lunedì 5 gennaio 2015

centrale nucleare di Borgo Sabotino Tornano i timori per l’ennesima servitù. Ecco cosa dice (e chiede) il documento per l’Ispra Scorie, il deposito possibile

Sogin ha consegnato la relazione, da lunedì caccia al sito idoneo tra i 23 esistenti
La prima centrale nucleare
ad entrare in funzione in
Italia potrebbe essere davvero
l’ultima a chiudere, nel
senso che è uno dei possibili
«cimiteri» per seppellire in
eterno (300 anni e oltre equivalgono
in questo caso a
sempre) i rifiuti nucleari a
bassa intensità anche delle
altre centrali sparse nel Paese
e chiuse dopo il referendum.
L’Italia in questo momento
ha l’obbligo e la necessità
di realizzare il
deposito, operazione affidata
a Sogin che insieme
all’Ispra deve anche scegliere
il sito più idoneo tenendo
conto di una serie di condizioni
previste nel documento
consegnato due giorni fa al
Ministero e su cui adesso si
lavorerà. La relazione doveva,
appunto, essere deposita
entro il 3 gennaio 2015 per
rientrare nei tempi stabiliti
per l’attivazione concreta
del deposito, fissata a sua
volta per il 2022. L’area di
Borgo Sabotino per adesso
ospita il deposito locale temporaneo
di scorie. Praticamente
parte da domani il
confronto sui siti effettivi
possibili.
PASSATO PROSSIMO
AD APRILE SCORSO
IL SOPRALLUOGO
DELLE COMMISSIONI
PARLAMENTARI
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
E AMBIENTE
DETTAGLI
IL COSTO FINALE
DELLA STRUTTURA
POTRÀ VARIARE
TRA 1,2 E 2,5 MILIARDI
DI EURO

il quotidiano di Latina 4 gennaio 2015 

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