I cittadini di Pontinia guardano con fiducia e speranza al 2010 per una serie di motivi sociali, economici e ambientali.
Questo dovrebbe essere l’anno del superamento del dissesto che, secondo il consiglio di stato, è stato votato dalla precedente amministrazione di destra per una serie di errori (contabili o di metodo) che sempre si ripetono.
Tale scelta, la peggiore della storia amministrativa comunale, ha condizionato l’amministrazione e le varie programmazioni, ritardato investimenti, miglioramenti a favore della comunità.
Ne hanno risentito alcuni servizi, tra questi sicuramente la raccolta differenziata spinta (o porta a porta) dei rifiuti solidi urbani che poi rappresenta l’unica valida soluzione al problema dei rifiuti, oltre alla riduzione degli stessi.
Così le notizie incoraggianti, in una parte del centro abitato, che arrivano dalla raccolta differenziata con i cassonetti va estesa ed ampliata a tutto l’intero territorio comunale oltre che aumentati gli obiettivi.
Che poi si traducono in risparmio per l’amministrazione, quindi per i cittadini, arrivando ai minimi di legge del 35% di circa 250 mila euro l’anno.
Quello dello sviluppo della raccolta differenziata è uno degli obiettivi che questa amministrazione può e deve cogliere nel 2010 insieme al miglioramento della tutela del territorio proprio dall’abbandono vigliacco e criminale che tutt’oggi avviene lungo le strade, fossi e nei campi poco presidiati.
Un altro obiettivo, questo sembra ancora più facile da raggiungere, è il nuovo regolamento contro l’elettrosmog e per le antenne di telefonia mobile, restituendo la certezza dei diritti non tanto delle potenti aziende del settore, quanto dei cittadini di tutelare la salute propria.
Per il regolamento degli impianti fotovoltaici, invece, stando agli annunci degli organi di informazione, si tratterebbe solo di una formalità la prossima approvazione in consiglio comunale.
Stando alle medesime anticipazioni renderebbe nullo il bando emanato questa estate dal comune di Pontinia in contrasto con la normativa e l’indirizzo sui regolamenti (regionale e nazionale).
Ovviamente dovrebbero rimanere liberi tutti gli impianti ad uso familiare o condominiale e anche a servizio delle singole aziende per l’autosufficienza. Anzi se anche per questo aspetto l’amministrazione comunale decidesse, finalmente, di applicare leggi (nazionali e regionale) renderebbe obbligatorio per tutte le nuove costruzioni gli impianti di produzione dell’acqua calda, la predisposizione per gli impianti fotovoltaici, oltre al recupero dell’acqua meteorica e al risparmio energetico.
Anche per tutti gli edifici pubblici si attende l’adeguamento degli impianti riconvertendole all’energia naturale e rinnovabile usufruendo di tutti quei finanziamenti pubblici finora evitati accuratamente e chissà mai perché.
Poi rimane la gestione dell’acqua dopo le 2 delibere (n. 76 del 20 dicembre 2007 e n. 4 del 23 gennaio 2008) del consiglio comunale in carica, in conseguenza e in applicazione del programma elettorale per passare dall’attuale contestata gestione a quella per l’acqua pubblica, occorre fissare un nuovo soggetto. Infine è ovvio che la tutela dell’ambiente si fonda su una corretta programmazione urbanistica, che speriamo il prossimo anno si compia finalmente dopo oltre 10 anni di attesa che deve collegata al piano del commercio, così come alla gestione moderna del trasporto. Il tutto ovviamente perché la tutela della salute pubblica, dell’attuale economia, sociale e dell’ambiente non deve essere solo resistenza contro i progetti indesiderati, ma deve essere programmazione e gestione per impedire che altre scelte sbagliate e incompatibili possano gravare su Pontinia.
Pontinia 27 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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