di Trento), con le quali Terna dal 2002 ha iniziato un percorso di concertazione e di condivisione per trovare insieme le soluzioni più idonee per salvaguardare allo stesso tempo le esigenze di sviluppo delle infrastrutture elettriche e quelle dell’ambiente.
“Ammodernare la rete elettrica rispettando l’ambiente significa dare un segnale importante ai cittadini. – afferma Filiberto Zaratti, assessore regionale all’Ambiente – Il Protocollo VAS firmato questa mattina, infatti, consentirà ai cittadini e alle imprese del Lazio di avere una maggiore efficienza e sicurezza nella trasmissione elettrica, cosa indispensabile per una Regione che guarda a un futuro ecosostenibile nel quale saranno sempre più presenti le rinnovabili e le reti di distribuzione energetica intelligenti. Gli investimenti pianificati da Terna nel Lazio, circa 400 milioni di euro, consentiranno di evitare 390 km di elettrodotti senza nulla togliere al servizio elettrico. Questa è una prova concreta del fatto che quando c’è collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e il mondo dell’impresa è possibile un’efficace tutela ambientale.”
“La firma del Protocollo VAS con la Regione Lazio, rappresenta una nuova, importante tappa di una strategia che ha già dato i suoi frutti - ha commentato il Presidente di Terna, Luigi Roth. Nel Lazio abbiamo in programma importanti investimenti con l’obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio elettrico nella regione, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Per questo siamo molto soddisfatti di poter avviare con la Regione Lazio un percorso di concertazione per uno sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche centrato sulla Valutazione Ambientale Strategica”.
inaugurato presepe meccanico di Cassoni a Latina
Inaugurato il grande presepe allestito nel giardino del Comune
L’allestimento potrà essere visitato da grandi e piccini fino al 10 gennaio
E' stato inaugurato ieri sera il grande presepe allestito nel giardino del Comune dal signor Marcello Cassoni. L’opera è un presepe meccanico con oltre 120 movimenti ed è ormai una tradizione del Natale della città, un omaggio anche al suo 77° Anniversario di Fondazione. Il presepe che rappresenta due natività, quella popolare e quella palestinese è curato nei minimi particolari: l’acquedotto romano, le lestre, i paesini dei Monti Lepini, antichi mestieri e molto altro. Le piante bosai e gli olivi in esposizione sono state gentilmente concesse dal vivaio ‘La Felce’ di Latina. L’allestimento potrà essere visitato da grandi e piccini fino al 10 gennaio 2010 la mattina dalle ore 10.00 alle ore 14.00, il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Sabato, domenica e festivi la mattina dalle ore 10.00 alle ore 14.00, il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 22.00. Inoltre, sotto i portici del Palazzo Comunale è anche possibile ammirare tutti gli altri presepi allestiti in diverse teche dall’Associazione Presepistica Pontina.
L’allestimento potrà essere visitato da grandi e piccini fino al 10 gennaio
E' stato inaugurato ieri sera il grande presepe allestito nel giardino del Comune dal signor Marcello Cassoni. L’opera è un presepe meccanico con oltre 120 movimenti ed è ormai una tradizione del Natale della città, un omaggio anche al suo 77° Anniversario di Fondazione. Il presepe che rappresenta due natività, quella popolare e quella palestinese è curato nei minimi particolari: l’acquedotto romano, le lestre, i paesini dei Monti Lepini, antichi mestieri e molto altro. Le piante bosai e gli olivi in esposizione sono state gentilmente concesse dal vivaio ‘La Felce’ di Latina. L’allestimento potrà essere visitato da grandi e piccini fino al 10 gennaio 2010 la mattina dalle ore 10.00 alle ore 14.00, il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Sabato, domenica e festivi la mattina dalle ore 10.00 alle ore 14.00, il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 22.00. Inoltre, sotto i portici del Palazzo Comunale è anche possibile ammirare tutti gli altri presepi allestiti in diverse teche dall’Associazione Presepistica Pontina.
Miracolo a Milano
Dopo il miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro, quello del sangue invisibile di San Silvio?
"Le cose che non tornano sono molte, forse troppe: il sangue dopo pochi secondi appare coagulato (impossibile); alla dimissione con una frattura nasale e due denti rotti non presentava alcun ematoma sotto gli occhi (molto improbabile). Altri aspetti strani:l’oggetto contundente mai ritrovato; il fazzolettone, guarda caso nero, apparso subito; lo strano comportamento della scorta che non lo porta via, ma anzi lo aiuta a salire sul predellino; nessuna ripresa televisiva e nessuna intervista durante il ricovero (cosa molto strana per un uomo-immagine come lui); il ricovero al San Raffaele (10 km) anzichè al Fatebenefratelli (1km); il primario del San Raffaele dice che ha perso mezzo litro di sangue, ma la camicia è miracolosamente asciutta." RICCARDO M., VIAREGGIO
da www.beppegrillo.it
"Le cose che non tornano sono molte, forse troppe: il sangue dopo pochi secondi appare coagulato (impossibile); alla dimissione con una frattura nasale e due denti rotti non presentava alcun ematoma sotto gli occhi (molto improbabile). Altri aspetti strani:l’oggetto contundente mai ritrovato; il fazzolettone, guarda caso nero, apparso subito; lo strano comportamento della scorta che non lo porta via, ma anzi lo aiuta a salire sul predellino; nessuna ripresa televisiva e nessuna intervista durante il ricovero (cosa molto strana per un uomo-immagine come lui); il ricovero al San Raffaele (10 km) anzichè al Fatebenefratelli (1km); il primario del San Raffaele dice che ha perso mezzo litro di sangue, ma la camicia è miracolosamente asciutta." RICCARDO M., VIAREGGIO
da www.beppegrillo.it
sabato 19 dicembre 2009
Copenaghen la solita vergogna
www.greenpeace.it
18 dicembre
Copenhagen, Danimarca — Tra meno di 12 ore si conclude il vertice di Copenhagen. E l'Italia che fa? Si mette di traverso e blocca la decisione europea di migliorare l'impegno unilaterale di riduzione delle emissioni al 2020 portandolo dal 20% al 30%.
Regno Unito, Germania e Francia hanno chiesto il miglioramento dell'obiettivo, ma si sono scontrate contro il muro dell'Italia. È un comportamento gravissimo e vergognoso che rischia di far deragliare la possibilità di raggiungere un accordo di successo a Copenhagen.
L'Italia non è meno esposta degli altri Paesi al disastro climatico, anzi. Tutti gli indicatori confermano che il nostro Paese è già colpito da siccità, incendi, riduzione della diversità biologica e impatti costieri. Abbiamo un Governo folle, non all'altezza delle sfide che ci attendono.
Per aggirare il blocco, la Commissione europea avrebbe proposto di raggiungere il 30% sulla base di impegni volontari da parte dei diversi Stati membri. Questo è molto rischioso. Metterebbe, infatti, in discussione l'approccio scientifico adottato nei negoziati. Le riduzioni di gas serra non devono essere adottate su base volontaria, ma rispettando le conoscenze scientifiche.
19 dicembre
Copenhagen, Danimarca — Quella che segue è la lettera aperta di Kumi Naidoo, Direttore esecutivo di Greenpeace International, ai nostri sostenitori in tutto il mondo, a conclusione del Summit sul clima di Copenhagen.
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all’ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.
Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.
Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l’obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.
La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l’aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un’occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un debole accordo, pieno di lacune, abbastanza grandi da farci passare dentro tutto l’Air Force One.
Il fallimento è dovuto in parte alla mancanza di fiducia reciproca tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo. I leader dei Paesi industrializzati hanno avuto moltissimo tempo per fissare obiettivi ambiziosi e impegnativi di riduzione dei gas serra. E, allo stesso tempo, per accordarsi sui miliardi di euro che avrebbero permesso alle nazioni in via di sviluppo di fare la propria parte per ridurre i gas serra da combustibili fossili e arrestare la deforestazione su larga scala.
Nel corso dell’anno, le nazioni in via di sviluppo hanno mostrato la volontà di impegnarsi in questa direzione. Ma sono le nazioni industrializzate che non si sono mosse a sufficienza. E i meno pronti sono stati gli Usa, che ora meritano la parte del leone nella nostra condanna.
Ma il fallimento non è un’opzione. I climatologi di tutto il mondo ci dicono che la crescita delle temperature globali deve arrestarsi al più presto, per poi iniziare a tornare sotto i livelli attuali. Anche una crescita della temperatura di 1,5 gradi potrebbe determinare impatti irreversibili, e una di 2 gradi rischia di portare verso cambiamenti climatici catastrofici.
Per evitare questo, le nazioni industrializzate – che hanno la maggiore responsabilità del problema – devono adottare i tagli più drastici. Inoltre, devono fornire almeno 140 miliardi di dollari all’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a fare la propria parte e incamminarsi in un percorso di energia pulita, proteggere le foreste tropicali e adattarsi a quei cambiamenti climatici che – purtroppo – sono ora inevitabili.
E tutto questo deve essere racchiuso in un trattato legalmente vincolante. Questo è il lavoro non concluso a Copenhagen. Ed è nostro compito – vostro e mio – assicurarci che i potenti della Terra tornino al lavoro e concludano il proprio compito.
Greenpeace, come molte altre organizzazioni attorno al pianeta, continuerà a premere, in modo pacifico, affinché i nostri leader facciano quello che deve essere fatto … salvare vite umane e proteggere specie che non possono parlare per sé stesse.
Non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e lo stanno ancora chiedendo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazione di un mondo sempre più caldo, ma è solo diventato molto più difficile.
La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.
Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.
Kumi Naidoo
Executive Director
Greenpeace International
A COPENHAGEN É STATO COMMESSO UN CRIMINE. MA NON E’ FINITA
Ciao giorgio
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all´ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.
Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.
Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l´obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.
La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l´aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un´occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un accordo debole, pieno di lacune abbastanza grandi da farci passare attraverso tutto l´Air Force One.
Ma non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e continuano a chiederlo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazioni di un mondo sempre più caldo: ma è solo diventato molto più difficile.
La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.
Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.
Kumi Naidoo
Direttore esecutivo
Greenpeace International
18 dicembre
Copenhagen, Danimarca — Tra meno di 12 ore si conclude il vertice di Copenhagen. E l'Italia che fa? Si mette di traverso e blocca la decisione europea di migliorare l'impegno unilaterale di riduzione delle emissioni al 2020 portandolo dal 20% al 30%.
Regno Unito, Germania e Francia hanno chiesto il miglioramento dell'obiettivo, ma si sono scontrate contro il muro dell'Italia. È un comportamento gravissimo e vergognoso che rischia di far deragliare la possibilità di raggiungere un accordo di successo a Copenhagen.
L'Italia non è meno esposta degli altri Paesi al disastro climatico, anzi. Tutti gli indicatori confermano che il nostro Paese è già colpito da siccità, incendi, riduzione della diversità biologica e impatti costieri. Abbiamo un Governo folle, non all'altezza delle sfide che ci attendono.
Per aggirare il blocco, la Commissione europea avrebbe proposto di raggiungere il 30% sulla base di impegni volontari da parte dei diversi Stati membri. Questo è molto rischioso. Metterebbe, infatti, in discussione l'approccio scientifico adottato nei negoziati. Le riduzioni di gas serra non devono essere adottate su base volontaria, ma rispettando le conoscenze scientifiche.
19 dicembre
Copenhagen, Danimarca — Quella che segue è la lettera aperta di Kumi Naidoo, Direttore esecutivo di Greenpeace International, ai nostri sostenitori in tutto il mondo, a conclusione del Summit sul clima di Copenhagen.
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all’ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.
Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.
Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l’obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.
La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l’aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un’occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un debole accordo, pieno di lacune, abbastanza grandi da farci passare dentro tutto l’Air Force One.
Il fallimento è dovuto in parte alla mancanza di fiducia reciproca tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo. I leader dei Paesi industrializzati hanno avuto moltissimo tempo per fissare obiettivi ambiziosi e impegnativi di riduzione dei gas serra. E, allo stesso tempo, per accordarsi sui miliardi di euro che avrebbero permesso alle nazioni in via di sviluppo di fare la propria parte per ridurre i gas serra da combustibili fossili e arrestare la deforestazione su larga scala.
Nel corso dell’anno, le nazioni in via di sviluppo hanno mostrato la volontà di impegnarsi in questa direzione. Ma sono le nazioni industrializzate che non si sono mosse a sufficienza. E i meno pronti sono stati gli Usa, che ora meritano la parte del leone nella nostra condanna.
Ma il fallimento non è un’opzione. I climatologi di tutto il mondo ci dicono che la crescita delle temperature globali deve arrestarsi al più presto, per poi iniziare a tornare sotto i livelli attuali. Anche una crescita della temperatura di 1,5 gradi potrebbe determinare impatti irreversibili, e una di 2 gradi rischia di portare verso cambiamenti climatici catastrofici.
Per evitare questo, le nazioni industrializzate – che hanno la maggiore responsabilità del problema – devono adottare i tagli più drastici. Inoltre, devono fornire almeno 140 miliardi di dollari all’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a fare la propria parte e incamminarsi in un percorso di energia pulita, proteggere le foreste tropicali e adattarsi a quei cambiamenti climatici che – purtroppo – sono ora inevitabili.
E tutto questo deve essere racchiuso in un trattato legalmente vincolante. Questo è il lavoro non concluso a Copenhagen. Ed è nostro compito – vostro e mio – assicurarci che i potenti della Terra tornino al lavoro e concludano il proprio compito.
Greenpeace, come molte altre organizzazioni attorno al pianeta, continuerà a premere, in modo pacifico, affinché i nostri leader facciano quello che deve essere fatto … salvare vite umane e proteggere specie che non possono parlare per sé stesse.
Non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e lo stanno ancora chiedendo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazione di un mondo sempre più caldo, ma è solo diventato molto più difficile.
La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.
Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.
Kumi Naidoo
Executive Director
Greenpeace International
A COPENHAGEN É STATO COMMESSO UN CRIMINE. MA NON E’ FINITA
Ciao giorgio
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all´ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.
Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.
Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l´obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.
La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l´aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un´occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un accordo debole, pieno di lacune abbastanza grandi da farci passare attraverso tutto l´Air Force One.
Ma non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e continuano a chiederlo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazioni di un mondo sempre più caldo: ma è solo diventato molto più difficile.
La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.
Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.
Kumi Naidoo
Direttore esecutivo
Greenpeace International
riduzione dei costi dei pannelli fotovoltaici
Gli elementi alla base delle celle fotovoltaiche sono rari e costosi: Silicio, Arseniuro di Gallio (GaAs), Fosfuro di Indio e Gallio (InGaP), ma soprattutto Germanio (Ge) consentono di ricavare energia pulita dal sole ma comportano investimenti importanti. Dichroic Cell in collaborazione con l’Università di Ferrara e CNR-INFM (Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto Nazionale per la Fisica della Materia) ha messo a punto una rivoluzionaria tecnologia che consente di convertire il Germanio in Silicio, un processo che rende più efficiente la gestione delle risorse, migliorando i tempi e contraendo i costi.
Il procedimento si basa sull’utilizzo del reattore L.E.P.E.C.V.D. (Low Energy Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition), un macchinario che nelle previsioni dei suoi promotori permetterà di abbattere il costo del substrato delle celle fotovoltaiche di oltre il 60%. Una riduzione dei costi che diventa del 30% quando si prendono in esame le celle fotovoltaiche più costose, con substrato in puro Germanio.
Già sviluppata in ambito aerospaziale negli anni ’90, la tecnologia adottata viene ora applicata su larga scala: dallo scorso settembre Dichroic Cell ha iniziato a produrre e a vendere i primi Substrati virtuali. Attualmente, tra tutti i dispositivi fotovoltaici presenti sul mercato, le celle solari basate su composti con substrato in Germanio hanno mostrato la più alta efficienza di conversione. Celle solari multigiunzione basate su questi materiali hanno ormai raggiunto livelli di efficienza di conversione di oltre il 39%.
a cura di www.regione.emilia-romagna.it
[Riproduzione riservata]
http://www.lavoripubblici.it/news/2009/12/energia/fotovoltaico-trasformazione-dei-pannelli-troppo-costosi/
Il procedimento si basa sull’utilizzo del reattore L.E.P.E.C.V.D. (Low Energy Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition), un macchinario che nelle previsioni dei suoi promotori permetterà di abbattere il costo del substrato delle celle fotovoltaiche di oltre il 60%. Una riduzione dei costi che diventa del 30% quando si prendono in esame le celle fotovoltaiche più costose, con substrato in puro Germanio.
Già sviluppata in ambito aerospaziale negli anni ’90, la tecnologia adottata viene ora applicata su larga scala: dallo scorso settembre Dichroic Cell ha iniziato a produrre e a vendere i primi Substrati virtuali. Attualmente, tra tutti i dispositivi fotovoltaici presenti sul mercato, le celle solari basate su composti con substrato in Germanio hanno mostrato la più alta efficienza di conversione. Celle solari multigiunzione basate su questi materiali hanno ormai raggiunto livelli di efficienza di conversione di oltre il 39%.
a cura di www.regione.emilia-romagna.it
[Riproduzione riservata]
http://www.lavoripubblici.it/news/2009/12/energia/fotovoltaico-trasformazione-dei-pannelli-troppo-costosi/
il seminatore d'odio
Tra seminatori di odio, proveretti con problemi psichiatrici, opposizione in coma
http://www.postarelibero.com/2009/12/vignette-di-vauro-171209-annozero.html
http://www.postarelibero.com/2009/12/vignette-di-vauro-171209-annozero.html
centro anziani speriamo arrivi pure a loro il regalo di Fini
Il presidente della Camera invia un biglietto di auguri, al direttore de Il Giornale, con flacone di Valium "per festività serene"
Il direttore del Giornale: "Rema contro, non è più una risorsa per il Pdl ma un problema da risolvere in fretta"
Fini manda un tranquillante a Feltri
"Accetto, ma lui vada piano col lambrusco"
Durante la visita a una parrocchia romana la terza carica dello Stato auspica
che "l'anno nuovo sia nuovo anche nel modo di affrontare i problemi della società"
Da alcuni anni il centro anziani di Pontinia, stando alle cronache dei giornali, è oggetto di ripetuti cambi di regolamenti, statuti, amministratori con commissariamenti e nuove elezioni.
E se arrivasse pure a loro il regalo di Fini?
Il direttore del Giornale: "Rema contro, non è più una risorsa per il Pdl ma un problema da risolvere in fretta"
Fini manda un tranquillante a Feltri
"Accetto, ma lui vada piano col lambrusco"
Durante la visita a una parrocchia romana la terza carica dello Stato auspica
che "l'anno nuovo sia nuovo anche nel modo di affrontare i problemi della società"
Da alcuni anni il centro anziani di Pontinia, stando alle cronache dei giornali, è oggetto di ripetuti cambi di regolamenti, statuti, amministratori con commissariamenti e nuove elezioni.
E se arrivasse pure a loro il regalo di Fini?
consiglio giovani si comincia bene con i ricorsi
Si è votato domenica per il consiglio dei giovani e già arrivano i ricorsi.
Anche i giovani hanno imparato l'arte italiana e pontiniana, se qualcosa non ti piace ricorri e fai confusione.
Perchè fare politica e amministrare?
Chiediamo alle commissioni, ai giudici.
Perchè fare un progetto corretto quando i giudici potrebbero darti ragione con progetti fuori dalla programmazione e dalla legittimità oltre che dal buon senso?
Anche i giovani hanno imparato l'arte italiana e pontiniana, se qualcosa non ti piace ricorri e fai confusione.
Perchè fare politica e amministrare?
Chiediamo alle commissioni, ai giudici.
Perchè fare un progetto corretto quando i giudici potrebbero darti ragione con progetti fuori dalla programmazione e dalla legittimità oltre che dal buon senso?
venerdì 18 dicembre 2009
presentazione lista per il bene comune
Newsletter Per il Bene Comune Lazio
Per il Bene Comune Lazio in... forma
Ciao,
siamo finalmente arrivati ad un punto molto importante del progetto a cui stiamo lavorando da mesi, progetto a cui stanno aderendo sempre più comitati, associazioni e singoli cittadini, stufi di star a guardare lo sfacelo dell'Italia.
La Rete dei Cittadini farà la sua prima uscita "ufficiale" con un'incontro Costituente a cui SIETE TUTTI INVITATI!
L’alternativa alla malapolitica italiana c’è già:
SEI TU!!!
Se…
-vuoi ridare potere d’acquisto ai cittadini
-vuoi una Sanità pubblica che funzioni
-vuoi un ambiente in cui poter vivere e non sopravvivere
-vuoi che l’italia sia veramente una Repubblica fondata sul lavoro
UNISCITI A NOI
Siamo cittadini come te che stufi di affidarci a chi non ci rappresenta hanno deciso di rimboccarsi le maniche!
Sabato 19 dicembre alle ore 18:00
Hotel Golden Tulip Bellambriana - via LUCA PASSI, 6 ROMA
(zona Aurelia—Metro Cornelia/Battistini)
Programma della serata:
Presentazione della Lista
Presentazione dello Statuto
Presentazione della Prima bozza di Programma Partecipato
Presentazione dei primi candidati
Presentazione dei candidati a Presidente
Iscrizione alla lista (per chi vuole)
Cena a buffet (esclusivamente fatto in casa, l’'offerta minima è di 12€
che serviranno interamente a finanziare le attività della nascente lista civica)
Per ulteriori informazioni:
www.retedeicittadini.it- programma.alternativo.forumfree.it
o cerca su facebook il gruppo Rete dei Cittadini
Scrivi a: info@retedeicittadini.it per dare la tua adesione
Più siamo e più forza avremo per affrontare questa impresa contro tutto quello che non va nella nostra Regione, a favore di NOI cittadini!
Cristiana Consalvi
postmaster Per il Bene Comune Lazio
info.pbclazio@gmail.com - 366/3571335
RACCOLTA FIRME CONTRO IL NUCLEARE:
PER SAPERNE DI PIU':
Il nostro blog http://perilbenecomunelazio.blogspot.com/
Il sito nazionale
Il nostro gruppo su facebook
Il nostro meetup
Il gruppo della Rete dei Cittadini su facebook
Il sito della Rete dei Cittadini
Il forum della Rete dei Cittadini
Per il Bene Comune Lazio in... forma
Ciao,
siamo finalmente arrivati ad un punto molto importante del progetto a cui stiamo lavorando da mesi, progetto a cui stanno aderendo sempre più comitati, associazioni e singoli cittadini, stufi di star a guardare lo sfacelo dell'Italia.
La Rete dei Cittadini farà la sua prima uscita "ufficiale" con un'incontro Costituente a cui SIETE TUTTI INVITATI!
L’alternativa alla malapolitica italiana c’è già:
SEI TU!!!
Se…
-vuoi ridare potere d’acquisto ai cittadini
-vuoi una Sanità pubblica che funzioni
-vuoi un ambiente in cui poter vivere e non sopravvivere
-vuoi che l’italia sia veramente una Repubblica fondata sul lavoro
UNISCITI A NOI
Siamo cittadini come te che stufi di affidarci a chi non ci rappresenta hanno deciso di rimboccarsi le maniche!
Sabato 19 dicembre alle ore 18:00
Hotel Golden Tulip Bellambriana - via LUCA PASSI, 6 ROMA
(zona Aurelia—Metro Cornelia/Battistini)
Programma della serata:
Presentazione della Lista
Presentazione dello Statuto
Presentazione della Prima bozza di Programma Partecipato
Presentazione dei primi candidati
Presentazione dei candidati a Presidente
Iscrizione alla lista (per chi vuole)
Cena a buffet (esclusivamente fatto in casa, l’'offerta minima è di 12€
che serviranno interamente a finanziare le attività della nascente lista civica)
Per ulteriori informazioni:
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Più siamo e più forza avremo per affrontare questa impresa contro tutto quello che non va nella nostra Regione, a favore di NOI cittadini!
Cristiana Consalvi
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equofesta 2009
CON IL PATROCINIO DEL
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
presenta:
EQUOFESTA 2009
LA FESTA DI EQUORETE!
SABATO 19 DICEMBRE 2009
AL PARCO DI AGUZZANO
PRESSO CENTRO DI CULTURA ECOLOGICA IN VIA FERMO CORNI A ROMA
dalle ore 11.00:
SPAZIO MERCATO: nelle ore mattutine ci affiancheremo con i nostri
prodotti al mercatino che tradizionalmente si tiene nel Parco di Aguzzano,
quindi ampia possibilità di shopping natalizio.
Una quota del venduto sarà devoluta a favore della Associazione CSCV
- Cultura della Solidarietà e Volontariato tra Capo Verdiani.
SPAZIO ASSOCIAZIONI: Equorete, chi siamo
SPAZIO INTRATTENIMENTO BIMBI
PRANZO
per prenotare: Centro di Cultura Ecologica
tel. 06 8270876
dalle ore 15.00:
SPAZIO ARTE E CULTURA: teatro, musica, arte
SPAZIO COMUNICAZIONE: contributi filmati e presentazione progetti
Come ogni anno ci sarà LA RIFFA. I premi: creazioni orafe ed artistiche.
Il ricavato sarà devoluto all'Associazione Donne per la Solidarietà.
A DISPOSIZIONE IL BUFFET AD OFFERTA LIBERA.
EQUOFESTA 2009
Sabato 19 dicembre
Centro di cultura ecologica
Parco di Aguzzano - Via Fermo Corni
PROGRAMMA
Ore 15.00 Apertura Equofesta con ACCOGLIENZA
Ore 15.30 INAGURAZIONE
Associazione Donne mujeres por la solidariedad
Mostra fotografica
Centro Diurno Psichiatrico dell’Aquila
Presentazione Progetto “Alias network.it”
Studio Architettura Suber
Presentazione progetto “Decima Fotovoltaica”
La Bottega delle Minuzie
Spettacolo Teatrale “Le Passioni di Shakespeare”
realizzato dal gruppo di teatro integrato Teatro Binario
condotto da Vincenzo Stango e Carlotta Mattiello
Presentazione CD Ecomafia rap E.Fontana e i P.S.A
Associazione CSCV
Esibizione musicale della Comunità Capoverdiana
IES Onlus Italo Ethiopian Society For International Development
Proiezione documentario “La Libellula”
Associazione Alchimia
Proiezione Filmato “Patasarriba”
Novagorà presenta il progetto
"Empowerment di comunità e sviluppo locale partecipato e sostenibile”
Attività di redazione, pubblicazione e restituzione di un’esperienza formativa
realizzata nel territorio dei Castelli Romani
Associazione Arte nel cuore
Proiezione filmato
Esibizione Gruppo musicale rock I SASSI
Associazione Il Ponte Magico
Monologhi tratti dagli spettacoli
“Capelli” “Caput Mundi” “Non sono forse io libero?”
Regia e testi di Antonio Lauritano
attori Roberto Tarantino, Riccardo Pizzini, Antonio Polidori.
della Compagnia Teatrale della Casa Circondariale di Velletri
brani musicali tratti dagli stessi spettacoli eseguiti da:
piano Guglielmo Fulvi
voce Terry Gisi
basso Federico Carra
Associazione daSud
Proiezione filmato “Il Lungo Viaggio della Memoria”
RIFFA
Esibizione musicale Alchimia’Sband
ASTA
ORE 19,30 CHIUSURA FESTA
ALTRE ATTIVITA’ PRESENTI ALL’EQUOFESTA
a) INSTALLAZIONE ARTISTICA ad opera dell’associazione culturale “
COORDINAMENTO ARTISTI ARTE PER: Simona Sarti;
b) Laboratorio riuso del legno e mostra di opere in legno degli alberi di Roma,
curati da Franco Paolinelli e dall’associazione Silvicoltura Agrocultura e
Paesaggio;
c) Smielatura dal vivo realizzata dall’azienda FLORAPI, di cui è possibile
acquistare il miele presso il nostro equo mercatino;
Sempre presso l’equomercatino potete trovare, oltre ai prodotti dell’artigianato
boliviano, alle magliette di Alchimia, i gioielli dell’associazione Ies:
d) l’associazione TERRA DEI PICCOLI ONLUS, con i LIBRI DI FIABE;
e) ECOMANIART, CREAZIONI DAL RIUSO E RICICLO
f) TAURUS SOLARE, CON LA PROMOZIONE DEI PANNELLI SOLARI
g) Il carrettino dei gelati e crepes grazie all’ASSOCIAZIONE
L’ORECCHIO DI DIONISO
h) l’ASSOCIAZIONE IL FIORE NEL DESERTO, con i suoi pacchi di
natale;
i) l’associazione APPHA-La Collina degli Asinelli, con la vendita di prodotti
artigianali;
l) IL COLORE DEL GRANO ONLUS vendita della pasta
m) AGRICOLTURA CAPODARCO vendita prodotti biologici
n) L’Associazione M.I.D.A. Espone e vende forni solari
o) Parrocchia San Gelasio
Mercatino
p) attività di Giocoleria
SONO PRESENTI ALL’EQUOFESTA con i loro materiali divulgativi LE
ASSOCIAZIONI SILESIA, PALOCCO PER KYOTO; SCUOLA AMBIENTE E
INNOVAZIONE SOSTENIBILE
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
presenta:
EQUOFESTA 2009
LA FESTA DI EQUORETE!
SABATO 19 DICEMBRE 2009
AL PARCO DI AGUZZANO
PRESSO CENTRO DI CULTURA ECOLOGICA IN VIA FERMO CORNI A ROMA
dalle ore 11.00:
SPAZIO MERCATO: nelle ore mattutine ci affiancheremo con i nostri
prodotti al mercatino che tradizionalmente si tiene nel Parco di Aguzzano,
quindi ampia possibilità di shopping natalizio.
Una quota del venduto sarà devoluta a favore della Associazione CSCV
- Cultura della Solidarietà e Volontariato tra Capo Verdiani.
SPAZIO ASSOCIAZIONI: Equorete, chi siamo
SPAZIO INTRATTENIMENTO BIMBI
PRANZO
per prenotare: Centro di Cultura Ecologica
tel. 06 8270876
dalle ore 15.00:
SPAZIO ARTE E CULTURA: teatro, musica, arte
SPAZIO COMUNICAZIONE: contributi filmati e presentazione progetti
Come ogni anno ci sarà LA RIFFA. I premi: creazioni orafe ed artistiche.
Il ricavato sarà devoluto all'Associazione Donne per la Solidarietà.
A DISPOSIZIONE IL BUFFET AD OFFERTA LIBERA.
EQUOFESTA 2009
Sabato 19 dicembre
Centro di cultura ecologica
Parco di Aguzzano - Via Fermo Corni
PROGRAMMA
Ore 15.00 Apertura Equofesta con ACCOGLIENZA
Ore 15.30 INAGURAZIONE
Associazione Donne mujeres por la solidariedad
Mostra fotografica
Centro Diurno Psichiatrico dell’Aquila
Presentazione Progetto “Alias network.it”
Studio Architettura Suber
Presentazione progetto “Decima Fotovoltaica”
La Bottega delle Minuzie
Spettacolo Teatrale “Le Passioni di Shakespeare”
realizzato dal gruppo di teatro integrato Teatro Binario
condotto da Vincenzo Stango e Carlotta Mattiello
Presentazione CD Ecomafia rap E.Fontana e i P.S.A
Associazione CSCV
Esibizione musicale della Comunità Capoverdiana
IES Onlus Italo Ethiopian Society For International Development
Proiezione documentario “La Libellula”
Associazione Alchimia
Proiezione Filmato “Patasarriba”
Novagorà presenta il progetto
"Empowerment di comunità e sviluppo locale partecipato e sostenibile”
Attività di redazione, pubblicazione e restituzione di un’esperienza formativa
realizzata nel territorio dei Castelli Romani
Associazione Arte nel cuore
Proiezione filmato
Esibizione Gruppo musicale rock I SASSI
Associazione Il Ponte Magico
Monologhi tratti dagli spettacoli
“Capelli” “Caput Mundi” “Non sono forse io libero?”
Regia e testi di Antonio Lauritano
attori Roberto Tarantino, Riccardo Pizzini, Antonio Polidori.
della Compagnia Teatrale della Casa Circondariale di Velletri
brani musicali tratti dagli stessi spettacoli eseguiti da:
piano Guglielmo Fulvi
voce Terry Gisi
basso Federico Carra
Associazione daSud
Proiezione filmato “Il Lungo Viaggio della Memoria”
RIFFA
Esibizione musicale Alchimia’Sband
ASTA
ORE 19,30 CHIUSURA FESTA
ALTRE ATTIVITA’ PRESENTI ALL’EQUOFESTA
a) INSTALLAZIONE ARTISTICA ad opera dell’associazione culturale “
COORDINAMENTO ARTISTI ARTE PER: Simona Sarti;
b) Laboratorio riuso del legno e mostra di opere in legno degli alberi di Roma,
curati da Franco Paolinelli e dall’associazione Silvicoltura Agrocultura e
Paesaggio;
c) Smielatura dal vivo realizzata dall’azienda FLORAPI, di cui è possibile
acquistare il miele presso il nostro equo mercatino;
Sempre presso l’equomercatino potete trovare, oltre ai prodotti dell’artigianato
boliviano, alle magliette di Alchimia, i gioielli dell’associazione Ies:
d) l’associazione TERRA DEI PICCOLI ONLUS, con i LIBRI DI FIABE;
e) ECOMANIART, CREAZIONI DAL RIUSO E RICICLO
f) TAURUS SOLARE, CON LA PROMOZIONE DEI PANNELLI SOLARI
g) Il carrettino dei gelati e crepes grazie all’ASSOCIAZIONE
L’ORECCHIO DI DIONISO
h) l’ASSOCIAZIONE IL FIORE NEL DESERTO, con i suoi pacchi di
natale;
i) l’associazione APPHA-La Collina degli Asinelli, con la vendita di prodotti
artigianali;
l) IL COLORE DEL GRANO ONLUS vendita della pasta
m) AGRICOLTURA CAPODARCO vendita prodotti biologici
n) L’Associazione M.I.D.A. Espone e vende forni solari
o) Parrocchia San Gelasio
Mercatino
p) attività di Giocoleria
SONO PRESENTI ALL’EQUOFESTA con i loro materiali divulgativi LE
ASSOCIAZIONI SILESIA, PALOCCO PER KYOTO; SCUOLA AMBIENTE E
INNOVAZIONE SOSTENIBILE
giovedì 17 dicembre 2009
centrale biomasse NON è stata autorizzata dalla conferenza
Il progetto della centrale a biomasse NON è stato approvato da parte della conferenza unificata come da qualcuno (di parte) dichiarato, in quanto la stessa ha inoltrato la documentazione (e la decisione) alla Regione Lazio come da prassi.
D'altronde, questa è la prassi, come ci avevano spiegato nella prima riunione della stessa conferenza presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri che, in tutti le precedenti situazioni analoghe, circa 30, non aveva mai espresso alcun parere.
Le uniche notizie ufficiali così riferiscono:
Esiti Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 29 Ottobre 2009
Ore 9,30 Via Parigi, 11 Roma
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_delle_Regioni/ordini_resoconti_2009/seduta29102009/34_Esiti_Conf.Reg._29_Ottobre_2009.doc
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_Unificata/ordini_resoconti_2009.htm
32) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di
servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio
dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto
legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l.,
per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a
biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio. La
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come nelle
precedenti fattispecie, NON SI ESPRIME, in attesa delle modifiche
all’art. 14 quater della L. 241/1990
Si attendono quindi notizie dalla Regione Lazio.
Giorgio Libralato
D'altronde, questa è la prassi, come ci avevano spiegato nella prima riunione della stessa conferenza presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri che, in tutti le precedenti situazioni analoghe, circa 30, non aveva mai espresso alcun parere.
Le uniche notizie ufficiali così riferiscono:
Esiti Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 29 Ottobre 2009
Ore 9,30 Via Parigi, 11 Roma
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_delle_Regioni/ordini_resoconti_2009/seduta29102009/34_Esiti_Conf.Reg._29_Ottobre_2009.doc
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_Unificata/ordini_resoconti_2009.htm
32) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di
servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio
dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto
legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l.,
per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a
biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio. La
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come nelle
precedenti fattispecie, NON SI ESPRIME, in attesa delle modifiche
all’art. 14 quater della L. 241/1990
Si attendono quindi notizie dalla Regione Lazio.
Giorgio Libralato
vertice di Copenaghen, Cina nessun accordo
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/12/04/visualizza_new.html_1646239370.html
Vertice di Copenaghen, Cina: nessun accordo
Ieri scontri e oltre 250 arresti, tra i fermi anche tre italiani
17 dicembre, 09:01
Copenaghen, Black Bloc in azione a ChristianiaDisordini a CopenaghenClima, Greenpeace in 25 piazze italianeVideo shock a CopenaghenAltri video
Associate
Photostory: Nuovi scontri a CopenaghenDisarmo: accordo Usa-Russia non previsto a CopenaghenPhotostory: Black bloc, fuoco e scontri a ChristianiaApprofondimenti
IL PUNTO dell'inviato a Copenaghen - VIDEOLink
Guarda la mappa dei cambiamentiLo SPECIALE ANSA sul vertice di CopenaghenAllegati
Il testo base del vertice
dell'inviato Fabrizio Finzi
COPENAGHEN - Dozzine e dozzine di capi di Stato e di Governo sono in arrivo in queste ore a Copenaghen per dire l'ultima parola su un negoziato che dura ormai da oltre due anni. Tra oggi e domani, salvo proroghe dell'ultima ora, i leader del pianeta dovranno decidere come e quanto impegnarsi nella lotta al cambiamento climatico. Saranno presidenti e primi ministri a dover riempire di contenuti - ma soprattutto di cifre - una bozza di accordo che a 48 ore dalla fine annunciata del vertice dell'Onu sul riscaldamento del pianeta ancora non c'é, logorata e riscritta dai veti incrociati e dagli interessi contrapposti.
Il vertice delle divisioni, l'ha definito ieri la Chiesa cattolica: un summit che divide invece di unire, che contrappone Paesi ricchi a Paesi poveri. La neve che cade copiosa a Copenaghen non ha scoraggiato ieri gli ambientalisti che protestano e che vorrebbero far giungere la loro voce - spesso un disperato appello all'azione - nei blindatissimi spazi del Bella center, il centro fieristico che ospita questo mega-vertice delle Nazioni Unite. E con tutta probabilità non li scoraggerà neanche oggi: amplificando così il caos organizzativo che sta ormai caratterizzando quest'appuntamento di Copenaghen. Misure ancora più ferree sono state infatti annunciate dalla polizia per oggi: giornata importante che vedrà la presenza di personaggi del calibro del segretario di Stato americano Hillary Clinton (precederà di un giorno il presidente Obama), del presidente iraniano Ahmadinejad, di quello brasiliano Lula, o del cinese Hu; senza contare la contemporanea presenza di tutti i leader europei. Non ci sarà solo il premier italiano che è convalescente a Milano dopo l'aggressione subita a piazza Duomo. L'Italia sarà rappresentata dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Ieri diverse manifestazioni e scontri nei pressi del Bella center: manganelli e lacrimogeni usati dalla polizia con un bilancio di oltre 250 fermi. Tra questi anche tre italiani. Oggi replica scontata davanti alla passarella dei leader del mondo. Intanto nella notte si è lavorato alla bozza dell'accordo da sottoporre ai capi di Stato e di Governo: la presidenza danese sta disperatamente cercando di semplificare e ridurre il testo (circa 60 pagine) nella consapevolezza che già in molti parlano di fallimento storico.
CINA: NESSUNA POSSIBILITA' DI ACCORDO - La Cina ha detto ai partecipanti al vertice di Copenaghen di non intravedere alcuna possibilità di raggiungere un accordo operativo sul clima in questa settimana. Lo ha riferito un funzionario che partecipa ai colloqui. Il funzionario, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha detto che la Cina avrebbe proposto, in alternativa, "una breve dichiarazione politica di qualche tipo".
Vertice di Copenaghen, Cina: nessun accordo
Ieri scontri e oltre 250 arresti, tra i fermi anche tre italiani
17 dicembre, 09:01
Copenaghen, Black Bloc in azione a ChristianiaDisordini a CopenaghenClima, Greenpeace in 25 piazze italianeVideo shock a CopenaghenAltri video
Associate
Photostory: Nuovi scontri a CopenaghenDisarmo: accordo Usa-Russia non previsto a CopenaghenPhotostory: Black bloc, fuoco e scontri a ChristianiaApprofondimenti
IL PUNTO dell'inviato a Copenaghen - VIDEOLink
Guarda la mappa dei cambiamentiLo SPECIALE ANSA sul vertice di CopenaghenAllegati
Il testo base del vertice
dell'inviato Fabrizio Finzi
COPENAGHEN - Dozzine e dozzine di capi di Stato e di Governo sono in arrivo in queste ore a Copenaghen per dire l'ultima parola su un negoziato che dura ormai da oltre due anni. Tra oggi e domani, salvo proroghe dell'ultima ora, i leader del pianeta dovranno decidere come e quanto impegnarsi nella lotta al cambiamento climatico. Saranno presidenti e primi ministri a dover riempire di contenuti - ma soprattutto di cifre - una bozza di accordo che a 48 ore dalla fine annunciata del vertice dell'Onu sul riscaldamento del pianeta ancora non c'é, logorata e riscritta dai veti incrociati e dagli interessi contrapposti.
Il vertice delle divisioni, l'ha definito ieri la Chiesa cattolica: un summit che divide invece di unire, che contrappone Paesi ricchi a Paesi poveri. La neve che cade copiosa a Copenaghen non ha scoraggiato ieri gli ambientalisti che protestano e che vorrebbero far giungere la loro voce - spesso un disperato appello all'azione - nei blindatissimi spazi del Bella center, il centro fieristico che ospita questo mega-vertice delle Nazioni Unite. E con tutta probabilità non li scoraggerà neanche oggi: amplificando così il caos organizzativo che sta ormai caratterizzando quest'appuntamento di Copenaghen. Misure ancora più ferree sono state infatti annunciate dalla polizia per oggi: giornata importante che vedrà la presenza di personaggi del calibro del segretario di Stato americano Hillary Clinton (precederà di un giorno il presidente Obama), del presidente iraniano Ahmadinejad, di quello brasiliano Lula, o del cinese Hu; senza contare la contemporanea presenza di tutti i leader europei. Non ci sarà solo il premier italiano che è convalescente a Milano dopo l'aggressione subita a piazza Duomo. L'Italia sarà rappresentata dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Ieri diverse manifestazioni e scontri nei pressi del Bella center: manganelli e lacrimogeni usati dalla polizia con un bilancio di oltre 250 fermi. Tra questi anche tre italiani. Oggi replica scontata davanti alla passarella dei leader del mondo. Intanto nella notte si è lavorato alla bozza dell'accordo da sottoporre ai capi di Stato e di Governo: la presidenza danese sta disperatamente cercando di semplificare e ridurre il testo (circa 60 pagine) nella consapevolezza che già in molti parlano di fallimento storico.
CINA: NESSUNA POSSIBILITA' DI ACCORDO - La Cina ha detto ai partecipanti al vertice di Copenaghen di non intravedere alcuna possibilità di raggiungere un accordo operativo sul clima in questa settimana. Lo ha riferito un funzionario che partecipa ai colloqui. Il funzionario, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha detto che la Cina avrebbe proposto, in alternativa, "una breve dichiarazione politica di qualche tipo".
dimissioni Berlusconi
Tutti gli italiani aspettano le dimissioni di Berlusconi.
Quando arriveranno sarà sempre oltre il nostro desiderio, auspicio e speranza.
Il nostro paese ne ha un bisogno vitale.
Quando arriveranno sarà sempre oltre il nostro desiderio, auspicio e speranza.
Il nostro paese ne ha un bisogno vitale.
iscrizione gratuita corso carbon manager
CORSO "CARBON MANAGER"
ISCRIZONI GRATUITE ENTRO 21 DICEMBRE
la sala riunioni di Legambiente (Via Salaria, 403), dove si svolgerà la presentazione del corso Carbon Manager, organizzato da AzzeroCO2 e da Culturadimpresa e cofinanziato dall’Unione Europea, che partirà a gennaio e durerà un anno. Il "Carbon Manager" è una figura innovativa del management ambientalistico, in grado di intervenire in tutte le fasi di sviluppo di progetti di riduzione delle emissioni di CO2. Le domande d’iscrizione vanno presentate entro il 21 dicembre, per i 15 studenti che saranno ammessi la partecipazione sarà gratuita.
Proprio in questi giorni è in corso a Copenhagen la quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 15). Al centro di questo vertice internazionale ci sono i negoziati per un ampliamento della Convenzione sui cambiamenti climatici e per la firma di un nuovo accordo sul clima, che dovrebbe succedere al Protocollo di Kyoto.
Qualsiasi sia il risultato di questa Conferenza, i singoli Paesi dovranno impegnarsi per ridurre i propri consumi energetici e le emissioni di gas ad effetto serra. Tali obiettivi ambiziosi rappresentano una sfida, ma anche un’opportunità per Stati, città, aziende. Negli ultimi anni è nato un nuovo mercato internazionale, il "global carbon market", che offre nuovi posti di lavoro e opportunità di crescita economica. In questo quadro, si inserisce appunto la nuova figura del "Carbon Manager".
Il contenuto del corso "Carbon Manager" in sintesi:
Introduzione sul Protocollo di Kyoto, le istituzioni, la normativa, gli strumenti e le implicazioni per le aziende italiane.
Presentazione degli attori principali nel carbon market internazionale. Presentazione dei concetti baseline e addizionalità, Protocolli di criteri, Standard di certificazione e di diverse tipologie di crediti.
Studio approfondito di tutte le fasi dell’intero ciclo di progetto (progettazione, finanziamento, implementazione, monitoraggio e certificazione) per le iniziative di riduzione delle emissioni per il mercato obbligatorio e per quello volontario.
I partecipanti al Corso avranno la possibilità di assistere a lezioni professionalizzanti ed esercitazioni svolte dai maggiori operatori del settore e di svolgere un tirocinio formativo, al termine del quale possono essere presenti concrete possibilità di inserimento lavorativo. Le lezioni frontali saranno avvicendate da esercitazioni in aula, approfondimenti e case study presi dall’attualità. Vi saranno momenti di confronto con aziende leader nel settore delle compensazioni ambientali delle emissioni di gas serra.
L’iscrizione si conclude in data del 21 dicembre 2009. Il corso è della durata di 400 ore in aula e prevede 200 ore di stage presso una delle organizzazioni leader del settore.
Requisiti minimi:
- In cerca di prima occupazione da 12 a 23 mesi o in cerca di nuova occupazione da meno di 6 mesi;
- Diploma di maturità e di scuola media superiore;
- Età dai 25 ai 44 anni.
Il 50% dei posti sarà riservato a candidati di sesso femminile.
Ufficio Stampa
Legambiente Lazio ONLUS
Viale Regina Margherita 157- 00198 Roma
Tel: 06.85358051-85358077 Fax:06.85355495
Sito: www.legambientelazio.it
Email: legambiente.comunica@email.it
ISCRIZONI GRATUITE ENTRO 21 DICEMBRE
la sala riunioni di Legambiente (Via Salaria, 403), dove si svolgerà la presentazione del corso Carbon Manager, organizzato da AzzeroCO2 e da Culturadimpresa e cofinanziato dall’Unione Europea, che partirà a gennaio e durerà un anno. Il "Carbon Manager" è una figura innovativa del management ambientalistico, in grado di intervenire in tutte le fasi di sviluppo di progetti di riduzione delle emissioni di CO2. Le domande d’iscrizione vanno presentate entro il 21 dicembre, per i 15 studenti che saranno ammessi la partecipazione sarà gratuita.
Proprio in questi giorni è in corso a Copenhagen la quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 15). Al centro di questo vertice internazionale ci sono i negoziati per un ampliamento della Convenzione sui cambiamenti climatici e per la firma di un nuovo accordo sul clima, che dovrebbe succedere al Protocollo di Kyoto.
Qualsiasi sia il risultato di questa Conferenza, i singoli Paesi dovranno impegnarsi per ridurre i propri consumi energetici e le emissioni di gas ad effetto serra. Tali obiettivi ambiziosi rappresentano una sfida, ma anche un’opportunità per Stati, città, aziende. Negli ultimi anni è nato un nuovo mercato internazionale, il "global carbon market", che offre nuovi posti di lavoro e opportunità di crescita economica. In questo quadro, si inserisce appunto la nuova figura del "Carbon Manager".
Il contenuto del corso "Carbon Manager" in sintesi:
Introduzione sul Protocollo di Kyoto, le istituzioni, la normativa, gli strumenti e le implicazioni per le aziende italiane.
Presentazione degli attori principali nel carbon market internazionale. Presentazione dei concetti baseline e addizionalità, Protocolli di criteri, Standard di certificazione e di diverse tipologie di crediti.
Studio approfondito di tutte le fasi dell’intero ciclo di progetto (progettazione, finanziamento, implementazione, monitoraggio e certificazione) per le iniziative di riduzione delle emissioni per il mercato obbligatorio e per quello volontario.
I partecipanti al Corso avranno la possibilità di assistere a lezioni professionalizzanti ed esercitazioni svolte dai maggiori operatori del settore e di svolgere un tirocinio formativo, al termine del quale possono essere presenti concrete possibilità di inserimento lavorativo. Le lezioni frontali saranno avvicendate da esercitazioni in aula, approfondimenti e case study presi dall’attualità. Vi saranno momenti di confronto con aziende leader nel settore delle compensazioni ambientali delle emissioni di gas serra.
L’iscrizione si conclude in data del 21 dicembre 2009. Il corso è della durata di 400 ore in aula e prevede 200 ore di stage presso una delle organizzazioni leader del settore.
Requisiti minimi:
- In cerca di prima occupazione da 12 a 23 mesi o in cerca di nuova occupazione da meno di 6 mesi;
- Diploma di maturità e di scuola media superiore;
- Età dai 25 ai 44 anni.
Il 50% dei posti sarà riservato a candidati di sesso femminile.
Ufficio Stampa
Legambiente Lazio ONLUS
Viale Regina Margherita 157- 00198 Roma
Tel: 06.85358051-85358077 Fax:06.85355495
Sito: www.legambientelazio.it
Email: legambiente.comunica@email.it
lunedì 14 dicembre 2009
progetto biomasse approvato?
Non ho trovato riscontro rispetto all'approvazione (o meno) del progetto della centrale a biomasse da parte della conferenza unificata come da qualcuno (di parte) dichiarato.
Le uniche notizie ufficiali così riferiscono:
Esiti Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 29 Ottobre 2009
Ore 9,30 Via Parigi, 11 Roma
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_delle_Regioni/ordini_resoconti_2009/seduta29102009/34_Esiti_Conf.Reg._29_Ottobre_2009.doc
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_Unificata/ordini_resoconti_2009.htm
32) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l., per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a
biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come nelle precedenti fattispecie, NON SI ESPRIME, in attesa delle modifiche all’art. 14 quater della L. 241/1990
Nelle sedute successive non ho trovato traccia nell'elenco in convocazione e negli esiti del progetto.
Però tutto è possibile
Giorgio Libralato
Le uniche notizie ufficiali così riferiscono:
Esiti Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 29 Ottobre 2009
Ore 9,30 Via Parigi, 11 Roma
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_delle_Regioni/ordini_resoconti_2009/seduta29102009/34_Esiti_Conf.Reg._29_Ottobre_2009.doc
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_Unificata/ordini_resoconti_2009.htm
32) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l., per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a
biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come nelle precedenti fattispecie, NON SI ESPRIME, in attesa delle modifiche all’art. 14 quater della L. 241/1990
Nelle sedute successive non ho trovato traccia nell'elenco in convocazione e negli esiti del progetto.
Però tutto è possibile
Giorgio Libralato
navi e arei attacco al clima
Roma, Italia — Le emissioni fuori controllo di aviazione e navigazione minacciano l'efficacia degli accordi sul clima a Copenhagen. È la tesi del nostro rapporto "Attacco al clima: dal mare e dal cielo". Senza un freno, le emissioni dei due settori raddoppieranno o addirittura triplicheranno entro il 2050.
Le emissioni di CO2 da aviazione e navigazione internazionali hanno quelle complessive dell'intera Germania. L'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO) e l'Organizzazione marittima internazionale (IMO), alle quali era stata affidata la responsabilità di ridurre gli impatti di questi due settori internazionali, non hanno preso alcun provvedimento dalla firma del protocollo di Kyoto ad oggi. Il risultato è un aumento delle emissioni di CO2 rispettivamente del 45% e dell'85% rispetto ai valori del 1990.
È il momento di svegliarsi dal lungo sonno e dall'assenza di decisioni che ha caratterizzato gli ultimi dodici anni: servono obiettivi vincolanti e accordi ambiziosi.
Attraverso la regolamentazione dell'impatto climatico dei due settori potrebbero essere recuperati fino a 40 miliardi di dollari da investire nella riduzione delle emissioni e nell'adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo.
I leader del mondo a Copenhagen devono raggiungere un accordo globale, che preveda obiettivi ambiziosi e vincolanti anche per aviazione e navigazione internazionali. La regolamentazione di questi due settori può diventare una carta vincente per il successo delle negoziazioni a Copenhagen.
Il rapporto "Attacco al clima: dal mare e dal cielo" fa il punto anche sulla situazione italiana, caratterizzata da una forte crescita delle emissioni in particolare nel settore del trasporto aereo, a causa soprattutto del rapido aumento del numero dei voli e della proliferazione delle piste e degli aeroporti.
http://www.greenpeace.org/italy/news/navi-aerei-clima
scarica il rapporto
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/aviazione-navigazione-clima
Le emissioni di CO2 da aviazione e navigazione internazionali hanno quelle complessive dell'intera Germania. L'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO) e l'Organizzazione marittima internazionale (IMO), alle quali era stata affidata la responsabilità di ridurre gli impatti di questi due settori internazionali, non hanno preso alcun provvedimento dalla firma del protocollo di Kyoto ad oggi. Il risultato è un aumento delle emissioni di CO2 rispettivamente del 45% e dell'85% rispetto ai valori del 1990.
È il momento di svegliarsi dal lungo sonno e dall'assenza di decisioni che ha caratterizzato gli ultimi dodici anni: servono obiettivi vincolanti e accordi ambiziosi.
Attraverso la regolamentazione dell'impatto climatico dei due settori potrebbero essere recuperati fino a 40 miliardi di dollari da investire nella riduzione delle emissioni e nell'adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo.
I leader del mondo a Copenhagen devono raggiungere un accordo globale, che preveda obiettivi ambiziosi e vincolanti anche per aviazione e navigazione internazionali. La regolamentazione di questi due settori può diventare una carta vincente per il successo delle negoziazioni a Copenhagen.
Il rapporto "Attacco al clima: dal mare e dal cielo" fa il punto anche sulla situazione italiana, caratterizzata da una forte crescita delle emissioni in particolare nel settore del trasporto aereo, a causa soprattutto del rapido aumento del numero dei voli e della proliferazione delle piste e degli aeroporti.
http://www.greenpeace.org/italy/news/navi-aerei-clima
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