mercoledì 30 settembre 2009

l'Acea si converte all'energia rinnovabile

Il comune di Pontinia, le associazioni locali, i cittadini, i comuni confinanti, la provincia di Latina, la Regione Lazio hanno chiesto più volte con vari documenti e piani energetici, programmazione impianti ad energia naturale e rinnovabile.

Il tutto rispettando, una volta tanto, il protocollo di Kyoto, le direttive europee in materia, l’indicazione di statisti mondiali, di imprenditori e di società del settore, abbandonando contemporaneamente progetti inquinanti e che aumentano le emissioni, oltre che insostenibili economicamente e senza creare né indotto, né posti di lavoro.

Cioè coniugando il futuro e il presente, una migliore qualità della vita, generando migliaia di posti di lavoro, tecnologie ed aziende.

Durante le varie conferenze AIA, unificate, commissioni a vario livello, ogni volta è stato chiesto di abbandonare progetti incompatibili con il territorio e con l’economia locale in favore dell’energia naturale e rinnovabile.

Proprio un rappresentante della società proponente la centrale a turbogas rispondeva con un certo tono che l’energia solare e fotovoltaica sono utopia.

Oggi, invece, l’ennesima smentita da parte della stessa società : “Il risparmio energetico significa risparmio sui costi di gestione e di conseguenza un abbattimento della componente dei prezzi finali”, ha spiegato La Maddalena di Acea. “La crisi economica ha abbassato di molto il costo dei moduli fotovoltaici, che se non saranno la risoluzione ai problemi di produzione energetica, certamente rappresentano un'ottima possibilità per risparmiare senza inquinare”. Acea, in questo, è pronta a collaborare sul territorio gestito dal Consorzio Industriale Roma Latina, grazie anche alla posizione geografica che rende queste zone appetibili al mercato del fotovoltaico.” Come si legge nel comunicato che segue.

Ancora una volta avevano ragione i cittadini di Pontinia, le associazione e l’amministrazione comunale.

Giorgio Libralato

Convegno per il futuro della competitività in provincia di Latina

SERMONETA, 29 SETTEMBRE 2009 - Il futuro e la competitività delle aziende è rappresentato dalle reti digitali di eccellenza e dall'energia sostenibile. Queste le conclusioni a cui è arrivato il ricco parterre del Convegno che si è tenuto questa mattina nell'ambito della Secolare Fiera di San Michele, a Sermoneta, organizzato dal Consorzio Industriale Roma Latina. A moderare l'incontro, il Presidente del Consorzio Asi Luigi Torelli; con lui, Luciano Pelagalli e Daniele Boldorini di Lait spa, e Michelangelo La Maddalena di Acea spa. Con loro è stato delineato il futuro della piccola e media impresa nei sette ambiti ricadenti nel Consorzio Industriale Roma Latina (Castel Romano e Santa Palomba nella Provincia di Roma, Aprilia, Cisterna, Latina Scalo, Mazzocchio e Pontinia nella Provincia di Latina), che passa necessariamente attraverso la rete digitale e l'utilizzo di energia rinnovabile per abbattere i costi ed essere realmente competitivi sul mercato. Torelli, nella sua relazione introduttiva ha spiegato come il Consorzio Industriale Roma Latina, uno dei più grandi d'Italia con oltre 3mila ettari di insediamenti produttivi, stia lavorando per la valorizzazione delle potenzialità del territorio, attraverso aiuti concreti, non soltanto attraverso incentivi economici (“significherebbe rinchiudere le prospettive di sviluppo”, ha spiegato) ma anche con lo snellimento delle pratiche burocratiche e la risoluzione delle questioni urbanistiche: “Lo sviluppo locale diventa una scelta culturale del territorio, un percorso di crescita che parte dal basso, con piccole e microimprese dinamiche con le quali si sta studiando le linee direttrici per il supporto al loro sviluppo”. E su questo, il Consorzio Asi sembra essere sulla buona strada. È già pronta e si sta per attivare la rete a banda larga, con cavi in fibra ottica che avranno la consistenza fino a 1 gigabyte al secondo: “Sono stati posti 40 km di cavo”, ha spiegato Pelagalli, “ora bisognerà solo capire come far gestire questa rete, che rappresenta un vantaggio glocale per tutte le aziende”. Nel contempo, si punterà al risparmio del costo dell'energia che passerà necessariamente attraverso l'utilizzo di fonti rinnovabili: “Il risparmio energetico significa risparmio sui costi di gestione e di conseguenza un abbattimento della componente dei prezzi finali”, ha spiegato La Maddalena di Acea. “La crisi economica ha abbassato di molto il costo dei moduli fotovoltaici, che se non saranno la risoluzione ai problemi di produzione energetica, certamente rappresentano un'ottima possibilità per risparmiare senza inquinare”. Acea, in questo, è pronta a collaborare sul territorio gestito dal Consorzio Industriale Roma Latina, grazie anche alla posizione geografica che rende queste zone appetibili al mercato del fotovoltaico. A portare il suo saluto, anche il Sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli che ha voluto sottolineare la “necessità di una maggiore competitività delle nostre aziende per poter stare sul mercato: questo convegno”, ha detto Giovannoli, “offre la strada da intraprendere”. http://www.ilnotiziangolo.it/portale/index.php?option=com_content&task=view&id=7502&Itemid=2

Pontinia capitale della poesia

La città di Pontinia, fedele alle sue tradizioni culturali, sarà per un giorno la Capitale della Poesia. La manifestazione, organizzata dall'associazione culturale Gli Amici del Mare e dal Comune di Pontinia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Latina, la Pro Loco di Pontinia e l'Hotel Ares, in occasione del 75/mo di Fondazione di Pontinia, dà appuntamento ai poeti per il prossimo 11 dicembre, alla prima edizione di Pontinia in Poesia. Un evento che richiamerà sul territorio alcuni tra i più bei nomi della poesia italiana contemporanea. Hanno già aderito alla manifestazione i poeti Italo Benedetti, Martha Canfield, Maurizio Cucchi, Renato Minore, Luigia Sorrentino e Sergio Zavoli. Il giornalista Antonio Manzo, inviato speciale de Il Mattino, parteciperà con un suo intervento critico introduttivo. La voce recitante sarà quella di Davide Curzio, accompagnato dalle musiche originali di Beppe Frattaroli. Il coordinamento sarà a cura di Francesco Agresti, già fondadore, con Dacia Maraini e Stanislao Nievo del Premio Internazionale di Letteratura La Cultura del Mare. «Pontinia - ha dichiarato il Sindaco Eligio Tombolillo- non poteva non sostenere questa esaltante iniziativa che, unitamente alle altre valide manifestazioni culturali espresse dai nostri cittadini, dà lustro ad una cittadina che, anche se giovane nella sua storia, affonda le sue radici in una realtà ultramillenaria e che vede il suo territorio, unitamente a quello del Circeo, come punto d'incontro tra la civiltà greca e quella romana. Un Oriente ed un Occidente che a Pontinia, attraverso la voce della poesia, vogliono consacrare la loro vocazione a sostegno della natura e della conservazione ambientale».La cerimonia si svolgerà nell'Aula Consiliare del Comune di Pontinia il prossimo 11 dicembre con inizio alle ore 17.
http://www.latina24ore.it/altre-notizie/4819-pontinia-capitale-della-poesia-per-un-giorno.html

martedì 29 settembre 2009

Montanari domani Rai1 ore 7.30 mitigazione polveri

Contrordine: mercoledì 30 settembre alle 12 la conferenza stampa sul sistema di mitigazione dell’inquinamento da polveri sperimentato a Roma si terrà non al CNR ma in Campidoglio alla Sala delle Bandiere.

Resta confermata per le 7:30 la mia partecipazione alla trasmissione di RAI1 Uno Mattina nel corso della quale anticiperò qualcosa di ciò che dirò in conferenza stampa.

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RAI1 e CNR
lunedì 28 settembre 2009
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Mercoledì 30 alle 7:30 sarò su RAI 1 (Uno Mattina) con il prof. Adolfo Panfili docente all’Università La Sapienza di Roma per illustrare brevissimamente i risultati della sperimentazione che ho condotto per il Comune di Roma su di un sistema di disinquinamento dell’aria.

Lo stesso giorno, alle 12, sarò al CNR (Viale dell'Università, 11, Roma ) per rispondere alle domande dei giornalisti sullo stesso argomento. È ammessa la presenza del pubblico.


www.stefanomontanari.net

lunedì 28 settembre 2009

Acea, strategia cercasi disperatamente

Acea, strategia cercasi disperatamente




LUCA IEZZI




Acea indecisa a tutto. Sono passati esattamente sei mesi da quando Marco Staderini è arrivato al comando della municipalizzata romana e nessuno dei nodi strategici per i quali è stato chiamato a sostituire Andrea Mangoni è stato risolto.
La trattativa con Gaz de France è in stallo dall’inizio del 2009 e non farà passi avanti per almeno un altro mese; la prospettiva di un’aggregazione con un’altra municipalizzata, a lungo si è parlato della bolognese Hera, è addirittura sparita dall’agenda. Mentre il management fatica a chiarirsi le idee dall’esterno piovono tegole, per di più da chi dovrebbe essere politicamente vicino. Il governo ha deciso di dimostrare la propria volontà liberalizzatrice partendo proprio dai servizi pubblici locali, solo una provvidenziale opera di lobbing ha permesso in qualche modo di stralciare gas ed elettricità dai mercati che dovranno essere assegnati con gara d’appalto in ogni comune.
Il primo colpo è stato schivato, non ancora il secondo: nello stesso decreto che "recupera" alcuni ritardi italiani rispetto all’Ue, è prevista la restituzione da parte delle municipalizzate quotate di alcuni sgravi fiscali ottenuti nella seconda metà degli anni 90. Secondo le stime, la lombarda A2a e Acea sono le più colpite dell’intero comparto che ha già versato 200 milioni di euro (60 milioni sono usciti dalle casse romane). Il conto finale rischia, nel peggiore dei casi, di essere raddoppiato. Federutility prepara un ricorso, ma l’unico obiettivo sembra essere quello di ritardare di qualche mese l’inevitabile esborso. Un modo per evitare l’impatto su bilanci già provati dal crollo dei consumi energetici. Per tutte le municipalizzate quotate il rischio è quello di dover azzerare i dividendi del 2009. I manager di tutta Italia sanno che è il modo più rapido per inimicarsi persino il più entusiasta dei sindaci.
Il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, nel 2008 ha incassato a maggio 71 milioni di euro (quattro in più dell’anno precedente), ma erano ancora frutto della gestione Mangoni e dei 192 milioni di utili con cui ha chiuso il 2008.
Ora la situazione è cambiata, la crisi economica, ma anche l’incertezza strategica hanno trasformato Acea da una "cash cow" in un possibile problema: l’utile a giugno è già crollato del 24% rispetto allo stesso periodo del 2008, il debito è schizzato a un passo dai 2 miliardi di euro e Staderini ha persino "bussato" agli uffici della giunta per chiedere un aumento del 10% delle tariffe idriche nella capitale. Pochi centesimi per gli utenti, ma un segno di debolezza che ha aumentato, anche in Campidoglio, i critici dell’attuale gestione.
Né la presentazione del piano finanziario 201012, né l’inconsueto incontro plenario con tutti i dirigenti dell’azienda, sono bastati a calmare le acque, anche perché le difficoltà nel designare i direttori generali (una telenovela durata sei mesi) ha portato nel cuore del gruppo i difficili rapporti tra gli azionisti di Acea: il comune di Roma e Francesco Gaetano Caltagirone da un lato e Suez Gaz de France dall’altro.
E dire che proprio Staderini, manager di riferimento dell’Udc e grande mediatore, doveva essere l’uomo giusto per ricucire i rapporti con i francesi. Alemanno e Caltagirone in primavera hanno ricusato la grande alleanza che avrebbe portato Acea e Gdf a dividere i destini sulla produzione elettrica, sulla vendita ai clienti finali e anche sul gas. Un equilibrio che era sembrato troppo favorevole ai francesi, ma da allora quell’intesa ha perso diversi "pezzi" senza fare passi avanti. Gaz de France ha rinunciato a rilevare da Eni la rete del gas della capitale, mentre per le due joint venture di produzione e vendita elettrica il cda di Acea ha scelto di non decidere nemmeno a metà settembre rimandando tutto di almeno un mese. I due advisor Mediobanca e Rothschild stanno lavorando ad una nuova piattaforma che è poco più di una riorganizzazione dell’esistente: la produzione elettrica sarà affidata ad una società a maggioranza francese (le partecipazioni nelle centrali di cui dispone Gaz di France è tre volte superiore a quella di Acea), mentre l’egemonia della società di vendita sarà affidata alla municipalizzata forte del suo parco clienti. I francesi hanno altro da offrire: la controllata al 100% Italcogim che offre a livello nazionale gas ed elettricità e soprattutto la volontà di continuare ad investire per continuare a crescere sul mercato italiano.
Cosa voglia Acea si fa fatica a capirlo, con un cda che non si è mai espresso sui propri obiettivi e non ha contropartite (finanziarie e industriali) per trattare alla pari con Gdf. Il debito, soprattutto non permette grandi avventure. Risorse fresche potrebbero arrivare dalle cessioni: la rete a media tensione interessa a Terna, gli analisti di Intermonte l’hanno valutata 50 milioni. Non certo l’operazione in grado di spezzare l’incertezza.

http://www.repubblica.it/supplementi/af/2009/09/28/finanza/018laperto.html

Presidente non firmi lo scudo fiscale

27 settembre 2009
L'appello del Fatto a Napolitano contro lo scudo fiscale.
Migliaia di lettori stanno sostenendo su antefatto.it la nostra richiesta al capo dello Stato di non firmare la legge che introduce lo scudo fiscale. “Questo provvedimento indebolisce la credibilità del fisco e dello Stato, "farà rientrare un po’ di capitali ma peggiorerà in modo strutturale la finanza pubblica”, dice l’economista Tito Boeri nell'intervista (http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2342611&yy=2009&mm=09&dd=27&title=lo_scudo_fiscale_distrugge_la) a Il Fatto Quotidiano n°5 - del 27 settembre 2009.
Il testo completo dell'appello.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2341575&yy=2009&mm=09&dd=26&title=presidente_non_firmi

Per firmare l'appello
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578

domenica 27 settembre 2009

zero emissioni Roma

ZEROEMISSION ROME
Evento specializzato dedicato all'energia eolicaROMA, dal 30/09/2009 al 02/10/2009
Giunto alla sua quinta edizione, ZEROEMISSION ROME è l'evento di riferimento per tutte le aziende e gli operatori interessati allo sviluppo delle energie rinnovabili, all'emission trading e alla sostenibilità ambientale in Italia e nel grande e promettente mercato del bacino del Mediterraneo.

L'edizione del 2008 ha riconfermato il successo della sua formula espositiva e convegnistica con oltre 18.000 visitatori, 300 espositori provenienti da 14 paesi, 9 convegni di 3 giorni con 46 sessioni e 330 relatori.

ZEROEMISSION ROME si svolge a Roma, nel cuore del Mediterraneo, nel prestigioso e nuovissimo centro espositivo di Fiera di Roma, a pochi passi dall'aeroporto internazionale di Roma "Leonardo da Vinci", ottimamente servito anche da ferrovia, mezzi pubblici e autostrade, e quindi in posizione strategica per tutti i visitatori italiani e internazionali.

ZEROEMISSION ROME 2009 è l'insieme di eventi specializzati dedicati all'energia eolica, all'energia fotovoltaica, al solare termodinamico, all'emission trading, cambiamenti climatici e CCS, agroenergie e biocarburanti.

Insieme occuperanno ben cinque grandi padiglioni di Fiera di Roma su un'area di oltre 40.000 metri quadri.

Accanto all'area espositiva, saranno organizzate decine di conferenze, workshop e incontri dedicati ai settori merceologici della manifestazione e agli argomenti più attuali nel dibattito energetico e climatico mondiale, che coinvolgeranno i massimi esperti internazionali e le decine di migliaia di visitatori qualificati previsti.

http://www.edilportale.com/eventi/2009/roma/zeroemission-rome_5312.html

sabato 26 settembre 2009

libertà di stampa verso il 3 ottobre

Le iniziative a sostegno della manifestazione della Fnsi
Convegni, dibattiti e presidi a Torino, Cagliari e Palermo
Libertà di stampa, iniziative in tutta Italia
verso la manifestazione del 3 ottobre

ROMA - Sono già numerose e aumentano di giorno in giorno le iniziative per sostenere la manifestazione sulla libertà di stampa, in programma in Piazza del Popolo a Roma il prossimo 3 ottobre. "Informazione, no al guinzaglio. Diritto di sapere, dovere di informare", questo lo slogan scelto dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Inizialmente prevista per il 18 settembre, l'iniziativa era stata rinviata in seguito all'attentato di Kabul.

Perché manifestare. "Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione - scrive la Fnsi - ma oggi stiamo vivendo un attacco senza precedenti: disegni di legge bavaglio, azioni forti in sedi giudiziarie, continue invettive pubbliche dei potenti, a cominciare dal premier, contro giornali e giornalisti, considerati non graditi. Ogni ferita che il sistema dei media subisce determina un forte contraccolpo alla libertà di tutti. Sosteniamo i principi e i valori dell'articolo 21 della Costituzione e tuteliamo il diritto inalienabile di ogni cittadino a un'informazione libera, completa e plurale".

Palermo - Domani nell'Auditorium Rai del capoluogo siciliano si svolgerà il convegno "Intercettazioni, libertà di stampa, diritti costituzionali". L'incontro è promosso dall'Associazione della Stampa Siciliana, dall'Ordine regionale dei giornalisti, dall'Associazione Articolo 21 e al centro studi Pio La Torre.

Cagliari - Sempre domani a Cagliari alle 10 e 30 in Piazza della Costituzione si svolgerà una manifestazione indetta dalla sezione regionale della FNSI. L'intento è di dare la possibilità a chi non potrà essere presente a Roma, di far sentire la propria voce.

Piacenza - L'associazione Libertà e Giustizia, in occasione del Festival del Diritto, organizzerà per domani a Piacenza una raccolta di firme. Si parte alle 10 e 30 in Piazza Cavalli per finire alle 14. Sempre sabato altri punti di raccolta delle firme ci saranno a Roma e Piombino.

Conselice (Ra) - Il comune in provincia di Ravenna è l'unico in Italia dove esiste un monumento alla libertà di stampa. Proprio per festeggiarne il terzo anniversario e per preparare la manifestazione del tre ottobre, il comune ospiterà una due giorni di dibattiti e incontri. Il 30 settembre alle 21 nel teatro Comunale, Franco Siddi, segretario della Fnsi, Gerardo Bombonato, segretario regionale dell'Ordine dei giornalisti, animeranno con altri ospiti il dibattito "Liberi di informare". Il primo ottobre spazio a Tano Grasso, presidente della Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura.

Torino - In contemporanea con la manifestazione di Roma, l'Associazione Stampa Subalpina ha organizzato a Torino, in Piazza Carignano, un presidio per sostenere l'iniziativa della FNSI.

Milano e Pavia - A sostegno della manifestazione romana anche a Milano, in Piazza Duomo, e Pavia saranno organizzati dei presidi.

Sul web - La mobilitazione cresce anche sul web. La Fnsi ha dato vita a un apposito blog (http://fnsi-libera-informazione.blogspot.com/) per raccogliere adesioni e materiali. Molte forze politiche parteciperanno alla manifestazione del 3 ottobre, tra cui il Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Hanno aderito anche la CGIL, l'Arci, l'ANPI, l'associazione Articolo 21 e quella Libertà e Giustizia, l'Unione Cattolica Stampa Italiana, le Acli e la Fiom. Su Facebook sono nati una miriade di gruppi per sostenere e promuovere l'evento.

Le associazioni internazionali - Sostegno alla manifestazione è arrivato anche dal CINI, il Coordinamento Italiano Network Internzionali, di cui fanno parte ActionAid, l'Armef, Save The Children, Terres Des Hommes, Vis, il WWF e World Vision.

(25 settembre 2009)
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/liberta-di-stampa/verso-manifestazione/verso-manifestazione.html

venerdì 25 settembre 2009

teatro intervista a Tombolillo su Teleetere

Domani mattina ore 7.15 Tele Etere torna a occuparsi di Pontinia intervistando in diretta il sindaco Eligio Tombolillo sul tema del Teatro e delle note polemiche sull'argomento.
Sabato scorso era andata in onda una mia intervista, in diretta, sulle centrali e sulle energie rinnovabili.
Mercoledi invece l'intervista sulla sentenza delle biomasse.

giovedì 24 settembre 2009

no a Berlusconi per l'aumento di emissioni

AMBIENTE
La Ue ribatte a Berlusconi
"Non negoziabili i tetti di Co2"
Il premier aveva scritto al presidente dell'esecutivo europeo Barroso, per chiedere di rivedere i limiti sulle emissioni di anidride carbonica
BRUXELLES - I tetti sulla assegnazione di quote di Co2 all'Italia "non sono rinegoziabili", lo ha detto la portavoce della commisione Ue, Barbara Hellfrich, interpellata sulle notizie stampa a proposito di una lettera del premier Silvio Berlusconi al presidente dell'esecutivo europeo Barroso, per chiedere di rivedere i tetti sulle emissioni di anidride carbonica. "I tetti sono stati definiti e adottati dalla commissione attraverso un processo basato sulla legislazione europea e non sono rinegoziabili", ha detto la portavoce, affermando di essere a conoscenza - attraverso la stampa - della lettera del premier con la quale l'Italia segnala l'intenzione di modificare i vincoli impostagli dalla Ue.

Il piano nazionale di assegnazione delle emissioni di anidride carbonica dell'Italia per il periodo 2008-2012 è stato approvato da Bruxelles il 15 maggio del 2007. La valutazione degli esperti della Commissione Ue, dopo mesi di negoziato, si è conclusa con un parere favorevole anche se condizionato ad alcune modifiche, in particolare alla riduzione del quantitativo totale di quote di emissione proposto.

L'assegnazione annua autorizzata di quote di emissione è pari a 195,8 milioni di tonnellate di CO2, il 6,3% in meno di quanto proposto dal governo italiano, che aveva chiesto di potere attribuire all'industria 209 milioni di tonnellate. La legislazione europea fissa in un periodo di due mesi i tempi per un eventuale ricorso.

(24 settembre 2009)
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/ambiente/clima-ue/berlusconi-co2/berlusconi-co2.html?rss

mercoledì 23 settembre 2009

Turbogas, aspettando la convocazione della commissione VIA-VAS

Oggi nuova missione a Roma del Sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo per perorare la causa della difesa del territorio, della salute pubblica, dell’ambiente, dell’agricoltura di qualità alla Pisana per incontrare i vertici della Regione Lazio contro il progetto della turbogas.
Sicuramente il Sindaco avrà avuto modo di incontrare l’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti e Claudio Moscardelli, due tra gli esponenti di spicco della maggioranza di centro sinistra che hanno seguito con interesse la vicenda.
Il Sindaco aveva con sé il fascicolo con 18 pagine di note ed osservazione e i 12 allegati che ribadivano l’incompatibilità del progetto al nostro territorio.
Intanto è attesa in settimana la convocazione della seconda (e forse ultima) seduta della commissione VIA-VAS per la revisione del parere positivo con il decreto del 5 dicembre 2005.
Difatti il relatore della commissione aveva annunciato che entro 30 giorni i lavori dovevano essere conclusi.
Considerando che la prima riunione si era svolta il 3 settembre è facile pensare come date utili quelle che vanno dal 28 settembre al 2 ottobre.
Chissà che questa volta non intervenga anche la regione Lazio….
Giorgio Libralato

no ai sacchetti di plastica

http://wpop16.libero.it/cgi-bin/webmail.cgi/NO-BustePlastica.pdf?ID=Iq2jzGfylK_Ny0YCvYzNmg5OjQaFHS1qVMhviq7RAKvP3y&Act_View=1&R_Folder=aW5ib3g=&msgID=31617&Body=3&filename=NO-BustePlastica.pdf

martedì 22 settembre 2009

25 settembre a Fondi contro le mafie

il 25 settembre a fondi ore 17 si terrà un manifestazione nazionale contro le
mafie.

CONTRO LE MAFIE, PER LA LEGALITA’ E LA DEMOCRAZIA, PER FAR
SENTIRE FORTE LA VOCE DELLE FORZE POLITICHE, DELLE ASSOCIAZIONI E DEI
CITTADINI CHE SI BATTONO SUL TERRITORIO CONTRO LA COLONIZZAZIONE DELLE
ORGANIZZAZIONI MAFIOSE, IL COMITATO PERMANENTE DI LOTTA ALLE MAFIE DI
FONDI (LT), ORGANIZZA UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE VENERDI’ 25
SETTEMBRE 2009 A FONDI, IN PIAZZA UNITA’ D’ITALIA A PARTIRE DALLE ORE
17.

Interverranno personalità impegnate nella lotta contro la criminalità organizzata e le illegalità, come Tano Grasso, Rita Borsellino e Ignazio Cutrò (l’imprenditore siciliano che ha denunciato la mafia e vive sotto minaccia di morte).

leggete ed aderite all'appello su:

http://www.fondi25settembre.

piccolo Berlusconi? i soliti detrattori

Qualcuno lo ha definito un piccolo Berlusconi.
I soliti detrattori locali.
A Pontinia non abbiamo nulla di meno degli altri in Italia e nel mondo.
Siamo stati i primi con un dissesto di cui, secondo Corte dei conti, Tar, Consiglio di Stato e ispettori del ministero, non vi erano le condizioni.
Per non parlare (anni 80) della sentenza in merito alla concessione edilizia oppure della turbogas, delle biomasse.

lunedì 21 settembre 2009

Latina, parole e mafie

Latina.Si terrà il prossimo 22 settembre,dalle ore 16,30,in via Dandolo n.7, presso la Casa del Volontariato. un seminario pubblico sul tema: Parole e Mafie.Informazione,silenzi,omertà. L'iniziativa è promossd da Regione Lazio,Casa della Legaltà e Liberainformazione. All’incontro pubblico interverranno : Francesco Forgione (Casa della Legalità), Roberto Morrione (Libera Informazione), Tonio Dell’Olio (Libera Internazionale), Antonio Turri (Libera Lazio). http://www.icittadini.it/

domenica 20 settembre 2009

le nuove dieci domande al cavaliere

è guerra aperta nella leadership. No dissesto

«CHIUNQUE si autoproclami coordinatore o dirigente comunale non solo sta commettendo
un errore, ma oltretutto accentua il clima di incertezza e confusione che si
vive nel territorio locale. Mi riferisco alle parole di Giuseppe Mochi che ha annunciato che a breve convocherà un direttivo. Ma forse Mochi non sa che AN è stata sciolta lo scorso marzo dal suo terzo congresso nazionale e che ora s i a m o
nel Popolo della Libertà e che in questo p a r t i t o non si è a n c o r a svolto un
t es se rame n t o . Chi convoca un d i r e tt ivo di solito è il coordinatore,
c a r i c a che certamente lui non p o s s i ede.» Il c o n s ig l i e r e
comu nale Paolo Torelli, sempre del Pdl risponde in modo duro alle parole di Mochi che aveva parlato di un «opposizione morbida in Consiglio», criticando in pratica il lavoro finora svolto dall’opposizione.
«Attualmente il partito - continua Torelli - sta conoscendo una fase di stallo in merito all'organizzazione interna e le uniche cariche ufficiali locali sono il Coordinatore Provinciale Claudio Fazzone, il vice coordinatore Fabio Bianchi,
nominati dal Coordinatore regionale Onorevole Piso, e i consiglieri comunali eletti dal popolo. Quindi l'indicazione del primo coordinatore cittadino del Pdl o del metodo di individuazione spetterà per ora a Fazzone e al vice Bianchi nei quali rimetto la speranza che ci convochino a noi consiglieri comunali e ci diano le giuste indicazioni per come procedere a rappresentanti del popolo. Non appena
si effettuerà il tesseramento, probabilmente l'anno prossimo, allora i cittadini potranno votare il proprio coordinatore cittadino. Di certo, finora si ha
che Giuseppe Mochi non è il coordinatore comunale del Pdl e il suo gioco ad anticipare tutti di certo non lo porterà da nessuna parte». Parole simili a quelle di Anitori presidente della «K. Popper» che aveva criticato anche lui le fughe in
avanti dell’ex sindaco. «Questa opposizione, - conclude Torelli - che alcuni definiscono ironicamente ‘morbida’, ha il merito di aver riportato il dialogo a Pontinia. Inoltre I cittadini hanno dimostrato attraverso il voto popolare di
voler voltare pagina, di voler gente nuova e soprattutto di sentir parlare di politica, di progetti, di idee e non vuole più ascoltare la parola ‘dissesto’,
né tantomeno litigate aspre tra politici locali o narrazioni di liti temerarie all'interno di tribunali. Pontinia vuole giustamente che in consiglio
comunale si torni a parlare di Pontinia».
Andrea Zuccaro http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/20_09_2009/pag24sabaudia.pdf

Ponza la centrale che inquina

Sembra una costante per la provincia di Latina: centrali e inquinamento. Dopo le centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano, la Chernobyl italiana (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/07/garigliano-la-chernobyl-italiana.html), dopo i danni e le servitù che potrebbero procurare quelle in progetto e incompatibili con il territorio (biomasse a Pontinia, turbogas ad Aprilia e a Pontinia) quella di Ponza diventa un altro caso nazionale. Probabilmente ci potrebbero essere tecnologie, accorgimenti e controlli che potrebbero migliorare la situazione. Forse la produzione di energia a Ponza. potrebbe essere ottenuta con energia naturale e rinnovabile, per esempio con pannelli solari e fotovoltaici, con il mini eolico. Di fatti sembra un problema irrisolto da 80 anni e spesso contestato. Un'altra costante nella nostra provincia.
Giorgio Libralato

Ponza, la centrale inquina
e dalla spiaggia esce gasolio
Da quasi 80 anni l'impianto elettrico assorda la popolazione e annerisce la parete di perlite a Giancos. Ora anche le perdite di carburante che rovinano l'arenile
di CARLO PICOZZA




Ponza, la spiaggia di Giancos nera di gasolio

PONZA (LATINA) - Una settantina di esposti, una dozzina di denunce, alterettante interrogazioni parlamentari, tre ricorsi amministrativi, ma la centrale che a Ponza produce energia per l'isola laziale sta ancora lì, in pieno centro, a tre metri dalla spiaggia di Giancos, tra l'andirivieni di auto, moto e dei passanti. Non sono bastati neanche i recenti versamenti di gasolio nelle abitazioni vicine e sull'arenile a creare l'allarme. Nafta a catinelle che ha inquinato la spiaggia: "Scavando la sabbia", mostra Enzo Mazzella ormeggiatore di natanti e imbarcazioni proprio accanto alla centrale, "si tira su petrolio come fossimo negli Emirati arabi".

Ispezioni della guardia di finanza, dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, dei vigili urbani. Verbali e riunioni in Comune e tutto va avanti come prima. Da un trentennio la Società elettrica ponzese continua a produrre energia a trenta centimetri dalle abitazioni, a pochi metri dagli ombrelloni e dalle barche alla fonda nel porto dell'isola, sopra passanti e veicoli che corrono sul Lungomare Cesarano. Ormai è nera di fumo la perlite candida del promontorio di Giancos.

Già nella seconda metà degli anni Venti, quando la "Società anonima elettrica ponzese" accese il primo motore del gruppo elettrogeno, fu protesta e rivolta. Il Piano regolatore del '77 l'avrebbe voluta sul pianoro di Capo Bianco. E negli anni '50 l'Amministrazione comunale continuava a ripetere che sì, quello era il posto giusto. "Il rumore dei motori si faceva sentire anche dai sordi", ricorda Mazzella, "e le vibrazioni lo accompagnano giorno e notte". Le esalazioni di ossido di carbonio, con il ponente, si respirano dalla strada, dall'arenile, dalle barche. Prima del potenziamento dei motori, quella miscela di suoni e oscillazioni minuscole continue - scriveva nel 1984 un perito incaricato dal Tribunale - erano "equivalenti a 30 motori diesel da 1.300 centimetri cubici, sempre accesi", in uno spazio chiuso alle spalle dalla roccia con a lato una galleria.


Ora, anche i versamenti di gasolio.

(20 settembre 2009)

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/ambiente/ponza-gasolio/ponza-gasolio/ponza-gasolio.html

ambarabà ciccì coccò

Franceschini, Bersani o Marino?
19 settembre 2009
I risultati dei primi congressi di circolo
I risultati dei primi 587 congressi di circolo (il 13% del totale) sono stati resi noti dalla Commissione nazionale: su 19.459 voti 10.774 (55,7%) vanno a Pier Luigi Bersani, 6.883 (35,6%) a Dario Franceschini e 1.675 (8,7%) a Ignazio Marino. Il prossimo aggiornamento mercoledì 23 settembre.
http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/index.aspx?t=/speciali/congresso09/documenti/candidati.htm

sabato 19 settembre 2009

mercoledi riunione per il teatro

il presidente della commissione alla trasparenza del comune di Pontinia ha convocato le associazioni culturali e sportive di Pontinia, il sindaco e l'assessore alla P.I. mercoledi 23 alle ore 19 nell'aula consiliare per discutere l'odg " gestione Teatro Fellini ed eventuale Bando di affidamento".

venerdì 18 settembre 2009

i meriti della centrale a biomasse

La sentenza favorevole al comune di Pontinia e la Provincia di Latina in merito al ricorso della ditta proponente la centrale a biomasse, arriva dopo un lavoro di studio, conoscenza e approfondimenti, ritenuto valido e legittimo dal TAR.
Questo grazie all’impegno e al contributo di tanti che hanno collaborato per ottenere questo importante risultato in difesa del territorio, della programmazione e della realtà sociale ed economica.
Nel luglio 2005 il centro sinistra (Ds, Margherita, Sdi e verdi), con esclusione di rifondazione, si era espresso contro questo progetto.
La convocazione della conferenza AIA-IPPC arriva nel luglio 2007, presso la Provincia di Latina.
Il sottoscritto e la rete dei cittadini presentano osservazioni al progetto che vengono completamente recepite dalla Provincia di Latina che il 30 agosto 2007, chiede le necessarie modifiche, aggiornamenti, correzioni, approfondimenti al progetto presentato.
Si susseguono 2 delibere del consiglio comunale di Pontinia che dichiarano l’incompatibilità del progetto con il territorio comunale, dando incarico al Sindaco di rappresentare tale volontà nelle sedi opportune e necessarie.
Dopo alcune riunioni della conferenza AIA, e ricerche del tavolo tecnico comunale, si arriva al gennaio 2009 dove il comune di Pontinia, rappresentato dal sindaco dottor Eligio Tombolillo, dall’assessore all’ambiente Valterino Battisti, dai tecnici ing. Corradi, geom. Di Brino, da associazioni e cittadini, rete dei cittadini, ecologia e territorio illustra tutti gli errori progettuali ancora presenti, molti dei quali ripetuti addirittura dal luglio 2007.
Giungono altre mie osservazioni e soprattutto il parere del sindaco contrario per i motivi sanitari a causa delle statistiche dei tumori e delle malattie gravi dell’apparato respiratorio.
La Provincia di Latina giustamente interpretando la normativa relativa, rinvia tutto alla conferenza unificata stato – regioni.
Qui arriva il ricorso famoso apparso più psicologico, forse nel tentativo di impressionare cittadini, tecnici e amministratori, che supportato da vere motivazioni.
Difatti il Tar le ha respinte.
In tutto questo è evidente il merito di chi ha contribuito alla formazione del parere motivato del sindaco, lo stesso Eligio Tombolillo, l’assessore Battisti, alcuni amministratori, poi i tecnici comunali, il Professore Federico Valerio che ha steso la relazione contraria, la rete dei cittadini, il professore Stefano Montanari anch’egli interpellato e, ovviamente, gli avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone.
Il tutto ben sapendo che la questione è ancora lunga e che servirà almeno il prossimo anno per avere il parere finale dalla conferenza stato regioni sull’AIA-IPPC, dopo occorrerà il permesso a costruire, sempre che il parere AIA sia favorevole, ovviamente sempre che i tempi di eventuali ulteriori ricorsi non dovessero rallentare ulteriormente il confronto in atto.

8 milioni di posti di lavoro con industria verde

14 Settembre 2009 Green Jobs. Come creare 8 milioni di posti di lavoro verdi.
IngrandisciRoma, Italia — I posti di lavoro verdi nel settore dell'energia possono diventare 8 milioni a livello globale entro il 2030. Come? Puntando su rinnovabili ed efficienza energetica. È quanto rivela il nostro rapporto "Working for the Climate: Green Job [R]evolution". Questi dati sono stati valutati positivamente anche da Epifani, segretario della CGIL.

http://www.greenpeace.org/italy/news/green-jobs

Oggi in Europa ci sono già 450 mila lavoratori nel settore delle energie rinnovabili, che ha un fatturato di oltre 40 miliardi di euro. Ma si tratta solo dell'inizio. Il nostro rapporto - realizzato in collaborazione con il Consiglio europeo per l'energia rinnovabile (EREC) - presenta un modello di sviluppo che mira a tagliare le emissioni nel settore energetico, raggiungendo maggiore occupazione rispetto a quella garantita dall'attuale dipendenza dal carbone. E senza ricorrere allo sviluppo del nucleare.

Si dimostra così che, scegliendo la Rivoluzione Energetica, l'industria delle rinnovabili potrà raggiungere 6,9 milioni di posti di lavoro entro il 2030, mentre 1,1 milioni di posti di lavoro potranno essere creati grazie all'efficienza energetica.

Più lavoratori e meno emissioni. Passando da carbone e combustibili fossili a fonti rinnovabili, infatti, la Rivoluzione Energetica eviterebbe 10 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, mitigando così i cambiamenti climatici. Inoltre, porterebbe alla creazione di 2,7 milioni di posti di lavoro in più rispetto allo scenario di riferimento dell'International Energy Agency, che – al contrario – prevede una perdita netta di mezzo milione di occupati da qui al 2030 per le innovazioni in campo minerario.

Secondo il rapporto di Greenpeace, puntare su rinnovabili ed efficienza in Italia significherebbe raggiungere oltre 100 mila occupati nel solo settore dell'energia elettrica al 2030, l'82 per cento in più rispetto ai 56 mila dello scenario di riferimento. Il 73 per cento dei lavoratori del settore sarebbe occupato nelle rinnovabili mentre per il 22 per cento si tratterebbe di nuovi posti di lavoro creati grazie agli investimenti in efficienza energetica. A questi numeri andrebbero aggiunti i lavoratori dell'indotto, valutabili nello stesso ordine di grandezza.

Sui risultati del rapporto Guglielmo Epifani, Segretario Generale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), dichiara che "le risposte vere alla crisi stanno nelle scelte durature e sostenibili per l'uomo, le donne e l'ambiente. Per questo è necessario investire risorse nella trasformazione equa e sostenibile dei modelli di produzione e di consumo, a partire dall'energia, per mantenere e incrementare l'occupazione".

"Il sindacato, come gli autori di questo rapporto, ritiene che un'azione tempestiva e lungimirante dei Leader del mondo per contrastare il cambiamento climatico deve e può essere un potente volano per una crescita economica equa e sostenibile e di progresso sociale", conclude Epifani.

Sacrica il rapporto integrale in inglese http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/green-jobs
Leggi la sintesi in italiano http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/sintesi-green-jobs

giovedì 17 settembre 2009

rinviata manifestazione libertà stampa

La manifestazione rinviata - In segno di rispetto e di lutto, la Federazione nazionale della stampa, il sindacato nazionale dei giornalisti, ha deciso di rinviare la manifestazione in difesa della libertà di stampa, in programma sabato. Franco Siddi, segretario nazionale della Fnsi, ha detto che l'iniziativa si terrà il 3 ottobre.

A proposito del teatro di Pontinia

Tanti esperti sono intervenuti sull’argomento, credo ci sia poco altro da aggiungere.
Partiamo dai fatti, se sbaglio correggetemi.
La giunta Tombolillo, dopo lo stop di qualche anno, ha avuto il merito di rilanciare il Teatro affidando, con una sorta di scommessa, l’incarico di direttore artistico ad un professionista che ha confermato la sua fama, capacità e validità non solo artistica ma anche per programmazione ed organizzazione.
Sembra ci sia la richiesta di un cinema, evitando quindi la necessità di andare fuori comune per le famiglie, i giovani o gli anziani.
In tempi in cui la televisione sta dando il peggio di sé (e forse anche oltre) è normale che le forme teatrali e cinematografiche vengano rivalutate.
Specialmente a favore di spettacoli di qualità come è stato per il Teatro di Pernarella.
Poi ci sono le esigenze materiali, economiche che devono esistere per far funzionare una struttura.
Pare che oltre agli introiti della vendita di biglietti, della pubblicità occorrano circa 25 mila euro per mantenere il Teatro di qualità Pernarella a Pontinia.
E’ ovvio che la stessa struttura del Teatro è fondamentale per permettere iniziative culturali e sociali, dalle scuole che a Pontinia vanno dall’infanzia alle scuole medie, dibattiti, conferenze che o sono a carico della collettività o di singole associazioni.
Queste iniziative possono in parte essere programmate e in parte sono frutto dell’evoluzione dei tempi, degli argomenti e delle situazioni.
Un’amministrazione comunale, credo, dovrebbe far conciliare l’insieme di queste esigenze.
Possono esserci altre risorse pubbliche (provinciali, regionali) che non sempre (anzi forse raramente) sono in ragione del merito, spesso lo sono in funzione del politico “amico” o della coalizione cioè del peggio della vita pubblica.
Leggendo, da prima della venuta di Pernarella ad oggi, le cronache e gli interventi qualificati, osservando le esperienze (quasi mai esaltanti) del resto della provincia o anche di Roma simili, mi pare che il Teatro e la cultura non debbano essere alla mercè della volubilità dei politici provinciali e/o regionali, ma debbano vivere di vita propria.
C’è, mi pare, l’esigenza di una fondazione o di un ente teatro capace di far fronte alle esigenze materiali e di finanziamento.
Analizzando il caso in questione non appare difficile trovare a Pontinia ( e dintorni) 50 persone (o aziende) che finanzino con 500 € l’anno questa attività, oppure 250 che lo facciano con 100 € (solo per fare alcuni esempi).
E’ chiaro che serve chi se ne faccia promotore, ci metta la faccia e la credibilità, l’impegno e la passione, come è successo, per esempio in difesa della salute pubblica e dell’ambiente.
L’attuale situazione che, sicuramente, è andata al di fuori delle aspettative e della volontà dei singoli (loro malgrado) protagonisti (loro malgrado) della vicenda teatro a Pontinia, ha avuto l’indubbio merito di far creare attenzione intorno al teatro e alla cultura.
Pontinia, pare che pochi concittadini se ne accorgono, non è solo un disgraziato dissesto o progetti inutili, inquinanti e dannosi è anche economia solida locale (con aziende note nel mondo), protagonista al di fuori (con titoli provinciali, regionali, nazionali) nello sport (dalle arti marziali, alla pallavolo, al ping pong, al ciclismo, canottaggio e chiedo scusa se dimentico qualcuno), nella dama e negli scacchi, nella cultura, il Teatro appunto.
Diamo il meglio di noi (lo abbiamo visto contro i progetti sventurati di cui sopra) quando uniamo le forze, lasciando da parte le divisioni e le individualità, soprattutto le invidie e la convenienza di parte, nella solidarietà e nella condivisione.
Considerate le capacità e la volontà di questi protagonisti non è difficile o improbabile pensare che la vicenda possa avere un’evoluzione in tempi brevi verso una soluzione che possa avere l’approvazione di tutte le parti.
Qualche anno fa, ai tempi più difficili della disgregazione sociale seguente al dissesto, avevo proposto con successo la consulta delle associazioni e l’iniziativa che aveva portato a 2 mesi di iniziative che partivano dal basso per le famiglie, i giovani, oltre a pubblici dibattiti sugli argomenti di maggior interesse.
Penso che se ci fosse qualcuno che, oggi, vuole far crescere il Teatro di Pontinia dovrebbe fare lo stesso, aggregando tutte le forze migliori di Pontinia.
Giorgio Libralato

cerchiamo famiglie rinnovabili

Ambiente: cerchiamo famiglie rinnovabili. Zaratti: "Due famiglie del Lazio miglioreranno la loro vita, in sintonia con l'ambiente. Al via concorso per famiglie rinnovabili"
17/09/09 - "La difesa dell'Ambiente è fatta di gesti concreti e quotidiani. Sono le scelte di tutti i giorni che possono cambiare il volto della nostra Regione e migliorare l'ambiente in cui viviamo. Energie rinnovabili, efficienza energetica, consumi consapevoli, riduzione dei rifiuti alla fonte sono alcuni dei settori d'intervento nei quali possono essere applicare tecnologie alla portata di tutti come i pannelli solari temici e fotovoltaici, gli infissi ad alta efficienza, l'utilizzo di prodotti alla spina e dell'acqua microfiltrata. -afferma l'Assessore regionale all'Ambiente, Filiberto Zaratti - Siamo convinti che questi cambianti siano possibili e che attraverso i comportamenti quotidiani si possano ottenere grandi risultati. L'Agenzia Internazionale per l'Energia, per esempio, ha calcolato che se si disattivassero tutti gli stand by utilizzati dai cittadini dell'Unione Europea, si potrebbe risparmiare l'energia prodotta da due grandi centrali da 1.500 MW ognuna".

"Tra le nostre politiche per favorire il diffondersi di questi comportamenti virtuosi tra i cittadini della nostra Regione, oltre agli incentivi, alla semplificazione amministrativa e alla ricerca scientifica applicata puntiamo sulla diffusione delle buone pratiche in tutti i settori della società. - continua Zaratti - Per questo motivo abbiamo deciso di indire un concorso che permetta ai cittadini del Lazio di toccare con mano queste buone pratiche: cercando due famiglie del Lazio che diventeranno i protagonisti di una campagna di comunicazione tesa a diffondere le buone pratiche legate all'energia e al risparmio delle risorse. Le due famiglie vincitrici del concorso, che partirà il 5 ottobre con la pubblicazione del regolamento sul sito di Ecofest Energia (www.ecofest.it), vedranno realizzati presso la loro abitazione una serie di interventi per migliorarne la sostenibilità ambientale, con l'installazione, per esempio, di pannelli solari fotovoltaici e temici e di macchine per la microfiltrazione dell'acqua".


http://www.regione.lazio.it/web2/contents/ambiente/sala_stampa/news_dettaglio.php?id=615

mercoledì 16 settembre 2009

biomasse tra tanto e poco informati

Tanti sono i motivi per i quali è incomprensibile il progetto della centrale a biomasse a Pontinia, economici, sanitari, di programmazione energetica e territoriale, ambientale, normativa e nessuno che ne giustifichi la proposta.
Noi "poco informati", come siamo stati definiti, leggiamo dati ufficiali delle aziende, studi aggiornati qualificati, per esempio dell'Enea, oppure dell'Università di Roma, il protocollo di Kyoto, le direttive europee, ricerche dell'assessorato all'agricoltura della Lombardia, proposte delle associazioni dei coltivatori diretti del Veneto, dell'Emilia, della Lombardia, nessuno di questi conforta la realizzazione di tale progetto.
Ma, noi "poco informati", ascoltiamo anche i tecnici e i dirigenti che hanno proposto tale stramapalato progetto, da essi stessi definito "esagerato, perchè non c'è abbastanza biomassa nella zona", oppure "non è conveniente mettere a dimora queste piantagioni dedicate", anche "la vita massima della centrale è di 7 anni, cioè quanto durano (o duravano all'epoca delle dichiarazioni" i contributi pubblici", senza i quali "la centrale non è conveniente". Oppure la previsione massima di circa 20 unità lavorative.
Il tutto a fronte di un finanziamento pubblico (soldi nostri quindi) di circa 8 milioni di euro, cioè ogni posto di lavoro costa circa 400.000 € per 7 anni, circa 60.000 € l'anno.
Ma non sarebbe meglio regalarli questi soldi ai "probabili assunti" ai quali ne arriverebbero, se andasse bene 15.000 € l'anno?
Tornando all'attualità con quegli 8 milioni nostri e non della società proponente, si potrebbero costituire e costruire capannoni per 16 nuove aziende artigianali - industriali da una decina di posti di lavoro, per un totale di 160 posti di lavoro e non 20.
Che porterebbero un vero indotto e non una cattedrale nel deserto.
Tornando alle biomasse nessuno crede vi sia la disponibilità (non solo in provincia di Latina, ma nell'intero Lazio e regioni confinanti) per alimentare questa centrale e tutte o parte delle 30 progettate.
Senza contare a quelle che già esistono in provincia di Latina (1 di 10 MW esattamente molto di più di quello che gli studi più ottimistici stimano per la nostra provincia), ne è progettata un'altra delle stesse dimensioni, oltre a 5 in provincia di Roma, 3 in quella di Viterbo e oltre 20 in quella di Frosinone.
Altro dato ritenuto inattendibile quello della convenienza agricola, con un guadagno annuo di circa 500 € a ha, meno di quanto si prende affittando il terreno.
Ma basta leggere i dati (noi "poco informati" lo abbiamo fatto) riferiti alla centrale gemella, quella di Bando d'Argenta (FE) che è arrivata, dopo 7 anni di funzionamento a stipulare contratti per circa 1/4 della potenzialità.
Senza voler pensare a male come induce la stessa centrale chiusa per le emissioni non conformi e per il sabotaggio degli strumenti di controllo, con processo in corso e alcune pene già patteggiate.
O per non voler pensare al peggio come al legno radioattivo proveniente da Chernobyl.
Sarebbe bastato che i "tanto informati" leggessero, per esempio, il piano energetico regionale del 2001, quindi prima della redazione del progetto, per capire che non vi erano le condizioni economiche per alimentare la centrale.
Oppure che i "tanto informati" leggessero il nome dei comuni della zona per capire che non vi sono quelli inventati allo scopo per non avere opposizioni al progetto, di Codarda, Fossanova e Sonnino Scalo.
Se i "tanto informati" conoscessero la normativa vigente non avrebbero citato, in materia di sicurezza, leggi abrogate, superate da altre.
Anche se i "tanto informati" avessero letto le critiche della Provincia di Latina per aggiornare un progetto con dati superati o non attuali o poco pertinenti il progetto.
Avrebbero evitato, i "tanto informati" di far predere tempo a tutti.
Pontinia 16 settembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

torniamo all'acqua pubblica

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: Torniamo all’acqua pubblica
Era uno dei punti qualificanti del programma elettorale della Lista per Tombolillo sindaco che tanto successo e voti ha ottenuto 3 anni fa.
Adesso che anche il Consiglio di Stato prende posizione in maniera netta a favore del ritorno della gestione pubblica, contro l’attuale gestione di una spa che ha forse il record di ricorsi e protesti in Italia e forse in Europa, è giunto il momento di dare seguito alla delibera del comune di Pontinia che prevedeva la gestione pubblica.
Stranamente (ma forse una volta tanto hanno pensato che avrebbero avuto torto) è l’unica delibera contro la gestione della spa a non essere stata impugnata.
Visto che siamo ormai arrivati al termine del problema dissesto che impediva molte iniziative si può pensare, dal prossimo anno, di gestire a livello comunale il sistema idrico del nostro comune.
Si può pensare di assegnarlo all’azienda municipalizzata, aumentandone quindi il numero di occupati evitando situazioni anomale.
I cittadini ne sarebbero sicuramente riconoscenti.
Grazie dell’attenzione.
Pontinia 16 settembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

Assalto alla biomassa del pianeta

Assalto alla biomassa del pianeta
Martedì 01 Settembre 2009 07:51 Ecoportal
Esiste una grande disputa industriale tra le grandi imprese
biotecnologiche, che riguarda l'appropriazione della maggior quantità
possibile di biomassa del pianeta, che, senza dubbio, non è né
abbondante né facilmente convertibile in agenti chimici, plastici e
combustibili rinnovabili ed, ancor meno, sufficiente ad esaudire tutti
i propositi previsti.

Mentre cento delegati si riuniscono nella Sesta Conferenza Annuale di
Biotecnologia e Bioprocesso Industriale nel Palazzo dei Congressi di
Montreal, un gruppo di ONG – Gruppo ETC, Greenpeace e Biofuelwatch –
si sono unite per una conferenza stampa allo scopo di avvertire che le
nuove energie “verdi” dell'industria biotecnologica sono poco meno che
propaganda, che i governi non dovranno incrementare i sussidi a queste
imprese e che la materia prima su cui si fonda questa industria –
chiamata, in termini generali, “biomassa” - non è né abbondante, né
convertibile in agenti chimici, plastici o combustibili rinnovabili.

Jim Thomas, investigatore del Gruppo ETC, ha affermato che dietro il
sottile velo verde dell'”energia pulita” e dei “plastici rinnovabili”,
si nasconde un'enorme disputa industriale che coinvolge le imprese
biotecnologiche, nell'intento di appropriarsi della maggior quantità
possibile di biomassa del pianeta: “Il controllo che esercitano i
giganti genetici sulle componenti più piccole della vita, come il DNA,
è diventato sempre più rapido e sofisticato con l'investimento di
mille milioni di dollari in nuove tecnologie, come la metagenomica e
la biologia sintetica. Il s5% della cosiddetta biomassa mondiale – di
tutti i tipi, compresi vegetali, boschi, residui ed altre fonti di
biomassa – è stata già messa in commercio... L'industria è interessata
al restante 75%.

La ricerca di maggiori quantità di cellulosa vegetale – il materiale
organico più abbondante della terra – farò in modo che le riserve
naturali diventeranno terre da nulla. Da tre anni molte organizzazioni
non governative avvertono che la domanda di etanolo di mais provocherà
un aumento dei pressi degli alimenti. Abbiamo ragione. Ora lanciamo
l'allerta su questo accaparramento massiccio della biomassa, che avrà
conseguenza altrettanto devastanti per la gente – specialmente nei
paesi del Sud, perchè è qui che le compagnie andranno a cercare
materia prima quando finirà o non potranno più cercarla nei loro
paesi”.

Rachel Smolker di Biofuelwatch, che ha sede nel Regno Unito, sfida le
compagnie presenti alla conferenza BIO a porsi la domanda findamentale
“Esiste abbastanza biomassa nel mondo per tutti i propositi previsti?
La risposta è ovviamente un 'no'”. Parla dei mezzi e dei modi di
utilizzo della biomassa da parte dei governi e dall'industria per
argomentare la sua tesi: gli USA hanno adottato una meta di produzione
di 36 mila milioni di galloni di biocombustibile all'anno per il 2022,
giustificandosi con la presenza di 300milioni di tonnellate di
biomassa disponibili. Secondo quanto affermato da alcune analisi, per
ottenere un risultato del genere bisognerà colpire l'80% della
biomassa disponibile in terre agricole, boschi e pascoli. E questa è
solo una delle mete previste.

La forza aerea statunitense pretende di sostituire il 25% della sua
domanda di combustibile con biocombustibile, e l'industria aerea
commerciale sta ricalcando i suoi passi. L'industria chimica ha come
obiettivo sostituire il 10% della sua materia prima in biomassa. La
maggior parte, il 70% dei sussidi, delle politiche di sostegno alle
energie rinnovabili – principalmente per l'elettricità ed il
riscaldamento – si traducono in un consumo contemporaneo di biomassa e
carbone o altre tecnolgie di biomassa. La combinazione dei diversi
obiettivi è insostenibile, specie nel contesto della necessità di
sfamare una popolazione sempre crescente, un ecosistema in declino e
la degradazione di terre ed acqua.

Eric Darier, direttore di Greenpeace Quebec, ha esortato i governi e
gli investitori privati a fare attenzione ad i loro contatti con le
imprese biotecnologiche ed a non seguire passivamente “il treno
dell'innovazione”:”Abbiamo bisogno di appoggiare ed applicare il
principio precauzionale riconosciuto dalla legislazione internazionale
e valutare l'intero ciclo vitale delle tecnologie proposte prima di
dichiararle 'verdi'”. Darier denuncia la mancanza di partecipazione
pubblica nei dibattiti sulla biotecnologia. “La società richiede una
valutazione strategica completa di ciascuna tecnologia durante il suo
sviluppo. Se non lo facciamo, dovremmo subirne le conseguenze tra
decenni, come stiamo subendo oggi le conseguenze dell'uso di prodotti
chimici e pesticidi”.

www.ecoportal.net

Grupo ETC / Greenpeace / Biofuel Watch
www.etcgroup.org

http://www.asud.net/index.php?option=com_content&view=article&id=792&Itemid=39

Traduzione di Maddalena Natalicchio

martedì 15 settembre 2009

biomasse, hanno ragione comune e provincia

La sentenza del TAR di Latina che ha respinto il ricorso avanzato dalla società proponente la centrale a biomasse nel nucleo industriale di Mazzocchio a Pontinia conferma la legittimità del parere del sindaco di Pontinia in materia sanitaria e la corretta applicazione della norma in materia di conferenza AIA adottata dalla Provincia di Latina.
Ma questo ci era già stato spiegato nella prima riunione della conferenza stato regioni, presso la segreteria del consiglio dei ministri che, a tale proposito, aveva elencato autorevoli pareri del consiglio di stato in merito alla vicenda.
Quindi se la società proponente dovesse ricorrere al consiglio di stato per far annullare il parere negativo del sindaco di Pontinia oppure per modificare l’iter seguito dalla Provincia di Latina sa già quali aspettative può avere in materia.
I cittadini di Pontinia, le associazioni e l’amministrazione comunale hanno accolto questa notizia con grande soddisfazione, a dimostrazione ulteriore che l’operato della difesa del territorio, della programmazione, degli atti amministrativi, dei pareri, della salute pubblica e dell’ambiente vengono confermati ancora una volta nella loro validità tecnica, amministrativa e giuridica.
Quella che sembrava una lotta impari di un piccolo comune e dei cittadini che sostengono con dignità la difesa dei diritti civili e sociali, contro gruppi societari con capitali notevoli e interessi rilevanti si sta rivelando non solo un confronto alla pari, ma addirittura una possibilità di sconfiggere questi progetti indesiderati.
Sarebbe bastato, per esempio, andare a leggere il piano energetico regionale vigente che è del 14 febbraio 2001, deliberazione GR Lazio n. 45, quindi prima della presentazione del progetto in questione per capire che lo stesso progetto non poteva essere approvato.
Per le biomasse, tanto per fare un esempio (pag. 45 e 46) per la provincia di Latina si fa una previsione superiore sia al piano energetico della provincia di Latina che al piano attualmente in revisione, ma comunque si prevede una potenzialità massima di 10-11 MWe contro i 20 della centrale progettata a Mazzocchio.
Senza contare che in provincia già ne funziona una da 10 MWe e un’altra, di pari potenza, viene annunciata dall’attuale giunta della Provincia di Latina.
Non si comprende, infatti, come si potesse pensare di alimentare questa centrale esclusa anche dallo studio dell’Enea commissionato dalla Regione Lazio per supportare il nuovo piano energetico regionale che in tutto il Lazio non ritiene vi sia sufficiente biomassa.
Giusto a chiarimento della posizione di chi si oppone a questo tipo di centrale si ricorda che l’aumento di emissioni che provocherebbe è l’esatto contrario della necessaria riduzione da tutti auspicata.
Senza contare che, secondo l’autorevole parere del Dr. Federico Valerio- S.S. Chimica Ambientale- Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova, le biomasse che saranno usate come combustibile, anche dopo depurazione dei fumi prodotti, provocheranno l’immissione nell’ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine..) con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta.
Pontinia 15 settembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

centrale a biomasse, la sentenza

N. 00819/2009 REG.SEN.

N. 00260/2009 REG.RIC.



REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

sezione staccata di Latina (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sul ricorso numero di registro generale 260 del 2009, proposto dalla Pontinia Rinnovabili S.r.l., in persona dell’amministratore delegato dott. Fabio Andrea Ferretti, rappresentata e difesa dall’avvocato Paride Martella, con domicilio eletto in Latina, viale Umberto I, n. 100;


contro

Comune di Pontinia, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone, con domicilio eletto in Latina, alla via Priverno, n. 18;
Provincia di Latina, in persona del presidente pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Claudia Di Troia, con domicilio eletto in Latina, alla via Costa, n. 1 (presso amministrazione provinciale);


nei confronti di

Eligio Tombolillo, rappresentato e difeso dall’avvocato Francesco Di Ciollo, con domicilio eletto in Latina, alla via Carducci, n. 7;
Nicoletta Valle ed Antonio Nardone, rappresentati e difesi dall’avvocato Giuseppe Gallinaro, con domicilio eletto in Latina, alla via A. Doria, n. 4 (Segreteria T.a.r.);


per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia,

del parere (contrario) espresso dal Sindaco del Comune di Pontinia nella conferenza di servizi “decisoria” del 27 gennaio 2009 con il titolo “Parere del Sindaco di Pontinia ai sensi degli artt. 216 e 217 del TULS n. 1265/1934;

della nota della Provincia di Latina prot. n. 7843 del 5 febbraio 2009 con la quale venivano trasmessi alla Segreteria della Conferenza permanente per i Rapporti Stato - Regione per le determinazioni di propria competenza, gli atti della Conferenza dei Servizi “decisoria” del 27 gennaio 2009 sulla domanda di autorizzazione integrata ambientale presentata dalla Pontinia Rinnovabili s.r.l. per la realizzazione di una centrale alimentata a biomasse della potenza elettrica lorda di circa 23 MWe presso il sito industriale dell’agglomerato di Mazzocchio nel comune di Pontinia.




Visto il ricorso con i relativi allegati.

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di Pontinia.

Visto l’atto di costituzione in giudizio di Provincia di Latina.

Visto l’atto di costituzione in giudizio di Eligio Tombolillo.

Visto l’atto di costituzione in giudizio di Nicoletta Valle.

Visto l’atto di costituzione in giudizio di Antonio Nardone.

Viste le memorie difensive.

Visti tutti gli atti della causa.

Relatore nell’udienza pubblica del giorno 23/07/2009 il dott. Santino Scudeller e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale.

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.




FATTO

1 Con ricorso notificato il 23/24 marzo 2009 - depositato il 2 aprile 2009 - la Pontinia Rinnovabili S.r.l. espone: [ì] di aver presentato istanza, provvisoriamente agevolata dal Ministero delle Attività Produttive e sulla quale si era espressa favorevolmente la giunta comunale, volta alla realizzazione di una centrale per la produzione di energia elettrica da biomasse presso l’agglomerato industriale di Mazzocchio del comune di Pontinia e di aver avviato il procedimento per conseguire l’autorizzazione di cui agli articoli 17 del D.P.R. n. 203/88 e 4 del D.P.R. n. 53/1998; [ìì] che la regione ha escluso l’assoggettabilità dell’intervento a V.I.A.; [ììì] che, all’esito di numerose sedute dell’apposita conferenza dei servizi, in quella celebrata il 27 gennaio 2009 il sindaco del comune di Pontinia ha espresso parere negativo ai sensi degli articoli 216 e 217 del T.U.L.S. e che la provincia ha di seguito interessato la Segreteria della Conferenza permanente per i Rapporti Stato - Regione per le determinazioni di competenza.

1.1 Impugna quindi la nota provinciale ed il parere negativo del sindaco, deducendo i seguenti motivi: eccesso di potere per incompetenza del sindaco all’emanazione del parere immotivato - violazione del principio del contrarius actus - violazione e/o falsa applicazione di legge con riferimento agli artt. 216 e 217 TULS del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 - eccesso di potere per erroneità nei presupposti - difetto di motivazione ed illogicità manifesta - violazione e/o falsa applicazione di legge con riferimento agli artt. 14 e seguenti della legge n. 241/1990 e s.m.i. - violazione e/o falsa applicazione di legge con riferimento all’art. 2 della legge 07.08.1990 n. 241 nonché con riferimento all’art. 4 della legge 04.12.1993 n. 493 - violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona fede.

2 Con atto depositato in data 8 aprile 2009 si è costituito, in proprio, il sig. Eligio Tombolillo sindaco del comune di Pontinia, che ha eccepito l’inammissibilità ed opposto l’infondatezza.

3 Con memorie depositate il 9 aprile 2009 si sono costituiti la provincia di Latina ed il comune di Pontinia.

4 Con atti depositati il 26 giugno 2009 si sono costituiti Nicoletta Valle ed Antonio Nardone rispettivamente, dirigente del competente settore provinciale e responsabile del procedimento.

5 Tutte le parti hanno presentato memorie per ribadire ed ulteriormente argomentare le ragioni prospettate in sede di impugnazione e di costituzione in giudizio.

6 Alla pubblica udienza del 23 luglio 2009 il ricorso è stato chiamato ed introdotto per la decisione.

DIRITTO

1 La Pontinia Rinnovabili S.r.l. impugna: [ì] il parere contrario, espresso ai sensi degli artt. 216 e 217 del TULS n. 1265/1934, dal sindaco del comune di Pontinia nella conferenza di servizi del 27 gennaio 2009; [ìì] la nota della provincia di Latina prot. n. 7843 del 5 febbraio 2009 di trasmissione, alla Segreteria della Conferenza permanente per i Rapporti Stato - Regione per le determinazioni di competenza, degli atti della predetta conferenza relativa all’istanza di autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione di una centrale elettrica.

2 Prima esaminare le eccezioni e le censure, va riprodotto il quadro normativo di riferimento.

3 Secondo il D. Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59: [a] si definisce “autorizzazione integrata ambientale: il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni che devono garantire che l’impianto sia conforme ai requisiti del presente decreto. Un’autorizzazione integrata ambientale può valere per uno o più impianti o parti di essi, che siano localizzati sullo stesso sito e gestiti dal medesimo gestore;” (articolo 2, comma 1, lettera l); [b] per il successivo articolo 5: “10. L’autorità competente, ai fini del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, può convocare apposita conferenza dei servizi ai sensi degli articoli 14, 14 - ter, commi da 1 a 3 e da 6 a 9, e 14 - quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, alla quale invita le amministrazioni competenti in materia ambientale e comunque, nel caso di impianti di competenza statale, i Ministeri dell’interno, della salute e delle attività produttive.”; “11. L’autorità competente, ai fini del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, acquisisce, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione dell’annuncio di cui al comma 7, trascorsi i quali l’autorità competente rilascia l’autorizzazione anche in assenza di tali espressioni, ovvero nell’ambito della conferenza di servizi di cui al comma 10, le prescrizioni del sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, nonché il parere dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici per gli impianti di competenza statale o delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente negli altri casi per quanto riguarda il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente.”; “14. L’autorizzazione integrata ambientale, rilasciata ai sensi del presente decreto, sostituisce ad ogni effetto ogni altra autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientale previsti dalle disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione, fatte salve le disposizioni di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e le autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva 2003/87/CE. L’autorizzazione integrata ambientale sostituisce, in ogni caso, le autorizzazioni di cui all’elenco riportato nell’allegato II.”.

3.1 La legge 7 agosto 1990, n. 241, poi prevede: [ì] all’articolo 14 - ter: “1. La conferenza di servizi assume le determinazioni relative all’organizzazione dei propri lavori a maggioranza dei presenti e può svolgersi per via telematica.”; “2. La convocazione della prima riunione della conferenza di servizi deve pervenire alle amministrazioni interessate, anche per via telematica o informatica, almeno cinque giorni prima della relativa data. Entro i successivi cinque giorni, le amministrazioni convocate possono richiedere, qualora impossibilitate a partecipare, l’effettuazione della riunione in una diversa data; in tale caso, l’amministrazione procedente concorda una nuova data, comunque entro i dieci giorni successivi alla prima.”; 2 - bis. Alla conferenza di servizi di cui agli articoli 14 e 14 - bis sono convocati i soggetti proponenti il progetto dedotto in conferenza, alla quale gli stessi partecipano senza diritto di voto.”; “2 - ter. Alla conferenza possono partecipare, senza diritto di voto, i concessionari e i gestori di pubblici servizi, nel caso in cui il procedimento amministrativo o il progetto dedotto in conferenza implichi loro adempimenti ovvero abbia effetto diretto o indiretto sulla loro attività. Agli stessi è inviata, anche per via telematica e con congruo anticipo, comunicazione della convocazione della conferenza di servizi. Alla conferenza possono partecipare inoltre, senza diritto di voto, le amministrazioni preposte alla gestione delle eventuali misure pubbliche di agevolazione.”; “3. Nella prima riunione della conferenza di servizi, o comunque in quella immediatamente successiva alla trasmissione dell’istanza o del progetto definitivo ai sensi dell’articolo 14 - bis, le amministrazioni che vi partecipano determinano il termine per l’adozione della decisione conclusiva. I lavori della conferenza non possono superare i novanta giorni, salvo quanto previsto dal comma 4. Decorsi inutilmente tali termini, l’amministrazione procedente provvede ai sensi dei commi 6 - bis e 9 del presente articolo.”; “6. Ogni amministrazione convocata partecipa alla conferenza di servizi attraverso un unico rappresentante legittimato, dall’organo competente, ad esprimere in modo vincolante la volontà dell’amministrazione su tutte le decisioni di competenza della stessa.”; “6 - bis. All’esito dei lavori della conferenza, e in ogni caso scaduto il termine di cui al comma 3, l’amministrazione procedente adotta la determinazione motivata di conclusione del procedimento, valutate le specifiche risultanze della conferenza e tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse in quella sede.”; “7. Si considera acquisito l’assenso dell’amministrazione il cui rappresentante non abbia espresso definitivamente la volontà dell’amministrazione rappresentata.” “8. In sede di conferenza di servizi possono essere richiesti, per una sola volta, ai proponenti dell’istanza o ai progettisti chiarimenti o ulteriore documentazione. Se questi ultimi non sono forniti in detta sede, entro i successivi trenta giorni, si procede all'esame del provvedimento.”; “9. Il provvedimento finale conforme alla determinazione conclusiva di cui al comma 6 - bis sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla predetta conferenza.”; [ìì] all’articolo 14 - quater: “1. Il dissenso di uno o più rappresentanti delle amministrazioni, regolarmente convocate alla conferenza di servizi, a pena di inammissibilità, deve essere manifestato nella conferenza di servizi, deve essere congruamente motivato, non può riferirsi a questioni connesse che non costituiscono oggetto della conferenza medesima e deve recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’assenso.”; “ 3. Se il motivato dissenso è espresso da un’amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico -territoriale, del patrimonio storico - artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, la decisione è rimessa dall’amministrazione procedente, entro dieci giorni: c) alla Conferenza unificata, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, in caso di dissenso tra un’amministrazione statale o regionale e un ente locale o tra più enti locali.”.

3.2 Da quanto riprodotto, emerge che in ipotesi del genere va impiegato un particolare modulo - la conferenza dei servizi di cui all’articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241 - funzionale alla confluenza in un unico ambito dell’apporto di tutte le amministrazioni interessate, apporto che ove concorde, determina al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale che “sostituisce, in ogni caso, le autorizzazioni di cui all’elenco riportato nell’allegato II.”, secondo quanto previsto dall’articolo 5, comma 14, del D. Lgs. 59/2005 che, richiamando gli articoli 14 - ter e 14 - quater della legge 241/1990, disciplina anche le modalità di espressione del dissenso, la valutazione dello stesso da parte dell’autorità procedente e le relative conseguenze.

4 Ciò posto, occorre ora esaminare le eccezioni in rito.

4.1 Una prima eccezione di inammissibilità si appunta sulla supposta natura infraprocedimentale e della nota provinciale di trasmissione degli atti alla Segreteria della Conferenza permanente per i Rapporti Stato - Regione e del parere del sindaco del comune di Pontinia reso ai sensi degli articoli 216 e 217 del T.U.L.S. Entrambe le eccezioni devono essere disattese. Quanto alla prima, infatti, deve rilevarsi che ai sensi dell’articolo 14 - ter, comma 6 - bis, della legge 241/1990, “All’esito dei lavori della conferenza, …, l’amministrazione procedente adotta la determinazione motivata di conclusione del procedimento, valutate le specifiche risultanze della conferenza e tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse in quella sede.”; il successivo articolo 14 - quater, per il caso di dissenso manifestato da una autorità “preposta alla tutela … della salute e della pubblica incolumità”, prevede poi l’attivazione di un’ulteriore fase che attinge ad un diverso livello di competenza a decidere sulla richiesta di autorizzazione integrata ambientale. Nella fattispecie, il parere negativo reso dal sindaco, ha sostanziale connotazione di dissenso correlato alla tutela di un interesse sensibile ed implica la conclusione del procedimento avviato dalla provincia che, con la nota impugnata, ha doverosamente preso atto di siffatta evenienza così interessando la conferenza permanente. La nota provinciale pertanto si colloca oltre la fase infraprocedimentale perché chiude il procedimento con modalità contestate dalla ricorrente che oppone l’insussistenza dei presupposti legittimanti il rinvio della questione ad altra autorità, quindi il persistente obbligo per la provincia di proseguire e concludere l’iter, disattendendo il detto parere e rilasciando la richiesta autorizzazione. Ad analoghe conclusioni deve pervenirsi quanto all’eccepita inimpugnabilità del menzionato parere sindacale; ed, infatti, posto che nel caso non vi è spazio per un apporto collaborativo dovendosi fornire le “prescrizioni” necessarie all’insediamento, la preclusione dallo stesso derivante, proprio in ragione dei descritti effetti, assume non solo indubbia ma anche autonoma portata lesiva. In conclusione, entrambi gli atti impugnati rivestono indubbia portata lesiva, il che legittima la loro impugnazione.

4.2 Altre eccezioni di inammissibilità sono state rapportate: [a] alla mancata notifica del ricorso all’Avvocatura, adempimento ritenuto necessario per quanto prospettato dalla ricorrente secondo la quale il sindaco opererebbe, nel caso, in qualità di ufficiale di governo; [b] alla maturazione del termine massimo previsto, per il rilascio dell’autorizzazione, dall’articolo 12 del D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla mancata evocazione della regione. Anche dette eccezioni sono destituite di fondamento: [ì] quanto alla prima deve opporsi, che nel caso il “parere” del sindaco del comune di Pontinia deriva da attribuzioni proprie e non delegate; [ìì] quanto alla seconda che con essa si propone in via di eccezione ciò che avrebbe invece dovuto costituire oggetto di impugnazione in quanto, ad ammettere l’applicabilità della norma richiamata, la nota provinciale illegittimamente avrebbe trasmesso gli atti alla conferenza permanente, invece che prendere atto della maturazione del termine massimo di conclusione del procedimento; [ììì] quanto infine, alla ravvisata necessità di evocare in giudizio anche la regione, la stessa, in assenza di ulteriori specificazioni, va disattesa perché la provincia, in forza di D.R.G. n. 1116 del 13 dicembre 2005 (cfr. pagina 8 dell’atto introduttivo), è stata individuata come autorità competente al rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali.

5 Con un primo motivo di diritto la ricorrente deduce l’illegittimità del parere negativo reso dal sindaco in sede di conferenza in quanto contrastante con la precedente delibera di giunta (n. 149 del 25 ottobre 2004) non revocata, con la quale il comune si era espresso favorevolmente; in via subordinata argomenta la competenza del dirigente comunale.

5.1 Il motivo è nel complesso infondato, opponendosi al suo accoglimento il dato normativo. Ed, infatti, il D. Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59 all’articolo 5, comma 11, prevede testualmente che: “L’autorità competente, ai fini del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, acquisisce, …, … nell’ambito della conferenza di servizi di cui al comma 10, le prescrizioni del sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, nonché il parere dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici per gli impianti di competenza statale o delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente negli altri casi per quanto riguarda il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente.”. Da tale dato emerge l’attribuzione di una competenza nominativamente specificata, particolarmente rilevante quanto al valore da attribuire ad eventuali precedenti avvisi ed alle disposizioni che ordinariamente concernono la distribuzione e la titolarità dei poteri amministrativi. In altri termini la riprodotta disposizione assegna al sindaco, e solo a questi, in un ambito ben individuato, il potere di dettare le “prescrizioni” di cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265; dal che deriva l’irrilevanza, anche a prescindere dall’effettivo contenuto e/o dalla mancata revoca, del richiamo alla precedente delibera giuntale; quanto invece, all’aspetto che involge l’indicata competenza dirigenziale, sfugge alla ricorrente che detta espressa assegnazione, risulta coerente con il sistema delineato dal D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 265, il quale oltre che ad attribuire ogni potere gestorio alla dirigenza comunale, testualmente prevede all’articolo 107, comma 4, che “Le attribuzioni dei dirigenti, in applicazione del principio di cui all’articolo 1, comma 4, possono essere derogate soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative.”.

6 Con gli altri motivi la ricorrente oppone che: [ì] per effetto della normativa, statale e regionale, la competenza ad autorizzare in via preventiva gli insediamenti produttivi sarebbe della ASL che si è già espressa favorevolmente, quella del sindaco invece sarebbe solo successiva e connessa per il caso di insalubrità degli impianti produttivi; [ìì] il parere negativo del sindaco del comune di Pontinia non sarebbe poi di ostacolo al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, stante la collocazione nella conferenza di servizi a carattere istruttorio, connotazione che implicherebbe la possibilità di superare detto parere e di rilasciare la richiesta autorizzazione; da tanto l’ulteriore doglianza di illegittimità della nota di trasmissione degli atti alla conferenza permanente, perché adottata sull’erroneo presupposto della natura “decisoria” della conferenza. Anche dette censure vanno respinte.

6.1 Ed, infatti, al primo profilo deve obiettarsi che le autorità richiamate e presenti in conferenza si esprimono a tutela dell’ambiente, nel mentre le prescrizioni di cui ai citati articoli 216 e 217 sono espressamente richieste ed oggetto di una previsione che si aggiunge e che si inserisce nella fase antecedente al rilascio. In realtà ancora una volta, alla tesi della ricorrente si oppone l’articolo 5, comma 14, del D. Lgs. 59/2005 il quale, oltre a prevedere l’acquisizione delle “prescrizioni” del sindaco, testualmente contempla che “L’autorità competente, ai fini del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, acquisisce, …, … il parere … delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente negli altri casi per quanto riguarda il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente.”. L’impostazione qui disattesa in definitiva, oltre che ad essere contrastata dal dato positivo, comporterebbe una non condivisibile duplicazione, da escludersi perché la citata normativa ascrive a competenze diverse la tutela di distinti interessi (alla ASL quella correlata alle emissioni; al sindaco quella rapportata al possibile “pericolo o danno per la salute pubblica”).

6.2 Infondata è anche l’ulteriore censura in quanto, dal dato positivo, si desume che l’autorità procedente deve comunque concludere nei termini fissati i lavori della conferenza e che, per il caso di dissenso manifestato dal titolare di attribuzioni inerenti ad un cd. interesse sensibile, alla stessa è preclusa la possibilità di assumere una determinazione favorevole collocandosi la competenza ad un distinto livello. Il che si è verificato nella fattispecie nella quale il dissenso, veicolato dal parere sindacale negativo, investe un interesse sensibile (quello “alla tutela della salute e della pubblica incolumità” di cui agli articoli 14 - quater, comma 3, legge 241/1990 e 217 R.D. 1265/1934); dissenso che, in quanto tale, non poteva essere superato e/o composto nella citata sede ed è stato correttamente presupposto dalla provincia al fine di attivare la conferenza permanente.

7 Il ricorso in definitiva deve essere respinto. La particolarità delle questioni trattate giustifica la compensazione delle spese di giudizio.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Sezione Staccata di Latina -, respinge il ricorso in epigrafe.

Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Latina nella camera di consiglio del 23 luglio 2009 con l’intervento dei Magistrati:



Francesco Corsaro, Presidente

Santino Scudeller, Consigliere, Estensore

Roberto Maria Bucchi, Primo Referendario







L'ESTENSORE IL PRESIDENTE






DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 14/09/2009

(Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186)

IL SEGRETARIO

respinto ricorso biomasse

Provvedimenti

Esito Tipologia Data Provvedimento Numero
RESPINGE SENTENZA 14/09/2009 200900819
Num. Reg. Gen.: 260/2009 Data Dep.: 02/04/2009 Sezione: 1
Oggetto del ricorso: ANNULLAMENTO PARERE ESPRESSO DAL SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA NELLA CONFERENZA DI SERVIZI "DECISORIA" DEL 27 GENNAIO 2009 CON IL TITOLO "PARERE DEL SINDACO DI PONTINIA AI SENSI DEGLI ARTT. 216 E 217 DEL TULS N. 1265/1934;
Istanza di fissazione:
Istanza di prelievo:

Ricorrenti/Resistenti

Tipo Nome Cognome / Istituzione
RICORRENTE PONTINIA RINNOVABILI SRL
RESISTENTE COMUNE DI PONTINIA IN PERSONA DEL SINDACO P.T.
RESISTENTE PROVINCIA DI LATINA
RESISTENTE NARDONE ANTONIO
RESISTENTE TOMBOLILLO ELIGIO
RESISTENTE VALLE NICOLETTA

spostato Ballarò, libertà informazione sempre peggio

2009-09-14 21:13
Ballaro' spostato, Zavoli: caso grave
ROMA - Un'altra giornata di ordinaria tensione per la Rai dopo la decisione di spostare a giovedì Ballarò per evitare lo scontro diretto con Porta a Porta che ospita Silvio Berlusconi. Una decisione "grave": dice il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai Sergio Zavoli che ha convocato l'ufficio di presidenza per mercoledì. Secondo Enrico Franceschini neanche ai tempi del dittatore romeno Nicolae Ceausescu si era arrivati a tanto. In primo piano anche Annozero: Michele Santoro attacca Silvio Berlusconi e si affida ai suoi legali dopo le vicissitudini dei giorni scorsi. Tutti fatti che si saldano con la manifestazione del prossimo 19 settembre. Zavoli interviene quasi in contemporanea con la presentazione di Porta a Porta dove Vespa fa valere le sue ragioni. Dietro la decisione di far esordire domani Porta a porta in prime time, spiega, non c'é stata nessuna pressione dal premier - tra l'altro già previsto come ospite in seconda serata - bensì la scelta editoriale di privilegiare l'approfondimento di Raiuno per seguire un "evento eccezionale" come la consegna delle prime case ai terremotati di Onna.

Il direttore di Raiuno, Mauro Mazza - presente a Viale Mazzini - ha "subito condiviso" la richiesta della Direzione generale,"arrivata nella giornata di sabato", di prevedere uno speciale di Porta a Porta in prima serata dedicato alla consegna delle prime case ai terremotati dell'Abruzzo. Vespa coglie il disappunto di Giovanni Floris ma non vede alcuna violazione della libertà. "Non si sana l'errore, né quello che credo sia stato un danno a Ballarò e all'azienda, ma è comunque meglio che non andare in onda. Siamo pronti e al lavoro per andare in onda giovedì", dice il giornalista. Mentre non si sciolgono i nodi legati ai contratti di Fabio Fazio e alla coperatura legale per Report, oggi arriva lo sfogo di Michele Santoro che accusa Berlusconi di agire "vigliaccamente nell'ombra" e annuncia che lui e il pubblico di Annozero non si sottrarranno a quest'"ultima battaglia". Il programma è in palinsesto il 24 settembre ma ancora i contratti della redazione non sono stati firmati, quello di Marco Travaglio è sottoposto ad approfondimenti e gli operatori storici sono stati 'azzerati'. Così il giornalista ha dato incarico ai suoi legali di scrivere ai vertici aziendali affinché ogni 'atto ostativo' sia sospeso in virtù delle sentenze passate. In caso contrario, agirà nelle sedi opportune.L'opposizione alza la voce: l'Italia dei Valori manifesterà davanti alla sede di Porta a Porta; il Partito dei Comunisti Italiani chiede al presidente della Rai Paolo Garimberti di scendere in piazza; Sinistra e Libertà vede una continua sottrazione di pezzi di Libertà.

Il Partito Democratico è unito nel denunciare la gravità dell'accaduto. Tante le voci che invitano a partecipare massicciamente alla manifestazione indetta dalla Fnsi che, con il suo segretario Franco Siddi, plaude all'intervento di Zavoli e commenta:"Il rinvio di Ballarò per favorire la trasmissione di Porta a Porta é una scelta irrispettosa verso il pubblico".Giorgio Lainati (Pdl), vice presidente della Vigilanza, ribalta le accuse. "La sinistra, sconfitta elettoralmente e dilaniata al suo interno - dice - è costretta a puntare unicamente sulla vecchia e consunta storia del conflitto di interessi. E così gli italiani assistono a questo triste spettacolo di un'opposizione che assurdamente denuncia inesistenti e fantomatiche limitazioni alla libertà di informazione".
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_1652672333.html

lunedì 14 settembre 2009

le centrali elettriche progettate a Mazzocchio

Diversi interventi pubblici, pro o contro le centrali elettriche tanto temute, quanto inutili, visto che il Lazio produce già il doppio dell’energia che consuma e che il picco nazionale di produzione arriva a consumare l’85% dell’energia prodotta in Italia, fanno riferimento al piano energetico regionale.
Le pubblicazioni ufficiali riportano la famosa bozza approvata in giunta nel luglio 2007 e in commissione che non prevedono, quindi escludono, sia la centrale a biomasse, sia quella a turbogas.
Al di là degli interventi, come detto, più o meno probabili esiste comunque un piano energetico regionale (come provinciale) che dovrebbero essere rispettati e attuati, almeno fino alla modifica degli stessi approvati nei modi dovuti.
Se il piano energetico provinciale di Latina, approvato nell’ottobre 2008 è successivo ai 2 progetti e comunque non li prevede nessuno dei 2, quello regionale è del 14 febbraio 2001, deliberazione GR Lazio n. 45.
Se qualcuno se l’andasse a leggere, tale piano, avrebbe già messo una pietra sopra a entrambi i progetti.
Per le biomasse, tanto per fare un esempio (pag. 45 e 46) per la provincia di Latina si fa una previsione superiore sia al piano energetico della provincia di Latina che al piano attualmente in revisione, ma comunque si prevede una potenzialità massima di 10-11 MWe contro i 20 della centrale progettata a Mazzocchio.
Senza contare che in provincia già ne funziona una da 10 MWe e un’altra, di pari potenza, viene annunciata dall’attuale giunta della Provincia di Latina.
Classico esempio delle moltiplicazione di pani e pesci.
Passiamo alla centrale a turbogas, il piano attualmente vigente le prevede?
Pare di no se andiamo a leggere a pag. 35 (indirizzi e proposte di azione del piano) dove si spiegano i vantaggi del ricorso alle fonti energetiche rinnovabili e a pag. 72 (stima delle riduzioni delle emissioni di CO2) che prevede:
- riduzione dei consumi energetici nel settore dei trasporti;
- produzione di energia da fonti rinnovabili;
- riduzione dei consumi energetici nei settori industriale/abitativo/terziario.
Quindi niente centrali termoelettriche.
Questa ulteriore produzione di energia proposta può essere dannosa perché arrivano le sanzioni ai produttori di energia, come dalla sentenza della corte europea che condanna, guarda caso, proprio una delle ditte proponenti una centrale a Pontinia (Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Prima Sezione), 8/9/2009 n. T-303/05 -
Sospesa l'erogazione da parte della R. Lazio di aiuti pubblici all'AceaElectrabel fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile con una precedente decisione non sia stato restituito dall'Aceaspa. Sebbene l'aiuto di Stato all'investimento, finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra da parte dell'AceaElectrabel (una joint venture creata dalla Acea spa, ex azienda municipalizzata del settore energetico di Roma, e dall'Electrabel SA) per la costruzione di una rete di teleriscaldamento e la costruzione di una nuova centrale, sia legittimo, deve essere confermata la decisione della Commissione del 16 marzo 2005, 2006/598/CE, che ha sospeso il versamento degli aiuti a causa del mancato rimborso di altri aiuti pubblici (esenzioni fiscali e prestiti agevolati) concessi in favore di imprese di servizi pubblici a prevalente capitale pubblico e dunque anche all'Acea e dichiarati illegittimi con una decisione del 5 giugno 2002 ed imponendo il recupero degli importi eventualmente erogati (contro tale decisione l'Acea ha proposto ricorso dinanzi al Tribunale di Primo grado, che si è concluso con una sentenza di rigetto dell'11 giugno 2009), fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile non sia stato restituito dall'Acea spa. ).
Intanto il comune di Pontinia, oltre ad aver predisposto le osservazioni al decreto di VIA del 5/12/2005 del progetto della centrale a turbogas, per errori, imprecisioni, ha richiesto una serie di documenti che non sono mai stati forniti al comune di Pontinia (chissà perché?), ma che sono necessari ad esprimere un parere su un progetto quindi ancora misterioso.
Difatti non risulta, al Comune, rilasciato alcun parere, nulla osta, autorizzazione seguente alla documentazione che AceaElectrabel Produzione spa né dall’Amministrazione Provinciale di Latina ai fini del PAI, né dall’Autorità di Bacino, dalla Regione Lazio e dall’Amministrazione Provinciale di Latina ai fini del PAI e del PTPR;
- non risulta rilasciato alcun parere di compatibilità da parte del competente Ufficio della Regione Lazio in merito al parere ai sensi dell’art. 13 della legge 2.2.74 n. 64 di cui al protocollo n. 1586 del 12 aprile 1996.
Nel particolare non c’è prova che la relazione prodotta corrisponda a quanto prescritto nel predetto parere della Regione Lazio n. 1586/1996, né che vi sia stato rilasciato alcun parere positivo della Regione Lazio in tale senso.
Né vi è prova che l’ufficio decentrato di Latina abbia rilasciato autorizzazione alcuna in merito all’autorizzazione ad edificare.
Sarà necessaria una proroga per fornire dei documenti che dovevano essere allegati alla procedura di VIA mai arrivati al comune di Pontinia?
Pontinia 13.9.2009 Giorgio Libralato

acqua: il grande rifiuto

ACQUA:IL GRANDE RIFIUTO



Non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d’ Assisi (Patrono d’Italia) che ha cantato nelle sue Laudi la bellezza di “sorella acqua” diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare l’acqua! Giorni fa abbiamo avuto l’ultimo tassello che porterà necessariamente alla privatizzazione dell’acqua. Il Consiglio dei Ministri , infatti, ha approvato il 9/09/2009 delle “Modifiche” all’articolo 23 bis della Legge 133/2008 . Queste “Modifiche” sono inserite come articolo 15 in un Decreto legge per l’adempimento degli obblighi comunitari. Una prima parte di queste Modifiche riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali , come gas, trasporti pubblici e rifiuti. Le vie ordinarie- così afferma il Decreto- di gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è l’affidamento degli stessi, attraverso gara, a società miste, il cui socio privato deve essere scelto attraverso gara, deve possedere non meno del 40% ed essere socio” industriale”. In poche parole questo vuol dire la fine delle gestioni attraverso SPA in house e della partecipazione maggioritaria degli enti locali nelle SPA quotate in borsa.

Questo decreto è frutto dell’accordo tra il Ministro degli Affari Regionali, Fitto e il Ministro Calderoli. E questo grazie anche alla pressione di Confindustria per la quale in tempo di crisi, i servizi pubblici locali devono diventare fonte di guadagno.

E’ la vittoria del mercato, della merce, del profitto. Cosa resta ormai di comune nei nostri Comuni?E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni ,oggi, portata avanti brillantemente dalla destra .A farne le spese è sorella acqua .Oggi l’acqua è il bene supremo che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’incremento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta politica gravissima che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, ma soprattutto dagli impoveriti del mondo( in milioni di morti per sete!)

Ancora più incredibile per me è che la gestione dell’acqua sia messa sullo stesso piano della gestione dei rifiuti!Questa è la mercificazione della politica! Siamo anni luce lontani dalla dichiarazione del Papa Benedetto XVI nella sua recente enciclica Caritas in veritate dove si afferma che l’”accesso all’acqua” è” diritto universale di tutti gli esseri umani senza distinzioni e discriminazioni”.Tutto questo è legato al “diritto primario della vita”.La gestione dell’acqua per il nostro Governo è assimilabile a quella dei rifiuti! Che vergogna! Non avrei mai pensato che la politica potesse diventare a tal punto il paladino dei potentati economico-finanziari. E’ la morte della politica!

Per cui chiedo a tutti di:

-protestare contro questa decisione del governo tramite interlocuzioni con i parlamentari, invio di e.mail ai vari ministeri…

-chiedere ai parlamentari che venga discussa in Parlamento la Legge di iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua, che ha avuto oltre 400mila firme e ora ‘dorme’ nella Commissione Ambiente della Camera;

-chiedere con insistenza alle forze politiche di opposizione che dicano la loro posizione sulla gestione dell’acqua e su queste Modifiche alla 23 bis;

-premere a livello locale perché si convochino consigli comunali monotematici per dichiarare l’acqua bene comune e il servizio idrico “privo di rilevanza economica”;

-ed infine premere sui propri consigli comunali perché facciano la scelta dell’Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico: è l’unica strada che ci rimane per salvare l’acqua.

Sarà solo partendo dal basso che salveremo l’acqua come bene comune, come diritto fondamentale umano e salveremo così anche la nostra democrazia.

E’ in ballo la Vita perché l’Acqua è Vita.



Alex Zanotelli

domenica 13 settembre 2009

non è che a Pontinia Pernarella ha esagerato?

Il settimanale di Latina 12 settembre 2009,
per gentile concessione
Notizie dal “fronte”di PIETRO ANTONELLI
Stagioni di Prosa e cartelloni. Non è che
a Pontinia Pernarella ha esagerato?
Ho letto la scorsa settimana del benservito dato dal
Comune di Pontinia al Direttore Artistico del Teatro Fellini
e mi permetto di fare in merito alcune considerazioni.
Non nego che lo scorso anno quando venni a sapere della
scelta di quella Amministrazione di puntare sul giovane
pontino Clemente Pernarella ero rimasto favorevolmente
impressionato. Interpretai la scelta come un coraggioso tentativo
di puntare ad una produzione culturale vera e propria
mentre il mondo del teatro sembrerebbe attraversare
un periodo di difficoltà. Ma poi, quando lessi per la prima
volta il cartellone, nutrii immediatamente dubbi sulla fondatezza
della scelta, non per la qualità delle offerte, piuttosto
per il completo disinteresse per un aspetto che si deve
rivelare necessario, specie per una gestione pubblica, ossia il
potenziale richiamo di spettatori. Insomma notai che forse
l’entusiasmo di Pernarella, e mi permetto di aggiungere,
anche la poca esperienza, avevano partorito un programma
interessante ma troppo orientato alla sperimentazione e
all’avanguardia, cercando una nicchia di spettatori che
forse latita in questo nostro territorio troppo attratto dalla
fagocitante e poliedrica Capitale.
Guardando a Pontinia mi parse subito di rivivere quell’assioma
tanto caro agli anni settanta, per il quale per “cultura”
si doveva intendere soltanto la ricerca e l’analisi introspettiva,
una scelta che il Comune, pur essendo di centrosinistra,
ha bocciato come “elitaria” visti, a conti fatti, i risultati,
in alcuni casi imbarazzanti, in termini di riscontri
numerici di ogni genere e grado, ossia spettatori e incasso.
Non mi sento quindi, almeno per quel poco che so, di condannare
l’assessore Sperlonga, anche perché il mio concetto
di cultura si basa su un relativismo intellettuale, ossia
nella capacità di dare risposte concrete legandole alle condizioni
del territorio nel quale si opera. Ad esempio per la
nostra zona già riuscire a coinvolgere delle persone intorno
ad un progetto o ad una iniziativa che non abbia fini legati
soltanto ad interessi economici è di per se stessa valido.
Come a Scampia potrà essere considerata un’operazione di
grande valore culturale organizzare una rappresentazione
teatrale, anche semplicemente amatoriale, di Scarpetta,
mentre la stessa risulterebbe essere fastidiosamente riduttiva
per il Festival di Spoleto. Insomma serve sempre rapportarsi
al luogo e ai potenziali spettatori.
Per questo motivo saluto con sufficiente soddisfazione il
cartellone proposto da Maurizio Costanzo a proposito del
Teatro di Latina e della sua prossima Stagione di Prosa. Un
programma articolato e interessante, che forse farà storcere
la bocca ad alcuni puristi ma che resta di buona qualità e di
discreto equilibrio. Un po’ quello che propone da tempo la
Compagnia Teatro Finestra, che da anni redige un cartellone
di buona fattura in quel di Aprilia, un programma articolato
e completo, pronto alle innovazioni, alla produzione
locale, alla qualità degli spettacoli e alla loro forza di attrazione,
insomma una giusta sintesi tra classico e contemporaneo,
tradizionale e avanguardistico, per arrivare a ciò che
riesce a coniugare pubblico e prodotto, entrate e uscite,
investimento e risultato.
Il problema sarà semmai riuscire a trovare una giusta
alchimia per dare spazio alle produzioni locali e per mettere
in luce i tanti talenti pontini che sono costretti ad emigrare
altrove. Ma, forse, questo è un altro discorso.